1. Il regolamento del Forum è stato ripristinato e aggiornato, lo puoi trovare in ogni momento in basso a destra cliccando su "Termini e Condizioni d'uso del sito". Ti preghiamo di leggerlo e di rispettarlo per mantenere il forum un luogo piacevole ed accogliente per tutti. Grazie!
    Chiudi

I nostri ascolti

Discussione in 'Sondaggi' iniziata da Zerotolerance70, 26 Ottobre 2014.

  1. Dwight Fry

    Dwight Fry
    Expand Collapse
    Cialtrone

    Registrato:
    20 Gennaio 2009
    Messaggi:
    11.894
    "Mi Piace" ricevuti:
    12.658

    22 Settembre 2023

    The Replacements (1981-1987, alternative rock)

    [​IMG]

    Retrospettiva in stile Carnival, stavolta.
    Voglio parlarvi infatti di un gruppo rock considerato una leggenda negli USA (spiegherò in chiusura il motivo), che fino a pochi mesi fa conoscevo solo per averne letto su riviste e libri.
    Tutto però è partito da una frase letta in un sito, il quale definiva la voce del cantante Paul Westerberg “la più bella del punk”. Da lì mi è scattata la curiosità e così ho preso a pochi euro un cofanetto coi primi 5 album, spartano ma utile allo scopo.

    [​IMG]

    Parto col dire che per me Westerberg non è la voce più bella del punk (è un proto-Cobain), anche perché i Replacements hanno scritto giusto un album riconducibile in toto al punk, quello di debutto, dal divertente titolo “SORRY MA, FORGOT TO TAKE OUT THE TRASH” (1981).
    Un lavoro energico ma trascurabile, all'insegna di un punk tradizionale che nei momenti più frenetici scavalla nell'hardcore, con qualche variazione ben amalgamata.

    [​IMG]

    La musica cambia già nel successivo “HOOTENANNY” (1983), punk per metà, folle il giusto (nel primo brano i musicisti si scambiano gli strumenti e provano a suonare un blues: bell'inizio!) e con qualche divagazione più marcata. “Willpower” è palesemente post-punk e ricorda i Nirvana più oscuri, “Buck Hill” è una strumentale surf, “Lovelines” è rockabilly alla Stray Cats, un paio di brani si riagganciano agli anni '60 e '70. La qualità c'è, si capisce che i Replacements sono un gruppo con molte più idee della media e che quindi stanno mutando in qualcosa di diverso.

    [​IMG]

    L'eclettismo della band trova conferma nel successivo “LET IT BE” (1984), considerato universalmente il loro capolavoro, anche per l'iconica copertina. La voce rauca di Westerberg è il trait d'union con la produzione precedente, per il resto la musica abbandona quasi del tutto la matrice punk (c'è giusto “We're coming out”, che è un pezzone hardcore con un grande inciso R&B, e in parte “Tommy gets his tonsils out”), finendo dalle parti di un rock alternativo alquanto variopinto: “I will dare” ricorda, nel ritornello, i Cure; la potente “Black diamond” anticipa il Neil Young più hard rock e anche “Gary's got a boner” è bella tosta. Bellissima, nella sua semplicità, la melodia della ballata “Androgynus”, mentre “Sixteen blue” mi ha fatto venire in mente dei Radiohead col fratello maggiore di Cobain al microfono, una cosa abbastanza strana ma che sottolinea l'influenza dei Replacements sulla scena alternativa successiva, anche a livello di liriche (erano avanti di anni).

    [​IMG]

    Verrà poi il turno di “TIM” (1985), sulla falsariga di “Let it be”, con un solo pezzo punk e il solito intreccio di stili musicali. L'unica cosa che non mi è piaciuta di questo album è l'atmosfera da rock romantico che aleggia su alcuni brani: “Kiss me on the bus”, che andrebbe skippata già solo per il titolo, “Swingin' Party” o la ballatona “Here comes a regular” (una specie di “Knockin' on heaven's door” 2.0) non fanno per me, preferisco i pezzi rock 'n' roll e quelli più hard come la grandiosa “Bastards of young”, che inserirei senza remore in un best of del gruppo. Un buon album, nel complesso, ma lascia la sensazione che la band si stesse adagiando su soluzioni più commerciali.

