1. Il regolamento del Forum è stato ripristinato e aggiornato, lo puoi trovare in ogni momento in basso a destra cliccando su "Termini e Condizioni d'uso del sito". Ti preghiamo di leggerlo e di rispettarlo per mantenere il forum un luogo piacevole ed accogliente per tutti. Grazie!
    Chiudi

Storia

Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da Djmz, 27 Giugno 2007.

  1. claudiop7878

    claudiop7878
    Expand Collapse
    Well-Known Member

    Registrato:
    5 Ottobre 2014
    Messaggi:
    10.750
    "Mi Piace" ricevuti:
    6.354

    30 Settembre 2023

    ehehe avrai capito che mi vanto troppo di chiamarmi come uno dei loro imperatori migliori, oltretutto ebbe una storia stranissima ed affascinante, mi so pure tatuato il mio ed il suo nome sul braccio destro copiando il logo dei metallica:hype::ok::happy::headbang::killer::welcome::zizizi:
     
    A alexmai piace questo elemento.
  2. Quintus Horatius

    Quintus Horatius
    Expand Collapse
    Well-Known Member

    Registrato:
    6 Luglio 2013
    Messaggi:
    1.520
    "Mi Piace" ricevuti:
    631

    30 Settembre 2023

    In verità, tutti i culti antichi dimostrano di possedere una certa propensione alla permeabilità, riscontrabile anche in figure come Apollo e Dioniso, derivate da vari strati indoeuropei. Per tale motivo, si diversifica la metodologia di studio della storia delle religioni da quella filologica, valida per i testi letterari e la loro tradizione. Dopodiché, sì, la religione romana innesta tradizioni greche su modelli autoctoni, ma, in seguito a una fase di assestamento, la ritualità e i culti sono regolati in modo severo dalla consuetudine e hanno una forte valenza sociale e politica (consiglio, in proposito, tra i tanti, "Quando fare è credere" di J. Scheid; per i culti greci, tutti i classici di Vernant e compagni di avventure)

    Gli articoli concernenti il terrorismo si adattano, volutamente, con grande duttilità al contesto giuridico e ,di fatto, colpiscono spesso la dissidenza.
    Su Battisti non apro il capitolo, perché faremmo sicuramente una valutazione storica differente della lotta armata degli anni settanta. Bologna, piazza Fontana ed episodi similari, sui quali sarebbe necessario spendere profluvi di inchiostro virtuale (e non mi pare il caso), invece, rientrano tra i mille casi di violenza democratica.
    Ad ogni modo, il contesto "giuridicamente sano" si difende con le unghie e con i denti tanto quanto gli altri regimi, con la differenza che poi pratica una rimozione collettiva e mette in atto processi auto-assolutori in nome della situazione emergenziale, della particolare contingenza e via dicendo.
    In più, vivere da integrato e sostenitore di un regime o da non desiderato e ai margini sposta di molto l'asse percettiva, giacché esperire nel quotidiano violenze e angherie oltrepassa le distinzioni di forma. Dopo sei mesi in un CPR, un recluso non discetterebbe di fenomenologia giuridica, così come uno sfrattato a colpi di manganello non inaugurerebbe un seminario di filosofia del diritto.

    La religione senza influenza sovrastrutturale forte, la cui scaturigine si trova nella materialità, non ha più peso e diventa residuo da museo. Oggi dominano altre ideologie.
    Sulla questione abbiamo opinioni antitetiche, ormai risulta chiaro.
    L'islam, come del resto già ampiamente detto, merita una trattazione a parte.

    Cominciò a stare loro stretto solo quando non si confaceva più alla situazione economica e aveva esaurito il suo scopo.
    Certo, i due dittatori scesero a patti con istituzioni ancora preziose per alcuni settori della società, nello specifico quelle socialmente più forti, smussando o rinunciando alle parole d'ordine iniziali, utili per galvanizzare parti del popolo.

