2020: il meglio ed il peggio di questa annata musicale (semi-cit.)

Devi cercare dentro di te

 

Tra le cose migliori:
Ulcerate - Stare Into Death and Be Still: probabilmente il miglior disco dell'anno per quanto riguarda i generi più estremi, sicuramente il mio preferito. Tuttavia, quest'anno non ho avuto modo di seguire puntigliosamente le numerose pubblicazioni, quindi mi aspetto di essere smentito dai cultori del black e del death, anche se qualche conferma l'ho già ricevuta nel topic della band. Riporto quanto già scritto nell'apposita sede: un bellissimo astrattismo sonoro, oscuro, pesante, che ti trascina nell'oblio magistralmente rappresentato dalla copertina. Essendo il mio primo album della band, mi riprometto di approfondirli.

Eternal Champion - Ravening Iron: la mia band preferita nella scena del NWOTHM. Un secondo album che ne conferma tutte le qualità, con quel quid pluris rappresentato da degli assoli finalmente all'altezza. L'unico appunto che mi sento di fare è legato alla leggera perdita in termini di epicità. Il songwriting e gli arrangiamenti sono più solidi ma meno evocativi rispetto all'album di debutto e si sente la mancanza di veri e propri inni, come la bellissima "I am The Hammer", o di atmosfere più fumose, come quelle di una "Invoker". In ogni caso, anche in questa seconda prova non mancano canzoni che spiccano sopra la media, la quale rimane comunque costantemente alta. Le mie preferite sono "Skullseeker" e "Worms of the Earth". Quest'ultima è emblematica in relazione ad uno degli aspetti che più apprezzo della band: scrivere e suonare un epic metal dove spesso spuntano qua e là riff che sfociano nel thrash-speed. Infine, la voce di Jason Tarpey permette ai nostri di emergere al di sopra degli altri interpreti della scena.

Cirith Ungol - Forever Black: e dopo aver parlato di un grosso nome del presente, ecco un gigante del passato che ritorna con un'ottima prova. Nelle varie classifiche, pubblicate su alcuni portali o canali youtube, molti sembrano aver già dimenticato che quest'anno è uscito il nuovo album dei Cirith Ungol. E non posso fare a meno di chiedermi per quale motivo, posto che lo ritengo davvero degno di nota. Nulla di nuovo, sia chiaro, ma i nostri si dimostrano ancora in grado di insegnare a chiunque come scrivere un ottimo heavy-epic metal, nel pieno rispetto dei canoni del genere.

Tra le cose così così:
Testament - Titans of Creation: il singolo uscito poco prima dell'album, quella stupenda "Children of the Next Level", mi aveva fatto ben sperare. Ottimi riff, ottime prove solistiche di Skolnick e Peterson, un'interpretazione potente ma pulita di Chuck Billy, la sezione ritmica che, seppur composta da due maestri come Di Giorgio e Hoglan, non cercava di emergere a tutti i costi con scelte stilistiche che cozzano con la proposta della band (blast-beats...), arrangiamenti che mi riportavano a quel capolavoro conosciuto con il nome di Practice What You Preach... Peccato che poi l'album si sia rivelato un polpettone lungo ed indigesto, causa di numerosi sbadigli già durante il primo ascolto. Peccato, sarà per la prossima?

Deftones - Ohms: pur dovendo ammettere che l'ultimo disco di Moreno e soci è superiore al dimenticabile Gore (dove l'unica canzone a salvarsi era "Phantom Bride", anche grazie al bellissimo assolo dell'ospite Jerry Cantrell), siamo ancora lontani dalla grandezza di Diamond Eyes e Koi No Yokan. Ci sono molti spunti positivi nelle varie canzoni, mi riferisco soprattutto all'intro-outro di "Urantia", ma invece di svilupparli i nostri decidono di fermarsi ed insistere con la loro consueta proposta, fatta di alternanza tra melodie sognanti e qualche passaggio più pesante. Che si levino quella scopa dal culo e tornino a sperimentare come su Koi No Yokan, oppure a picchiare duro come su Diamond Eyes. Questa via di mezzo non piace a nessuno.

Tra le cose peggiori:
Enslaved - Utgard: e veniamo dunque alla delusione più sofferta di questo 2020 (musicalmente parlando, si intende). Ebbene sì, a quanto pare Ivar Bjornson ha fatto il suo primo buco nell'acqua. Io per primo, da fanboy della band, faccio fatica a crederlo. Dopo aver inanellato una serie consecutiva di ottimi album, all'interno dei quali si poteva sempre scorgere almeno una perla musicale (da "Allfather Odin" fino a "Sacred Horse"), registriamo il primo disco della band dove nulla sembra emergere da un insieme di canzoni scialbe e prive di mordente. Un arrangiamento indovinato, un assolo di Ice Dale, un'armonia fuori dal comune, una qualche costruzione ritmica inusuale, una furiosa esplosione black metal, un coro viking evocativo... Niente di tutto questo traspare da Utgard. Speriamo si tratti soltanto di una breve parentesi nella storia dei maestri del progressive-black, ai quali auguro di tornare ai livelli degni della loro lunga discografia.