    [​IMG]

    L'ultimo lavoro presente nel mio box-CD, “PLEASED TO MEET ME” (1987, altro titolo geniale) conferma in parte questi timori ma ammetto di aver mutato opinione man mano che cresceva il numero degli ascolti. Inizialmente non mi convinceva per nulla, ora lo considero un lavoro discreto, tutto sommato in linea con la proposta della band da "Let it be" in poi, solo un po' più facile, con qualche vaga influenza di Springsteen sul fronte rock e l'eclettismo dirottato su territori jazz, il che spiega la presenza di sax e tromba (il sax è suonato da quell'Andrew Love dei Memphis Horns che poi troveremo nel primo album di Elio e le storie tese). Così ecco brani odiosi come “I don't know” alternati a bei pezzi post punk (“The ledge”), quasi punk (“Red red wine”) e ballate di puro jazz (“Nightclub jitters”).

    In conclusione: una bella scoperta, questi Replacements. Dubito che andrò in cerca dei lavori successivi (robetta, stando a quello che si legge in giro) ma almeno adesso so bene chi fossero.
    Se @Dustx85 non li conosce, glieli consiglio, perché secondo me sono nelle sue corde. Anche @ReignInBlood_1986 potrebbe trovarli interessanti, c'è infatti chi considera i Nirvana la versione anni '90 dei Replacements e pare che al tempo Cobain abbia dovuto "prendere le distanze" da Westerberg e soci più volte, per evitare accuse di qualsiasi genere (Kurt è uno che non s'è mai fatto problemi a dichiarare le fonti di ispirazione, quindi c'è da credergli sulla parola).

    Tornando al discorso iniziale: perché i Replacements sono considerati una leggenda dai rocker alternativi americani? Perché vengono considerati gli iniziatori di quella scena, in primis, ma anche perché Paul Westerberg è presente nella colonna sonora (due milioni di copie vendute solo negli USA) di “Singles”, il famosissimo film del 1992 che ha istituzionalizzato la scena grunge.
    Brani dei Replacements sono presenti in tanti film, il più importante è forse “Jarry McGuire” ma devo citare per forza anche il nostro “Airheads”, in una delle poche scene serie o giù di lì si può sentire “Unsatisfied”:

     
    A Dustx85 piace questo elemento.
  2. Dustx85

    Dustx85
    Expand Collapse
    L'elettrizzante

    Registrato:
    14 Giugno 2018
    Messaggi:
    3.574
    "Mi Piace" ricevuti:
    2.025

    22 Settembre 2023



    Sono almeno quindi anni che mi dico di "approfondirli" ma non trovo mai il momento, sono sempre in "altre fasi". Una grave lacuna che spero di colmare prima o poi.
     
    A Dwight Fry piace questo elemento.
  3. Dwight Fry

    Dwight Fry
    Expand Collapse
    Cialtrone

    Registrato:
    20 Gennaio 2009
    Messaggi:
    11.894
    "Mi Piace" ricevuti:
    12.658

    25 Settembre 2023

    Alice Cooper, “Road” (hard rock, 2023)

    [​IMG]

    Finiti i tempi in cui Alice si reinventava ogni tot album. Ha 75 anni e in “Road” torna a proporci la musica che gli riesce meglio: l'hard rock anni '70 o, come dice lui, guitar-driven rock 'n roll. Tre brani però sono più duri, nella zona di confine col metal, e devo dire che un pezzo come “The big goodbye” non si sentiva davvero da tanto, in casa Cooper.
    Maggiore spazio anche agli assoli.

    I testi prendono in considerazione tutte le sfumature possibili della vita on the road di un musicista, restando in bilico tra ironia (che un patetico giornalista britannico in odor di veterofemminismo non ha saputo cogliere), entusiasmo rock e spleen: prescindere da essi è come voler guidare un'auto senza volante. La capacità del vecchio Coop di dialogare coi suoi fan, del resto, non ha eguali nella storia del rock e infatti un brano solo sufficiente come “I'm Alice” guadagna più di un punto, grazie alle liriche.

    Il pezzo che mi ha colpito di più è “100 more miles”, nel quale Alice canta un testo alla Kerouac con voce da crooner, tornando alle atmosfere ombrose dei primissimi anni '70, ma un po' tutti i pezzi sono di buon livello. Qualche ripescaggio dal suo songbook l'ho colto, tuttavia parliamo di inezie, mi chiedo anzi come diavolo riesca a usare sempre gli stessi ingredienti e a uscirsene con piatti diversi. Poi è chiaro che quando si butta sul blues vengono fuori gli accordi tipici, quelli in stile “La grange” (“Rules of the road” ricorda il pezzo degli ZZ Top col basso di “Radar love” dei Golden Earring), eppure c'è sempre quella variazione sul tema che ti fa pensare ok, va bene così.
    Ben fatta la cover di “Magic bus” (tra i classici degli Who che amo di meno) e promosso anche il rifacimento di “Road rats”, anche se la versione migliore rimane quella presente nel cofanetto “The life and crimes”.

