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2021: Il meglio ed il peggio di questa annata musicale

Discussione in 'Sondaggi' iniziata da ReignInBlood_1986, 30 Novembre 2021.

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  1. Vittorio

    Vittorio
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    Poi vediamo.
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    27 Dicembre 2021

     
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  2. Apeiron

    Apeiron
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    28 Dicembre 2021

    Boh, non me la sento di fare una classifica sistematica, sto invecchiando. Un casino di dischi, molti scarsi, molti buoni e inutili, nel senso che li ascolti e dici "figo. Beh, ciao" e li dimentichi per l'eternità.
    Certo, l'ondata creativa della seconda metà del decennio scorso si è esaurita, forse anche a causa della pestilenza e dei lockdown. Speriamo sia solo questo.

    C'è tanta roba che ho ascoltato solo in streaming. C'è tanta roba che ho ascoltato solo oggi; tipo in cuffia ho il nuovo Apsu (o meglio, l'esordio dei PROSCRIPTOR MCGOVERN’S APSÛ) e mi sta sembrando notevolmente buono se si considera che a me questa band ha sempre stufato dopo i primi dieci minuti.

    Per me giudicare davvero un album equivale ad averlo ascoltato minimo 2 -3 volte attentamente (ascolti distratti in streaming come quello degli Apsu adesso non contano). Lo faccio in genere, ma talvolta passa tempo perché il mio approccio alla musica è esistenziale: ascolto ciò di cui ho bisogno, che spesso non appartiene affatto al presente.

    Dunque, buttiamo giù qualcosa...
    (devo dividerlo in parti, perché non mi fanno mettere più di cinque file multimediali insieme e a me piaceva così)


    ALBUM CHE ECCELLONO



    Ci sono rimasto vedendo che era uscito quest'anno. Ero certissimo che fosse dell'anno scorso, forse anche perché nella mia mente è già diventato una specie di classico. L'unico che possa dirsi tale quest'anno, almeno nel mio range di ascolti. Grazie al cielo (o all'inferno) uscite del genere ci sono ancora: non solo un esempio di come il black andrebbe suonato, ma un'opera dotata di personalità superiore, capace di bucare il velo di mestiere che ormai livella tutto.



    Lo metto al secondo posto perché mi è venuto in mente al secondo posto, il che comunque significa qualcosa. Certo, significa che sono gli Skepticism, cioè una band di culto, e l'uscita di un loro album non passa inosservata. Il disco non è un capolavoro assoluto. È bello, sia chiaro, pure molto, ma non un capolavoro assoluto. Hanno sperimentato, il che sembra incredibile dato il genere e la band. È sempre funeral, ma innervato di una energia, di una fantasia melodica inedite nel genere. Qualche momento è magnifico (il finale The Swan and the Raven), qualcun altro solo buono, nessuno è mediocre, forse solo un po' stirato. La voce non mi piace più, ma ok, pace, ci sono rassegnato. E poi, chiaro, c'è la personalità di cui sopra: c'è un mondo in quelle nebbie e in quei riff; ma ciò dagli Skepticism ce lo aspettavamo, anzi, lo pretendevamo.



    Cazzo, non ho mai trovato il momento per gustarmelo appieno. Finora ascoltato solo due volte in streaming, distrattamente, ma lo metto fra gli eccelsi sulla fiducia, perché la qualità è manifesta. Io l'avevo capito che They Became the Falling Ash non era un dischetto depressivo-atmosferico fra i tanti, ma solo col suo canto del cigno il polistrumentista inglese ha potuto dimostrare al mondo la propria pasta, stavolta accompagnandosi con dei guest, com'è d'uopo quando una one-man band ha il talento per spingersi oltre. Vorrei dire di più, ma aspetto di dedicargli il tempo che merita.

    EDIT: appena dato un bell'ascolto e si, non mi rimangio la posizione data.
    Vorrei citare lo stesso autore:
    "I feel that now Trisagion has had the chance to hit the wider space, now is the best time to announce the following: Trisagion will be the final Ethereal Shroud album.
    This was planned from the beginning. I knew Trisagion would be the final work that I'd do as Ethereal Shroud. As a means of artistic expression, Ethereal Shroud has now said all it needs to say."

