Dream Theater

Ma la cover di Rapsody in blue? Fantastica.

 

Oggi ho riascoltato il primo disco di Six Degrees (tranne Disappear)...porco cazxo, che disco. L'unica cosa che, a distanza di anni, non mi piace più è il suono così compresso e "distorto" (a me suona così) della cassa.

Comunque al di là dei gusti, Rudess tecnicamente secondo me è il membro più preparato sul suo strumento fra tutti, anche di Mangini.

 

Quel disco mi piace da morire, compresa Disappear. Ecco, ora mi é venuta voglia di ascoltarlo...

 

A me il primo disco di six degrees non è mai piaciuto, nè i pezzi nè i suoni. Al contrario, ritengo il secondo cd l'ultimo ottimo colpo di coda della band. Da lì in poi salvo solo qualche pezzo sparso sui singoli album

 

Nel primo disco di Six Degrees c'è The Great Debate e Blind Faith e tanto basta a renderlo un gran disco.

 

Il primo disco ha sempre diviso, ma in realtà è l'ultimo reale colpo di innovazione dato al proprio sound, probabilmente il limite massimo oltre il quale non potevano andare, se non riciclandosi all'infinito.
I riffs alla Pantera e Tool, i richiami al rock alternativo dei Radiohead, il tutto calato però nell'universo Dream Theater, non scopiazzato come invece faranno nel futuro per i Muse
Il Rudess che va' dai due Liquid Tension Experiment fino a Six Degrees è un grandissimo valore aggiunto, poi diventerà vittima del ruolo che lui (o qualcuno per lui) gli ha cucito addosso, cioè quello del Wizard.

 

molto bella. debbo dire che al primo ascolto del nuovo album è la cosa che mi ha colpito di più. Beh anche i singoli hypersonic e beeting the odds non erano per nulla male e key to imagination mi ha sorpreso nella sua grandiosità. I pezzi più corti sinceramente mi hanno abbastanza deluso invece. In ogni caso album meritevole di essere preso anche solo per i pezzi menzionati poi non arriverà ai fasti dei primi due ma vabbè..

 

Lavoro nel complesso discreto che, provenendo di fatto dal nucleo storico dei Dream Theater e considerando l'altalenanza qualitativa della band da molti anni a questa parte, non è poco. Tuttavia, visto il valore dei nomi coinvolti, speravo in qualcosa in più, proprio come hanno fatto i cugini Transatlantic, che hanno tirato fuori un disco di gran valore.
Disco godibile ma destinato ad essere dimenticato presto.

ps. curioso di ascoltare il secondo disco di sole jam.

 

Sto ascoltando Distant Memories, l'ultimo live. Al lordo dell'editing (ma quale live album non lo è oggi giorno?), è un ottimo disco, con suoni bilanciati, tutto abbastanza chiaro (i piatti della batteria un po' indietro e fin troppo pannati ma viva), basso udibile sempre, LaBrie niente male a parte quando fa il "drammatico signorina" (tipo in Through My Words e inizio di Fatal Tragedy, mamma mia...).
Mi sono sempre chiesto una cosa, avendoli visti l'ultima volta dal vivo nel 2014 e già allora mi sovvenne il dubbio: quanto di vero c'è nelle backing vocals di Petrucci? Perché ormai suonano col click da quando c'è Mangini e sicuramente hanno delle basi. Eppure Petrucci canta da sempre ma il suo cantato dal vivo recente è fin troppo perfetto. E non parlo solo di intonazione o esecuzione ma anche di bilanciamento nel mix. Ho citato il live del 2014 perché se in un live album l'editing in post produzione ci può stare, la stessa impressione la ebbi durante quep concerto.
So anche che ci sono mille milioni di effetti voce.

 

Sono registrate. Petrucci fa le backing vocals in playback.

 

cmq per me rhapsody in blue è straordinaria. Di gran lunga il pezzo migliore del platter. Continua a gasarmi tantissimo anche hypersonic . In generale un bel disco , forse non alla pari dei primi due ma comunque decisamente positivo

 

Finalmente mi è arrivato Eternal Velocity, è veramente un ottimo lavoro.



Ora devo recuperare l'ultimo LTE

 

l'ultimo dei LTE si magna tutti e quattro gli album dei dt fatti con mangini (non che ci voglia moltissimo)

 

Meglio così, perchè le backing vocals sono sempre state il tallone d'achille dei dt, almeno fino a quando li ho seguiti

 

Direi anche quelli con Portnoy. E' un disco che si mantiene su un livello discreto, niente di memorabile, ma senza quei saliscendi a cui ci hanno abituato i Theater da almeno 15 anni a questa parte.
Il segreto? Niente di particolare, non essere costretti a comporre con e per un cantante da troppo tempo l'ombra di se stesso.

ps a parere mio quello di Petrucci gli è superiore.