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I nostri ascolti

Discussione in 'Sondaggi' iniziata da Zerotolerance70, 26 Ottobre 2014.

  1. Dwight Fry

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    Cialtrone

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    22 Novembre 2022

    Perché è stata scritta per la compilation "US metal III" quando "Crystal logic" era già in fase di missaggio, altrimenti l'avrebbero inserita di sicuro. Compare nelle attuali ristampe solo (o proprio) perché è stata scritta e registrata nello stesso periodo di "Crystal logic".

    Shelton lo piazzava dietro ai due successivi proprio a causa di 'Feeling free again', di cui si vergognava profondamente.
     
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  2. The Dweller

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    22 Novembre 2022

    Non lo sapevo!

    Comunque a me "Feeling Free Again" piace, ma il mio album preferito è "Open the Gates"
     
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  3. alexmai

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    24 Novembre 2022

    Se non avete mai ascoltato Brother to brother di Gino Vannelli, 1978, fatelo. Ora.
    Un disco che ascolterete A BOCCA APERTA, a meno che non lo conosciate già.
    Anzi, pure qualora lo conosceste già.
    Da paura :seghe::seghe::seghe::headbang:

     
  4. ReignInBlood_1986

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    De la Coronilla y Azevedo

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    24 Novembre 2022

    Gino Vannelli, il grande irreprensibile Gino Vannelli... non sapevo facesse anche musica
     
  5. Vittorio

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    Poi vediamo.
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    24 Novembre 2022

    Nome che negli anni ho sempre sentito girare, mai capito esattamente chi fosse e se fosse italiano o meno.

    Alla fine non ha venduto fantastilioni di copie, comunque ho sentito qualcosa e si tratta di motivi molto US tardi anni 70, inizio 80 che mi riportano all'infanzia tra film e telefilm vari dell'epoca.

    Non male, se piacciono le cose alla Toto.
     
  6. Dwight Fry

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    Cialtrone

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    25 Novembre 2022

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    Attacker, “Sins of the World” (US power, 2017)

    Pollice su per questo album in stile Helstar e primi Vicious Rumors. I punti di riferimento dicono tutto, ma per farvi un'idea potete cercarvi sul tubo 'We rise' oppure 'Choose of weapons'. Rispetto agli Helstar e ai Vicious Rumors attuali, nondimeno, gli Attacker pendono maggiormente dalla parte dell'heavy metal classico, evitando per fortuna l'assalto musicale fine a se stesso e lasciando che la melodia filtri tra una catasta di riff e l'altra, sullo stile di gente come i Sacred Oath o i migliori Seven Witches. Impressionante Bobby Lucas al microfono, ancora dotato di un'ugola prodigiosa sulle note alte, nonostante sia nel giro da fine anni '80. Davvero un buon album, nel complesso, non mi ha stancato neppure dopo una decina di ascolti.

    Segnalo la recensione di TM però vi avviso: è terribile, tra le peggiori del database (non me ne voglia l'autrice).
    Recensione Sins of the World - truemetal.it
     
  7. Dwight Fry

    Dwight Fry
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    27 Novembre 2022

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    Tom Waits, “Heartattack and vine” (jazz-blues, 1980)

    L'album che funge da collegamento tra la prima e la seconda fase musicale del vecchio Tom. Più blues, con più chitarra del solito.
    Contiene la celebre 'Jersey Girl', poi portata al successo da Springsteen (e infatti sembra proprio una canzone del Boss).
    In certi pezzi la produzione e le orchestrazioni suonano un po' “laccate”, per così dire, tuttavia la qualità delle composizioni è sempre altissima e tanto per cambiare ti portano facilmente al sospirone, se sei un po' giù di morale. Cioè, 'Ruby's arms' è roba da pelle d'oca. Poi per me il Tom Waits meno sperimentale e più jazz-blues rimane di gran lunga il migliore, gli album che ha firmato tra '73 e '80 mi danno proprio dipendenza fisica.
    Bellissimo.
     
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  8. Carnival900

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    29 Novembre 2022

    Chiudo il 2022 di scoperte con quello che probabilmente sarà l'ultima per quest'anno, ovvero gli svedesi e giovani (anche se nel frattempo sono 25 anni precisi che esistono) Hardcore ⭐Superstar :

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    Non si dovrebbe mai giudicare un libro dalla copertina, ma è quello che purtroppo ho fatto io qualche decennio fa. Infatti, mentre questi ragazzotti cominciarono a fare da supporto ai tour di grandi artisti come Motörhead e AC/DC, io decisi di dare qualche ascolto al loro debutto internazionale, "Bad Sneakers and a Piña Colada". Il disco non è malvagio, si tratta perlopiù però di un rock/hard rock moderno alla Jet (quelli di "Are You Gonna Be My Girl?") o alla miriade di gruppi simili in voga ad inizio millennio.
    Gli HS erano sicuramente un po' più tirati, ma mica tanto di più. Perciò li lasciai perdere per quindici anni buoni.