    Magari avesse i piedi di argilla il capitalismo.
    Certo, i valori sono vincolati alla struttura e infatti il modo di produzione vittorioso li ha imposti così radicalmente da non consentire alcuna marcia indietro parziale, ma solo un superamento radicale.
    Avevo scelto i tre temi a mo' di esempio, per dire che in ogni passaggio di testimone si riscontrano tracce del passato; tuttavia, attenzione: un riverbero non segnala vitalità.
    I tre modelli, per esempio, funzionano come struttura e sovrastruttura attuali permettono loro di funzionare; con un modo di produzione totalmente nuovo, assumerebbero ben altre connotazioni.
    Da qui l'idea di tracce, di echi, di impulsi, ma con direzioni e sviluppi radicalmente differenti.
    La famiglia si dissolverebbe, gli stati pure e le impalcature ideologiche subirebbero una mutazione genetica. Se pensiamo allo iato tra il pre e il post trionfo della borghesia, possiamo immaginare il portato di un cambiamento tanto significativo nella struttura.
    Comunque, al di là delle proiezioni ipotetiche, è evidente che almeno due modelli su tre (le frontiere hanno un legame troppo forte con gli interessi di classe per essere valutate serenamente) hanno rivoluzionato, nella misura in cui -come già scritto- è permesso loro incidere, le nostre vite.
     
  3. the Fierce

    the Fierce
    Expand Collapse
    Well-Known Member

    Registrato:
    18 Luglio 2018
    Messaggi:
    1.632
    "Mi Piace" ricevuti:
    695

    2 Ottobre 2023

    Sì, ma Roma esagera parecchio da questo punto di vista: era estremamente permeabile a qualsiasi cosa. Vero che i metodi degli studi religiosi da quelli filologici sono certamente diversi, quindi nell’ambito di studio delle rispettive materie è normale che se ne renda conto. Tuttavia, riflettendo sulla questione, non posso fare a meno di notere che i cristiani le hanno volutamente ibridate. Fino a un certo punto, in realtà, perchè anticamente la filosofia si occupava di tante materie che oggi sono considerate indipendenti, ma sicuramente i cristiani hanno alzato ulteriormente l’asticella coinvolgendo direttamente l’aspetto puramente filologico.

    Vero che sono coinvolte anche la consuetudine e la valenza sociale, ma è anche vero che non tutte le religioni che finiscono per prendere piede a Roma si inseriscono in un simile quadro di interazione con la politica.
    Apprezzo il consiglio :)

    No, non direi: è possibilissimo distinguere la mera (e consentita) dissidenza da quello che è un reale pericolo per l’ordinamento, così come è possibile distinguere un contesto realmente sano, e che tuteli realmente dei diritti universali riconosciute dalle costituzioni di mezzo mondo, da ciò che non lo è. Altrimenti il tutto potrebbe capziosamente venire utilizzato per rendere in fin dei conti ammissibile qualsiasi cosa mettendolo sotto la bandiera del povero oppresso. Oppressi che esistono, ma non mettere nella stessa categoria chiunque abbia qualcosa da ridire, anche legittimamente, contro il sistema.
    Gente rinchiusa nei cpr e gli sfrattati a colpi di manganello sono casi discussi al limite della legalità se non, la maggioranza delle volte, pure oltre.

    Non proprio…la religione di fatto continua ad influenzare l’etica. Al netto, restiamo non concordi sulla necessarietà o meno di avere una posizione dichiaratamente politica.

    Vero, l’Islam è un’altra cosa, ma i punti in comune sono parecchi e ci dà l’idea di come, cambiando alcune varianti, il paradigma non rimanga lo stesso.

    In parte sì, ma critici già ce n’erano.

    Il fatto che però si scenda a patti significa che, in realtà, non c’è la possibilità di muoversi come si vuole.



    No no, non è il capitalismo ad avere i piedi di argilla quanto, imho, i suoi valori.

    è più di un riverbero, imho: nel momento in cui certi problemi sono “concreti” e non soltanto questioni di principio, la presenza è effettiva.
     
  4. BANDIT

    BANDIT
    Expand Collapse
    Well-Known Member

    Registrato:
    12 Settembre 2023
    Messaggi:
    970
    "Mi Piace" ricevuti:
    1.026

    2 Ottobre 2023

    Io ho letto veramente tanto sulla seconda guerra mondiale, ma negli ultimi cinque anni mi sto specializzando sul 16. e 17. secolo, sopratutto sulle vicende del mare Adriatico. Ho comprato un casino di libri sull'impero Ottomano, l'assedio di Malta, storia dell'evoluzione delle galee utlizzate dai Tuchi, Italiani e Spagnoli, evoluzione delle tecniche di guerra a causa della polvere da sparo, sia offensive, che difensive, come di si vede dalle fortezze costrute alla "trace italianne". Non so perchè ma sono argomenti che mi affascinano tanto. I libri interessati che ho trovato sono tutti scritti in inglese.
     
