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Libri

Discussione in 'Intrattenimento' iniziata da madcap, 7 Aprile 2004.

  1. giova

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    29 Luglio 2021

    un sentito grazie a Roberto Calasso.
     
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  2. forza panino

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    Rockettaro estremo (cit.)

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    30 Luglio 2021

    Ho provato a cercare ovunque, ma su tutti i siti di vendita on line mi dice che la promozione è esaurita e in libreria non l'hanno mai avuta.
    Peccato, mi interessava molto lo zaino.
     
  3. giova

    giova
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    31 Luglio 2021

    pensa che invece oggi ho spedito mia madre nello stesso posto e me ha procurata un'altra..

    è una libreria coop in provincia di milano
     
  4. Evillupo

    Evillupo
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    bestemmie e parole d'orgoglio

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    1 Agosto 2021

    Letto anche:
    Radio Libera Albemuth - Philip Dick
    In pratica ho scoperto che questa è reale stesura del romanzo Valis, rifiutata dall'editore e poi rielaborata nell'omonimo romanzo che sta all'interno della trilogia. Meraviglioso e delirante e mi permette di capire che cavolo succede nel punto più delirante dell'altro romanzo che gli ha fregato il nome. Da criminali non fargli pubblicare questo in vita.

    Sete d'Amore - Yukio Mishima
    Mi sto praticamente mangiando Mishima in ordine cronologico, questo è il 2o romanzo, bellissimo e breve. Quanto scrive da Dio lui, e quanto è morboso. Non fatevi ingannare dal nome da romanzo rosa.

    L'arte di conoscere sé stessi - Marco Aurelio
    Mentirei se dicessi di non essere rimasto deluso da quest'opera frammentaria dell'imperatore filosofo. In generale trovo piacevole lo stoicismo, su cui lui si inserisce, ma Marco Aurelio riesce ad essere moralista, bacchettone, e incredibilmente fissato con pensieri di morte, senza essere allo stesso tempo edificante. L'ho finito a fatica.


    Adesso ho cominciato a leggermi il "mondo disco" di Pratchett in inglese a cominciare da The Colour Of Magic. Vediamo se mi riesce.
     
  5. The Eternal Wayfarer

    The Eternal Wayfarer
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    1 Agosto 2021

    In che edizione l'hai letto?

    Io ho portato i primi 4 libri a un esame (assieme al Manuale di Epitteto).
    Penso che i Pensieri di Marco Aurelio siano l'opera più pesante da leggere e commentare che abbia affrontato, tesi di laurea compresa, non tanto per le tematiche in sé quanto appunto per la forma e le caratteristiche del testo (che è incompleto, non è mai stato rivisto dall'autore eccetto il Libro 1, e questo influisce profondamente sulla sua accessibilità).
     
  6. Evillupo

    Evillupo
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    bestemmie e parole d'orgoglio

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    1 Agosto 2021

    Newton Compton
     
  7. The Eternal Wayfarer

    The Eternal Wayfarer
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    1 Agosto 2021

    Non conosco, consiglio però l'edizione garzanti curata da Maltese dell'Università di Torino, se non altro per l'ottima introduzione storico-critica.
     
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  8. Carnival900

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    1 Agosto 2021

    Grande. Ho fatto la stessa cosa anch'io da un paio di mesi.
    I "fortunati" sono stati Svevo (:seghe:) e Dürrenmatt (:seghe::seghe:).
     
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  9. Disciple_Of_The_Watch_

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    Tempus edax rerum

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    1 Agosto 2021

    Lo ringrazio molto anche io.
    Più per il lavoro da editore, dato che non l'ho mai conosciuto da scrittore (ma a sto punto, vedrò di rimediare)
     
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  10. alexmai

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    2 Agosto 2021

    Mi sto frastagliando le gonadi con la trilogia del Silo di Howey... mia moglie l'ha terminata con entusiasmo.
     
