Coronavirus

Questo, a prescindere da tutto, è una bella presa per il culo, comunque. Ed è un puro caso che non sia successo un cazzo.
Il plexiglass in spiaggia è stato valutato come una strunzata da tutti subito, dai. Non si sa neanche come sia stato possibile che venisse fuori un'idea del genere.

 

E vedrai quante lamentele arriveranno...

 

Io non so se sia giusto chiudere o meno le discoteche; tenerle aperte con regole di distanziamento che si sa già essere impossibile (far) rispettare ritengo fosse di una ipocrisia allucinante, ma tant'è. Posso solo dire che vedere mille persone schiacciate liberamente in un locale chiuso, mentre io non posso accedere da solo nell'aula dottorandi della facoltà per lavorare, mi mandava in bestia, nel mio piccolo: non ce l'ho con la gente, ma la cosa era molto stonata. Alla fine secondo me la chiusura dei locali notturni era quasi un atto dovuto: se ogni giorno ti ritrovi i telegiornali che trasmettono le immagini di festa a distanziamento zero, poi diventa impossibile far digerire qualsiasi altro limite.

Discorso a parte meriterebbe la sottile opera di criminalizzazione dei giovani, che anche a sto giro sono diventati il comodo capro espiatorio di tutti i problemi del paese: il covid torna perché i giovani (tutti eh, e solo loro) sono irresponsabili, questo è il refrain dei media. Gli stabilimenti balneari stipati all'inverosimile, i bar stracolmi, la totale assenza di controlli da parte in primis dei gestori di queste realtà, il governo che si muove provvidenzialmente solo dopo che è passato ferragosto... Ma no, i ggggiovani. Maledetti. Che poi, lo so che in questo paese passi per adolescente anche se hai quarant'anni, ma io nei bar e nelle discoteche non ci vedo solo i liceali, ecco.

 

episodio recentissimo.
località montana a due passi da Firenze, capito al bar dopo un'escursione giusto per prendere un caffè prima di ripartire verso casa: persone ammassate ai tavolini del bar oppure a passeggio in branco privi della benchè minima protezione. non ho però letto articoli indignati sui giornali locali con annessi commenti ancora più indignati da parte di boomer improvvisatisi magistrati.

tu hai idea del motivo? io si. ti do un indizio: dentro al bar c'erano più vene varicose che mattonelle.
invece se la sera nella piazzetta del paese ci sono ragazzi, vai tranqullo che ti si presentano 5 (!) volanti dei carabinieri pronti ad atteggiarsi coi loro simpatici modi da sceriffo del far west. addirittura il sindaco s'è ne uscito con l'ordinanza "anti-movida", manco stessimo parlando della Versilia o della riviera romagnola

 

Come al solito c'è sempre da fare dei distinguo grandi come le case.
Io non guardo i TG, tramite gli aggregatori online mi informo in maniera liquida e mi cade l'occhio sulle locandine.
Che i media ci marcino su è ovvio, è il loro lavoro. Stessa cosa per i politici. Per gli "uomini di scienza" evviva Dio che ognuno abbia la propria idea.
Sul discorso della chiusira delle discoteche urbi et orbi risente del fenomeno "comunicazioni della Protezione Civile" già dai tempi delle alluvioni di 6-7 anni fa: alla protezione civile non costa nulla avvertire la popolazione sul rischio di allerta rossa-arancione, uomo avvisato mezzo salvato. Poi puntualmente piovono 2 gocce. Se però, non contatti la popolazione e viene giù il diluvio ecco che iniziano processi e scene madri che poi non portano mai a nulla ovviamente.
Stessa cosa per le discoteche, può essere un ragionamento fa faciloni, ma ognuno si salva il culo. Viviamo in un periodo dove qualsiasi figura di riferimento viene messa in dubbio da carneadi dell'ultima ora, parenti che filmano di nascosto l'incontro con i medici, che fotografano le terapie per poi chiedere all'amico di turno o al sedicente esperto un parere e poi comunque tempo 1 settimana ci sono le forze dell'ordine in reparto.
Per cui ritengo anche scontato (a maggior ragione dopo le scottature di inizio epidemia) far chiudere l'attività di turno tout court.
Lasci aperte quelle della Calabria e Molise perché sono costantemene covid free? Benissimo. Se però poi un asintomatico del trentino crea un cluster a chi va la colpa? Discorso stupido, però la massa ragiona di pancia ed è sempre più difficile parlare al cervello della stessa.
Parlando sempre di discoteche, da me la settimana scorsa è andato in Pronto soccorso un ragazzo con sintomi lievi e poi si è scoperto contagiato da covid. E' stato in discoteca la sera prima. Apriti cielo. Diffusione di massa della comunicazione e sono stati tamponati in 3 giorni circa 500 ragazzi. Trovati positivi 3.
E qui entrano in gioco i giornali: chi urla 3 ragazzi contagiati in discoteca e chi, con profilo basso, comunica che su 500 tamponati e presenti in discoteca sono stati trovati 3 ragazzi positivi. Che magari lo erano già prima di entrare (spiegazione del profilo basso).
Il discorso discoteca fa il paio con quello della scuola e che già stonava 2 mesi fa con la riapertura: scuole chiuse, ma ragazzi senza mascherina in giro. Eh però la scuola è una istituzione, pubblica, per cui se uno si infetta a scuola nella mente della massa è colpa dello Stato.
In discoteca? Assicuriamo lo distanziamento? Bene. Però la fila per entrare con tanto di cordoni e un plotone di bodyguards è lunga centometri di ragazzi spalla contro spalla.