    Magari è tutto teatro (l'addio alle scene con annuncione ha sempre qualcosa di sospetto; voglio dire, chi vive non annuncia), ma dopo quest'ora di ascolto capace di trascinarti in altri universi voglio credergli. Disco magnifico. Possiede quei tre elementi che solo nelle grandi opere riescono a convivere: la cura del dettaglio e della composizione, la sincerità emotiva e quel quid in più, indescrivibile, che è il sapore, la sensazione che lascia, qualcosa di superiore alla semplice personalità estetica. Riuscire a raggiungere questo zeitgeist personale e lasciarlo come eredità spirituale, chiudendo i battenti (peraltro dopo una carriera tutt'altro che prolifica, composta da due dischi in otto anni) ha un che di epico e di ascetico che mi ha sempre affascinato. (Mi ricorda l'addio alle scene - poi rivelatosi sincerissimo - di Bèla Tarr con quell'opera sconvolgente che è Il Cavallo di Torino, che meriterebbe di essere l'ultimo film della storia e forse, in qualche modo, lo è).
     
    #212
    Ultima modifica: 29 Dicembre 2021
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  3. Apeiron

    Apeiron
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    28 Dicembre 2021

    (...continua)
    ALBUM BUONI (ATTO I)



    Andando in ordine più o meno discendente, questo rientra quasi nella categoria di sopra. È stata una sorpresa, quasi una prova di maturità per un genere come il black, che qui si presenta in veste asciutta, moderna, quasi dimessa, però senza contaminazioni -post, sperimentalismi e figaggini assortite. Black puro, non troppo tirato, freddo, profondamente malinconico, anche epico, ma senza spadoni vichinghi, di un'epica astratta. Non ti fa viaggiare nel passato, ti trasporta nella Oslo di oggi, ma durante un inverno tanto crudele che la nera fiamma non è minimamente compromessa. Semplicemente un disco grandioso, suonato da dio, cantato da dio, con ottimi inserti strumentali-orchestrali, per quanto a volte invadenti. Da gente come Vicotnik e Håvard Jørgensen, i primi ad aver concepito un black senza corpse paint, caproni e satanassi, non ci si poteva aspettare di meglio.



    Riducendo in parte le atmosfere medioevaleggianti della loro musica, gli Ahorlac perdono un po' di personalità ma confezionano un album di black purissimo e di gran classe. Rabbia, malinconia, tenebre, epica, c'è tutto. Ottimi riff e grande energia, i precedenti però erano superiori.



    Chi l'avrebbe detto che uno dei migliori exploit black del 2021 ce l'avrebbero regalato i Thulcandra? Ma chi, i Thulcandra, la cover-band non dichiarata dei Dissection, che copiava a manetta i riff di Jon Nödtveidt e cambiava due note tanto per non rischiare un'accusa di plagio? Proprio loro. D'altronde al timone c'è Steffen Kummerer (Obscura) che proprio un pivello non è... A Dying Wish, sia chiaro, rimane omaggio spudorato ad un certo filone d'antan (il meloblack-death svedese anni '90) a cui si attiene con rigore. Ma io personalmente amo quel filone e non potevo chiedere di meglio, perché queste dieci tracce sono composte e suonate da dio.




    Forse ascoltandolo ancora crescerà, anche se dubito che bucherà la vetta del capolavoro. Però è un'anima che nel black ci vuole: spudoratamente fantasy ed escapista, con testi adeguati (niente di memorabile, ma fanno il loro mestiere), buoni riff e un ottimo spirito in generale. Forse la produzione è discutibile.
     
