Manowar

Credo di non averlo mai vissuto (sicuramente non per una band), ma posso comprenderlo, anche se in generale faccio fatica a "condividere", ma forse sono troppo misantropo, o disinteressato.

Il problema è che una relazione del genere prevede uno scambio: noi facciamo la nostra, da supporters, voi la vostra, da band, cosa che a mio avviso è gravemente venuta a mancare negli anni, troppe mosse sospette, troppe bugie (?), troppe giravolte e scelte infelici.
Così il "gioco" finisce.

Però capisco anche la "fedeltà" incrollabile, la rispetto.

 

nì. l'immaginario è fondamentale per una band, ma i Manowar, pur avendone uno molto ben caratterizzato, vanno oltre perché sono loro i primi a voler "passare i limiti" e porsi come una fede. "swear the creed of unity , cantano. Si ironizza su quanto usino lemmi come die, kill, sword, power, peró nei loro testi è fondamentale anche un lessico che richiami la religiositá: la fede, il credere, il giuramento, i blasfemi...tutte cose che danno un atmosfera solenne e sacrale a quello che stanno raccontando.
perché "battle hymn" e non "battle anthem"? perché un anthem è una cosa laica, una marcetta che canti prima della partita o di un avvenimento istituzionale. hymn è un salmo, ossia una cosa prettamente religiosa.
i Manowar si pongono come una cosa molto piú radicale del trucco, pur riuscitissimo, dei Ghost o dei fuochi dei Rammstein. Sta poi all'ascoltatore accogliere i Manowar, respingerli o restare completamente indifferenti: come accennavo é soggettivo...ed é anche un altro punto in comune col fideismo e con la religione.
Vero anche che molte altre band sono seguita in maniera molto religiosa e fideistica: la differenza è che nei casi all'infuori dei Manowar fanno tutto i fan

i Metallica sono fighissimi, ma il concetto di "Metallica family" non ha la stessa forza.

secondo me, per la musica ci crede ancora, perchè su questa è sempre rimasto coerente: i dischi dei Manowar possono piacere o meno, ma non si puó dire che non siano Manowar. Poi bisogna distinguere questo aspetto da quello del business spicciolo ma, in tal senso, bisogna dire che chi conosce Joey DeMaio da sempre lo descrive come pressochè immutato, dal punto di vista lavorativo

sicuramente vero.

 

Per la musica sicuramente, anche se penso (benchè per un autore sia più difficile distinguere) che pure lui sappia benissimo che una Guyana si mangia a mani bassi tutti i pezzi dell'ultimo EP. Cmq carichi da 90 in album recenti ci sono: tipo Sons of Odin che è giustamente una presenza fissa dal vivo.
Mi riferivo esclusivamente all'aspetto che LucaGiulio ha definito "contorno": se senti un discorso o leggi un intervista di Joey degli anni 80 e paragoni con quello/i del Joey di oggi noti molta più grinta e convinzione benchè dica praticamente le stesse cose. E che cmq in entambi i casi le dica bene. Anche io a livello di manageriale sono convinto che il modo di fare di Joey sia rimasto immutato nel tempo. Però un conto è il Joey manager dei Manowar ed un conto è il Joey boss della MCM. Cosa che secondo me l'ha portato a vedere il music biz in maniera differente.

 

Oh cacchio.
È vero.
Che dettaglio che hai beccato. È vero... anthem e hymn sono diversi proprio in quel senso. Urca

