Death Metal

Questi Ripped to shreds sono bravissimi, e giunti al terzo album sono ormai una band assolutamente matura; riescono a spaziare dal classico death metal old school, con uno stile e un sound ben sporcati un pochino da quel death/grind tipo Carcass, a qualcosa di accostabile al doom/death melodico, con lunghi spunti lenti e melodici, senza sembrare fuori luogo né dando l'idea di incollare parti a caso

Date loro un'opportunità, la meritano assolutamente

Ascolterò l'album degli Exhumed, ma dal poco che ho ascoltato e dai lavori precedenti loro sono garanzia di qualità

 

Reign, non so come dirtelo ma.. il batterista.. sul tupatupa..

 

Sto cercando di non pensarci, non rendermi le cose più difficili

 

Allora la ascolto subito

 

Tornando agli Exhumed, non dimentichiamo un fattore cruciale: questi sanno scrivere ritornelli orecchiabili, e senza sacrificare un grammo di marciume

 

Ne avrete sicuramente già discusso, ma non posso leggermi tutto il topic. Mi sono allontanato da death da un po', un fottìo di uscite tutte simili fra loro, magari buone, ma tutte uguali; e probabilmente sono anche io che non ho troppo 'bisogno' di questa musica.

Comunque, così, ad un primo ascolto, questo:

Mi ha colpito. Dalla copertina all'attacco, nulla sembra indicare alcunché di eccelso o fuori dai canoni; però sono fedeli seguaci dei miei amati Demilich e della scuola finnica, e già le cose si fanno interessanti. Loro sono bravi, non c'è niente da dire. Non sono fantasiosi come i Demilich, ma hanno il sound perfetto, una preparazione tecnica di livello ma non ostentata, una sezione ritmica eccelsa, possente, ipnotica, l'elemento di maggior pregio del disco. Si aggiunge un grunt cavernoso come satana comanda, un uso intelligente dei rallentamenti doom, assoli sorprendentemente buoni e persino una strumentale-acustica-atmosferica che riesce a non farsi skippare.

A parte ciò il disco è tutto uguale dall'inizio alla fine, non c'è un riff che emerga e ovviamente l'originalità è zero. Inoltre, non so se la cosa sia di qualche importanza, ma i testi non sono interessanti.
Posso solo dire che a prima botta, se magari non lascia sconvolti, è difficile interrompere l'ascolto.

 

Non era stato segnalato
Mi sembra un buon lavoro, non stanca e si riesce a seguire tutto
Lo sto ascoltando come sottofondo e piace, ma devo tornarci

 

Forse ho capito: questo è l'anno del death.

La ricetta ormai è messa a punto: prendere tutto il bagaglio di tecnicismi e dissonanze elaborato negli ultimi vent'anni, dopodiché tornarsene felici negli anni '80/'90, con tanto di registrazione (e addirittura missaggio) totalmente analogici (come già avevano fatto i Blood Incantation).
Fondamentalmente il gioco è: facciamo finta che siamo una band dei primordi, che però conosceva già il brutal, i Gorguts, i Demilich e qualche decennio di rincorsa al riff più tecnico e contorto che ci sia. Chissà che impressione avrebbe fatto ai pischelli di fine anni '80!
Beh, l'impressione non possiamo saperla, a meno che qualche deathster non sia rimasto in coma dal 91' ad oggi, ma così, ad un primo ascolto, mi pare che ai Faceless Burial il giochino sia riuscito particolarmente bene.
Il disco è progressivo, variegatissimo, storto e caotico, con una sezione ritmica fantastica e qualche idea veramente esaltante, tipo le accelerazioni/rallentamenti brevissime ed improvvise; e tuttavia non giunge a stuccare, perché in qualche modo mantiene un'anima adorabilmente rozza e diretta. L'unico pezzo che nell'89 non ci sarebbe mai potuto essere e che spezza un po' il flusso di marciume e orrore è la strumentale Haruspex at the Foothills of Deliration, ambient con tanto di voci femminili che... meh. Forse volevano fare concorrenza alle divagazioni psichedeliche dei Blood Incantation, ma ci sta appiccicato così a caso. Anche qualche improvviso inserto melodico nella conclusiva Redivivus Through Vaticination lascia perplessi, perché per il resto tutto l'album ha una personalità ben chiara; ma nel complesso mi pare un lavoro notevole.

 

Eccolo

 

Stupendo

Poco più di mezz'ora di purissimo death metal veloce e senza sbrodolamenti, diretto e concreto
È come ricevere il caldo abbraccio di casa propria dopo essere stati fuori un anno, una cosa difficile da descrivere a parole
Sa di casa, di famiglia, di focolare domestico, ma a tanti bpm e con il blastbeat

Mi pare di sentire la voce messa un pochino troppo davanti agli strumenti nel mix, ma ci sta

 

Tutto il catalogo dei Dismember in streaming .

Speriamo in una bella serie di ristampe adesso.

 

Senz'altro bravi, ma arrivato alla terza tracollo, tutto uguale. Nel death ho bisogno di un briciolo di arzigogolamenti tecnici per contrastare la monotonia; perché il death è in sé un genere piuttosto monotono. Il tupa-tupa continuo non lo capisco (uno dei motivi per cui non capisco neanche il thrash).

 

Le cose che cerchi le trovi senz'altro altrove, non nella proposta dei Defleshed

In base ai tuoi gusti non devi neanche fare play in certi casi, così risparmi tempo

 

Tre