  5. the Fierce

    the Fierce
    Expand Collapse
    Well-Known Member

    Registrato:
    18 Luglio 2018
    Messaggi:
    1.632
    "Mi Piace" ricevuti:
    695

    2 Ottobre 2023

    pure io sto abbastanza in fissa con le guerre contro l’impero ottomano: molto interessante l’assedio di Malta
     
  6. alexmai

    alexmai
    Expand Collapse
    Well-Known Member

    Registrato:
    5 Dicembre 2006
    Messaggi:
    7.963
    "Mi Piace" ricevuti:
    1.207

    3 Ottobre 2023

    Ti consiglio di leggere i romanzi di Marco Buticchi, c'è tanta ricerca storica su molti dei periodi e delle problematiche citate...
     
  7. BANDIT

    BANDIT
    Expand Collapse
    Well-Known Member

    Registrato:
    12 Settembre 2023
    Messaggi:
    970
    "Mi Piace" ricevuti:
    1.026

    3 Ottobre 2023

    A the Fierce piace questo elemento.
  8. BANDIT

    BANDIT
    Expand Collapse
    Well-Known Member

    Registrato:
    12 Settembre 2023
    Messaggi:
    970
    "Mi Piace" ricevuti:
    1.026

    3 Ottobre 2023

    Non conosco questo autore, ho visto sul sito ma sinceramente non ho trovato nemmeno un libro sul periodo da me studiato. Il tizio sembra un incrocio tra Wilbur Smith e Massimo Valerio Manfredi come stile? :)
    Solitamente leggo solo libri di storia, è da tanto che non leggo romanzi
     
  9. alexmai

    alexmai
    Expand Collapse
    Well-Known Member

    Registrato:
    5 Dicembre 2006
    Messaggi:
    7.963
    "Mi Piace" ricevuti:
    1.207

    3 Ottobre 2023

    Ricordavo un romanzo con i pirati turchi... calcola che ha diverse linee temporali in ognuno...
    Somiglia a quei due ma è anche altro... provalo :)
     
  10. Quintus Horatius

    Quintus Horatius
    Expand Collapse
    Well-Known Member

    Registrato:
    6 Luglio 2013
    Messaggi:
    1.520
    "Mi Piace" ricevuti:
    631

    12 Ottobre 2023

    Scusa la prolungata assenza: periodo infernale.
    Roma assorbe come e quanto altre culture del mediterraneo. Riconosciamo con maggiore agio i suoi debiti grazie alla relativa abbondanza di testi e al raffronto con il patrimonio ellenico, mentre del mondo greco più arcaico mancano tasselli importanti e gli influssi, ad esempio, dell'Asia minore si colgono più in controluce, comparando riti e ritrovamenti, che non con vere e proprie fonti dirette. Dentro ogni figura divina greca si muovono ombre e lampi di tante aree con le quali la Grecia intratteneva scambi commerciali e culturali. Pensa, ad esempio, all'immagine stereotipata di Apollo e alla sua aura luminosa: leggendo Apollo con il coltello in mano di Detienne si scoprono lati nascosti del dio, di probabile derivazione esterna.
    La filologia, in verità. era praticata con molta più acribia e rispetto (una vera filologia e non un riuso) già ad Alessandria e a Pergamo.
    Le religioni nuove attecchiscono in una fase diversa delle forme sociali romane; guarda caso, la loro affermazione coincide con la crisi del vecchio mondo.