Curioso.
Io invece (forse troppo influenzato dal Signorelli-pensiero del famoso testo L'estetica del metallaro) ho sempre pensato che una delle peculiarità del concetto di "fratellanza" imbastito dai MANOWAR, oserei dire uno dei più interessanti da "analizzare" (ammesso che meriti farlo... ma per me ha sempre meritato) sia sempre stato quello di non aver mai toccato esplicitamente il tasto religioso/fideistico.
Di tante pitture che Joey ha dato alla trama, quella tinta l'ha sempre evitata.
Anzi, la frase "its MORE than our religion" per me rappresentava quasi la conferma del fatto che non volesse toccare quel tasto.
Per Signorelli, questo è stato un "errore" che ha determinato la loro decadenza già a partire dalla prima svolta stilistica, diciamo quella da FTW e KOM in poi.
Per anni me ne sono chiesto la ragione. Poi quando sono venute a galla le reali convinzioni religiose di DeMaio, ho pensato che la motivazione fosse proprio questa: non voleva, nemmeno per scherzo, parlare di un culto legato "alla band", di fede manowariana. Quando ha toccato il tema, vedi Warrior's Prayer, le divinità erano comunque un'altra cosa rispetto a Quattro Re Guerrieri.

Però... però, però, c'hai ragione tu. Non ci avevo mai riflettuto.

 

un po' credo sia l'etá, un po' il fatto che sono pur sempre quarant'anni che il comizio di Joey è un momento fisso degli show dei Manowar.

In realtà essere manager dei Manowar ed essere manager della MCM è la stessa cosa: io credo che DeMaio il business lo veda sempre allo stesso modo. Quello che cambia è che adesso ha abbastanza esperienza e forza per gestire le cose da solo. Ricordo che prima della nascita della MCM si lamentava di case discografiche, manager e via discorrendo.

Penso che Signorelli abbia ragione, perchè é vero che i Manowar non parlano di religione e non toccano il tema...o meglio, non parlano di vera fede o religione: LORO diventano religione e usano un lessico che attinge a piene mani da quello religioso, che è diverso: si cambia contesto, ma si vuole mantenere quella capacità evocativa.
in holy war recitano "while BLASPHEMERS spread their GOSPELS bearing false WITNESS...": è molto religioso, senza parlare realmente di religione.
credo che, nella loro carriera, il testo piú vicino ad una religione reale sia "revelation", che mi pare piuttosto aderente all'Apocalisse di San Giovanni, ma è un testo piú narrativo che altro

 

Questo è vero. Ma anche che mentre un tempo i nemici ed il false metal erano chiari, identificati ed attaccati. Oggi sembrano un "tanto per" generico. Giusto per fare un esempio.

Io le vedo come due cose molto differenti. Indipendentemente da come una casa discografica poi si relazione con la band, prima poteva andare tipo dalla Geffen e dire vogliamo tot. ed avutolo concentrarsi sul lato prettamente artistico.
Alla MCM quel tot. non c'è ma anzi lo deve far saltare fuori lui ad esempio con uscite ridondanti e tutt'altro che necessarie per le quali deve tenere conto di tutto dai costi di stampa ai distributori etc. cose che prima alla band non toccavano neanche di striscio.

 

verissimo, ma all'epoca c'era anche più fermento: glam, grunge, nu metal...c'era un discreto ricambio di nemici del vero metal

di solito sí, per me stavolta no, in quanto la Magic Circle è nata col preciso scopo di fare gli interessi dei Manowar: vero è che per un breve periodo ha effettivamente funzionato come una vera etichetta discografica, ma poi è tornata a gestire i soli Manowar, perchè alla fine gestire una realtá simile diventa un lavoro a tempo pieno.
D'accordissimo sul fatto che con la MCM deve fare tutto DeMaio, ma a sentirlo parlare sembra essere esattamente quello che voleva fare

 

