Accept

Dalla bruttezza alla noia, ahia

 

In effetti se continua così potrebbe essere il loro peggior album in assoluto..

Altro che "Eat the Heat"

 

The Undertaker è veramente brutta, bocciata senza appello, la title track invece l'ho rivalutata dopo vari ascolti, è cresciuta molto, questa opener Zombie Apocalypse mi sembra buona.

Concordo in linea generale con il discorso, ma non è per forza un capriccio, d'accordo sui Foo Fighters e Kvelartak, ma i Whitechapel o i Periphery ne fanno una questione tecnica e di potenza del sound, i Blue Oyster Cult, gli Eagles e i Lynyrd Skynyrd sono stati affollatissimi come gruppi fin dagli inizi (non sono diventati affollati quando hanno raggiunto il successo e quindi quando potevano permetterselo) e alcuni di loro hanno usato e usano 3 chitarristi che si sono divisi i compiti (uno suona la chitarra acustica e oltre a quello sa suonare il mandolino o l'armonica, l'altro suona la ritimica ed è portato per le tastiere, l'altro la chitarra elettrica ed è la seconda voce, sto facendo dei semplici esempi) non hanno mai usati il terzo chitarrista a caso o per capriccio, per dire.
Sicuramente un terzo chitarrista non è fondamentale nel sound in studio, ma nelle dinamiche della band, nel contributo nel songwriting e nell'apporto nel live di certe band può dare il suo contributo.

Ma Eat the Heat è un buon album, diverso dal resto degli album degli Accept, ma buono nel suo genere, Generation Clash, Turn the Wheel e X.T.C. sono pezzoni imho; per me un album indifendibile è Predator e difficilmente questo sarà peggio di quell'obbrobrio.

 

Ma infatti ero ironico, solo che avevo letto una recente intervista di Wolf che si riferiva a quell'album come appunto un "errore"

 

Magari...

A me il loro periodo “class” non mi dispiaceva, anzi!

 

Eat the Heat era comunque figlio del “contesto” di un’epoca (metà/fine ‘80) in cui chi più chi meno tra le grandi big del metal classico strizzava spesso e volentieri l’occhio oltreoceano , basti solo pensare ai Saxon del periodo “Innocence-Destiny” o agli stessi Priest di Turbo/Ram it Down.

 

Questi si che sono ACCEPT

 

Alla lunga il pezzo migliore ovviamente, ma sinceramente siamo ancora lontanissimi dai loro standard (BOTN e Stalingrad), o comunque anche dalle cose decenti e basta (TROC)

 

Recensione del nuovo disco:
Recensione Too Mean To Die - truemetal.it

Mie impressioni.
Togliendo la pessima The Undertaker, il resto è il solito disco degli Accept, con midtempo anthemici, canzoni più veloci, un tocco di hard rock, i soliti cori da cantare a squarciagola ed ottimi assoli.
Peccato che la qualità media sia solo discreta, ponendo il disco un po' meglio del precedente ma ben al di sotto dei primi tre lavori con Tornillo.
Manca un vero brano da tramandare ai posteri, tutto nella media.
Le migliori per me sono Symphony of Pain, con citazione di Beethoven nel solo, e The Best Is Yet to Come, ottima ballad ben strutturata.
Diciamo un sette pieno ma non di più.

 

Azz è già uscito?? Devo assolutamente recuperare.

P.S. The Best Is Yet To Come è pure un pezzo (recente) degli Scorpions e pure quello si può definire ballad --> ergo ora capisco perché Wolfie li stia mettendo in mezzo a ogni discorso da qualche settimana a questa parte.

 

Quello manca almeno dai tempi di un certo M.H...(imho)

 

Concordo, un passo avanti rispetto a The Rise of Chaos.
Esclusa The Undertaker (la peggiore del disco, non mi capacito di come abbiano potuta proporla come primo singolo, per me andava pure tolta dalla tracklist), è un buon album composto da solidi pezzi ma ancora lontano da Blood of the Nstions e Stalingrad, Symphony of Pain (belle le citazioni a Beethoven) , No Ones Master e Samson and Delilah (ottimo rifacimento metal della sinfonia di Dvorak) sono i pezzoni da '90 imho, The Best is Yet to Come è una ballad che sembra uscita dai primi due dischi, bella, Overnight Sensation con quel riornello catchy sembra uscita dagli anni '80; il resto più che solido. 7,5

 

Già che è meglio del precedente sono felice, il precedente era davvero noioso

 

Un album che si regge tutto su Die By the Sword (davvero bella) e la title track, per il resto hai ragione tu, è un concentrato di noia e autoplagi (Analog Man...).

 

Per me nei dischi con Tornillo invece ce ne sono:
Teutonic terror
Pandemic
Stalingrad
Shadow soldier
Final journey
Tutti ottimi brani che stanno accanto ai classici del passato senza sfigurare, anzi.