Iron Maiden

A spanne, basandomi su un solo ascolto, Hell on Earth ha già cannibalizzato The Red and the Black in ogni aspetto: riff, intro, incedere, ritornello (corone, tra l’altro, ma rivedibile il testo)

Più tardi ascolto il tutto di fila

Funfact:

Anticipazione (Spoiler)

È solo il terzo pezzo degli Iron Maiden che si conclude sfumando, dopo Stranger in a Strange Land e The Prophecy

 

Per il momento Lost in a lost world è quella che mi piace meno. Salvo giusto il cantato finale

 

Tool ed Iron hanno due sound completamente diversi, non li citerei proprio.
Dilatare una canzone facendo intro di due minuti o ripetere passaggi non so' quante volte non aggiunge niente di epico, anzi appesantisce l'ascolto.

 

Chi è quel fuori di testa?

 

Dunque, premettendo che nell’anno del signore 2021 dagli Iron Maiden non mi aspetto il disco che cambierà il mondo della musica pesante ma più realisticamente mi accontento di una manciata di canzoni che potrebbero essere carine da sentire live devo dire che il primo ascolto mi ha in parte rassicurato dallo spavento datomi dal singolo iniziale.
Mie preferite finora sono Death Of The Celts, Time Machine e Darkest Hour (che mi ricorda qualcosa da Accident Of Birth/Chemical Wedding).
Pure Stratego secondo me dal vivo ha la potenzialità di rendere bene.

 

Primo ascolto /disco 1:

1. Senjutsu: opener atipica, ma segue la falsariga di If Eternity Should Fail proponendo più una marcia che una cavalcata. Bene il ritornello e gli assoli. Rivedibile la parte “Hear them coming”. Non ne sono sicuro, ma potrebbe contenere l’unico scambio di assoli Smith/Gers da Brighter than a 1000 Suns. Un po’ tirata per le lunghe la coda finale.
2. Stratego: già sentita. Male male. Ma c’è da dire che sentita a ruota dopo Senjutsu almeno ha in comune certe atmosfere. Ma male male.
3. The Writing on the Wall: già sentita. Pezzo radiofonico. Bene l’assolo di Adrian e certe idee in arrangiamento.
4. Lost in a Lost World: incredibile che l’abbia scritta Harris. Questa potrebbe uscire da Accident of Birth per i primi due minuti e non dite di no (ricorda molto Omega). Basso esagerato, nemmeno nei Golden Years. Brutta la linea vocale della strofa distorta. Migliora un po’ nel pre chorus. Male male il chorus. Carina la melodia dopo, anche se a tratti sembra citare un po’ troppo When the Wild Wind Blows. Curioso il finale, a mani basse la strofa migliore del pezzo. Funfact: è solo la seconda Harris-only priva di assoli di Gers (l'unica altra è Judgement of Heaven).
5. Days of Future Past: l’impressione è quella di un fillerone. La strofa starebbe bene in uno degli ultimi due dischi di Bruce solista. Pezzo più lineare del lotto, finora, con Stratego.
6. The Time Machine: Gers normalmente ne porta 2 e ne azzecca una. Non riesco a capire se sia stato così anche stavolta. Sembra un po’ un collage di singole parti che prese di per sé sono anche belle... ma il risultato? Non so. È una citazione a The Edge of Darkness, quella?

Domani il secondo disco.

 

Ah, come da tradizione almeno un singolo (Stratego) finora si attesta nettamente come peggiore del lotto e ho seri dubbi che la situazione cambierà con il secondo disco.

 

Sentito su Spotify, in attesa del disco che dovrebbe arrivare domani.
Devo dire la verità, molte canzoni le riascolterò su disco solo perché sono gli Iron Maiden, ma alla fine è solo il primo ascolto e ci sta che alcune robe non convincano del tutto, tipo Lost In A Lost World mi pare un tentativo di rifare The Red And The Black, ma riuscito peggio, ma la situazione potrebbe migliorare col tempo.
Lo spero, perché per ora di brani che mi piacciono davvero, quelli che mi risentirei anche adesso se non fossero le 2 e mezza, sono le conclusive dei rispettivi dischi, che fin da subito mi han fatto dire "però! Ci sanno ancora fare!", soprattutto ho tirato un sospiro i sollievo con Hell on Earth, perché gli altri 2 brani Harrisiani precedenti non mi sono parsi niente di che. Anche qui: mi riservo il diritto i cambiare idea totalmente, ma dopotutto se non li si concede a loro gli ascolti multipli per capire meglio cos'han tirato fuori, non si dovrebbero concedere a nessuno.