    L'unico brano che non mi è piaciuto è “Big boots”: musicalmente è nelle mie corde, un bel boogie alla Nazareth, ma le linee vocali e il ritornello non sono all'altezza, cosa abbastanza sorprendente considerando che i testi e la voce sempreverde di Alice rappresentano il piatto forte dell'album.
    A proposito della voce: è miracolosamente intatta, se ascolti un album degli anni '70 e poi questo non noti differenze, produzione a parte. Non è mai stato un virtuoso ma certi suoi colleghi classe 1948 ormai non ce la fanno più (Ozzy o Steve Tyler, per dire), e neppure gente più giovane di Alice. Nessuno direbbe che il tizio dietro al microfono ha registrato il suo primo album mentre i Led Zeppelin registravano il loro, ecco.

    Presentato orgogliosamente da Alice come un lavoro di gruppo, a scorrere i crediti c'è da dubitarne: solo 4 pezzi su 12 sono stati composti anche dalla sua band, con Chuck Garric e Ryan Roxie presenti in una canzone in più. Il resto è opera del duo Cooper/Ezrin, con altri ospiti in sede di scrittura e/o di esecuzione.

    Ho letto in giro recensioni entusiastiche e condivido il parere positivo: l'85 appioppato da TM mi sembra esagerato però si tratta senza dubbio di un bell'album, migliore rispetto a “Detroit stories” e un gradino sotto rispetto all'ottimo “Paranormal”.
    Da un settantacinquenne arrivato al 29° album in carriera non mi aspetto altri miracoli, va benissimo così.

    Ho preso l'album in CD, formato jewel case: booklet tutto sommato scarno, ci sono solo i testi, le note e una foto al centro, con Alice che scruta i suoi musicisti da dietro la tenda del tour bus.
    Mi aspettavo qualcosina in più, la copertina però è fatta proprio bene e quando potrò prenderò la relativa maglietta.

    Quarto album di fila azzeccato: Dwight Fry è soddisfatto.
     
    A Vic Rattlehead piace questo elemento.
  4. Dwight Fry

    Dwight Fry
    Expand Collapse
    Cialtrone

    Registrato:
    20 Gennaio 2009
    Messaggi:
    11.894
    "Mi Piace" ricevuti:
    12.658

    27 Settembre 2023

    Iron Cross, “Iron cross” (1986/2001, US power metal)

    [​IMG]

    La migliore scoperta del 2023, a mani basse.

    Sono ormai innamorato di questa band e di questa raccolta, comprata per un banale qui pro quo: pensavo infatti che si trattasse dell'album omonimo del 1986, ristampato dalla Iron Glory nel 2001. Invece ho appurato che, in quello stesso anno, la stessa etichetta ha pubblicato una compilation con lo stesso titolo e con la stessa copertina: era facile sbagliarsi, no?

    Rispetto alla tracklist dell'album originario qui abbiamo una canzone in meno, relativamente poco importante (è una cover degli Angel Witch), e ben 6 pezzi in più, registrati a inizio e a fine anni '90. E che pezzi!

    Non ci girerò attorno: è una raccolta bellissima, con una produzione che giusto in un paio di casi (forse delle demo) rivela la natura cumulativa dell'album, e che pure non riesce a sminuire l'impatto dei brani, per esempio una “Believer deceiver” si sente maluccio ma è bella lo stesso.

    Nel contesto dell'horror metal, gli statunitensi Iron Cross inasprivano la lezione di Hell, Witchfynde e Cloven Hoof, coniugandola con l'asprezza dell'US metal e col gusto del macabro tipico di King Diamond. Siamo dalle parti dei Death SS, insomma, ma con un cantante più dotato, abile sia nelle tonalità stentoree che in quelle più acute.
    Linee vocali eccezionali, nel complesso.

    Non c'è un solo brano brutto o mediocre, e la varietà non manca, si va dal proto black di “Die like that” all'heavy oscuro ma melodico (in stile Stormwitch) di “Mistress of the dark”, però se dovessi consigliare l'ascolto di un solo pezzo allora direi “Bloodlust”, classe 1986: la parte iniziale è da brividi e quando accelera verso la fine, col coro a ripetere l'incitamento “Die! Die! Die!”, mi si risveglia proprio il sentimento metallico, roba che ti fa venire voglia di cercare il titolare di una ferramenta o di una fonderia e abbracciarlo con impeto virile.

