Blind Guardian

Aspetto interessante.
Il cambio di sonorità (che già era in corso) portò da Kalle Trapp a Fleming Rasmussen, dopotutto...

Affermazione che ha una buona parte di verità. La diatriba sulle produzioni si accende sempre quando un disco non è altezza delle aspettative e si cerca in qualche modo di rivalutarlo. Però è un aspetto interessante e aiuta a capire quanto lavoro c'è dietro la pubblicazione di un disco.

Non ho mai sentito nessuno contestare il valore di Paranoid o Led Zeppelin 2, ma neppure di Hammerheart o di certi dischi black fondamentali per via dei suoni.

 

Nemmeno io, ma forse non mi sono spiegato bene. Non facevo riferimento ad una produzione perfetta, anche perché io non ne capisco nulla, lo ammetto. Provo a spiegarmi: se guardo un bellissimo film creato per il cinema su un cellulare, il film sarà bellissimo ma perde molto della sua maestosità. Ci sono produzioni che valorizzano un disco e produzioni che lo sminchiano, al di là dell'oggettività qualitativa di cui ne capisco poco sinceramente. Infatti ci sono produzioni perfettine che non si addicono a certi dischi con un'atmosfera più 'sporca'....
Negli ultimi tre lavori dei Blind e soprattutto in Beyond the red mirror, escludendo l'orchestrale, i suoni non aiutano la qualità dei dischi. La batteria, che giocava in passato un ruolo fondamentale grazie alla sua potenza e chiarezza, ha perso molta forza e i brani ne risentono, e non mi riferisco alla differenza che sicuramente in parte incide tra i due batteristi. Un album solenne e ricco di orchestrazioni come A Night at the Opera non perde affatto potenza (Punishment Divine è devastante) e Thomen riesce a farsi spazio nonostante questa pienezza sonora.
Nell'ultimo Beyond … suona tutto ovattato, ed è un peccato perché molti brani potenti e più diretti perdono di qualità perché è come se fossero 'frenati', non esprimono il loro pieno potenziale. Basta ascoltare un brano qualsiasi di Imagination e subito dopo uno di Beyond per sentire la differenza, e non sto parlando di qualità dei pezzi ma proprio dei suoni.
Mi spiace ma per me, in questo caso, fa molto. All'inizio non capivo cosa fosse perché nemmeno io sono un perfezionista delle produzioni e dei suoni, ci sono dischi che amo anche grazie alla loro produzione discutibile, poi però l'ultimo loro lavoro mi ha stancato anche per questo. Dato che sono tanto perfezionisti dovrebbero prestare più attenzione a questo particolare, soprattutto se decidono di tornare ad un lavoro più diretto.

 

La produzione e la scelta dei suoni sono importanti ma non fondamentali, però in alcuni casi fanno pendere l'ago della bilancia. Un esempio stupido: Enemies of Reality dei Nevermore, con la produzione di Gray faceva schifo. Le canzoni erano buone di loro,ma il discorso li va spostato sul discorso composizione. Sfido chiunque a dire che la versione originale sia superiore al remix e remaster a cura di Sneap.

 

Il fatto è che se tieni troppo alto il vume della batteria andrai a coprire l'orchestra, infatti su a night at the opera la batteria è si devastante, ma tutto il resto, orchestrazioni, le varie tracce di chitarre, suonano impastate e se alzi un pó il volume diventa un casino, se poi ci aggiungi il problema numero 1 delle produzioni degli ultimi trent'anni cioè l'eccessiva compressione dinamica viene fuori un macello, sul fatto che la band dovrebbe curare di più questo aspetto, mi chiedo se loro ne sono consapevoli,infatti bisogna vedere se loro ascoltano il disco finito, cioè dopo la compressione oppure sentono solo il master originale quando hanno finito di registrare il disco

 

Posto che neanche io sono un esperto di produzione, perà in Beyond the Red Mirror l'orchestra ha ancora più spazion rispetto a A Night at the Opera. Come volesse essere un membro fisso aggiunto, hanno messo dentro... "molta più roba", non so come esprimerlo differentemente.
Aggiungere maggior peso alle parti più tradizionali di chitarra e batteria forse avrebbe fatto più danni che altro.

 

Mi ricordo, mi sembra che dicesse che suona esattamente come hanno voluto, meno guitar-oriented.
Scelta che personalmente condivido, per questa idea di musica qualche compromesso occorre.

 

Voluta o no, la trovo non riuscita.
Gusti? Forse

 

Secondo me non è voluta, calibrare l'orchestra con gli strumenti normali è più difficile, già è abbastanza brutto così figurarsi se poi aumentavano i loro volumi che pastrocchio veniva fuori.

 

Finché comunque sfornano pezzi tipo Prophecies, Distant Memories, The Holy Grail, The Throne e Sacred Mind, ben vengano dischi brutti così.

 

Però il "Protect yourself from the plague" degli Iced Earth è uno slogan migliore

 

bellina proprio, più avanti ci sarà anche un toto mascherine su quale sia la più figa?