2021: Il meglio ed il peggio di questa annata musicale

io alle mie preferenze dell'anno devo mettere quel pazzesco lavoro dei Iotunn, Access All Worlds!

 

Lo stesso vale per me. A meno di album clamorosi, mi è davvero difficile indicare album migliori di altri. Quindi per quest'anno direi:

• Between the Buried and Me - Colors 2: dar seguito ad un album fenomenale come Colors poteva rivelarsi un impresa impossibile. Invece questi non sbagliano un colpo. A mio avviso una delle band migliori uscite negli ultimi vent'anni.
• Mastodon - Hushed and Grim: non mi aspettavo di certo un ritorno in grande stile del quartetto di Atlanta, considerando che i due precedenti non mi avevano entusiasmato. Ma quest'ultimo invece lo ritengo un lavoro coeso, seppur molto vario. E nonostante la lunghezza riesce a tenere molto alta l'attenzione.
• Soen - Imperial: non eccezionale, ma la qualità è elevata per tutto il disco.
• Harakiri for the Sky - Mære: l'ho visto nominato pochissimo nelle liste di fine anno, ma è probabilmente il disco che più mi ha preso in questo 2021.
• The Pretty Reckless - Death by Rock and Roll: non certo un capolavoro che rimarrà negli annali, ma è un album che ascolto sempre con piacere.
• Amenra - De Doorn: va bé qui sono di parte. Questi sono in un altra categoria rispetto a chiunque altro.
• Insomnium - Argent Moon: da quando è uscito lo sto ascoltando praticamente ogni giorno. Sarà perché è un EP, ma ogni canzone mi emoziona come solo loro sanno fare.
• Helloween - Helloween: non il capolavoro che molti si aspettavano, ma nemmeno la ciofeca che molti altri prevedevano. Decisamente un ottimo album, che con qualche accorgimento in più poteva essere l'anello di congiunzione ideal tra i Keepers e il periodo Deris.
• In Mourning - The Bleeding Veil: non ai livelli di Garden of Storms, ma comunque si mantiene su livelli molto elevati.

Ci sono comunque molte uscite che non ho ancora avuto modo di ascoltare bene, tra cui Jinjer, Gojira, Cradle of Filth, Fear Factory, Iotunn, Wolves in the Throne Room, Dvne, Cynic, Obscura e solo il cielo sa quanti altri.

Menzioni speciali per i seguenti:

Dream Theater - A View from the Top of the World: non mi aspettavo niente, ma invece mi hanno sorpreso. Finalmente un disco che non si trascina, in cui ogni traccia ha il suo valore e che finalmente suona bene. Peccato solo per LaBrie che è il proverbiale freno a mano.
Iron Maiden - Senjutsu: premesso che sono di parte perché per me gli IM sono come uno di famiglia. Se avessero livellato un poco le canzoni e ristretto il minutaggio, per me sarebbe stato assolutamente tra i dieci dischi migliori quest'anno.
Cult of Luna - The Raging River: anche questo è un EP, ma dimostra ancora una volta come i COL siano tra gli esponenti migliori del filone Post.
Leprous - Aphelion: forse speravo qualcosa di più, ma è innegabile che sia un grande album, pur essendo un disco di maniera.
Taylor Swift - Red (Taylor's Version): si sono un fanboy, ma aldilà del valore dell'album è evidente che questa ha due palle quadrate per fare ciò che sta facendo nell'industria musicale moderna

Infine tra le delusioni:

Epica - Omega: non è di certo brutto, ma è un disco di mestiere e mi aspettavo molto di più.
Kauan - Ice Fleet: anche qui avevo altissime aspettative, visto quanto amo Sorni Nai e Kaiho. Purtroppo sono state disilluse perché l'album è davvero anonimo.
Be'lakor - Coherence: anche qui ho esagerato con le aspettative. Il disco in sé non è male, ma alla fine si rimane con un pugno di mosche. Il mio pensiero è riassunto benissimo dall'ottima recensione su questo portale.

