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SHADOWPLAY-il miglior brano post-punk/new wave/gothic rock & darkwave/synthpop

Discussione in 'Sondaggi' iniziata da Quintus Horatius, 3 Marzo 2023.

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  1. Quintus Horatius

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    23 Aprile 2023

    Ma tu sei sempre nel mio cuore, non abbiamo bisogno di futili formalità. Inoltre, magari ti donerebbe...
     
  2. Quintus Horatius

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    23 Aprile 2023

    O la tua ironia si è fatta ancora più sottile o davvero ti è piaciuto il pezzo. Ai posteri l'ardua sentenza.
     
  3. Dwight Fry

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    Cialtrone

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    23 Aprile 2023

    Gesù, mi sta tornando in mente il video dei Frankie Goes To Hollywood...
     
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  4. Dwight Fry

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    Cialtrone

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    23 Aprile 2023

    I miei voti per il nuovo girone.
    :voltafacciacontinuierepentini:


    8 punti: Killing Joke – The Wait
    Era nella mia lista, normale che la collochi in cima. Post-punk nelle strofe, new wave nel ritornello, quasi metal nei riff di chitarra: un miscuglio decisamente riuscito.

    7 punti: Peter Schilling - Major Tom *
    Canzone che va a scardinare una finestrella della memoria e che conquista immediatamente il podio, pur essendo borderline rispetto alle sonorità del contest. Basso e chitarra ricordano alla lontana i Police ma a conquistarmi sono le strofe, il modo in cui vengono intonate, in controtempo rispetto alla sessione ritmica. Ritornello di presa immediata. Un bravo/a a chi l'ha piazzata in lista.

    6 punti: Leningrad Sandwich - Chaos
    Quando ho visto che durava dieci minuti ho temuto il solito polpettone darkwave, invece mi sono imbattuto in un discreto pezzo post-punk. Interessante l'accelerazione centrale e soprattutto quella finale, in grado di assecondare la narrazione e di conferire un dinamismo che molte volte è sembrato mancare a vari brani del contest.

    5 punti: Interpol – NYC
    Pezzo discreto ancorché derivativo (l'influenza dei Radiohead è quasi da denuncia). Non può ambire al podio, tuttavia lo spleen che lo permea gli consente di stare nella prima metà della classifica.

    4 punti: The Smiths – Panic
    Una canzone che invoca l'impiccagione per i DJ (a quei tempi noi invocavamo quella del Papa, ma tant'è) non può che starmi simpatica. Troppo catchy e allegrotta, però.

    3 punti: The Human League – Don't You Want Me

    2 punti: Kælan Mikla – Óráð

    1 punto: Frankie Goes To Hollywood – Relax
     
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  5. Quintus Horatius

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    23 Aprile 2023

    [​IMG]
     
  6. Dustx85

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    23 Aprile 2023

    Il pezzo mi é piaciuto davvero, poi un trio di donzelle Islandesi anche se non avvenenti (come attirarsi le simpatie del gentil sesso (anche questa frase fa la sua parte)) meritato almeno il podio.
     
  7. Quintus Horatius

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    23 Aprile 2023

    Ottimo per il pezzo (benché non si tratti di quello in gara, ritroverai lo stesso stile e i medesimi timbri).
    Dato che oramai abbiamo imboccato una brutta china: secondo me, la bassista si difende.
     
  8. Dustx85

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    23 Aprile 2023

    Io mi riferivo al pezzo in gara.. e condivido per la bassista..
     
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  9. The Thunder God

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    23 Aprile 2023

    8*- Panino di Leningrado- Caos - bellissima, ottima, quando impari il ritmo loro lo accelerano e accelera anche la voce, prende tutti i voti possibili
    7- Kaela Mikla - Orafo- Molto carina
    6- Pietro Scellino - Maggior Tommaso - Un sequel di Space Oddity?
    5- Interpolo- NYC- carina, ma questo gruppo mi ha sedotto e abbandonato con Obstacle 1
    4- I Fabbri- Panico- ENDEDÍGEE, ENDEDÍGEE, ENDEDÍGEE ma la peggiore sentita da loro finora
    3- Uccidente Gioco- L'Aspettativa
    2- La Lega Umana- Non Mi Vuoi
    1- Franchino Va A Hollywood - Sì Ma Stai Calmo

    Le ultime due sono grandi classici di cui non sentivo il bisogno
     
  10. ReignInBlood_1986

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    De la Coronilla y Azevedo

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    24 Aprile 2023

  11. ReignInBlood_1986

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    De la Coronilla y Azevedo

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    24 Aprile 2023

    (*) 8 punti a Kælan Mikla – Óráð ==> Facilmente primo posto per il trio islandese; ho deciso a priori di ascoltarla come ultima, e ho fatto bene