Detto questo da me la mascherina la usano quasi tutti, molti anche a sproposito (a cielo aperto senza assembramenti), altri la indossano male (ma ormai credo che non imparino più), la stragrande maggioranza la tiene al gomito, che fa molto fashion, anzi, questi lobotomizzati ricchi tra porsche, ferrari e loius vitton sfoggiano mascherine firmate per ogni situazione.
La festa patronale di fine mese qui al Forte hanno deciso di non farla (classica situazione che in confronto il mercato di Bombay finisca col sembrare la stazione dei treni di Viareggio Scalo. Non essendo nel commercio è una decisione che non può che farmi piacere.

Chiudo con una considerazione tra persona sentimentale: l'altra notte ho visto un pò di video del lockdown: scene di adattamento degli italiani, feste sui balconi, musica, cibo, trallallero e trallallà e mi ha commosso, anche leggere i commenti in calce di stranieri che ci incoraggivano.
E' in momenti come questi che ci si sente più italiani, più uniti, più forti contro tutto e tutti.
Ora invece ognuno è tornato per la sua strada, come cani sciolti, anzi come sciacalli dopo un terremoto.
Stessa cosa a lavorare: gruppo unito, foto, abbracci. E ora sono ritornate le classiche divisoni, insofferenze, pessimismo e fastidio.
Ma è la natura umana.

 

Voi non capite la mia felicità in questo momento storico: è da quando ero adolescente che sogno una chiusura forzata di merdateche e stabilimenti balneari, con tutto l'annesso comparto economico che se ne va a zoccole e la fantavigliosa Riviera Romagnola ridotta a succursale del deserto del Gobi. Manca solo la colata di cemento per asfaltare tutto l'Adriatico fino alle coste croate e potrò morire felice.

 

Da me i bagni popolari (cioè per il vulgo) hanno scelto un'operazione sensata: noleggio stagionale ridotto, però senza assegnazione del posto. Arrivi sorteggi e vai: un giorno puoi capitare in prima fila, un giorno in ultima.
Poi ci sono gli stabilimenti comunali free, dove a seconda dei metri di arenile si possono piantare tot ombrelloni portati da privati (c'è solo una indicazione di massima sulla distanza, per cui 2-3-4 ombrelloni di un gruppo di amici si possono mettere anche più vicini del consentito, ma distanti dai restanti) e raggiunto tale numero agiscono come per i supermercati: entra un ombrellone solo se ne è uscito un altro.
(Tra parentesi qui la GDO ha ripreso con le entrate contingentate).
Ovviamente per gli stabilimenti balneari di alto profilo (quelli da 20mila euro a stagione per tenda) non è cambiato nulla: loro le distanze in spiaggia le hanno già a cose normali.
Per quanto riguarda la ristorazione c'è un pò più da fare per allestire i tavoli, per cui mi dicevano che vengono eliminate la sera le ultime file, per poi rimetterle la mattina, in modo così da avere lo stesso numero di tavoli però spalmati anche sull'arenile.

 

Beh, non credo sia poi tanto un mistero, sinceramente. Discoteche, stabilimenti balneari ecc. sono attività produttive che tirano. Nemmeno immagino le pressioni che avrà subito il governo dai rappresentanti dei vari settori legati al turismo e al divertimento.
Le discoteche, al di là di tutto, e non me ne vogliano eventuali pro disco, sono palesi luoghi di assembramento e rischiosi. Perché anche se ci sono i controlli all'ingresso ecc., è pressoché impossibile tenere buoni gli avventori, magari anche dopo 2 o 3 drink. E' stata una scelta infelice del governo, sia a monte che a valle. Non sono solo quelle il problema, eh, perché ci sarebbero fra gli altri anche i rientri dalle vacanze all'estero (alla faccia del promuoviamo il turismo nostrano, poi ognuno faccia quello che cazzo gli pare) e, perché no, i migranti. Però è innegabilmente cambiata la percezione del pericolo/rischio durante questa estate e il demerito è delle figure in alto, soprattutto.

 

Io non ho capito se l'ordinanza di ieri ha anche effetto sui concerti o comunque sulle esibizioni dal vivo. Io ad esempio ieri sera ho suonato in un ristorante con una terrazza sul mare, ovviamente niente balli ma tavolini e tutti seduti. Domenica prossima teoricamente dovremmo suonare in un chiosco in spiaggia, stesse modalità pressappoco, peraltro ad orario aperitivo. Io onestamente pensavo non avremmo nemmeno mai suonato e quello di domenica invece sarebbe la quarta uscita estiva.

 

Ieri sera ero con alcuni amici in una località da "movida", c'erano due ragazzi che si esibivano in un lido (chitarra e voce) e davanti avevano i tavolini sistemati

Noi facevamo gli slalom per stare lontani dalle persone e abbiamo evitato tutto l'evitabile, mettendoci sulla spiaggia per bere due birre

Appena quei due menestrelli hanno finito, i tavoli sono stati tolti e via a ballare il reggaeton all'ultimo grido senza distanziamento né maschere

In strada sentivamo "guardate, i mascherati"

Io vorrei che i deficienti non avessero diritto di cura in caso di contagio

In quel posto hanno aperto la fiera: ingressi contingentati e misurazione della febbre, ma dentro centinaia di persone potevano stare appiccicate e maneggiare gli stessi articoli nei vari stand