Benvenuti nel suo incubo – Il contest su ALICE COOPER

Fatto, scusa per l'errore, capita quando fai tre cose contemporaneamente

 

Alle donne vere non succede

 

E ora cosa succede?

 

Pisciano in piedi

 

Sorry, leggo solo ora.
Giornata piena, sono appena rientrato alla base.

Ovviamente c'è tempo fino alla mezzanotte di oggi per postare e correggere/modificare le liste già pubblicate.
Ci si aggiorna domattina.

Allora?
Com'è la nuova canzone dello sfiatato?

 

Infatti neanche riescono a fare bene una sola cosa alla volta

 

Bene, tempo scaduto.
Adesso raccolgo le liste e faccio due calcoli, poi vi spiegherò in quale maniera proseguirà il contest.
Ci metterò poco, penso di potervi aggiornare nel pomeriggio.
Nel frattempo, vi intrattengo con l'ennesima curiosità su Alice:

Fun fact #23
Come già riportato nel fun fact #13, nel 1984 Alice provò a comporre un album col chitarrista degli Aerosmith, Joe Perry, ma senza ricavarne nulla. I due infatti erano alle prese coi postumi dell'ennesima disintossicazione da alcol e (racconta Alice) le mani di entrambi ancora tremavano, quando stringevano una penna.

Ho scoperto di recente che la scrittura dei pezzi era destinata alla colonna sonora di “Monster Dog”, filmaccio in cui Alice ha poi recitato. Ma c'è di più: pare che i tentativi di scrittura siano avvenuti nella vera casa di Amityville, nota a tutti i fan dell'horror.
Alice sostiene che siano accaduti fatti strani, in quei giorni, tipo rumori di mobili spostati quando in casa non c'era nessun altro, o la misteriosa sparizione della sua armonica e delle corde della chitarra di Joe, mai più ritrovate.

Probabile che Joe Perry abbia cercato dell'alcol in casa, quando Alice non era nei paraggi: non trovandolo, visto che Alice aveva preso sul serio l'ennesima disintossicazione, si sarà venduto corde e armonica per comprarsi di straforo una bottiglia di whisky.
O qualcosa di peggio.

 

Ma no, è che ti è andata una bruschetta nell'occhio.

 

...comunque con ben due voti thrill my gorilla ha già vinto la sua battaglia.

 

Thrill my gorilla vincitrice morale del contest.

 

A questa prima fase delle liste hanno partecipato 10 utenti: grazie a tutti, ero convinto che dovesse andare peggio, se non altro perché nel topic di Alice solitamente non c'è la calca.

Fermo restando che l'invito è aperto a tutti e che chiunque è liberissimo di aggiungersi quando preferisce, se ho fatto bene i conti nella seconda fase si aggregheranno di sicuro altri 8-9 utenti, quindi sfioreremo i venti partecipanti.

Not too bad [cit.]

 

Ho finito i conteggi.

Nel GRUPPO 1 direi che sono passati i pezzi più noti. Grandi canzoni, ma continuo a non capire cosa ci trovi la gente in “I'm Eighteen”.

Nel GRUPPO 2 registro l'esclusione, di un soffio, della mia amata “King of the Silver Screen” e il passaggio di quella palla di “I never cry”. Siamo ancora alla prima fase e già vi odio.

Nel GRUPPO 3 l'album “DaDa” ha fatto man bassa di voti, ma c'era da immaginarlo. Rimane il lavoro più famoso, tra quelli del black out, e di sicuro quello che è stato riabilitato in pieno.

Nel GRUPPO 4 noto la presenza incomprensibile di “He's back” (“Hurricane years” e “I'm your gun”, messe assieme, non raggiungono lo stesso numero di voti: voi siete pazzi) e la magra figura del brano “Brutal planet”, che pensavo avesse molti più sostenitori (invece ha preso solo 3 voti).

Nel GRUPPO 5 hanno prevalso i singoli rilasciati da Alice negli ultimi vent'anni o giù di lì. Peccato, secondo me nei dischi del nuovo millennio ci sono canzoni nettamente più valide di una “Paranoiac Personality” o di una “I'm Alice”, ma tant'è.

La struttura del contest garantirà comunque l'ascolto di tantissimi brani minori, roba che in un contest “normale” non sarebbe mai sopravvissuta alla fase preliminare, sempre troppo generosa nei riguardi delle canzoni più famose.

Ne ascolteremo delle belle, a breve posto le liste.

 

Quella canzone è un manifesto, per me. Un inno!

Di farle dal vivo quelle canzoni non se ne parla però
Purtroppo.

 

Boh. Io l'ho sempre trovata una cosetta moscia.

Alice sono anni che dal vivo procede col pilota automatico.
Alla fine dei '90, in un'intervista ai tipi di Metal Shock, disse però che in Giappone era solito modificare in ottica heavy la scaletta, perché da quelle parti certi album erano idolatrati e doveva puntualmente aggiungere un paio di pezzi tratti da "Constrictor" e "Raise", per accontentare il pubblico.
Beati loro, noi europei abbiamo dovuto attendere un sacco di tempo per riascoltare una "The world need guts".