    7 punti a Killing joke - The wait => Pressapposo è questo ciò che mi aspetto da loro, per quello che vale; nella variazione poco dopo il primo minuto mi hanno ricordato tanto i Litfiba nella sezione ritmica e questo è bene, non nella voce e questo è male

    6 punti a Leningrad sandwich - Chaos => Poco dopo cinque minuti c'era il finale secondo me perfetto, poi l'hanno trascinata troppo

    5 punti a The Smiths - Panic => Il finale "hand the dj" mi ha ricordato la cosa di un episodio di "Black mirror", quindi la conoscevo, ma ero convinto che a cantare fosse Joey Ramone

    4 punti a Interpol - NYC => Che stracciamento di palle

    3 punti a Franco va a Hollywood - Relax => Ah, ecco di chi è (chiaramente non è roba per me)

    2 punti a The human league - Don't you want me (non è roba per me ancora meno)

    1 punto a Peter Schilling - Major Tom (Coming home) => Se ho capito qual è tra tutte quelle con un titolo simile nell'album, la metto tranquillamente qua
     
  12. Quintus Horatius

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    24 Aprile 2023

    8*-Kælan Mikla – Óráð: trio darkwave contemporaneo islandese, per il quale ho un debole, con buone idee musicali, personalità (marchio di fabbrica: le linee vocali, gridate, declamate o quasi parlate) e un approccio minimal e ruvido al genere, per lo meno a inizio carriera. L’esordio, omonimo, colpisce per il contrasto tra i tappetti sintetici, lontani dalla complessità e nondimeno ammalianti, conditi di linee di basso post-punk e la voce stentorea (o cantilenante) di Sólveig Matthildur. Belle tutte le tracce, nessuna esclusa. Mánadans, il secondo, uscito l’anno successivo ma contenente materiale scritto e registrato in precedenza e perciò collocato cronologicamente prima, esplora regni più post-punk, con il basso, alle volte pure distorto, in evidenza e i synth sullo sfondo. Egualmente verace e altrettanto consigliato, potrebbe incontrare i favori anche degli allergici alla troppa elettronica e a chi ha l’animo più tendente al punk o alle spolverate noise (per altro, la durata contenuta del disco agevolerebbero l’ascolto). Nel terzo, Nótt eftir nótt, si torna alla cara vecchia darkwave sintetica, con più cura negli arrangiamenti e nei timbri, mentre le strutture vocali si fanno più ricche e ragionate, anche se non spariscono del tutto le sfuriate a cui ci ha abituato la cantante. Disco della maturità, direi, sicuramente da ascoltare. Undir köldum norðurljósum, infine, infiocchetta ulteriormente gli arrangiamenti e la confezione dei brani, aumentando il tasso pop, la rarefazione e le linee vocali morbide. Finisce, purtroppo, per suonare ruffiano e perdere di mordente, proponendo un pop ethereal sognante, ben prodotto, ma privo di nerbo. Aspettiamo qualche nuovo lavoro, nella speranza che aggiustino il tiro. Ora, il brano, dal primo lavoro omonimo: due note di basso sintetico, a cui poi farà da supporto quello elettrico, a una terza minore di distanza (RE, FA) lanciano un giretto carino di synth (RE-MI-FA etc.), che, guarda un po’, gravita attorno all’arpeggio di RE e ai primi cinque gradi della scala minore di RE, con classico doppio finale e successiva variazione (DO-RE-MI etc.) senza cantato. Quella virtuosa delle quattro corde di Margrét Rósa, che Dust e io perdoniamo a prescindere, riesce a sporcare il suo elementare momento di gloria (DO diesis-RE RE etc.), dando così una pennellata di autenticità in più al pezzo. Mi piace molto l’abbellimento di synth (DO-SOL-LA etc.) a metà brano, che torna verso la fine, e, naturalmente il cantato urlato. Asterisco strategico.
    7-Leningrad Sandwich - Chaos: gruppo post-punk berlinese a cui va il merito, equamente condiviso con altre formazioni coeve, di aver introdotto nel primo lavoro, Go east, soluzioni goth inframezzate a momenti di post non tenebroso ricco di richiami al punk vero e proprio. Certo, lo stesso anno venivano pubblicati dischi seminali quali Seventeen seconds dei The Cure e In the flat field dei Bauhaus, tuttavia anche i poveri Leningrad hanno fatto la loro piccola parte. Da Heat, la seconda fatica del 1982, infatti, il suono, in seguito anche a importanti cambi nella formazione, vira verso territori goth rock. Benché preferisca di gran lunga quest'ultimo (bell’)album al primo, ho voluto omaggiare l’importanza storica di un pezzo come “Chaos”. Il gruppo darà poi alla luce due altri lavori, Steps, di qualità altalenante, e Priests and Petrol, carino ma non equiparabile al secondo, più l’EP Ghost in the house, che si attesta grosso modo sugli stessi livelli di Priests. La canzone: due note a mandare avanti la baracca (SI-SOL) e a fornire monolitiche fondamenta a una chitarra inizialmente “solista” che non si mette in mostra, bensì colora qua e là con tatto, al servizio dell’economia generale del brano, tra semitoni (FA diesis-SOL etc.), armonici, accenni “spy” alla Mission Impossible (RE-SI-FA diesis), rumori etc. Poggiato tutto su ritmo e dinamica, un fulgido esempio di post-punk nero in cui l’alfabeto, pur essendo ridotto oltre l’indispensabile, non annoia e anzi coinvolge.
    6-Killing Joke – The Wait: i Killing Joke che vorrei sentire. Trafelata e frenetica, con voce acida e un ritornello da manuale.
    5-Frankie Goes To Hollywood - Relax: a mio parere, nel suo genere, merita il titolo di classico senza alcun dubbio.
    4-Peter Schilling - Major Tom: il basso, il nervosismo della chitarra, la linea vocale valgono quattro punti.
    3-The Human League – Don't You Want Me: come spesso accade con questo genere, suoni e arrangiamento danno l’abbrivo al decollo del velivolo, finché l’armonia e la linea vocale non lo fanno schiantare (in questo caso, molto presto). Il ponte salva un po’, ma non abbastanza.
    2-The Smiths – Panic: non mi piace pressoché nulla di questa canzone, in primis timbro e melodia della voce.
    1-Interpol – NYC: suona asettica, da aperitivo in un bar o da centro commerciale.
     
