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Libri

Discussione in 'Intrattenimento' iniziata da madcap, 7 Aprile 2004.

  1. DarkWing

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    7 Novembre 2023

    Per Casa Corrino ho dovuto prendere il volumone gigante anche se avevo già tutti i volumi di Atreides e Harkonnen (siamo passati dal dividere i singoli volumi in libri più piccoli e numerosi a raggruppare tre libri in un solo volume grosso come la bibbia, c'è qualcosa che non mi torna nella moderna industria editoriale).
     
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  2. Vic Rattlehead

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    7 Novembre 2023

    Senza contare la fatica immane nel trovarli. Io li ho tutti e 4 in Hardcover mentre per House Corrino ci affidammo, all'epica in cui era ancora attivo il forum di duneitalia, alla traduzione di un utente.
    A proposito di questo, potresti mandarmi in pvt una foto di qualche pagina di casa corrino per poter paragonare le traduzioni?
     
  3. DarkWing

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    7 Novembre 2023

    Se mi ricordo faccio qualche foto stasera
     
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  4. Dwight Fry

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    12 Novembre 2023

    Finito di leggere “Contro i cristiani” di Celso, antichissima e preziosissima testimonianza del modo in cui l'allora nascente chiesa cristiana veniva vista dai pagani.

    Ora torno alla narrativa e comincio “Sottomissione” di Michel Houellebecq, autore che al tempo mi provocò sbadigli enormi con le prime pagine di “Le particelle elementari” (poi anche basta) e che spero possa riscattarsi con questo romanzo.
     
  5. Dwight Fry

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    23 Novembre 2023

    Finito di leggere “Sottomissione” di Michel Houellebecq, romanzo nel quale si ipotizza che grazie a un accordo tra partito islamico, socialisti e destra moderata, un presidente musulmano (un certo Ben Abbes) divenga presidente e conduca la Francia a una strisciante islamizzazione, preludio all'islamizzazione dell'intera Europa.

    Non mi piace lo stile di Houellebecq, scipito e al contempo pretenzioso, e i suoi personaggi sono sempre detestabili, ma lo spunto che dà avvio alle vicende è intrigante.
    Non provo simpatia per la cultura islamica e quindi frega zero delle accuse che l'autore ha ricevuto. In realtà ne ha per tutti, nel momento in cui immagina questa islamizzazione democratica, con poca sharia e niente jihad, alla quale cedono un po' tutti senza opporre resistenza, in primis gli identitari di destra.

    È proprio questo il grosso limite del romanzo. Trovo assurdo che i critici abbiano considerato verosimile la storia. Per me è vero il contrario: tutto avviene in modo così indolore da far quasi ridere.
    C'è una frase, a pag. 180, che mi sono segnato:

    La cosa sorprendente era che la magia ipnotica di Ben Abbes sin dall'inizio continuasse a funzionare, e che i suoi progetti non incontrassero alcuna vera opposizione.

    Esatto: è incredibile, nel senso di poco credibile, se non tirando in ballo la “magia ipnotica”.
    Houellebecq si concentra sul microcosmo accademico e poco o nulla ci fa sapere delle reazioni della società civile (non esistono solo le Università, santo cielo), dei social (sì, hanno un'influenza della quale bisogna tener conto, altrimenti i politici non passerebbero più tempo su internet che in parlamento), degli altri gruppi religiosi, degli altri paesi UE, perfino le reazioni dei politici sconfitti viene sottaciuta... come se una volta perse le elezioni, le forze di opposizione si fossero ritirate sull'Aventino francese invece di entrare in Parlamento e dare battaglia.

    Poi magari Houellebecq poteva tener conto del fatto che esistono anche le donne, in Francia, oltre agli uomini. Nel romanzo sono solamente culi da penetrare, ma quei culi hanno il diritto di voto e con l'isterismo di questi ultimi anni me le vedo proprio, le millemila associazioni femministe o giù di lì, che accettano prone (toh...) di indossare il burka, stare a casa, tornare indietro di cent'anni.

    Houellebecq voleva solo avvisarci? Dirci che una cultura altra può prendere il posto di quella attuale senza clamori e senza violenza, sfruttando le dinamiche democratiche nell'indifferenza generale?
    Sarà. Ma il giorno stesso in cui è uscito questo libro, la jihad islamica ha compiuto la strage di Charlie Hebdo e da lì in poi le destre nazionaliste hanno cominciato a racimolare successi elettorali un po' ovunque.
    Capacità taumaturgiche da revisionare, quelle di monsieur Houellebecq.

    Romanzo grossolano, inverosimile, man mano più noioso (quasi illeggibili le ultime 50 pagine), non placa la sete di curiosità del lettore che, al pari del sottoscritto, si è lasciato sedurre dallo spunto di partenza. Houellebecq abbandona situazioni e personaggi come uno scrittore alle prime armi poiché in fondo non gliene frega niente di immaginare, di creare nuovi mondo possibili. Si considera un intellettuale più che un narratore, ma in "Sottomissione" si rivela scadente sia in una veste che nell'altra.
    Sconsigliato.
     
