Sonata Arctica

Secondo me gli album da Unia in poi sono da provare.
"Provare", verbo non a caso perchè appunto sono controversi e possono piacere come no. La cosa bella è che sono tutti artisticamente validi, nel senso che in nessuno di essi troverai mai solo il compitino, o materiale riciclato. Nel bene e nel male, Kakko ha sempre osato e ha sempre fatto di testa sua.

Dopo questa premessa, alcuni dischi mi piacciono e altri no, poi dipende anche da cosa cerchi.

Se ti è piaciuto Pariah's Child, quello che gli si avvicina di più come stile è forse il successivo The Ninth Hour, che però a me convince poco nell'insieme, non ha la stessa ispirazione.
Quello che preferisco dopo appunto Pariah's Child (che considero il migliore) è The Days of Grays, ma è un album totalmente diverso, molto complesso, ma anche con un paio di perle melodiche vecchio stile.
Ad alcuni è piaciuto Stones Grow Her Name, che è quello più immediato e rockeggiante: ha alcune (modeste) hit, ma anche diversi pezzi dimenticabili.
Unia è stato il disco di rottura, che ha qualche pezzo ispirato ma anche tanto, troppo materiale confusionario.
Infine ci sarebbe l'ultimo Talviyo, il più soft, che a me è piaciuto ma che ha fatto schifo praticamente a tutti

 

Sì; nel loro caso la svolta fu particolarmente brusca

 

Beh, la vulgata che ho sempre percepito senza seguire da vicino la band è che dopo i primi 4 dischi hanno fatto praticamente solo ciofeche...al di là dello stile diverso.
Volevo capire se a distanza di anni si era sedimentata un'opinione comune condivisa al riguardo.
Avendo poco tempo per ascoltare musica non vorrei "sprecarlo" per cercare di metabolizzare dischi riconosciuti come scadenti (se fosse questo il caso).

 

Beh lo stile per me non è un "problema": se la qualità è buona mi va bene pure che facciano hard rock, ma la mia percezione è che in generale siano stati considerati album poco ispirati in generale, al di là del genere.
Magari darò un ascoltata a The Days of Grays per capire di che si tratta...
Tra l'altro mi rendo conto ora che c'è Flag in the Ground che ascoltai ai tempi in qualche modo....forse la conobbi su youtube mentre ero all'inizio delle mie "esplorazioni" del power.

 

The Days Of Grays è un gran disco ma pubblicare Flag In The Ground come primo singolo fu un errore madornale, non rappresentava per nulla lo stile del disco e creó molte aspettative poi trasformatesi in delusioni

 

Mah questa è la vulgata powerona... Che a volte viene con l'attaccamento nostalgico a certi ritmi e suoni, quando magari certi artisti crescendo smettono di trovare certi stilemi attraenti. I Sonata hanno dato una svolta coraggiosa, più o meno sorretta da ispirazione. A me Unia ha annoiato, Days of Grays molto bello con atmosfere e strutture di canzoni quasi progressive, anche se qualche calo c'è quel disco crea una bella atmosfera di nostalgia, inverno, malinconia.

Inviato dal mio RNE-L21 utilizzando Tapatalk

 

The Days of Grays è probabilmente il loro miglior lavoro post Unia.
Vengo lapidato se dico che Ecliptica non mi è mai piaciuto tanto quanto i 3 lavori successivi?

 

Ecliptica è eccellente ma i successivi tre non sono da meno... Per me sono tutti capolavori del genere power

 

Winterheart’s Guild è generalmente considerato di poco inferiore agli altri tre

 

Per me in Ecliptica c'è qualcosa di magico.
Al di là della qualità dei pezzi, c'è proprio un non so che di genialità che me lo fa apprezzare più dei successivi. Pensare che è un esordio poi...

 

Direttamente dal 2002, invece uscirà l'8 marzo.

01. First in Line
02. California
03. Shah Mat
04. Dark Empath
05. Cure for Everything
06. A Monster Only You Can't See
07. Teardrops
08. Angel Defiled
09. The Best Things
10. Clear Cold Beyond
11. A Ballad for the Broken
12. Toy Soldiers (Martika cover)

 

Miiiii....che artwork old style.
Apprezzo.

 

Ottimo ottimo. Quindi First in Line ad aprire, speriamo che non sia un episodio isolato