Libri

Ma guarda credo lo leggerò tutto, solo che non è "difficile" alla Pynchon, che per dire se ti fermi un secondo ti accorgi che è cambiato scenario perché in mezza frase ha cambiato tutto, è tremendo perché non molla un secondo con la sua catena di metafore. In Pynchon rimani in qualche modo appagato dal fatto che il tuo cervello strizzato ha colto un trama assurda, e ammirato dallo scoprire che spesso e volentieri la parte assurda non è nemmeno stata inventata ma scoperta dal lavoro di documentazione di Pynchon. Poi magari non arrivi a nulla. Qui invece parti e già sai che non si arriva da nessuna parte, non ci speri nemmeno, sta tutto nel trovare piacevole questo delirio consapevole.

 

Sì, ma lo so che non sia "difficile come", ma ispirarsi a- non significa che si replichi quanto fatto da x.
In Cărtărescu ci trovi delle connessioni più che altro per la commistione tra fantastico e reale, per le digressioni e poi per la costruzioni di romanzi come "opere-mondo", ma sono spunti, ispirazioni per creare il proprio stile, il proprio mondo letterario; che è suo e non è uguale ad altro; come dire che si ispira all'assurdo esistenziale kafkiano, ma Cărtărescu è Cărtărescu.
Non è una copia di. Quelle cose sono solo indicazioni per inquadrarlo vagamente e dare un'idea di cosa aspettarsi (sempre riguardo Solenoide); poi se da lì si trae l'idea che sia un epigono pynchoniano, beh allora ho sbagliato ad esprimermi.

 

Ma non volevo dire questo, ti stavo esprimendo cosa ho trovato di "difficile" in lui. E poi sono anche abbastanza curioso perché questo dovrebbe essere uno dei primi lavori in prosa, prima ha scritto due romanzi molto brevi, per cui immagino abbia una sua evoluzione stilistica.

 

Tra i miei Adelphi preferiti:

Perturbamento di Bernhard
Mentre morivo di Faulkner
L'avversario di Carrere
La morte corre sul fiume di Grubb

E vari titoli di Simenon, in particolare La neve era sporca, Il piccolo libraio di Archangelsk e L'uomo che guardava passare i treni.

 

Sotto Adelphi dovrebbe esserci Le Braci di Sandor Marai che andrebbe riscoperto

 

Con Faulkner ero partito male,avevo recuperato La paga del soldato a nulla,conoscendone la fama ne ho approfittato,ma proprio zero..per fortuna poi ho deciso di leggere Mentre morivo e mi sono ricreduto,meraviglioso.
Di Simenon vedo sempre 50 milioni di libri e la cosa mi spaventa
Chissà prima o poi approccio qualcosa.

 

Eccezionale Tom Bombadil, se ben ricordo sono solo due capitoli e una quarantina di pagine in totale.

Il primo dei suddetti due capitoli col grande Tom che racconta davanti al camino agli Hobbit è uno dei momenti più poetici, eterei e sognanti del libro.

 

Oh finalmente qualcuno che mi spalleggia

 

Anche a me non dispiaceva Bombadill, era simpatico.
La parte degli alberi che si muovono nei primi capitoli è il vero peso, e in misura minore gli spettri dei tumuli (che erano anche fighi, ma a posteriori risultano un po’ una saga filler )

 

Ho visto la pubblicità che uscirà una serie di classici di fantascienza targati Urania con la Gazzetta a partire da febbraio, chissà che non ci sia qualcosa di interessante...

A tema Urania, non ricordo se ne avevo parlato, ma una signora amica di famiglia della mia compagna, mi ha lasciato tutta la collezione del fu marito, saranno almeno un paio di centinaia, anni 70 e primi anni 80. Pescando un po' a caso ho iniziato a leggere Titano di Varley, fantascienza di stampo avventuroso, nulla di particolarmente sofisticato, ma intrattiene. La trama mi sta ricordando molto il più famoso Incontro con Rama di Arthur C. Clarke, sempre un equipaggio terrestre che esplora un manufatto alieno abbandonato, con un suo ecosistema, abitanti, ecc., ma deve qualcosa anche a Riverworld di Philip José Farmer.

 

Preso con lo sconto (parlo dell'Adelphi) "L'incubo di Hill House" della Jackson. Finalmente, direi.

In questi giorni sto leggendo "Tre millimetri al giorno" di Matheson, romanzo che ha ispirato il recente "Elevation" di King (praticamente un omaggio del discepolo al Maestro, persino i protagonisti dei due libri hanno lo stesso nome: Scott Carey). Mi sta piacendo moltissimo, più per il versante drammatico e filosofico che per quello avventuroso/fantascientifico. Matheson trasmette un'angoscia assurda, quando descrive il modo in cui i rapporti umani si incrinano per un fattore irrazionale.

 

Bellissimo.
Non so se guardi serie tv,nel caso ti consiglio assolutamente di dare un'occhiata alla prima stagione di The Haunting,ispirata al libro..anche qui livelli molto alti.

A proposito di Cartarescu,mi e' venuto in mente che ho un suo lavoro tra i possibili acquisti futuri,Nostalgia..però dalla descrizione non mi sembrava/sembra così weird come gli altri suoi scritti di cui avete parlato.

 

Ho in lista entrambi (ma non li ho ancora comprati), chissà quando comincerò a leggerli...

A proposito de L'avversario, colgo l'occasione per chiedere se avete altri titoli da suggerire del genere "non fiction true crime" (A sangue freddo di Capote l'ho già letto).

 

Ah, per quanto riguarda gli sconti di Adelphi approfittatene per prendere l'opera omnia di Leonardo Sciascia. Tutti, dal primo all'ultimo, meritano, ma se vogliamo stringere il cerchio, oltre agli stra-famosi (Il giorno della civetta, A ciascuno il suo) vi consiglio come un fratello Porte aperte, Il contesto, Todo modo e Dalle parti degli infedeli.