 

Sono rimasto anche io piacevolmente colpito: parliamo comunque di una resa abbastanza piatta e poco calibrata, ma non così catastrofica da penalizzare l'intero disco (come temevo dopo le anteprime).

Decisamente meglio di Book of Souls.

 

Io uso una sola parola: Straziante.

 

No, è proprio allungare allo sfinimento, 80 minuti di musica che dovevano durare non più di un'ora. L'ultima canzone per esempio ha un'inutile intro dell'intro da più di due minuti senza contare poi la canzone stessa. Non è allungare il brodo, è proprio arrivare ad avere solo l'acqua calda.

 

Forse peccherò di fanatismo ma Hell on Earth ha il miglior coro dai tempi del finale dell’Ottava di Mahler

Comunque ma solo io attorno al secondo 15 di Darkest Hour sento in lontananza il suono delle notifiche dei dispositivi Apple?

 

Primo ascolto /disco 2:

1. Darkest Hour: lentone pazzesco su Churchill, dovrebbe essere basato sul (bellissimo) film che è valso l’Oscar a Gary Oldman. La linea vocale e le atmosfere ricordano il Bruce solista, ancora una volta (ci sento The Alchemist e The Chemical Wedding a tratti). Bene l’assolo.
2. Death of the Celts: la prima dell’ultima mezz’ora e passa esclusivamente affidata a Harris se la gioca, a spanne, come miglior pezzo del disco assieme alla precedente. The Clansman pt. 2.
3. The Parchment: curiose certe scelte. Midtempone oscuro senza vere accelerazioni. In generale però la più debole delle tre finali, credo.
4. Hell on Earth: come dicevo, ha cannibalizzato The Red and the Black, di cui pure ricalca a tratti la struttura. Ritornellone. Molto bello lo scambio di assoli, mentre non mi piace molto la decisione di fermare di colpo la parte distorta per riprendere con quella più quieta. Ho invece apprezzato la scelta di concluderla sfumando.

Più tardi un altro paio di ascolti e un tentativo di giudizio complessivo.

 

Sono a fine primo cd, oggettivamente ben confezionato, ma al solito allungato inutilmente, ritornelli ripetuti allo sfinimento, sembrano i video di YouTube con una frase sola ripetuta all’infinito, poi troppi mid tempo alle volte mi sembra di sentire un’unica lunghissima traccia, boh probabilmente sono io che non riesco ad esaltarmi con queste sonorità , però lì trovo ormai estremamente pesanti e probabilmente è sempre un problema mio che mi aspetto altro

 

Ho dato un primo ascolto. C'è veramente tanta roba, quindi mi prenderò un bel pò di tempo prima di dare un giudizio vero e proprio.
Come prima impressione, alcuni pezzi mi sono piaciuti ed altri no. In genere, ho preferito i momenti più epici.

Primo disco.

• Senjutsu: mi è sembrata veramente ottima. Mi piace il suono oscuro e il ritornello epico.
• Stratego: mi piaceva come singolo, mi piace ora.
• The Writing on the Wall: come sopra.
• Lost in a Lost World: il pezzo che mi è piaciuto di meno. La melodia centrale mi ha ricordato troppo when the wild wind blows (gli piace proprio quella linea di chitarra ) e la strofa non mi ha convinto per niente.
• Days of the Future Past: dei pezzi più diretti mi è sembrata quella con meno impatto.
• The Time Machine: ecco, questa mi sembra buona e varia. Da ascoltare più volte.

Secondi disco:

• The Darkest Hour: incredibilmente epica e sentita. Una delle migliori, direi.
• Death of the Celts: come già detto, the clansman parte 2. Anche questa mi è piaciuta moltissimo. Epicità alle stelle.
• The Parchement: veramente dei begli assoli (come in generale in tutto il disco, a primo impatto), ma è il pezzo più strano tra quelle epiche, e quello che mi ha convinto di meno.
• Hell on Earth: veramente bella secondo me. Belle melodie, e fantastico quel coro che parte a 7:25. Mi sarebbe piaciuto durasse di più.

La prima impressione è un pò come mi aspettavo. Vedremo come cresce il disco con più ascolti.