Soilwork

sono abbastanza ignorante in materia ma oggi volevo prendere la macchina del tempo del 1998/2000 e mi sono sentito per la prima ovlta il secondo album: ma che razza di assoli meravigliosi ci sono!?!?

 

Nuovo singolo

 

Nuovo singolo

 

Il nuovo album è tanta, tanta, tantissima roba
Oramai hanno raggiunto una consapevolezza compositiva di un altro livello.
Per alcuni sono diventati più Nightflight oriented, ma a me semplicemente sembra che non si pongano più limiti ed è un bene.
Dovrebbero essere tra i grandi oggi e non hanno l'attenzione che si meritino.
Disco tra i top dell'anno, punto.

 

Io è dal dopo Living Infinite che li ho persi. É da tipo 10 anni che esce un nuovo album dei Soilwork e lo ascolticchio, non mi prende, lo archivio e ogni volta mi trovo a chiedermi cosa ne sarebbe uscito se non avessro puntato sul ritornello melodico e avvolgente. Lo stesso mi è successo per questo disco. E ve lo dice uno che Stabbing The Drama lo sa a memoria e lo ascolta tutt'ora (di contro Figure N° 5 per me non esiste )

 

Riascoltato giusto oggi Figure Number 5, ammazza se è invecchiato male. Questo nuovo Soilwork invece al primo ascolto mi sta piacendo subito, ma devo riascoltarlo bene perchè c'è davvero tanta roba sul fuoco.

 

Buon disco anche se preferisco nettamente il precedente.

 

Già. Mieloso, ripetitivo, prevedibile. Salvo Overload e Downfall 24.

Stabbing The Drama sarà anche lui zuccheroso ma almeno spinge

 

Figure è un album senza volto, manca di qualsiasi sostanza o impatto emotivo; si tratta sostanzialmente di una playlist di canzoncine orecchiabili. Io skippo sistematicamente Departure Plan, Brickwalker e Mindmaker; il resto mi piace, soprattutto Cranking The Sirens. I Soilwork comunque hanno sempre avuto problemi di tracklist altalenanti.

 

L'ultimo l'ho ascoltato solo tre volte ma mi sembra un lavoro assai valido, alcuni pezzi veramente notevoli.

 

è morto il chitarrista David Andersson.
R.I.P.

 

continuo ad ascoltare a ripetizione l'ultimo lavoro che per me è fantastico.
Per adesso i pezzi che preferisco sono "Nous Sommes La Guerre", "Electric Again", "Vultures".

 

Dopo un primo impatto tiepido il nuovo lavoro ha conquistato anche me; i due pezzi lunghi non mi convincono ma tutto il resto è di altissima qualità. Bjorn sembra migliorare di anno in anno e regala momenti di una intensità emotiva travolgente. La produzione è migliorata rispetto all’album precedente ma è ancora lontana da quelle di dischi come The Living Infinite o The Panic Broadcast; la compressione è eccessiva e le chitarre hanno volume ma pochi muscoli.