Se mi dovesse venire in mente altro, provvederò ad aggiungerlo alla lista!

 

Se non sbaglio quando parlammo dell'album dei Brainstorm nel topic Power lo definisti "gradevole"; se un album sul quale esprimi un giudizio così tiepido si aggiudica addirittura la sesta posizione per te deve essere stato un anno davvero piatto...

Comunque bello vedere finalmente menzionati i Serenity In Murder.

 

Come scrivevo qualche post fa, per me quest'anno c'è stato un netto miglioramento rispetto al 2020 in cui, in generale, ho trovato pochissimo di interessante e quasi nulla di “tramandabile ai posteri”. Ma veniamo ai lati positivi (in ordine alfabetico):

Darkthrone-Eternal hails...: ogni tanto ci vuole un po' di minimalismo spinto all'estremo. Se poi ci butti in mezzo qualche sintetizzatore ammuffitissimo il risultato non può che migliorare. Chiaramente, è una ricetta che può non piacere (infatti ho letto opinioni discordantissime), ma per me questo è come un ottimo panino comprato dal caddozzone (i sardi capiranno ).

Dream unending-Tide turns eternal: qui si parte dall'antichità del death/doom all'inglese, ma poi si vira verso paludi piene di strani funghetti e brucaliffi vari. La cosa divertente è che pur suonando, in un certo senso, old school, non riesco ad accomunarli esattamente a nessun nome. Per essere un debutto, promette decisamente bene per il prosieguo della loro carriera.

Empyrium-Uber den Sternen: una roba così da loro non me la sarei mai aspettata. Mi erano piaciuti i primi due album, a metà strada tra Bergtatt e il debutto dei Crown of autumn, ma li avevo abbandonati nel loro periodo acustico, li avevo dati per persi in un calderone non appartenente ai miei gusti. Invece questi cosa fanno? Retromarcia col bagagliaio carico del folclore tanto amato, dritti verso il passato remoto e metallico, e ci lasciano una miscela letteralmente perfetta delle loro due anime. Una cosa come la titletrack era parecchio tempo che non la sentivo. Brividi.

Ethereal Shroud-Trisagion: anche in questo caso, sorpresona: non mi aspettavo che questo fosse il loro canto del cigno, non mi aspettavo che la componente funerea del loro sound fosse messa così in secondo piano...e soprattutto non mi aspettavo che fossero capaci di un capolavoro del genere. Quando hai canzoni lunghissime e alla fine del disco ti sembra che siano passati a esagerare dieci minuti, qualcosa vuol dire.

In tormentata quiete-Krononota: forse è il loro album meno metal in senso stretto, ma ha un non so che di nostalgico che me lo ha fatto amare. Sembra accennare a situazioni, cose, odori, persone e affini sepolti nell'inconscio (collettivo? Soggettivo? Boh...). In più, certi riferimenti a zone vicinissime a quelle in cui vivo e in cui sono cresciuto, aumentano l'effetto.

Nanowar of steel-Italian folk metal: superiorità manifesta. Quando ci si renderà conto che questi sono gli Elio & Le storie tese del metal, sarà sempre troppo tardi.

Skepticism-Companion: altra dimostrazione che questi quattro finlandesi non sbagliano quasi mai un colpo. Stavolta centrano il bersaglio con un sound che prende a piene mani dalle atmosfere epiche del debutto e aggiunge una discreta dose di baldanza, al punto di far sembrare a volte fuori luogo l'etichetta “funeral doom”.

Stormkeep-Tales of othertime: l'album black metal perfetto per fare da colonna sonora a una campagna di D&D. Come riferimenti, basta prendere tutto lo scibile del black metal scandinavo degli anni 90 e aggiungere pizzichi di Summoning qua e la. Niente di nuovo, vero, ma un ascolto piacevolissimo.