    Pur durando 65 minuti e pur presentando ben 13 pezzi, lo ascolto di continuo da un paio di settimane. Non posso che consigliarlo a tutti, in particolare a @Orso80 e @Blackest (se già non conoscono l'album e il gruppo), in quanto fan devoti di certe sonorità.
     
    A Carnival900, Orso80 e Vic Rattlehead piace questo elemento.
  5. Dwight Fry

    Dwight Fry
    Expand Collapse
    Cialtrone

    Registrato:
    20 Gennaio 2009
    Messaggi:
    11.894
    "Mi Piace" ricevuti:
    12.658

    28 Settembre 2023

    @Vic Rattlehead, degli Iron Cross tu hai beccato la raccolta o l'album dell'86 con solo otto pezzi?
     
  6. Vic Rattlehead

    Vic Rattlehead
    Expand Collapse
    Bulletto da tastiera!

    Registrato:
    21 Settembre 2002
    Messaggi:
    17.099
    "Mi Piace" ricevuti:
    9.093

    28 Settembre 2023

    Quando arrivo a casa ti dico ma dovrebbe essere quello da 13.
     
    A Dwight Fry piace questo elemento.
  7. Dwight Fry

    Dwight Fry
    Expand Collapse
    Cialtrone

    Registrato:
    20 Gennaio 2009
    Messaggi:
    11.894
    "Mi Piace" ricevuti:
    12.658

    30 Settembre 2023

    Scorpions, “Lovedrive” (1979, hard & heavy)

    [​IMG]

    Pur apprezzandoli, non sono mai stato un grande fan degli scorpioni. Per anni sono rimasti a ridosso dei miei gruppi preferiti e ho dedicato loro un'attenzione limitata (ma il vinile di “Savage Amusement” è stato uno dei primissimi album che ho acquistato in versione originale), poi un po' per volta ho iniziato a recuperare parte della discografia.
    Di recente è stato il turno dell'ottimo “Face the heat” e quindi dell'imprescindibile “Love at the first sting”; adesso eccomi qui con “Lovedrive”, il primo con Jabs alla chitarra solista.

    Poco da dire al riguardo: i riff heavy delle varie “Can't get enough”, “Lovedrive” o “Another peace of meat” sono decisamente nelle mie corde, del resto ho sempre amato i musicisti in grado di fondere asprezza e melodia e gli Scorpions, lo sanno tutti, rientrano nel ristretto novero di band che hanno anticipato le sonorità della NWOBHM. Riesco a farmi piacere anche il pezzo strumentale (di solito li salto a piè pari) e quella stranezza reggae-rock di “Is there anybody there?”, che però preferisco nella versione dal vivo presente nell'album “Live bites”.
    Quanto alla ballata “Always somewhere”, preferisco l'originale dei Lynyrd Skynyrd.
    :dice e non dice:
    Meglio “Holiday”, almeno lì gli Scorpions prendono a modello se stessi.

    Comunque bellissimo album, al quale la mia versione in CD non rende onore: libretto apribile di appena 6 pagine (copertina compresa) e testi scritti con carattere non adatto agli astigmatici. Ma l'ho pagato 7 euro, quindi va bene lo stesso.

    Qui la rece di TM (voto 95/100):
    Recensione Lovedrive - truemetal.it
     
    A Carnival900, Orso80, Vittorio e ad altre 2 persone piace questo elemento.
  8. Orso80

    Orso80
    Expand Collapse
    Administrator
    Amministratore

    Registrato:
    21 Novembre 2010
    Messaggi:
    3.642
    "Mi Piace" ricevuti:
    2.030

    1 Ottobre 2023

    Grazie, vado a scoprire questa raccolta quanto prima!
     
    A Dwight Fry piace questo elemento.
  9. Carnival900

    Carnival900
    Expand Collapse
    A New Level

    Registrato:
    23 Agosto 2010
    Messaggi:
    15.066
    "Mi Piace" ricevuti:
    6.872

    1 Ottobre 2023

    Con una recensione così si può solo, anzi, si deve dare un ascolto come minimo!
     