    Ora però, dopo aver sentito il loro omonimo album nel contest sullo sleaze, mi sono dovuto ricredere e ho quindi deciso di riascoltarli per bene. Le sensazioni che ho avuto sul primo sono rimaste simili alla prima volta, con la sostanziale differenza che ora, essendo più di ampie vedute (Foo Fighters docet), sono riuscito ad apprezzarlo di più. E il disco successivo, "Thank You (For Letting Us Be Ourselves)", è addirittura migliore!
    Piccola battuta d'arresto per il terzo invece, tale "No Regrets" del 2003 che sostanzialmente cambia ancora il genere principale spostandolo su un gioviale e scontato pop-punk. Le belle canzoni comunque, non mancano mai, nonostante tutto (basta mettere su gli album per accorgersene).

    Dopo questo album gli Hardcore Superstar (a proposito, ma che cazzo di nome di merda è?), si fermano per due anni e ritornano diversi. Definiscono il genere che professano ora come "street metal" ed infilano, sopracitato omonimo incluso, una serie di quattro capolavori di genere sleaze metal fine '80-inizio '90 per un lustro intero di assoluti successi!!!! :seghe::seghe::seghe::seghe:

    "C'mon Take On Me" del 2013 mostra infatti i primi segni di cedimento/flessione. Flessione che imho andrà avanti anche per i due successivi album, "HCSS" e "You Can't Kill My Rock 'n Roll" (Daron Malakian e i System saranno contento del titolo immagino).
    In questi album lo sleaze e l'hard rock puro hanno dato un po' (troppo) spazio a vaghi echi pop; può essere un discorso di produzione e missaggio ovviamente, oppure è dovuto alle mie orecchie, quindi soggettivo, fatto sta che non mi hanno detto granché.

    Questa primavera è invece uscito "Abrakadabra", undicesimo album internazionale (e 12° totale) che riporta parzialmente il livello a quello di dieci anni fa.:guitar:

    Promossi comunque, questi Hardcore Superstar, se l'indiscusso primato hard rock mondiale ce l'hanno ancora a pari merito H.E.A.T e Crazy Lixx, gli HS insieme ai Crashdīet seguono a ruota, per un poker di band davvero invidiabili. Per il 2022 e l'Europa in generale.

    Alla faccia di chi dice che il Rock è morto.



     
  9. Dwight Fry

    Dwight Fry
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    Cialtrone

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    1 Dicembre 2022

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    Gallows Pole, “Doors of perception” (rock, 2016)

    Band austriaca che ha il merito di aver osato per prima la commistione tra metallo classico e sonorità dark, oggi molto di moda in certe frange della NWOTHM. Ma il metal è stato nelle corde degli austriaci per pochissimo tempo, poi si sono dedicati a questo strano miscuglio di rock, pop, dark e un pizzico di hard rock. La voce del cantante si ama o si odia, eterea e tremolante, spesso a un passo dalla stonatura: io la trovo strana ma affascinante, sicuramente più adatta a queste sonorità tranquille che all'heavy metal degli esordi. In 'Learn to live', per esempio, la sfrutta al meglio. Anche la proposta mi affascina, pur essendo lontanissima da quello che ascolto normalmente. Proprio per questo non saprei a chi consigliare l'album, è troppo atipico come prodotto.
    Forse ai fan del rock lisergico anni '70 un pezzo come questo potrebbe far scattare la scintilla:
     
  10. Dwight Fry

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    2 Dicembre 2022

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    Weapon UK, “Rising from the ashes” (heavy metal, 2014)

    Recentemente ho parlato dei Fist, stavolta tocca ai Weapon UK, altra realtà della NWOBHM che è tornata a produrre musica dopo decenni di assenza. Si è mantenuta bene la voce (a tratti sporca ma sempre melodica) di Danny Hynes, e anche le canzoni non sono male, solo che a una prima parte avvincente fa seguito una seconda troppo spostata sull'hard/street anni '80, non esattamente la mia tazza di tè.
    Non dico che l'album muoia con la valida ballad 'Alamein' ma da 'Wonderland' in poi, semplicemente, va a parare da altre parti e diventa troppo facilotto nelle melodie. Di conseguenza, solo piacevole. Se la prima metà dell'album è da 7+, la seconda è da 6.
    Rimane comunque un discreto lavoro di hard & heavy vecchia maniera, in grado di essere apprezzato anche da chi ascolta l'hard rock stradaiolo di qualche decade fa.
     