  4. Apeiron

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    28 Dicembre 2021

    ALBUM BUONI (ATTO II)


    Sembra un periodo sorprendentemente buono per un filone non certo facile del death e che pareva estinto nelle nebbie degli anni '90. Mi riferisco al death-doom primitivo, quello che ancora non si era scisso nell'anima melodica e gotica di Anathema, Paradise Lost, My Dying Bride ecc. e quella abissale del funeral. Parlo cioè di quelle band (Dusk, Winter, Decomposed) che ebbero l'intuizione perversa di prendere il death com'era (il death più crudo e marcio) e rallentarlo fino allo spasimo, magari alternando accelerazioni furiose, con effetti non adeguati a tutti gli stomaci. Filone spoglio e pesante che non sembrava passibile di grandi sviluppi; e invece questi floridiani sorprendono con un "range" incredibilmente dinamico, capaci di districarsi fra il funeral più narcolettico (con tanto di citazione finale ai Thergothon!), melme sludge, accelerazioni e passaggi più ricercati, mantenendo però sempre un certo gusto melodico, una padronanza tecnica che non ti aspetteresti ed atmosfere personali e fascinose. Insomma, un esordio di classe che potrebbe rinnovare scenari doom apparentemente inamovibili.



    Vale la premessa precedentemente fatta, ma i nostri si attengono ad un copione molto più tradizionale. Con classe, comunque. Usano un vocabolario tutt'altro che ricco ma lo usano alla grande, con finezze che sulle prime non ti aspetteresti e che potrebbero sfuggire ad un ascolto distratto, giocando bene le dinamiche di rallentamenti e accelerazioni improvvise, che comunque erano il cardine del filone. Li ho messi subito dopo i Worm per il genere proposto, ma vanno comunque molto più giù.



    Gli Hooded Menace invece col death-doom più crudo non rendevano un granché, dunque è stata una sorpresa quest'album tirato e melodico, con marcate influenze heavy. Finalmente la padronanza acquisita dopo tanti anni di gavetta mostra i suoi frutti e il disco convince dall'inizio alla fine, grazie a riff di ottima presa, capacità compositive non banali ed un growl catacombale e potente.



    Ok, dai, chi ci ha mai creduto al "death" nel tech-death metal degli Obscura? Voglio dire, sono sempre stati una band per cui violenza e cupezza erano solo parte di un linguaggio tradizionale, ma le loro mire erano altre. Dunque se gli Obscura suonano catchy e melodici, pulitissimi e pompati, a tratti quasi power (ma diretti e metal, più del passato, senza le stucchevoli ambizioni orchestrali di Akróasis) non ne incoglie danno a nessuno. Per me il loro disco migliore.


    Questi due ragazzi avevano talento, cioè avevano i riff e lo spirito. Gli mancava un batterista. L'ignoto mr. J non vanta un vasto curriculum (non ce l'ha proprio un curriculum stando a metallum) e tuttavia non sembra malaccio. Certo che togliere la drum machine e mettere un essere umano che pesta alla grande cambia non poco le carte in tavola. Toglietevi dalla testa il depressive o l'atmosferic degli esordi, questo è black potente, drammatico, stordente, gli echi eterei e sognanti s'infiltrano in una tempesta continua. È un po' monotono, mancano certi riff grandiosi dell'esordio, però non perdiamoli per strada questi ragazzi perché finora sono andati sempre a crescere.
     
  5. Apeiron

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    28 Dicembre 2021

    ALBUM CHE HO ASCOLTATO POCO


    Uno dei dischi black che hanno fatto più parlare di sé. La WWI è più black della seconda, perché ancora sospesa fra il passato, quella vecchia civiltà europea che ha distrutto, e novecento a cui ha aperto le porte. E il black è un genere che guarda sempre al passato. Tutto ciò i 1914 lo hanno capito bene, con un disco profondamente teatrale, che mischia atmosfere pompose, quasi symphonic, alla brutalità di tempeste black, marziali come si conviene, senza disdegnare (se non ricordo male) i mid-tempo necessari a rievocare le attese infernali in trincea, fra fango e pioggia. Il tema è impegnativo e i nostri forse fanno anche troppo teatro, con testi che mi son parsi un po' faciloni (avevano fatto meglio gli insospettabili Marduk con Frontschwein) farcendo tutto di continui inserti che vorrebbero calarci nelle atmosfere dell'epoca ma finiscono con lo snaturare il disco (che cacchio è quella ballatella folk di Coward?). Ma questa è solo un'impressione frettolosa, perché di talento e carne al fuoco ce n'è tanta.