    Il contesto resta apparentemente, e sottolineo l'avverbio, sano solo finché ci si allinea, altrimenti la mannaia della repressione cala come in qualsiasi altro sistema. La democrazia difende se stessa al pari di ogni ordinamento e tramite il monopolio della forza.
    Oppressi, infine, siamo tutti. A meno di non dirigerei meccanismi economici -o trovarvi un interstizio da parassita- di cui la democrazia si premura di fare da guardiano, si vive sempre nella condizione di oppresso e gli stessi meccanismi si frappongono tra la necessità e la soddisfazione di quei bisogni inalienabili ipocritamente sbandierati dalle carte costituzionali.
    Lungi dal rappresentare un'eccezione, i casi citati manifestano la natura feroce della democrazia, un regime che ha fatto dell'immagine pacificatrice una bandiera, ma che, nella gestione interna ed esterna, snuda le zanne e colpisce (repressione, guerre imperialiste etc.).
    Ci avvitiamo di nuovo intorno al nodo insolubile che ci divide: io concepisco il diritto democratico come propaggine sovrastrutturale dell'economia, dunque impossibilitato, per intrinseco carattere, a garantire equità; tu separi gli ambiti e attribuisci al corpo giuridico una valenza quasi metafisica, come se potesse ordinare dall'alto il mondo materiale e non ne rispecchiasse, invece, gli interessi, le prospettive, i bisogni. La democrazia, per me, non è nient'altro se non la forma al momento più adatta alle necessità del capitalismo occidentale.

    Il prestigio sovrastrutturale si mantiene o fino a quando ci si rende protagonisti, almeno in parte, del processo strutturale o finché le forze al timone della produzione aderiscono in qualche misura al bagaglio ideologico proposto. Dopodiché, si sopravvive, o ci si estingue, in forma di traccia, riflesso, eco, suggestione.
    L'islam, essendo nato in un contesto economico e sociale differente, ha saputo accattivarsi più a lungo le simpatie delle classi al comando, in alcuni casi giungendo a fondersi integralmente con il potere stesso. Parecchi paesi islamici non sono stati ancora scossi da rivoluzioni borghesi radicali e men che meno da moti proletari coscienti.
    Inoltre, pur tenendo conto di tutte le differenze interne, quel segmento di mondo non ha avuto il suo 14 luglio e nelle scaramucce tra la borghesia illuminata ancora in fase di assestamento e clero, quest'ultimo, di fronte a nemici senza nerbo e incisività, ha spesso riportato vittorie.
    Anche qui, tuttavia, aspetterei qualche anno, perché la ruota dell'economia si sta muovendo e le contraddizioni stanno venendo a galla. Se spazio e tempo non tiranneggiassero, infatti, bisognerebbe distinguere tra paesi in corsa, o in procinto di svilupparsi, grazie a un motore produttivo tradizionale (in questi modernizzazione e laicizzazione guadagnano terreno più rapidamente) e teocrazie o califfati ai quali la buona sorte ha donato materie prime da vendere all'occidente, al capitalismo di Stato cinese o all'oligarchia russa (qui ci vorrà un po' più di tempo, ma arriveranno). Allorché petrolieri e imprenditori, a prescindere dalle caratteristiche produttive dei paesi, non sguazzeranno più nelle acque dell'islamismo o cominceranno a sentire frenata la sete di espansione dalle sue pastoie ideologiche, inizieranno a colpire.


    Il risparmio di energia regola l'efficienza di un apparato: se già devi spendere mesi e risorse per soffocare il dissenso interno più acceso, non ti puoi permettere di impiegare altre forze anche per contrastare organi che, a dispetto della facciata, troverebbero con te facilmente un'intesa. Scaltrezza politica di baffetto e mandibola.

    La forza dei valori promossi dal capitalismo risiede proprio nell'apparente debolezza: si presentano fluidi, adattabili, comodi come un capo indossabile da tutti, ma in realtà hanno basi solidissime.
    I problemi di quel tipo, secondo me, non hanno una vera concretezza, in quanto non mettono in discussione veramente le coordinate ufficiali e quindi si situano nella sfera culturale, di costume etc.
     