 

La mia annata metallica si può riassumere in tre titoli che ho ascoltato un infinità di volte, in loop continuo per mesi. Magari saranno usciti anche album migliori di questi, ma il 2020 per me è:
1 Traveler termination shock : fresco, potente, ispirato, tra tutti quelli che hanno fatto del revival anni 80 la loro maggiore fonte di ispirazione, questi son quelli che mi hanno proprio sorpreso. Si ha proprio l' impressione che la band è a suo agio con questo sound e non cavalca semplicemente la moda del momento. Ci sono dei passaggi e delle melodie che mi hanno catapultato direttamente negli eighties quando entravi nei negozi di dischi, ascoltavi per caso la musica che metteva il proprietario e correvi a chiedergli chi cazz so questi??
2 H.E.A.T II : la conferma. Personalmente non sbagliano un colpo da quando l'ormai ex cantante si è preso il microfono ed è diventato il leader della band. Se devo trovare un difetto per forza, forse manca la hit che prevale sulle altre, ma il livello è talmente alto che l'album non ha punti fiacchi. Sono troppo legato emotivamente a Tearing down, altrimenti questo disco sarebbe il loro top. Curioso di vedere cosa succede col "nuovo" percorso.
3 Pearl Jam gigaton : premesso che erano secoli che non compravo un album dei PJ, questo l'ho preso quasi per sbaglio, uno di quei lavori da cui non ti aspetti nulla ma che alla fine ti sorprendono. Nulla di eclatante, una band matura che ormai sperimenta lasciando scontenti i fan degli esordi ma ancora abbastanza ispirata che riesce a partorire un album maturo che sa regalare ancora qualche emozione. Dei capolavori contenuti in Ten chiaramente non c'è traccia, ma un ascolto più attento se lo merita eccome.

Tanta roba anche il ritorno di Cirith Ungol con Forever black, epici, massicci, senza tanti fronzoli, da avere!
Altri ascolti, sacred outcry, White magician, eternal champion, tutti buoni album per carità, ma che dopo vari ascolti graditi non ho più ripreso. Dark tranquillity piccolo passo indietro rispetto ad Atoma, ma sempre una garanzia, Ozzy, non capisco le critiche eccessive, ormai il livello è questo e non è poco, quando non farà più album nuovi, mi mancherà. Ordinary si ascolta che è un piacere, anzi per me, tra i suoi ultimi lavori è quello che più mi è piaciuto.
PS: non ho fatto in tempo ad ascoltare il nuovo Dark Quarterer , per farlo aspetto l' anno nuovo per averlo fisicamente tra le mani e anche dai vostri commenti, non credo mi deluderà.

 

Rinforzo: per me tra le pochissime band della scena NWOTHM che sono veramente degni e non scadono nel copia-incolla. Poi immagino che in una scena come quella ognuno abbia le proprie preferenze, anche sulla base dei diversi gusti in tema di heavy classico. Ti piacevano i Manilla Road? Scegli loro. Ti piacevano i Judas Priest? Scegli i Riot City ecc ecc...

 

Io invece li ho trovati un po' in calo, forse perché mi aspettavo più componente epica.... Riascolterò!
Però se piacciono i Manilla Road, consiglierei piuttosto che loro, i Legendry di The Wizard and The Tower Keep (del 2019)

Confermo, bel disco!

 

Si, infatti ho sottolineato anch'io la perdita in termini di epicità ma per me rimane un disco solidissimo. "The Armor of Ire" è difficile da eguagliare. Parliamo forse dell'album-manifesto dell'intera scena.

 

Grande Sapo, ecco termination è uno degli album che probabilmente ascolterò anche con gli anni a venire, anche se ho l'impressione che i Traveler possano fare addirittura meglio.

 

Io sono indietrissimo sulle uscite del 2020, ho ancora una 30ina di cd incellofanati da ascoltare. Pero' ora come ora direi:

Warbringer, Weapons of Tomorrow. Anno magro per il Thrash ma questo e' un discone. Perfetto anche a livello lirico (i testi di Defiance of Fate e Heart of Darkness ). E John Kevill e' uno dei migliori vocalist nel genere, punto.

Butcher, 666 Goats carry my chariot. Album totale ed ignorante di Black/Speed, l'ho consumato. Venom ed Exciter sotto steroidi. Un po' di Bathory e Priest. Ed una breve strizzata d'occhio ai Mercyful Fate.

Menzione d'onore: i Solicitor con Spectral Devastation ed i Traveler con Termination Shock.

Una delusione invece quello dei Testament sicuramente. Osannato da tutti, forse mi aspettavo davvero troppo. Ma tolto un paio di canzoni, per me l'album non decolla mai. Tanta esperienza, ma freno a mano tirato.