    Dai pochi ascolti che gli ho dato mi è parso un buon ritorno all'ovile per una band che aveva già trovato la propria via: un melodeath più ricercato della media ma senza strafare, decisamente più cupo e angoscioso della media ma senza strafare, i cui punti di forza erano il riffing eccelso, il carisma e il sound. Le velleità progressive di Vessels mi erano sembrate un passo falso e infatti non sono state ripetute.

    ALBUM CHE FANNO IL LORO LAVORO


    La definizione: "album che fa il suo lavoro" non potrebbe calzare più a pennello. Questo disco offre quanto la copertina promette: una volpe annidata nella sua tana mentre fuori, presumibilmente, la natura è in tempesta. E il disco è da ascoltare proprio così, rintanati al calduccio, mentre infuriano pioggia e lampi, magari in campagna, magari in una baita nel bosco. Forhist insiste su una delle tante anime del black, quella che mischia furia e quiete, una furia impersonale, monotona e lontana come quella della natura, catartica, quasi riappacificante. Im Wald di Paysage d'Hiver ha rappresentato l'apice di quell'immaginario e Forhist non ne sfiora neppure con un'unghia la magnificenza. Ma lì eravamo nel puro isolazionismo, eravamo nel caos di una tempesta artica, in mondi in cui la vita sopravvive appena; qui in un più accessibile bosco della normandia. E ci sta.



    Non ho nulla di male da dire su quest'album, che offre quanto ci si aspettava, anche troppo. Chiariamo, non pretendevo stravolgimenti dai Khemmis: Hunted aveva già definito lo stile, ma Desolation ne aveva affinato le qualità compositive. Deceiver non affina, ma non eguaglia neppure l'intensità emotiva dei predecessori, col risultato che si ha l'impressione di trovarsi di fronte ad una copia carbone di Desolation; e che quando hai voglia di ascoltare il suono Khemmis torni appunto a Desolation o ad Hunted (la cui carica drammatica era a tratti davvero imponente).



    Ok, caruccio, nient'altro. Gli Ungfell non sono mai stati una band di punta e il precedente forse era migliore. Black medioevale-stregonesco con un buon sound, riff buoni ma sempre uguali + field recordings "bucolici" con vacche, uccellini ecc. Ma non fatevi ingannare, perché il loro è un sabba sfrenato e continuo, anche troppo, che alla lunga stanca.
     
  6. Apeiron

    Apeiron
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    28 Dicembre 2021

    GITE FUORI PORTA



    Da non ascoltatore abituale di heavy può sembrare bizzarro che poi mi piaccia lo speed-power più tecnico, ma tant'è. Forse perché spinto così al limite somiglia al tech-death, forse perché qui qualunque legame col vecchio spirito rock'n'roll (che mi fa cagare) è reciso, come nell'estremo. Comunque il disco è una bomba. Finalmente non puntano solo sul virtuosismo strumentale, ma piazzano riffoni memorabili e compongono con più nerbo. Il cantante non mi piace, preferivo il primo, ma mi sembra che i fan del genere siano d'opinione unanimemente opposta.



    No, questo penso di non averlo ascoltato mai per intero (come non avevo mai ascoltato per intero il primo episodio della "saga") però, pur non amando il thrash, mi è parso una cosa notevolissima e lo cito. Poi pare interessante pure il concept.
     
  7. skeletor

    skeletor
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    28 Dicembre 2021

    un consiglio non metal
     
  8. damagedone

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    28 Dicembre 2021

    Non è roba per me ma penso sia il disco più unanimemente celebrato dell'anno
     
  9. Mordred87

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    28 Dicembre 2021

    Riposto la mia lista che avevo postato ad inizio inizio topic perché volevo fare delle modifiche e parlare meglio dei vari album..Ho anche invertito la prima con la seconda posizione...