Sono d'accordo con te.
E questo dover far saltare fuori, che ci si creda o no crea dei grattacapi. dei "pensieri" che prima lui non aveva.
Fare il manager e fare allo stesso tempo l'artista non è così facile come sembra a parole. Quello che ti da da un lato te lo toglie dall'altro. Non puoi essere a fare i conti col bilancio, con gli avvocati con il commercialista ed essere allo stesso tempo bello rilassato e avere la mente nel mood adatto per scrivere.
Secondo me non ha mai avuto un blocco dello scrittore ma "solo" situazioni di cui non sempre siamo stati al corrente (pettegolezzi che giravano negli anni passati, cose biascicate da "fedelissimi" che poi se sputtanavano certe cose tanto fedelissimi non erano) e che lo assorbivano a livello manageriale.
E qui si potrebbe dire: se vuoi fare il manager fai quello, se vuoi fare il musicista fai quell'altro.
Ed è una nota dolente perchè a quanto ho sentito ha un bel caratterino che le cose le vuole fatte a modo suo e anche accontentarlo non è semplicissimo. Ma lo ha sempre detto: lui è professionale, professionista e pignolo. Sono qualità ma anche grandi rotture di palle per chi gli sta attorno (i dipendenti) e credo anche per se stesso.
In quanto ad essere pignoli, certi atteggiamenti pseudo nevrotici li capisco bene: quando lavoravo in editoria, a volte ho passato delle notti tremende perchè non mi tornavano alcune cose e fino a che non la spuntavo stavo lì a macerarmici e ci impazzivo anche se la scadenza era lontana e quindi avrei potuto tornarci dopo. ma non lo fai, perchè ti prende il puntiglio e devi "sistemare","finire", "ottimizzare" quella cosa..

 

Chissà, magari gli tocca fare tutto da solo perchè non gli piace delegare questioni importanti.

 

Se vuoi li trovi, vedi chi inneggia ad Albano e che ce l'hai avuto anche in casa ;-)
Robaccie astruse tipo Bludgeon e Dreamquest pure.

 

Quando ti trovi ad avere a che fare con un potente impianto luci, sia che sia un teatro, un cinema o persino un'intervista in uno studio televisivo, ti devi truccare per forza, altrimenti a) appari cadaverico b) rischi di ustionarti ! poi ci puo' essere anche un discorso di apparire meglio, meno "vecchio", ma credimi, è secondario.
Alcuni anni fa ho attraversato il palco in un'arena all'aperto nell'imminenza dello svolgimento di una recita di musica lirica. Non solo sono rimasto momentaneamente abbagliato, ma mi sono sorpreso dal grande calore che quei fari sprigionano. Mi sembrava quasi di essermi fatto una lampada.

 

Hai fatto una ottima analisi secondo me.
Il concerto dei Manowar è strutturato come una messa…pensateci bene…c’è pure la “Parola del Signore”.
Ci ho fatto caso per la prima volta in occasione del primo MCM fest nel 2007, quando potei seguire il concerto dalla “torre mixer”. Probabilmente per il fatto di essere “staccato” dalla maggioranza degli altri fan, ebbi un'epifania, e potendo osservare il comportamento dei fan "dall'esterno" o meglio "dall'alto", mi resi conto appunto di quanto ho appena detto.

 

Amen. Personalmente trovo che ci sia poco da aggiungere. Hai spiegato benissimo

 

Fanno cagare entrambi in egual misura, non sono un autolesionista alla Tafazzi, mi ascolto "The Curse of Empire" degli Atlantean Kodex, "Conqueror's Oath" dei Visigoth o "Grey Maiden" dei Gatekeeper piuttosto che ascoltarmi Lord of Steel o i Sabaton.

Se devi fare un confronto deve essere tra cose belle e cose brutte, non tra due brutture.

 

E pensare che astate parlando della band che li ha sostituiti all'Helfest...

Toh, facciamo contenti tutti con questa:

EDIT, lo dico seriamente: come cover non mi è mai dispiaciuta. La trovo "rispettosa" dei due ruoli. Pur col disclaimer che ci va sempre, ovvero che NESSUNA cover dei MANOWAR mi garba mai del tutto. Con l'eccezione, pazzesca, di quella postata di recente di Pleasure Slaves dei Sound of Thunder, che era STRA TO SFE RI CA, arrogante, perfetta nell'aver capito il senso del pezzo più di quanto mi era mai capitato di sentire (compresa quella dei Crucis, che pure mi aveva fatto sorridere)