  11. Dwight Fry

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    3 Dicembre 2022

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    Dio, “Killing the dragon” (heavy metal, 2002)

    Sempre piaciuto questo lavoro dell'unico Dio, del resto mi piacciono un po' tutti i suoi album, escludendo “Angry Machines”.
    L'ho preso l'anno scorso in CD (prima edizione, quella con la copertina originale che vedete quassù) ma ho avuto modo di riascoltarlo solo in questi giorni. Meno prolisso di “Magica” e con un Doug Aldrich in gran spolvero (certi assolo lasciano davvero il segno), conta almeno 2-3 brani da best of, su tutte 'Better in the dark'. L'hard rock facile facile di 'Push' e 'Before the fall' mette di buonumore, 'Throw away children' sa emozionare (cantare così a 60 anni...), 'Cold feet' l'ho rivalutata nel tempo. L'unica canzone che non mi dice niente è 'Guilty'.
    Ottimo album, nell'insieme.
     
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  12. Dwight Fry

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    4 Dicembre 2022

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    Mythra, “Still burning” (heavy metal, 2017)

    Inglesi, coevi rispetto a Saxon e Iron Maiden, incredibilmente non andarono oltre un EP nella fase calda della NWOBHM. Ecco quindi il loro primo full, dopo solo quarant'anni di attesa. Su molti punti concordo con la rece di TM:
    Recensione Still Burning - truemetal.it
    Sul voto, per esempio; sulla natura nostalgica della proposta; sulla batteria basica (ma c'è ben di peggio); sul fatto che i Mythra degli anni '80 fossero un'altra cosa (scontato). Aggiungo un'ulteriore critica: dodici pezzi sono troppi.
    A differenza del buon Marco, tuttavia, non scorgo “modestia tecnico-esecutiva”, e la “elementarità del songwriting” non mi lascia un granché interdetto: è heavy metal suonato da dei sessantenni. Cosa dire allora dei ragazzini della NWOTHM che riciclano riff, assoli e strutture musicali vecchie di quarant'anni? Penso pure che un brano semplice e di presa immediata come “A call to all”, nei primi anni '80, sarebbe diventato un signor anthem. Quindi vedo il bicchiere mezzo pieno: tanta ruggine non la gratti via con un solo album. Chissà se arriverà mai il secondo.
     
  13. Dwight Fry

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    5 Dicembre 2022

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    Wolfsbane, “Massive noise injection” (hard & heavy, 1993)

    Inglesi, noti per aver dato i natali a Blaze Bayley. Se qualcuno si chiede ancora per quale motivo Harris lo abbia voluto negli Iron, questo album dal vivo è la risposta.
    Il titolo dice tutto: un'abbondante iniezione di rumore, poiché dal vivo la band di Blaze, pur navigando nelle acque dell'hard rock, a livello di approccio era proprio metal. L'idea che volessero devastare palco e audience è palese, ascoltando questo live. E Blaze, su quelle tonalità, si esprimeva benissimo: meno baritonale di oggi, più stradaiolo, in un caso e nell'altro non c'entrava una mazza con gli Iron Maiden (le stesse atmosfere cupe di “The X Factor” gli verranno meglio da solista). Ma sappiamo tutti come sono andate le cose.
    Non hanno scritto chissà quali capolavori, i Wolfsbane, tutt'al più molti buoni pezzi ('Manhunt', 'Money to burn', 'Black lagoon', ecc.) ma a livello di energia sprigionata, soprattutto dal palco, sapevano il fatto loro.
    Consigliato.
     
  14. Idol

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    5 Dicembre 2022

    Sottoscrivo :zizizi:
    Ma sia LIVE FAST, DIE FAST che DOWN FALL THE GOOD GUYS li trovo ottimi album, in cui Blaze dà il meglio di sé (nonché sulla copertina del primo sembri essere, dal punto di vista visivo, molto simile a Bruce).
    Anche l'ep ALL HELL'S BREAKING LOOSE.....DOWN AT LITTLE KATHY WILSON'S PLACE lo trovo molto ben riuscito.
     
    #1289
    Ultima modifica: 5 Dicembre 2022
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  15. Dwight Fry

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    5 Dicembre 2022

    E io sottoscrivo a mia volta. Il terzo, omonimo, lo considero almeno un gradino sotto; quelli realizzati dopo la reunion non li ho mai ascoltati, invece.
     

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