    1. Spiritbox – Eternal Blue (Metalcore/Djent/Modern Metal) . La metal band più chiacchierata di questo anno senza ombra di dubbio. L’hype che ha accompagnato l’uscita di questo disco è stata incredibile contando che si tratta un disco di debutto ma ampiamente giustificata dalla qualità del platter. Un metalcore pregno di elettronica con chitarre djent e una voce, quella di Courtney LaPlante, davvero meravigliosa ed emozionante soprattutto nelle parti in pulito. "Circle with me" è il mio pezzo preferito di questo 2021:


    2. Cradle Of Filth – Existence Is Futile (Gothic/Black Metal) . I vampiri inglesi sono in uno stato di grazia incredibile dai tempi di “Hammer Of The Witches” e questo nuovo album ci restituisce una band in forma smagliante. Probabilmente il mio album preferito dell’ultima “triade”.

    3. Jinjer – Wallflowers (Extreme/Progressive/Groove Metal) . Altra band sempre al centro dell’attenzione. Gli ucraini tornano sulle scene con uno dei dischi più vari della loro produzione che comprende alcuni dei migliori pezzi mai composti dalla band a mio avviso ; Wallflower, Mediator, Copycat e Disclosure!

    4. Wolf Alice – Blue Weekend (Alternative/Indie Rock) . Forse non strettamente metal, si tratta più di un indie/alternative rock rilassato e spaziale ma talvolta anche pungente. Gli inglesi Wolf Alice sono per quanto mi riguarda una delle band più talentuose in circolazione

    5. Liquid Tension Experiment – LTE3 (Progressive /Fusion) . Il grande ritorno del super-gruppo prog strumentale di Portnoy, Petrucci, Levin e Rudess dopo 22 anni dall’ultimo platter è un fulgido esempio di come si mischia il tecnicismo più funambolico al feeling sullo strumento.

    6. Iron Maiden – Senjutsu (Heavy Metal) . La leggendaria band britannica torna sulle scene con uno degli album più belli del loro periodo post-reunion con un approccio più progressive che heavy metal alla loro musica ma che è sempre sinonimo di enorme qualità.

    7. The Pretty Reckless – Death By Rock n’ Roll (Rock/Alternative Rock/Hard Rock) . Ho sempre avuto un debole per la voce di Taylor Momseen. La sua timbrica calda, avvolgerete e dannatamente rock n’ roll ha sempre avuto un forte impatto su di me e trovo che questo sia il miglior disco della band americana. Davvero un mix ambizioso di rock, grunge, metal e una forte componente blues.

    8. Between The Buried And Me – Colors II (Progressive Metal) . Il degno successore di Colors. La band ha composto uno dei migliori album della propria carriera spingendo ancora di più sul lato progressive, virtuoso e sperimentale,

    9. Frozen Crown – Winterbane (Power Metal). Terzo album e nuova formazione per gli italianissimi Frozen Crown che con il loro mix tra power e melodic death metal danno luce a quello che secondo me è il loro migliore album. Se amate band come gli Unleash The Archers non fatevi scappare questo gruppo.

    10. Stormkeep – Tales Of Othertime (Symphonic Black Metal). Messo in decima posizione solo perché a conti fatti è stata una scoperta molto recente, ma effettivamente stiamo parlando di un disco symphonic black metal impressionante. Epico, battagliero e incredibilmente ispirato. Notevole considerando che stiamo parlando di un disco di debutto!
     
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  10. corpsegrinder jon

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    28 Dicembre 2021

    Penso non ci sarà bisogno di postare perchè tante delle mie preferenze coincidono con quelle di Apeiron e ne ha scritto molto meglio di come avrei scritto io.
    Assolutamente d'accordo su Skepticism,DVEN,Stormkeep,Worm,Hooded Menace,Thulcandra e Obscura.
    Un pochino differente il mio giudizio sui Seth ma probabilmente sbaglio io,osannato da tanta gente che di sicuro ne capisce,credo di non avergli dato la giusta attenzione.
    A proposito di attenzione aspetto ancora il momento giusto per dedicarmi all'album degli Ethereal Shroud,voglio dargli tutta quella che merita..l'anteprima mi aveva esaltato tantissimo,non ho dubbi sarà tra i miei preferiti del 2021.
    Un pochino differente il mio giudizio Es grauet degli Ungfell che considero ottimo..e' anche vero che non l'ho ascoltato tantissime volte quindi magari alla fine stanca.
    A parte gli scherzi credo scriverò due righe su qualcos'altro degno di nota.
     