  11. The Eternal Wayfarer

    The Eternal Wayfarer
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    2 Agosto 2021

    A me è stato regalato il suo “I geroglifici di Sir Thomas Browne”

    Vale assai la pena
     
  12. The Transgressor

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    Crimson King

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    15 Agosto 2021

    Cmq, ho dedicato il tempo di questa calda estate alla lettura della seconda opera di William Gaddis e niente: spettacolare!
    Di seguito un mio pippone sul- da me decisamente consigliato - JR:

    1955: dopo anni di duro lavoro, W. Gaddis pubblica l’opera monstre The Recognitions (Le Perizie) - che si rivelerà fondamentale per la letteratura contemporanea (ne ho parlato in un altro post) - totalmente ignorata da pubblico e critica. Questo porta il disilluso Gaddis, già del tutto critico della società contemporanea americana, ad ancora più delusione e cinico disprezzo.

    Nel ventennio che intercorre tra l’incredibile esordio ed il secondo romanzo, avvengono non pochi cambiamenti: esordisce e pubblica i suoi romanzi più importanti John Barth, K. Vonnegut ravviva la fantascienza, esordisce Donald Barthelme e, più in sordina, nei ‘70 Don DeLillo ma, soprattutto, si impone come nuovo enfant prodige - che alcuni pensarono fosse Gaddis sotto pseudonimo, ma questa è altra storia - della letteratura americana e contemporanea Thomas Pynchon, con i suoi primi due fondamentali romanzi fino alla bomba “finale” di Gravity’s Rainbow (1973).

    Sono passati vent’anni e nel 1975 torna sulle scene più incazzato e disilluso che mai il non più giovane Gaddis con JR. Ormai i “tempi” erano diventati maturi per accoglierlo e difatti plauso della critica, attenzione da parte del pubblico, un meritatissimo National Book Award ecc.

    Ok finito il preambolo: JR è un fottuto capolavoro, una spettacolare satira feroce e allo stesso tempo tristemente divertente sul sistema americano e non ultimo sulla società dello spettacolo e dell’informazione che ha generato. Scritto in modo sperimentale fatto di continui e scoppiettanti dialoghi intervallati da brevi parti di descrizioni liriche, lo stile non è un semplice esercizio di bravura formale ma serve a mostrare direttamente il mondo “dell’informazione” in cui siamo immersi e la conseguente incomunicabilità tra individui che ne consegue; Gaddis sembra dirci che la comunicazione contemporanea, e la “società dello spettacolo”, è come un continuo e costante brusio, un rumore di sottofondo, il chiacchiericcio in cui è immersa la vita e dove noi proviamo a stare a galla e a trarre un senso in mezzo a questo marasma di informazione e comunicazione.
    La storia base è molto semplice quanto esilarante e grottesca: JR Vansant è un undicenne delle medie che si trova a dar vita e a gestire un impero multimilionario.
    Ecco, il fulcro centrale di tutto, della società americana in primis, del capitalismo e del mondo odierno, ci dice Gaddis con JR, sono questo: i soldi.
    Tutti i rapporti, personali e pubblici, tutta la vita, tutte le attività, tutto ruota attorno al e si modella sul denaro; il grande imprenditore mago della finanza è come fosse un ragazzino scemo che gioca con i soldi, così come infantile e puerile è l’americano medio e tutta la società americana: in sintesi, una manica di cretini.
    E non c’è nulla che possa portare alla “redenzione” in questo mondo, nulla che possa “uscire dal sistema”, compresa soprattutto l’arte che anzi ne è del tutto risucchiata e ne fa pienamente parte: tramutata in puro intrattenimento di superficie, in un “rumore di fondo” come tutte le altre attività e l’artista in un povero sciocco idiota che o fa la fame credendo in un ideale che ha perso di senso oppure si allinea al sistema e diventa un intrattenitore che punta al facile guadagno per campare.
    Il denaro in JR non è (solo) “materiale”, ma liquido, virtuale: il virtuale della finanza ha ripercussioni su e genera il reale. La realtà in cui siamo immersi è dovuta a e modellata da questo virtuale che è il denaro ma quello che produce nel concreto è, in finale, un accumulo continuo di “spazzatura”, come nell’appartamento in disfacimento e rovina posto come sede centrale della JR Corp. Ed è proprio la rovina che sta sullo sfondo di tutto: un continuo accumulo di cose inutili, di informazioni e comunicazioni, un costante aumento di entropia, che oltre ad accrescere la confusione accentua ed accelera il disfacimento.