  11. the Fierce

    the Fierce
    Expand Collapse
    Well-Known Member

    Registrato:
    18 Luglio 2018
    Messaggi:
    1.632
    "Mi Piace" ricevuti:
    695

    12 Ottobre 2023

    vai tranquillo :)
    certo, Roma non è l'unica ad assorbire, per carità: mi ha sempre colpito quanto l'avesse fatto, anche in una posizione politicamente dominante come quella che ha assunto.

    sicuramente Alessandria, fino all'incendio della sua biblioteca, è stato uno dei maggiori, se non a tratti il maggiore, centro culturale

    lungi da me fare un elogio delle democrazie, specie quelle occidentali che, proprio in questi giorni, ancora una volta mostrano tutta la loro ipocrisia e i doppi standard; lungi da me affermare che vanno bene così, ma in concreto che alternative abbiamo? una rivoluzione culturale guidata da non si sa bene quali persone illuminate? bello, ma piuttosto utopistico.
    inoltre, la democrazia è la forma più adatta al capitalismo occidentale, o è il capitalismo a sapersi adattare? perchè, a onor del vero, i potenti hanno trovato il modo di difendere i propri interessi già dai tempi delle caverne e hanno sempre trovato il modo di cambiare perchè tutto resti come prima, come diceva Tomasi di Lampedusa :)

    no, il corpo giuridico non ha una valenza metafisica: sì, il diritto è anche espressione di interessi prospettive e bisogni della sovrastruttura, però, ad oggi, qualcosa di incontestabilmente giusto c'è: che so, diritti umani, libertà, tutele di vario genere. Questo non implica che stiamo vivendo nel migliore contesto possibile, ma non sento nemmeno il bisogno di cancellare tutto.

    Esistono gli oppressi? sì. io e te siamo oppressi? non direi...non ti conosco direttamente, ma a meno che tu non viva in clandestinità e braccato dal sistema per le tue idee, non lo sei. Poi, sicuramente la nostra condizione può migliorare, potrebbero darci uno stipendio più decoroso e tante altre cose, ma l'essere oppresso, imho, è diverso.

    mah...di fatto le forze al timone, in un modo o nell'altro aderiscono, anche perchè qua non si tratta di tracce o riflessi: si tratta, nella stragrande maggioranza dei casi, della stessa identica cosa privata della patina esterna religiosa. Sintetizzando, il "giusto" quello è.

    Non solo: l'Islam ha anche avuto un'evoluzione della monarchia diversa. Ad esempio, non hanno mai avuto una nobiltà che cercasse di far valere le sue pretese al sovrano costringendolo, di fatto, a mediare per non rischiare di trovarsi senza trono nè capoccia. Ovviamente, badavano agli interessi proprio, ma nei regni islamici i regnanti potevano, e possono, fare quello che vogliono senza troppo preoccuparsi. Ad ogni modo, mi riferivo più che altro al rapporto con l'Islam che si sviluppa nel contesto degli stati occidentali.
    Le contraddizioni che vengono a galla, però, sono quelle dei nostri ordinamenti, che da una parte vogliono preservare le identità culturali, dall'altra pretenderebbero che i musulmani si occidentalizzassero perchè noi siamo bravi, belli, inclusivi e migliori di loro. Per contro, non vedo a breve un cambiamento "da loro" solo perchè si stanno arricchendo...anzi, la Russia dopo il crollo dell'URSS ha ripreso la religione tradizionale.

    l'utilizzo delle risorse però dipende anche dai benefici attesi: evidentemente, nell'Europa dell'epoca combattere la religione era troppo dispendioso senza garantire poi alcun reale vantaggio: gli anticlericali del post unità d'Italia ci hanno sbattuto il naso, per principio, per decenni.
    Sicuramente più scaltri baffetto e pelatone che si sono dati priorità diverse cercando di arginare il problema per, ipoteticamente, affrontarlo in un secondo momento

    da un certo punto di vista sono d'accordo, nel senso che le caratteristiche dei valori capitalistici sono in effetti quelle. Rimango dubbioso però sul fatto che queste caratteristiche possano costituire solide basi, perchè una società in crisi di valori finisce per non andare troppo lontano
     
  12. alexmai

    alexmai
    Expand Collapse
    Well-Known Member

    Registrato:
    5 Dicembre 2006
    Messaggi:
    7.963
    "Mi Piace" ricevuti:
    1.207

    13 Ottobre 2023



    Un divulgatore da seguire per l'Antica Roma :)
     
    A the Fierce piace questo elemento.
  13. Quintus Horatius

    Quintus Horatius
    Expand Collapse
    Well-Known Member

    Registrato:
    6 Luglio 2013
    Messaggi:
    1.520
    "Mi Piace" ricevuti:
    631

