Savatage

Jon è sposato.
La foto (che avrei preferito non vedere) mostra un uomo confuso dopo aver avuto un incidente in piena notte, dopo aver perso i sensi ed essere stato portato in ospedale. Chiunque dopo una notte del genere avrebbe una faccia peggiore del solito.

Ottima osservazione. Infatti i dati riportati sono stati presi dalla patente. Da allora Jon è dimagrito di oltre 40 kg.

Jon e Criss sono sempre stati fin dall'inizio degli pseudonimi da palco ottenuti storpiando i nomi reali.

Ce lo auguriamo tutti.
Mi auguro che non perda la motivazione nel portare avanti i suoi progetti.
Resta un dato di fatto che Jon Oliva sia un sopravvissuto. La crescente maliconia nella sua musica e la sua prudenza nel rilasciare dichiarazioni esplicite sul futuro dei Savatage la dicono lunga sulla sua visione della vita.

 

Mannaggia Jon, che combini?

 

una cosa non esclude l'altra: volente o nolente il metal è (stato) anche questo, ma ciò non toglie che spero che si faccia aiutare.

 

Scusa, ma questa frase mi sembra un po' egoistica.
Da estimatore di Jon ed amante dei 'Tage, ma soprattutto da essere umano, vorrei che Jon risolvesse i suoi problemi di dipendenza, perdesse chili e si riprendesse, vorrei che viva altri vent'anni minimo, del disco (o dischi) frega proprio zero.
I Savatage hanno già scritto la storia, uno o due dischi in più non cambiano proprio niente.
Farei molto volentieri a meno di anche un solo disco ma essere certo che Jon continui a vivere, piuttosto che avere tra le mani un nuovo album e tra qualche mese leggere della sua morte.

 

La madre dei cretini è sempre incinta.

 

su quello non c'è alcun dubbio!!

 

É la reazione (non giustificata, sia chiaro) al falso moralismo di un paese come il nostro in cui chi é tossicodipendente viene considerato un criminale prima che un essere umano con dei problemi.

 

Quoto appieno. Stiamo parlando di una persona di 62 anni con problemi di salute peraltro.
Certi commenti, per me, denotano solo che c'è molta gente che non ha mai ascolto una nota dei Savatage ne tantomeno si è mai degnata di leggere un loro testo.

Ricordo un intervista, di qualche tempo fà, dove Jon diceva che con i JOP volevano sempre mettere l'Olanda o all'inizio o alla fine dei tour per far festa in un coffe shop... ma in fondo lì sono cose leggere, orami Jon è una persona saggia, non sono io a doverlo giudicare ho pensato... e la penso così anche adesso dove non è una cosa leggera. Non posso che essere d'accordo con @Idol che il Jon musicista passa inequivocabilmente in secondo piano rispetto alla salute del Jon uomo.

Non vorrei che la pressione di doversi sobbarcare un carrozzone come quello della TSO cosa che, quando c'era Paul, ha sempre dichiarato di non voler fare perchè non se la sentiva lo abbia alla lunga logorato portato ad una brutta ricaduta.

 

Concordo.
Poche persone più del sottoscritto vorrebbero che gente unica nella storia del calibro di Paul O'Neill, Criss e Jon Oliva vivesse in piena salute per secoli, anche soltanto per continuare a emanare quell'ispirazione, quell'umanità straordinaria e quel carisma pazzesco.
Amo Jon Oliva come se fosse un parente e sono continuamente in contatto con gente a lui vicina, in attesa di aggiornamenti. A proposito, sta "bene" ed è solo molto seccato per quanto accaduto, poichè gli costerà anche del tempo prezioso.

Conosco più o meno le vicende di Jon, anche quelle che non finiscono sulle testate giornalistiche, e, per quanto si sia in parte dato una regolata dall'annuncio del Wacken, non si può dire che abbia troppo a cuore la propria salute.
Mi dispiace ammetterlo, ma l'incidente non è stato affatto un fulmine a ciel sereno. Ultimamente ho visto un uomo assai poco sobrio, testardo (ma bisognoso di supporto e affetto) e, conoscendo lo stile di vita e l'esistenza tormentata che conduce, mi aspettavo qualche guaio. E anche stavolta gli è andata bene.

Jon vive una vita tormentata da incubi, problemi, stress e spettri del passato e ha più volte detto negli ultimi anni che creare nuova (e "vecchia") musica, in primis Romanov, è adesso la missione della sua vita. Ma ha sempre lasciato trasparire l'incognita legata al suo stato di salute.
Sono rassegnato al fatto che certe cose non cambieranno mai e alcune ombre non andranno mai via: al massimo si schiariranno con programmi di recupero obbligatori legati al possibile arresto dopo il processo.
Jon ha scelto uno stile di vita che non rinnega e non respinge e che appare inconciliabile con obiettivi di lungo termine. Assodato ciò, riuscire nella sua "ultimate mission" esistenziale di chiudere il sipario col botto ("Curtain Call", il titolo di un nuovo brano) è ciò che vorrei vedere compiuto - e la mia considerazione è dettata da un immenso supporto per la sua natura duale inscindibile di uomo e artista.
La storia? Quella ovviamente l'ha già fatta: è una leggenda vivente che, come giustamente detto, non necessita certo di nuove conferme o uscite.

Sante parole.

Purtroppo hai ragione: sono responsabilità logoranti che preferirebbe non avere.
Ciò che mi spaventa è che non mi sembra si tratti di una ricaduta, bensì di un "normale" incidente di percorso.

 

Non ho parole, è proprio una brutta situazione allora :-(

Non conosco il management della TSO ma sarebbe auspicabile che, visto il danno d'immagine (facendo loro uno spettacolo per famiglie), lo obblighino a qualche sorta di terapia più mirata in aggiunta a quelle che gli saranno assengate dopo il processo. Purtroppo però se non c'è la volontà, e forse quella volontà era data da una figura forte nella sua vita qual'era quella di Paul, qualsivoglia programma di recupero, spiace dirlo, potrà fare ben poco :-(

 

Vorrei solo che il supporto e l'affetto che cerca lo sentisse anche un po' nelle migliaia e migliaia di persone che amano l'artista e vogliono sinceramente bene all'uomo.
Cazzo Jon.

 

Intervista a Jon Oliva pubblicata sulla rivista Flash nel 1997.

 

Qualcuno sa dirmi perchè l'edizione spv di streets ha i pezzi appiccicati? È una cosa odiosa. Come diverse edizioni degli album dei bathory della black mark.