  11. Mirko the fuckin' drummer

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    28 Dicembre 2021

    Su quest'ultimo, come già detto, quoto tutto...ma da gente che ha partecipato ad un certo Epitaph non ci si poteva aspettare molto altro :hihi:

    Comunque ho ascoltato qualcosa dei precedenti e non mi ha affatto colpito come questo nuovo, poi leggendo qua e là ho scoperto che prima di questo disco l'altro chitarrista era Phil Tougas (mastermind, tra gli altri, dei First Fragment).
    Dato che questi ultimi mi fanno due palle tante :lookaround: credo che possa essere una spiegazione del passo in avanti dal punto di vista compositivo, almeno alle mie orecchie.

    Salvato subito :stare:
     
  12. Mirko the fuckin' drummer

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    28 Dicembre 2021

    Scusate il doppio post, ma volevo separare i commenti sparsi da una seconda tranche di dischi che mi sono piaciuti parecchio, pur senza raggiungere le vette di quello che ho già menzionato. Quindi ciancio alle bande:

    Hiatus Kaiyote - Mood Valiant (Neo soul)
    Non è finito nella top solo per "colpa" dei Silk Sonic e perchè lo reputo leggermente inferiore al precedente, ma che pezzi, che tiro e che voce :seghe:


    Archspire - Bleed the Future (Technichal Death)
    Come facciano questi a scrivere roba così complessa e veloce senza mai risultare stucchevoli o ripetitivi, ma al contrario sempre freschi e accattivanti mi è un mistero. Alieni



    Frontierer - Oxidized (Mathcore)
    Boh. Quando pensi che non possano diventare più disturbati e disturbanti di così, stupiscono di nuovo. L'equivalente musicale di un gibbone in preda ad un attacco epilettico.



    Mastodon - Hushed and Grim (Hard rock?/Sludge)
    L'ultimo mi era piaciuto ma l'ho dimenticato in fretta, mentre l'EP non mi ha mai convinto. A 'sto giro mi hanno veramente stupito, sfoderando una varietà e un'ispirazione che mancavano da parecchio tempo; se solo fosse stato più breve e meno dispersivo a tratti, sarebbe finito ben più in alto. Forse il Crack the Skye della seconda parte di carriera.



    Sentinels - Collapse By Design (Metalcore/Mathcore)
    Tra dissonanze e stortaggini che ricordano i Tony Danza, riff e strutture più tipicamente metalcore. Violento dall'inizio alla fine ma allo stesso tempo riflessivo.



    Reflections - Silhouette EP (Djent)
    Come ha fatto una band secondo me anonima e fine a se stessa a cambiare radicalmente sound e buttare fuori sta bomba? Semplice, la premiata ditta Buster/Calle (Vildhjarta e HLB) ha colpito ancora. Destabilizzante.

    https://www.youtube.com/watch?v=M7sEkiT1GNs&ab_channel=ReflectionsMN

    Eternity's End - Embers of War (Power)
    Già ampiamente commentato nelle scorse pagine :hihi:

    https://www.youtube.com/watch?v=xmVnGfDlHo0&ab_channel=ProstheticRecords

    Whitechapel - Kin (Death)
    Leggermente inferiore al precedente, ma la maturazione è completa. Di 'core è rimasto solo qualche strascico, ma a farla da padrone è ora un groove-death con molte parti riflessive e oserei dire progressive, dove emergono gli echi di Opeth, Tool e sonorità alternative.

    https://www.youtube.com/watch?v=FqkDjLtihr8&ab_channel=Whitechapel-Topic

    Darko US - Darko (Mathcore)
    Ignoranti e cattivissimi. Anche qui la lezione dei Tony Danza, mai troppo lodata, emerge prepotente.