    13 Ottobre 2023

    La struttura, il modo di produzione, il sistema economico o in qualunque maniera si scelga di denominarlo, abbraccia la forma di gestione del potere che meglio gli assicura stabilità e che meglio si plasma secondo le nuove ideologie di cui si fa portatore. Un sovrano dai tratti divini, ad esempio, garantisce di più la coesione in un mondo retto da un'economia schiavile, mentre il modo di produzione capitalista, con le sue pratiche economiche e sociali e i suoi valori, si affida a un regime democratico. Forse nella forma apparente non è cambiato nulla, ma la rivoluzione borghese, nella sostanza, ha apportato modifiche fondamentali al nostro modo di vivere, nel bene, il progresso materiale e dei diritti, e nel male, l'alienazione, lo sfruttamento (quest'ultimo, in verità, costante di tutte le tappe della storia) etc.
    No, non cancellare tutto, piuttosto rendere davvero validi quegli astratti principi scritti su carta, perché in una cornice come la nostra sembrano parola morta.
    A parte la mia situazione, che tralascio per riservatezza, nonostante, per diversi aspetti, si inscriva appieno nel quadro, tutti i salariati sono oppressi, alienati e schiacciati. A dispetto del rincretinimento a suon di merce circolante e sua adorazione, la gran parte di noi conduce esistenze da oppressi. Mia madre ha fatto una vita a piangere aprendo le buste della compagnia del gas e a non rispondere al citofono perché temeva di incappare in qualche creditore.
    Logico: parliamo di un tipo diverso di oppressione rispetto a quella di un recluso in un CPR, seppure entrambe facciano capo allo stesso sistema, ma non per questo meno pervasivo nel quotidiano.


    Sul "giusto" bisognerebbe aprire una parentesi filosofica abnorme...
    Ai nostri ordinamenti preme soprattutto non gettare cerini sulla polveriera sociale. Poiché l'islam, purtroppo, cementifica l'identità dei marginalizzati in molte periferie europee (laddove la funzione di polo coesivo un tempo era e dovrebbe tornare a essere rivestita da altro), diventa interesse delle democrazie dirimere certe questioni con tatto ed equilibrio, affinché non si scatenino reazioni originate dal pretesto dell'identità culturale minacciata o violata. A Francia, Italia etc. importa che gli arabofoni vengano a svolgere tutta una serie di mansioni a salari ridicoli e se ne stiano stipati nei casermoni ghetto, senza conflittualità di sorta.
    Questo alle fondamenta, poi sopra si costruisce lo spettacolo dello scontro tra progressisti e conservatori su laicità, diritti etc.
    Sui paesi islamici vedremo a chi darà ragione la storia, mentre anche in Russia, come altrove, la religione ricopre ora un ruolo del tutto differente da un tempo e si è tramutata, in buona sostanza, in una bandiera identitaria.
    Su capitalismo e valori: finché la locomotiva, il modo materiale di produzione, traina, i vagoni, i valori, proseguono il tragitto con essa.
     
  14. the Fierce

    the Fierce
    Expand Collapse
    Well-Known Member

    Registrato:
    18 Luglio 2018
    Messaggi:
    1.632
    "Mi Piace" ricevuti:
    695

    16 Ottobre 2023

    mi verrebbe da dire che il sistema economico e il sistema di potere si influenzano reciprocamente, nel senso che sicuramente la rivoluzione borghese ha dato il la, ma probabilmente le conseguenze si sono configurate nel divenire

    Condivido, ma prima di rendere concreti i principi è necessario che siano sanciti: ben lontani dalla piena realizzazione, ma qualcosa si è mosso.

    Per carità, non voglio certo forzare a rivelari dettagli personali, ci mancherebbe.
    Mi verrebbe da dire che c’è oppresso e oppresso: tra noi, un po’ di consapevolezza farebbe molto.