 

Mi rendo conto che potrei far fallire l'industria musicale... L'uscita più recente che ho comprato è l'ultimo disco dei Tool (2019)... Quest'anno... Ah no, l'ultimo dei Pearl Jam, ma anche se mi è piaciuto non lo metterei in nessuna lista.
Devo ricercare tra gli ascolti ma non credo di aver ascoltato niente di più recente dei dischi usciti nel 1979...
Dovrei modificare il mio piano d'ascolto dedicando tempo a inizio anno per un recupero dei dischi consigliati da voi..

 

Oggettivente ho passato il 2020 a recuperare molta roba che mi mancava, il Re e i Mercyful, per non parlare di Cirith Ungol e dei Virgin Steele. Poca roba 2020, giusto quella che mi aveva colpito di più o acquisti obbligatori.
Intanto dò uno sguardo alle vostre liste e magari prendo spunto.

 

Molto bello quello dei Traveller, ottimo esempio di metal anni 80 ma fatto coi controcazzi, ora aspetto il definitivo salto di qualità.
Sugli H.e.a t. sfondi una porta aperta: tra i migliori gruppi hard rock oggi in circolazione e disco bomba.
Peccato (beh, insomma fino ad un certo punto) il ricambio di cantante, ma secondo me faranno sempre bene.

 

Speriamo, a me non fa impazzire sinceramente

 

Trick or Treat - The legend of the XII saints - Power metal/Italia: è quasi un disco dell'anno scorso visto che dieci canzoni su dodici sono del 2019, comunque è un concept album basato sui 12 cavalieri d'oro di Saint Seiya. Si passa dal power classico (Leone), all'heavy (Toro), al progressive (Vergine), a sonorità glammeggianti (Pesci). Unica pecca la produzione, suono della batteria che non centra assolutamente nulla. Lyric video di Toro.
Silenzio Profondo - Ritornato dall'incubo - Heavy metal/Italia: secondo cd del giovane gruppo mantovano, nonostante il covid sono il gruppo che ho visto di più quest'anno. Cantano in italiano ma non hanno assolutamente niente da invidiare ai gruppi esteri. Video di Incubo.
Pyramaze - Epitaph - Progressive power metal/Danimarca: buon ritorno dal precedente di cui ricordo solo una canzone, si sono abbastanza standardizzati ma ci sono almeno quattro canzoni che spiccano, fra cui l'ultima con ospiti i due precedenti cantanti (Lance King e Matt Barlow), nell'assolo di Final hour fanno da tributo ai Queen. Lyric video di A stroke of magic.
Unleash the Archers - Abyss - Power metal/Canada: parti growl quasi completamente sparite e con questo album suonano come un gruppo europeo, ai fan dei primi due album potrebbe non piacere, a me per questo motivo incece piace di più. Video di Faster than light.
Moonlight Haze - Lunaris - Power metal/Italia: secondo cd del gruppo con ex cantante e batterista dei Temperance, se la svolta mille voci di quest'ultimi non vi piace buttatevi su di loro. Video di The rabbit of the moon.
Lovebites - Electric pentagram - Heavy/power/Giappone: terzo cd (esclusi ep e live) di questo gruppo tutto femminile,a differenza di troppi gruppi con donna cantante simil symhponic gothic spaccapalle, qua sono tutte di livello. Ecco, giusto la cantante è l'anello debole ma almeno a differenza di molti cantanti giapponesi non usa l'engrish ed è sensibilmente migliorata dal primo ep. Video di Golden destination.
Seven Spires - Emerald Seas - Symphonic/power metal/USA: altro gruppo che non suona minimamente americano, la cantante (Adrienne Cowan, famosa più che altro per cantare negli Avantasia) passa facilmente dal grow al pulito. Video di Succumb per il cantato pulito e quello Drowner of worlds per la parte più aggressiva.
Paralydium - Worlds Beyond - Progressive metal/Svezia: albo di debutto abbastanza leggero ed ascoltabile, uscito ad inizio anno con molti paragoni coi DGM io l'ho trovato di gran lunga migliore di qeust'ultimi. Video di Finding the paragorn.
Oceans of Slumber - Oceans of Slumber - Progressive metal/USA: inferiore al precedente perchè talvolta sembrano voler fare troppo gli sboroni o spaziare in troppi generi contemporaneamente, ma ci sono canzoni come Pary for fire che fanno passare sopra questi difetti. Video di The adorned fathomless creation.
Hell in the Club - Hell of fame - Hard rock/Italia: in linea con il precedente. Lyric video di Worst case scenario.

Della caterva di roba che ho ascoltato ma solo una manciata di volte ricordo i Nightmare con la nuova cantante, Smackbound buono a metà, Free Fall dove Magnus Karlsson s'è sicuramente dovuto accontentare dei cantanti Frontiers, Shining Black di Thorsen che nonostante sia un semplice metal melodico senza pretese m'è piaciuto più sia dell'ultimo Labyrinth che Vision Divine, Skeletoon che forse a sto giro si tolgono la nomea di cover band dei Trick Of Treat, Pyogenesis che non avevo mai sentito e scopro esistere da 30 anni.
Tutto il resto è stato un recupero essenziale o totale di discografie di vecchi gruppi storici e nella maggior parte se li avevo lasciati nel dimenticatoio o sempre snobbati un motivo c'era.