Dream Theater

Difatti testuale ho scritto "in buonissima parte grazie anche a Kevin Moore".

Neanche a me piacciono ma negli OSI và detto che ci suonava pure Portnoy (e gente del calibro di Joey Vera e Jim Matheos).
Comunque ciò non sposta di una virgola i meriti di quanto fatto prima.

 

All'epoca dell'uscita del gruppo, Moore ruppè pure il rapporto con la fidanzata e ne uscì male da quella situazione (Space dye-vest è stata composta in quel periodo), poi non gli interessava più la vita da band e si è tirato fuori pian piano da quell'ambiente.

Per me scelta più che nobile, quella di mollare per perseguire una strada, completamente diversa, più motivazionale per lui. Se non ricordo male comunque compone ancora, c'era una raccolta fondi aperta da lui per metter su un nuovo disco dei chroma key.

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Sul periodo con la band madre, poco da dire era il mood del gruppo, in Awake specialmente.

 

Temo che la raccolta fondi sia chiusa. Io avevo anche contribuito, ma non mi sembra che sia ancora attiva.

 

Sì, album molto godibile. Siamo ovviamente in pieno territorio "retro" prog, ma davvero ben fatto.

 

Ebbene sì, questo disco potrebbe essere usato come un benchmark, per misurare i livelli al di sotto del quale certi artisti non dovrebbero mai scendere.
Non è un capolavoro, nè un disco memorabile, ma è un eccellente lavoro da parte di artisti che, chi in un modo e chi in un altro, hanno fatto la storia degli ultimi 30 anni del rock (metal) progressivo.
Dopo tanti anni non si possono pretendere i capolavori o i dischi della vita da gente di mezza età, che ha già detto le cose importanti che aveva da dire, ma pretendere ottimi dischi sì. E i transatlantici l'hanno fatto con questi due dischetti (facciamo tre, vai), pieni zeppi di belle melodie e spunti ispirati.
Cari Dream Theater, che sia da lezione: non abbiamo bisogno delle minestrine riscaldate, dei dischi con due brani belli e il resto fuffa inutile. Prendete esempio dai cugini e dateci soddisfazioni, altrimenti meglio il silenzio che è sempre oro.

 

John Petrucci confirms he's using an 8-string guitar on Dream Theater's next album | MusicRadar

 

che abbinato al post di Mangini sul non avere mai suonato così forte dai tempi degli Annihilator, potrebbe lasciare intendere una svolta....djent?

edit: l'8 corde dovrebbe essere stata usata solo per un brano.

 

Si esatto, la 8 corde è stata usata per un solo brano. Sono curioso, viste le citate affermazioni anche di Mangini.
Le indiscrezioni parlano dell'uscita verso la fine dell'anno..

 

Aspettative leggermente più alte del solito, più che altro per il ritmo tour-disco interrotto dalla pandemia, che teoricamente potrebbe averli agevolati nel comporre un disco con maggiore tempo a disposizione.

 

Poi ascolto

 

Non male, ma si sente che le idee sono sempre le stesse. A 2:15 parte il riff iniziale di In the Presence of Enemies, per esempio.

C'è da dire però che è sempre un piacere ascoltarli, almeno per me. Hanno quel suono dei vecchi DT che ti fa sentire a casa. Complice anche il fatto che Labrie non c'é

 

Sì, coordinate note e stranote, ma il tema principale si ficca in testa e non ti lascia più.

 

Labrie con la sua assenza sarà il vero protagonista dell'album

 

Qualcosina da Tom Sawyer dei Rush più qualcosina da In the presence of enemy, per un brano allegro con un tema portante che si insinua facilmente in testa per non lasciarti più.
Scontatissimo, ma quando si prende spunto dai Rush non si sbaglia mai.

 

Ma dov'è venuta a Rudess l'idea di farsi ricrescere, dopo anni ed anni, quei pochi capelli che si ritrova?