    Consapevole che sul concetto di giusto ci sarebbe da dire tantissimo, chiedo scusa perchè avrei dovuto specificare “il nostro concetto di giusto”, preso ipso facto e in maniera riduttiva, ben sapendo che anche qua si potrebbe aprire un dibattito a parte.
    Condivido: a Italia e Francia interessa che gli arabofoni vengano sostanzialmente a fare la manodopera a buonissimo mercato: proprio per questo l’Islam cementifica! Questa gente, come normale, non riesce a indentificarsi in un paese che li tratta fondamentalmente come pezze da piedi, quindi quello che resta sono gli aspetti tradizionali come la religione. L’Islam poi si pone molto come sovranazionale, quindi non è neanche difficile unire persone di nazionalità diversa, da alcuni punti di vista.

    ironico che lo scontro tra progressisti e conservatori sulla laicità, in realtà, di religioso non ha poi molto: almeno nel nostro paese, ci sarebbero differenze sensibili tra molte cose che dicono i conservatori e quelle stabilite dalla religione maggioritaria del nostro paese.
    Per i paesi islamici la vedo dura, nel senso che hanno avuto un’evoluzione molto diversa dalla nostra; in Russia, il cristianesimo ortodosso è sempre stato vicino al potere. è una caratteristica del cristianesimo ortodosso che va avanti dai tempi di Costantino ed è sempre stato parecchio identitario: mentre la Chiesa cattolica punta ad essere universale, quelle ortodosse, rifiutandone il controllo, si sono sempre organizzate in maniera nazionalistica.
     
  15. Quintus Horatius

    Quintus Horatius
    Expand Collapse
    Well-Known Member

    Registrato:
    6 Luglio 2013
    Messaggi:
    1.520
    "Mi Piace" ricevuti:
    631

    16 Ottobre 2023

    Sul primo punto, non ho molto da aggiungere, perché oramai consoci bene la mia posizione: la struttura economica si sceglie la forma di potere che meglio si addice ai suoi obiettivi e valori; anzi, la determina.
    Per quanto possa essere dichiarato in astratto, sbandierato e inciso su tutti i cippi di un continente, un principio si attua solo nella misura in cui tutti gli ostacoli materiali che si frappongono tra la sua formulazione e la sua applicazione vengono rimossi. Se alla base del sistema promotore del principio sussistono impedimenti, per altro intrinseci al sistema stesso, si incorre solo in grandi contraddizioni. A ben pensarci, la democrazia vive di questi cortocircuiti.
    L'oppressione obbedisce alle stesse leggi, ma indossa abiti diversi a seconda del bersaglio e ama economizzare in nome della massima resa con la minima spesa.
    Se nel CPR, nello sfratto, nel picchetto della logistica, nell'applicazione di misure cautelari-per citare qualche esempio che ha fatto capolino durante la nostra conversazione- ricorre al manganello e/o alla repressione di taglio legislativo, al di fuori delle aree di netta demarcazione del conflitto si accontenta del lavoro e della gestione militare del quotidiano.
    Qualsiasi salariato di livello basso o medio, ossia la percentuale maggioritaria del tessuto economico, vive all'ombra dell'oppressione e conduce una vita da oppresso, immerso nel gorgo della separazione illusoria tra un sistema produttivo spietato e un'organizzazione spettacolare del tempo libero fondata sul culto della merce e il consumo (per chi se lo può permettere, perché nella sola Italia, le statistiche ufficiali, sulle quali si dovrebbe fare un bel discorso, parlano di quasi quattordici milioni di indigenti, tra povertà assoluta e relativa). Tempo di lavoro e tempo di vita si sovrappongono senza soluzione di continuità. Ciò ha implicazioni tutt'altro che astratte e scandisce il nostro quotidiano con ritmo marziale.

    Purtroppo funziona esattamente come hai scritto tu: l'islam diviene elemento coesivo a causa del vuoto lasciato da altro. Al posto dell'internazionalismo, un tempo bandiera di tutta la manodopera emigrante, oggi trionfa il corano.
    Nella nostra diatriba sulla possibile evoluzione dei paesi islamici avrà l'ultima parola la storia, anche se uno sguardo comparativo, attento alle differenze ma altresì alle rassomiglianze, mi porta a scommettere sulla laicizzazione capitalista, dato che il tritacarne borghese non risparmia niente e nessuno.
    Concordo sullo spirito identitario dell'ortodossia, sebbene rimanga dell'avviso che oggi, ancora più di ieri, funga da paravento per altri interessi.
     

Condividi questa Pagina