  13. Dustx85

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    L'elettrizzante

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    24 Aprile 2023

    8. Kælan Mikla – Óráð
    Decisamente il pezzo preferito del lotto nonostante sia distante dai miei ascolti. La drum machine suona quasi umana e col doppio pedale.

    7. Killing Joke – The Wait(*)
    Ha un bel tiro, l'apertura del ritornello mi ricorda qualcosa di già sentito ma non ricordo cosa.

    6. Leningrad Sandwich - Chaos
    Non fosse per la durata (alla fine é due volte la stessa canzone) scalerebbe almeno una posizione. Anche qui parecchie sonorità simili al mio vecchio gruppo. Ah, nostalgia canaglia.

    5. The Human League – Don't You Want Me
    Not my cup of tea, again. Però cacchio io trovo che bridge e ritornello siano fantastici. La cosa bella di questi pezzi é che fino agli anni ottanta mantenevano un certo contegno cosa che negli anni novanta, alzando I bpm diventavano cose inascoltabili e tamarrissime.

    4. The Smiths – Panic
    Una delle poche canzone degli Smiths che non mi ha mai convinto. Premio i cambi forzati di tonalità e la parte finale quando cambia il ritmo del cantato.

    3. Interpol – NYC
    @Quintus Horatius lamenta ciò che la canzone probabilmente é, ma non nel termine dispregiativo che lui forse intende, ma nemmeno senza scomodare la musica per aereoporti di Eno. Qui i ragazzi giocano su due accordi quasi come se fosse uno solo donando al pezzo quel senso di staticità, quel senso di ansietà, di attesa per qualcosa che non arriva mai (un volo cancellato?). In ogni caso non mi ha mai convinto nemmeno questo pezzo.

    2. Frankie Goes To Hollywood - Relax
    PROCTOR!!!
    Scherzi a parte qui si entra davvero in territori da Club un po' troppo per i miei gusti. Il pezzo giustamente é entrato nella storia ma se possa in radio cambio stazione.

    1. Peter Schilling - Major Tom
    Questa non mi é proprio piaciuta. Avrei dovuto postarne un'altra? Ne esiste una versione in tedesco o é così anche sul disco in crucco? In ogni caso trovo un po' naif l'apertura del ritornello. (4, 3, 2, 1.. Major Tom ehm ci vuole del coraggio dopo Bowie)

    Girone strano in cui non trovo affinità al 100%. Qualche pezzo ha stuzzicato la mia curiosità ma onestamente non so se ritornerei su nessuna di queste. Forse i Killing Joke ascoltando l'album intero o le tre islandesi per pura curiosità.
     
  14. skeletor

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    ...

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    8 Frankie Goes To Hollywood - Relax (*) non c'entra nulla nel contest ma...
    7 Killing Joke – The Wait
    6 The Human League – Don't You Want Me
    5 Leningrad Sandwich - Chaos bella scoperta
    4 The Smiths – Panic una delle pochissime canzoni loro che mi piace
    3 Peter Schilling - Major Tom da approfondire
    2 Interpol – NYC
    1 Kælan Mikla – Óráð

    :stare:


    c'era anche la versione originale del video per i più sensibili
     
  15. ReignInBlood_1986

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    De la Coronilla y Azevedo

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    24 Aprile 2023

    Comunque mi sembrava che nel girone precedente i Litfiba non stessero prendendo bei punti, e quindi che sarebbero usciti, e invece mi sembrava che i Cure sarebbero passati
     
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