  6. Vic Rattlehead

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    23 Novembre 2023

    Arrivati Cacciatori di Dune e I Vermi della Sabbia di Dune, praticamente Dune 7 e 8.
    Li avevo già in inglese, non perché sappia leggerlo ma per completismo, e mi sono detto che magari (nonostante critiche abbastanza feroci) vale la pena di leggerli.
    Magari per natale mi regalo anche Le Leggende, appena tradotte, al netto dell'inferioritá manifesta del duo Brian Herbert/ Kevin J. Anderson rispetto a Frank Herbert.
     
  7. Azpuna

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    29 Novembre 2023

    Tra esami, trasloco e tesi, ho finito di leggere ieri sera questo libro e finalmente posso dirti la mia in merito. Ti dico da subito che te lo consiglio, è un giallo un po' "atipico" almeno da come lo scrittore ha ideato il racconto (bella l'idea di basare la storia su uno scrittore che scrive una sorta di manuale del giallo raccontando una suo evento) partendo già dalla prefazione con alcuni spoiler, voluti, per poi disseminare nei vari capitoli degli indizi e anche "rotture di quarta parete" verso il lettore. Ci sono anche dei buchi di trama, che faranno calare un po' il ritmo di lettura, ma man mano tutto verrà sistemato. C'è tanto Agatha Christie

    Immancabile il colpo di scena. Non sarà il libro della vita, ma ti intrattiene il giusto per una lettura in relax
     
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  8. Dwight Fry

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    30 Novembre 2023

    Nuovi acquisti:

    La collina dei conigli, R. Adams

    Totem e tabù, S. Freud

    La banda dei brocchi, J. Coe

    Sono certo che dal romanzo di Adams (preso usato in una ormai rara edizione economica del 1989) abbiano tratto l'ennesima serie TV, qualche anno fa, perché mi chiesero lumi in merito al romanzo, del resto gli sfigati guardano le trasposizioni e i fighi leggono i libri.

    Di Jonathan Coe possiedo uno dei peggiori romanzi che mi sia capitato di leggere negli ultimi anni ma a suo tempo avevo curiosato nelle edizioni altrui e mi erano sembrati interessanti sia “La banda dei brocchi” che “La famiglia Winshaw” che “La casa del sonno”.
    Mi sono imbattuto in questo, e quindi (ri)comincio da qui.
     
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  9. Evillupo

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    30 Novembre 2023

    Guarda io sto lavorando in Francia al momento e Houellebecq lo sto leggendo più che altro per potenziare la lingua, e come al mio solito ho cominciato dall'inizio. Posso anche credere alle critiche sulla costruzione della storia, un po' meno a quelle sulla capacità di scrivere che potrebbe essere però decaduta successivamente. Stilisticamente è ottimo e mi ricorda molto Nabokov, con lo stile in prima persona/confessionale. La stessa cosa si può dire per il suo parallelo politicamente corretto Carrère. Un stile fluido ma non eccessivamente semplice, anche quando la storia non dice sostanzialmente un cavolo.
     
  10. corpsegrinder jon

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    30 Novembre 2023

    Io ho approcciato Coe proprio con La banda dei Brocchi, probabilmente il suo lavoro più famoso.
    Non posso parlarne in maniera dettagliata, avendolo letto diverso tempo fa, comunque una bella lettura(magari leggera per il tipo di storia ma non banale),tanto da aver poi preso e apprezzato il seguito "Circolo chiuso".
    Molto diverso La famiglia Winshaw,misteri da giallo e black humor,forse anche un pochino weird,da leggere.
    io invece sto per concludere Paradiso di Lezama Lima,comprato da poco ma che desideravo leggere da tempo.
    Una delle letture più difficili mai affrontate,sconnesso, magari onirico in diversi punti..solo la parte centrale è stata un po' regolare nella esposizione delle vicende della famiglia protagonista.
    Davvero ostico.

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  11. Carnival900

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    1 Dicembre 2023

    La collina dei conigli è da dieci! :seghe:
     
  12. Vic Rattlehead

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    1 Dicembre 2023

    Non ci avevano fatto un concept album i Trick or Treat?
     
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  13. Dwight Fry

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    1 Dicembre 2023

    Se lo gradisci, buon per te. A me non dice una mazza (tieni conto però che lo leggo tradotto).
    Il suo stile lo trovo piatto, specie nelle descrizioni.

    In effetti cercavo quello ma mi sono imbattuto in "La banda dei brocchi" e ormai è fatta. Non potrà essere peggiore di "I terribili segreti di Maxwell Sim".

    Non seguo la band (né il power, a onor del vero) ma ricordo una cover col coniglio in primo piano, quindi può darsi.
     
  14. Evillupo

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    1 Dicembre 2023

    C'è un gruppo che si chiama con un riferimento alla collina dei conigli e praticamente ogni sua canzone è a tema la collina dei conigli
    Sono i Fall Of Efrafa
     
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  15. Dwight Fry

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    2 Dicembre 2023

    Letto un paio di saggi, uno sul pittore Francis Bacon (chiunque ami il macabro non può prescindere dalla conoscenza di certi suoi quadri, “Painting 1946” è praticamente la copertina di un album death metal o di un libro di Barker) e l'altro su Epicuro, filosofo che fin qui non avevo mai approfondito a sufficienza.

    Adesso si torna alla narrativa. Penso che riprenderò “Pian della Tortilla” di Steinbeck, poi chiuderò l'anno con “L'esorcista” di W.P. Blatty: ho bisogno di esorcizzare il periodo natalizio.
     
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