    Una tristezza che l’unica edizione italiana di questo romanzo del 1975 sia stata fatta nel 2009, ben 34 anni dopo e che praticamente risulta introvabile ora e chissà se verrà mai ristampato. Come il fatto che A Frolic of his Own, altro romanzo di Gaddis vincitore del National Book Award, non sia mai stato tradotto. Io di sicuro leggerò gli altri due romanzi di Gaddis che sono stati tradotti in italiano e ancora si trovano.

    Comunque, se lo trovate e potete leggere in qualche modo, non vi fate spaventare dalla solita fama di Mr. Difficult. Addirittura la Alet consigliava di andare sul sito di Gaddis per “capire” chi parlava; la maestria di Gaddis consiste proprio nel fatto che fa comprendere chi è che sta parlando, attraverso lo stile e il modo di esprimersi dei vari personaggi. La sola cosa che vi consiglio è, chiaramente leggere con attenzione, ma tenere un block notes dove segnare i personaggi e qualche breve notazione sulle vicende e i luoghi; ma semplicemente perché essendoci molti personaggi può capitare di perdersi perché non ci si ricorda “chi sia chi”, ma dal testo si comprende chi è che sta parlando, non serve andarlo a vedere in rete.
     
    #15777
    Ultima modifica: 16 Agosto 2021
  13. Evillupo

    Evillupo
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    bestemmie e parole d'orgoglio

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    23 Agosto 2021

    Letto Colori Proibiti di Yukio Mishima:
    :pray::pray::pray:
    È il libro più misogino e insieme la cosa più perversamente omosessuale che abbia mai letto.
    Trama: uno scrittore sessantenne, di successo ma incredibilmente brutto e con brutti trascorsi con le donne (tre matrimoni falliti rispettivamente con una ladra, una pazza e una fedifraga) si allea con un ragazzo di vent'anni di una bellezza sconvolgente ma assolutamente gay e incapace di amare le donne. Il vecchio con una mente da donnaiolo manipola il bellissimo giovane col fine di vendicarsi verso le donne tutte. Il tutto con la morbosità nipponica e l'intellettualismo di Mishima che è palesemente sdoppiato nei due personaggi, dato che è sia lo scrittore "spirituale" e brutto (perché tale si considera prima di darsi al culturismo) sia il giovane che assolutamente non ama le donne.
     
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  14. The Transgressor

    The Transgressor
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    Crimson King

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    24 Agosto 2021

    Segnalo una cosa che sicuramente per l'Italia è un vero evento.

    Il Saggiatore pubblicherà a fine settembre IL Mattone per eccellenza della letteratura americana: Women and Men (1987) di Joseph McElroy il romanzo singolo più grande in assoluto (degli USA), quasi 2000 pagine, circa 850 mila parole; 'na roba mastodontica.

    È anche la prima opera in assoluto portata in Italia di quello che è noto per essere "il dimenticato tra i postmodernisti". Effettivamente è un autore un po' messo da parte rispetto ad altri, quello con meno seguito di culto, quello meno tradotto all'estero (forse Gass ancora di più). Ha esordito nel 1966 e ha una serie di lavori importanti come l'esordio A smuggle's bible, Hind's Kidnap, Lookout Cartridge fino ad arrivare al mammuth Women and Men.

    Avrei preferito sinceramente che venisse tradotto prima The Tunnel di Gass (l'altro "messo da parte") perché mi interessa di più e sicuramente sarà meno stancante come lettura. Oltre ovviamente a volere il quarto romanzo di Gaddis, mai tradotto.

    Resta una grande cosa, perché è ritenuto un capolavoro assoluto; magari tradurranno non dico tutta la biblio ma qualche altro suo libro.
     
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  15. sebek

    sebek
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    Chiamatemi Ismaele

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    24 Agosto 2021

    Sembrerebbe il più classico dei:

    "Non lo proiettano da trent'anni"
    "Ci sarà il suo motivo, dai"

    :zizizi:
     
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