    A Dwight Fry e Vic Rattlehead piace questo messaggio.
  10. ReignInBlood_1986

    ReignInBlood_1986
    Expand Collapse
    De la Coronilla y Azevedo

    Registrato:
    12 Febbraio 2009
    Messaggi:
    73.848
    "Mi Piace" ricevuti:
    48.832

    1 Ottobre 2023

    L'ascolto dell'album può accompagnare solo
     
  11. Dwight Fry

    Dwight Fry
    Expand Collapse
    Cialtrone

    Registrato:
    20 Gennaio 2009
    Messaggi:
    11.894
    "Mi Piace" ricevuti:
    12.658

    5 Ottobre 2023

    Blaze, “Tenth Dimension” (2002, heavy metal)

    [​IMG]

    Mentre ascoltavo l'inizio di “Meant to be”, power ballad alla Iced Earth di eccellente fattura, pensavo tra me: che bella voce che ha Blaze. Baritonale ma potente, e soprattutto espressiva.
    Pazzesco che qualcuno l'abbia scambiato per un brocco, ai tempi degli Iron, ma tant'è. Non voglio mostrarmi lungimirante, anch'io non presi bene la sostituzione con Bruce, ma a metà dei '90 mi ero avvicinato al metal da pochissimo e non è che avessi tutta 'sta maturità, come ascoltatore. Sta di fatto che fui tra i pochi, all'inizio del decennio successivo, a concedere una chance sia a “Silicon Messiah” che a questo, perché nel frattempo avevo ascoltato i Wolfsbane e qualcosa non quadrava, quel tizio sapeva cantare eccome.

    Poi abbiamo capito un po' tutti qual era il problema con gli Iron, Blaze è stato riabilitato, tutt'oggi ha uno zoccolo duro di fedelissimi ma continuo a pensare che la sua carriera non abbia ricevuto i giusti riconoscimenti. Molti dei suoi album meritavano riscontri più ampi e “Tenth dimension” ne è la riprova: un buonissimo lavoro, al quale manca forse l'effetto sorpresa di “Silicon Messiah” e che pure possiede un sacco di buone canzoni, alcune davvero belle.

    Detesto le produzioni di Andy Sneap (qui faccio una fatica boia ad ascoltare l'inizio di “End dream”, per fortuna Blaze ci mette una pezza con le sue belle linee vocali) ma tocca ammettere che Blaze si è distinto dalla concorrenza proprio per questo approccio un po' atipico in campo classic metal. Ricordo ancora il confronto impietoso con “Brave new world” degli Iron, da me acquistato il giorno dell'uscita, che sembrava già vecchio per vari motivi.

    Diciamo allora che i primi lavori di Blaze mi piacciono nonostante quelle produzioni, e non grazie al taglio moderno impresso da Sneap, bilanciato per fortuna dalle sonorità proposte da Bayley, quasi sempre all'insegna del metallo classico e questo sia per quanto attiene all'heavy in senso stretto (penso a una “Leap of faith”, che il Fuzz all'epoca inserì in uno dei CD promozionali di Psycho!) che al power in chiave americana, o anche al doom (la grandiosa “Stranger to the light”, una roba che Blaze difficilmente avrebbe potuto proporre con gli Iron Maiden).

    Disco consigliato.
    Se qualcuno è curioso di leggere la recensione d'epoca di TM (voto 70/100):
    Recensione Tenth Dimension - truemetal.it
     
    A Carnival900 e Vic Rattlehead piace questo messaggio.
  12. Vic Rattlehead

    Vic Rattlehead
    Expand Collapse
    Bulletto da tastiera!

    Registrato:
    21 Settembre 2002
    Messaggi:
    17.099
    "Mi Piace" ricevuti:
    9.093

    5 Ottobre 2023

    Gran bel dischetto:sisi: ma io sono di parte, adoro Blaze!
    Se non ce l'hai suggerisco As live as it gets, doppio live album!
     
    A Carnival900 e Dwight Fry piace questo messaggio.
  13. Dwight Fry

    Dwight Fry
    Expand Collapse
    Cialtrone

    Registrato:
    20 Gennaio 2009
    Messaggi:
    11.894
    "Mi Piace" ricevuti:
    12.658

    5 Ottobre 2023

    Mi mancano ancora troppi album in studio per pensare ai live di Blaze, ma se lo beccassi a poco lo prenderei di sicuro.
     
    A Vic Rattlehead piace questo elemento.
  14. Vic Rattlehead

    Vic Rattlehead
    Expand Collapse
    Bulletto da tastiera!

    Registrato:
    21 Settembre 2002
    Messaggi:
    17.099
    "Mi Piace" ricevuti:
    9.093

    5 Ottobre 2023

    Tranqui che tanto non si trova a buon mercato!
     
  15. Dwight Fry

    Dwight Fry
    Expand Collapse
    Cialtrone

    Registrato:
    20 Gennaio 2009
    Messaggi:
    11.894
    "Mi Piace" ricevuti:
    12.658

    5 Ottobre 2023

    Ottimo.
    La povertà ci mantiene sulla retta via.
     
    A Vic Rattlehead piace questo elemento.

Condividi questa Pagina