    https://www.youtube.com/watch?v=J3xJ9cbOF_Y&t=52s&ab_channel=DarkoBandUS

    Bent Knee - Frosting (letteralmente COSE)
    Sempre più fuori di testa, a 'sto giro si buttano su un sound molto più elettronico, tra pezzi scanzonatissimi che paiono quasi una parodia, sfuriate industrial quasi alla Bjork/NIN o semiballad pop-eggianti.

    https://www.youtube.com/watch?v=2YSYKXCaLpU&ab_channel=TakeThisToHeartRecords

    Obscura - A Valediction (Tech Death)
    Kummerer sarà anche il padre-padrone, ma se tornano 3/4 della formazione classica, torna il sound di Cosmogenesis/Omnivium e torna anche l'ispirazione di quei dischi, qualcosa vorrà pur dire. Niente complicazioni esagerate e tecnicismi quasi fini a se stessi di Diluvium, questo è il death riccardone che piace a noi! :ejasi:

    https://www.youtube.com/watch?v=YQdGX_zefvg&ab_channel=NuclearBlastRecords

    Sleep Token - This Place Will Become Your Tomb (Soul-pop-djent)
    Il debutto mi aveva a dir poco folgorato: sembrava quasi di ascoltare gli Imagine Dragons con due palle quadrate e con le otto corde. Questo segue la stessa strada e, senza l'effetto sorpresa, la resa è inferiore ma resta un ottimo disco.

    https://www.youtube.com/watch?v=gN9A19pu8Wk&ab_channel=SleepToken

    Trivium - In the Court of the Dragon (Thrash/Metalcore)
    Dall'ingresso di Alex Bent, sono quasi in stato di grazia. Personalmente, lo metto appena sotto ai precedenti per mancanza di effetto sorpresa e un leggero manierismo, ma è indubbiamente un ottimo album, cattivo e intenso dall'inizio alla fine. Lo Shogun che ci meritiamo ma di cui non avevamo bisogno (qualsiasi cosa voglia dire :hihi:)

    https://www.youtube.com/watch?v=bnMMe_amFKc&ab_channel=Trivium

    Portal - AVOW (Death)
    Chtulhu esiste e vive in Australia. Non c'è bisogno di dire altro.
    Ammetto invece che il gemello Hagbulbia è troppo anche per me.

    https://www.youtube.com/watch?v=RCtUZZvtXr8&ab_channel=Portal-Topic

    Rob Zombie - The Lunar Injection Kool Aid Eclipse Conspiracy (Industrial/Hard Rock)
    Conosco pochissimo del genere, ma il suo sound mi è sempre piaciuto. Ascoltato abbastanza casualmente, questo mi è piaciuto parecchio: accattivante, divertente e con un tiro pazzesco. Alcuni pezzi mi si sono letteralmente piantati in testa.

    https://www.youtube.com/watch?v=0WULTU6zl2E&ab_channel=NuclearBlastRecords

    Sungazer - Perihelion (Fusion)
    Tra elettronica, tempi stortissimi e soundscapes, disco molto interessante che fugge dagli stilemi del genere e abbraccia la sperimentazione, rendendolo un ascolto vario e mai stucchevole.

    https://www.youtube.com/watch?v=tFOttUKWT50&ab_channel=AdamNeely
     
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  13. Apeiron

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    29 Dicembre 2021

    Riguardo all'ultimo Ethereal Shroud, l'ho ascoltato per bene stasera e ho aggiunto qualche cosa a caldo.

     
  14. Vittorio

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    Poi vediamo.
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    29 Dicembre 2021

    Ottime le vostre disanime, in particolare quella di @Apeiron

    Quotone su questo, mi era venuta in mente la stessa riflessione qualche settimana fa...

    Mentre non sono d'accordo sull'ultimo Paradox, l'ho ascoltato allo sfinimento (pure troppo) per recensirlo e l'ho trovato pesante e noioso.
    Molto meglio i due precendenti Pangea e Tales Of The Weird.

    Comunque è umanamante impossibile ascoltare tutto quello che è anche solo giudicato ottimo e consigliato dagli altri.
     
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  15. Eclipsed

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    Il solito porco

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    29 Dicembre 2021

    Per me è più facile, perché gli altri hanno gustacci
     
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