Ascoltare musica in STREAMING

Io a parte tre eccezioni (Death, Little Villains, Zebrahead) non ricordo di aver MAI comprato qualcosa che abbia prima ascoltato su Spotify.

Lo uso principalmente per farmi una cultura musicale il più ampia possibile e fare nuove "conoscenze".

Per motivi sia si soldi che di spazio non ce la farei a comprare tutto quello che ascolto. Ovvio che non mi dispiacerebbe essere un collezionista, lo sono già, per certi versi. Ma di cose estremamente mirate. Se proprio ne avessi la possibilità comunque (tipo @SapoMalo ) opterei solo sui vinili, perché mi sembra abbiano più fascino.

Detto questo non scarico più da anni (la Germania non è come l'Italia e non voglio rischiare) e ho Netflix, Prime Video e Spotify tutti in condivisione non superando quindi i 100€ annuali.

 

Buongiorno...

A mia difesa, è il mio unico vizio.

Ps io invece non compro quasi nulla senza averlo sentito prima...

Ai vinili ho (quasi) rinunciato per diversi motivi.
Sicuramente c'è il fattore comodità, ma anche quello qualità. Mi spiego, patisco abbastanza i cd troppo loud (esempio l'ultimo Toxik o Death Magnetic per dire).
Ma paradossalmente, se hanno la cognizione per registrare bene il cd, ce l'hanno anche per il vinile (Ayreon), ma vale anche il viceversa (Obscura).

Per cui, qualitativamente, spesso non c'è tutta sta differenza...

 

Su spotify ho gli stessi dubbi

 

Gli atheist sono tornati sulle piattaforme streaming

 

Ormai utilizzo lo streaming solo in versione gratuita e solo se non ho nulla di “fisico” da ascoltare, il che succede di rado (ci torno dopo).
Va da sé che non pagherei mai un servizio d'abbonamento, non saprei che farmene.

Ho fatto largo uso di Spotify durante la stesura dei miei volumetti sull'heavy metal ma in seguito non l'ho più preso in considerazione (non lo apro da un anno e mezzo, credo), se non per creare un paio di playlist.
Di norma uso YouTube (desktop), se voglio testare qualcosa di nuovo.
Mai comprato un MP3 in vita mia.

Non ascolto musica col cellulare, ho due impianti hi-fi e un lettore MP3 che uso con cuffie senza fili in-ear. Ovviamente uso anche il PC, all'occorrenza.
In auto uso il bluetooth del suddetto lettore oppure una scheda micro SD. In quel contesto ho smesso di usare i CD per mera praticità.

 

Io ho cambiato da quando ascolto le mie liste. Ormai uso solo quasi esclusivamente Tidal (YouTube se non c'è qualcosa su Tidal), tranne quando mi prendo qualcosa in cd o vinile, ma é più difficile ritagliarmi il tempo per ascoltare in questo modo.

 

Cosa c'è che non va?

 

Anche per me è così, basta un po' di scrobbling e ascolto cosa voglio nel momento che voglio. Senza dimenticare che esistono sempre le radio online dove poter ascoltare gli 80s .
Da un'epoca in cui si mangiavano pile stilo per sentire musicassette (ho avuto sempre poco feeling con i lettori cd portatili) e in cui per ogni appassionato di musica era un must avere un impianto stereo da lustrarsi gli occhi, ora vivo la musica in maniera completamente smart. E detta così non tornerei più indietro.
Diversamente, anzi in maniera completamente opposta non riesco a trovare attrazione per i libri in formato kindle. Non è tanto una questione romantica (anche perché quando la praticità travolge il romanticismo quest'ultimo lo si assapora solo per piccoli feticci), ma proprio perché leggere un libro lo trovo più rilassante e comodo per gli occhi. Eppure la comodità rispetto al libro fisico è disarmante.

 

Per me oggi conta soprattutto come ascolto la musica, non tramite cosa, anche se questi due aspetti sono in qualche modo legati perché so che lo streaming, con tutta la roba che mette a disposizione, può causarmi “affanno” (lo farebbe anche il download selvaggio, per gli stessi motivi) e spingermi a un ascolto meno attento.
Quindi prediligo la musica fisica, che mi obbliga a immergermi più a lungo e più lentamente in un album.

Quanti lavori all'anno possiamo ascoltare con la necessaria attenzione, del resto? E quanti ne escono in quei dodici mesi? Nel 2022, TM e Metallized hanno recensito più di 500 dischi, Metal.it grossomodo 800, Metal Italia addirittura un migliaio.
Ci sono poi le perle del passato: numero incalcolabile, intere discografie da esplorare.
E sto parlando di metal e dintorni. Se uno ascolta con passione anche generi distanti, è spacciato.

Ognuno di noi rimane in arretrato con gli ascolti e la distanza cresce ogni anno perché la produzione di nuova musica, da un ventennio almeno, è palesemente aumentata. Ogni tanto qualcuno mi chiede "Dwight, hai ascoltato l'ultimo album dei...?", ma la grande verità è che io sto esplorando faticosamente quello che è stato prodotto dal 2011 in poi e di roba uscita negli ultimi cinque anni ne ho ascoltata pochissima. Impossibile stare dietro a tutti.

Ecco perché gli abbonamenti ai servizi di streaming mi attirano poco: vanno al di là di ciò che posso fare come ascoltatore. Spenderei male i miei soldi. È un all you can eat che, paradossalmente, mi fa venire voglia di mangiare meno e meglio, o comunque in modo diverso.
La musica fisica è quella che meglio si concilia con questo approccio.

L'insieme di operazioni (parecchie) che mi conducono dal cercare l'album X al comprarlo, e poi a trasferire i brani del suddetto album nel mio lettore MP3, formano un'esperienza molto più appagante rispetto al passare da un album all'altro con un click, meccanismo che ai miei occhi rimane solo comodo. Comprensibile che per altri possa risultare allettante, a me invece la comodità interessa relativamente.

Di conseguenza, il mio interesse verso la musica nuova di zecca è calato: l'alternativa costituita dagli arretrati (che in CD costano meno) è talmente ampia da farmi passare la voglia di ascoltare cose appena uscite sul mercato. Fanno eccezione, naturalmente, i gruppi e i musicisti che amo di più e in quel caso YouTube e (raramente) Spotify mi sono di aiuto, se la versione fisica costa troppo e devo aspettare che cali il prezzo.

Non voglio ammattire per stare dietro ai mutamenti del music business, anzi, preferisco l'idea che un approccio lento alla musica contribuisca indirettamente a sfoltire una scena ingolfata da troppo tempo.

Al tempo ho fatto incetta di musica liquida ma in tutta la mia vita non ho mai letto un libro digitale.
Ai kindle rivolgo lo sguardo che noi italiani riserviamo a un piatto di spaghetti col ketchup.