Veniamo ora alle note dolenti:


Aquilus-Bellum I: si prenda Griseus, lo si registri meglio, si tolgano però tutte le intuizioni melodiche che facevano di quel disco un capolavoro e si renda ogni singolo brano un ciclopico nulla di fatto. Dieci anni di attesa buttati nel cesso, e dubito che la seconda parte sarà migliore.

Desaster-Churches without saints: disco tanto moscio e arruffato quanto il precedente era arrembante e spaccaculi. Zero idee, zero grinta e la stessa vitalità di un bradipo morto. Ci vuole impegno per sbagliare nel loro campo, ma loro ci sono riusciti in pieno.

Midnight odyssey-Biolume part 2: the golden orb: ok, questo non è veramente un brutto disco, e ne apprezzo l'idea, cioè un tributo ai Bathory che però mantenga anche la personalità del progetto. Il problema è che stavolta il buon Dis Pater si è fatto prendere la mano, e gli è venuto fuori un monolite eccessivamente pomposo e pieno di se, a volte vicinissimo al confine con la parodia. E non parlo di durata eccessiva, sono abituato alla sua logorrea. Il problema non è il raviolo, ma il ripieno.

So hideous-None but a pure heart can sing: se già Laurestine era una battuta d'arresto rispetto al debutto, qui gli americani si sono infilati dritti dritti in un bello strapiombo, persi tra brani senza capo ne coda e muovendosi come una pallina da flipper estremamente indecisa tra una sfilza di idee diverse e incollate con lo sputo.

Therion-Leviathan: io ci speravo in una ripresa dopo quello schifo di Beloved antichrist. La ripresa c'è stata, ma purtroppo è solo uno scialbo riciclaggio senza un minimo di passione e inventiva. Roba che rimane decisamente sotto la sufficienza.

 

aggiungo ethereal shroud - trisagion, capolavoro dell'ultimo minuto.
Su rym ha una media di 3,78 con oltre 1100 voti, pazzesco, soprattutto per un disco del genere

tamas non sbaglia un colpo, però è da rengeteg che non mi entusiasma del tutto.
Quando c'è di mezzo il folk, la lingua madre secondo me ci sta bene, anche se si perde qualcosa nel seguire agevolmente i brani

chi cazzo è sta gente?
Interessante la lista di tale fontanesi, varie cose undergroud e particolari che potrebbero/dovrebbero essere di ispirazione

io non l'ho visto in nessuna lista credo, stanno diventando ripetitivi, sempre la stessa formula, tra l'altro riproposta nel progetto parallelo karg. Da anni mi sembra di sentire sempre la stessa canzoncina.
Molto più interessanti i mol

quotone sui kauan, ahimè...

 

Aggiunto alla lista di roba da ascoltare insieme ai Silver Talon...

 

Io non ho ancora abbozzato il mio post, ma potrei prendere spunto e limitarmi a:

Non siamo degni, non siamo degni

 

Io sarò limitato, ma per me non può esistere musica che fa ridere.


Ok dopo questa spacconata voglio precisare che, se il testo è stupido (anzi meglio dire divertente, perché stupido è fuorviante) mi è moooolto difficile apprezzare la musica

 

Ma infatti non devi apprezzare, devi venerare.

 

Assolutamente! Non cerco certo l'originalità nella loro musica, ma mi piace molto come riescono a combinare le parti tirate a quelle più intimiste. Poi considera che della loro discografia ho solo Aokigahara. Non credo di aver mai ascoltato i due precedenti e il debut. Inoltre non conosco codesti Karg

 

Una marea di uscite valide tra cui pescare (e perdersi), altro che "annata scarsa",

mi ha stupito vedere per ben 4 volte al primo posto il disco dei Soen, allora non solo l'unico rimasto colpito (sicuramente l'abum che ho ascoltato di più nel 2021, me lo ha confermato anche Spotify nel recap di fine anno, seppure dopo sono passato al formato fisico).

Comunque guardavo le foto e pensavo "ammazza che vecchi che siete".

 

DISCONE