Ye Olde Death Metal (Old School Death Metal)

Beh si qua si parla di un gruppo importante in quel filone al limite fra Thrash e Death. Anche io li cerco da un po', prima o dopo li farò miei entrambi.
Buoni, ma Demolition Hammer, Num Skull, Devastation erano superiori a mio modestissimo parere.

 

Io sono parecchio ignorante in materia, tipo che i Devastation ve li ho sentiti nominare giusto negli ultimi mesi nel topic Discoteca e i Num skull li sto ascoltando oggi per la prima volta

A meno di casi particolari l'approccio a cavallo tra thrash metal e death metal non mi colpisce quanto vorrei, perché viene a mancare forse la particolarità del riffing death metal

Però sono gruppi che hanno pubblicato album ottimi ovviamente

Quell'album degli Incubus per qualche motivo mi ha colpito, ma magari altri gruppi coetanei hanno pubblicato lavori di certo superiori

Ci penso

 

C'è già sull'area Thrash.

Calma eh, grandissimi gli Incubus. Io ho solo detto che a differenza dei mostri del genere, stanno un pochino sotto (come a mio parere i Solstice e Sadus: gruppi enormi, ma che non hanno uno "Spectrum Of Death" o "Epidemic Of Violence" dalla loro, ecco).

Comunque secondo me i dischi così borderline devono essere metabolizzati. Anche io a volte ci ho messo più ascolti per riconoscere la grandezza di un disco (per l'appunto, non ultimo Ritually Abused)...su 1-2 ascolti ci sta che possano sembrare tutti uguali, dei mattoni a 270 km/h senza grande anima. Quando si riesce ad andare al di là della velocità, i riff ci sono eccome.

 

Vero, lo apristi tu

Thrash/Death metal: come il Thrash ha affrontato i '90s.

Io sarei stato indeciso su dove aprirlo, se in Thrash metal o in Death metal

 

Bisogna aprire una nuova sezione e chiamarla Thrash / Death

 

Non è proprio oldissimo questo death metal, comunque sto ascoltando pressappoco tutta la discografia dei Vomitory

Sono otto album, si va dal 1996 ai giorni nostri, e tolto il primo, che trovo un pelino grezzo, gli altri sembrano tutti un unico monolite di riff rocciosi su veloci pattern di batteria

È death metal vecchia scuola ma se non sapessi che sono svedesi non riuscirei a geoidentificarli, poiché il loro suono di chitarra non è quello tipico e tanto caratteristico a motosega

Chiaramente per assimilare tanti album servono tanti ascolti, mentre per apprezzarli ed entrare nel mood sono sufficienti pochi minuti: le variazioni sul tema sono risicatissime e prendendo gli album centrali si ha ancora di più la sensazione di ascoltare un unico grande e granitico lavoro lungo qualche ora

Si fanno ascoltare, ma la proposta è proprio basic

 

Madonna che shifezza. Riff hard rock con sopra un growl da tontolone.

 

Penso che l'essere finlandesi non sia il loro problema più grosso

Parlando di finlandesi, sto riascoltando "Nespithe" dei Demilich

Non l'ho ancora assimilato come vorrei

 

Album d'importanza capitale, perla underground nel senso più puro del termine. Lo paragonerei a Stream from Heavens dei Thergothon, non musicalmente, ma perché entrambi in una dimensione ultra-underground hanno creato un universo, un genere a parte che non esisteva, assurdo, fuori da ogni canone eppure per nulla gratuito; e perché entrambi sono finlandesi (mi viene in mente anche il black deviato dei Beherit, ma non mi fa impazzire).
La differenza è che i Thergothon hanno fondato un genere, per i Demilich forse la carne al fuoco non era sufficiente, anche se negli ultimi anni qualcosa si è mossa (Blood Incantation, Cteilis't). Fatto sta che il loro stile è esaltante, praticamente una via a parte (e non battuta da nessun'altro) oltre al death primitivo, il tech-death, il filone melodico, quello brutale e le deviazioni dissonanti gorgutsiane. Hanno preso un certo tipo di ritmiche sghembe, e anziché buttarle nella mischia delle sperimentazioni tecniche (come facevano i gruppi prog), ci hanno costruito sopra uno stile. Il disco è tutto lì, in quel continuo gioco di incastri ritmici sbilenchi ed ipnotici, che dopo un po' diventano una droga. Poi mettici pure la voce, un rutto assurdo, mai sentito né prima né dopo - e hai confezionato il disco cult perfetto.

Per entrarci dentro non sottovaluterei i testi, d'altronde inintelligibili su disco. Anche lì trionfa un famolo strano che però acquista in qualche modo senso compiuto. Sono tutti di stampo smaccatamente narrativo, dei racconti brevi raccontati in seconda persona presente (tu vai, tu vedi, tu fai), presumo figlia dei gdr da tavolo. Comunque il tasso di visionarietà è altissimo, sospeso fra fantascienza, horror, e i deliri del Lovecraft più spiritato. Di certo aiutano a rimanere concentrati sull'ascolto e a spezzare la monotonia musicale del disco, che è davvero monolitico: quaranta minuti di variazioni su un singolo tema, praticamente. Ma ti assicuro che quando ci entri dentro la fine arriva sempre troppo presto.

 

È ciò che ho pensato quando ho visto e sentito i Kvelertak dal vivo prima dei Metallica