Culto di Orlando

cioè, ridotto all'osso, praticamente due ingiustizie fanno giustizia?

 

@the Fierce non ti seguo

 

intendevo dire che se tu compi un'azione ingiusta (tirare un pugno in faccia), subire la medesima azione (ingiusta) non crea giustizia: diventa una specie di legge del taglione spalmanta su più esistenze.
che poi, intendiamoci, ai tempi di tale legge, una norma così era più che giusta, se consideriamo l'alternativa costituita da una precedente assenza normativa totale...

 

Che poi in realtà la Iegge del taglione era da intendersi che a danno creato subisci egual pena, una proporzionalità della pena purissima

 

Ogni volta che penso alla legge del taglione provo a non essere una persona cattiva cercando motivi per dire che è sbagliata, ma fallisco

 

infatti ai tempi dei babilonesi andava benissimo
Poi, ribadisco, in un tempo in cui non esisteva alcuna certezza della pena, nè leggi in tal senso, il taglione era oro

 

Noi infatti oggi ci scherziamo, ma se pensiamo che quasi quattromila anni fa si iniziò a concepire la pena come proporzionata al fatto commesso e non sproporzionata o peggio lasciata al libero arbitrio del singolo privato, fu un passo enorme nel diritto pubblico

 

Considero infinitamente più ragionevole l'idea di Dio che punisce le anime in base alla temporanea legge del karma che l'idea di Dio che condanna i peccatori all'inferno eterno

 

Su quale base ritieni che sia ragionevole che uno paga per qualcosa che non sa che ha commesso? Nell'altra vita passata non sono l'io presente, è come se fosse un'altra persona, giacché della vita precedente non ne ho alcuna memoria, l'altro io avrà avuto un altro vissuto, altri parenti, altro carattere e così via, e pertanto è come se il fatto ingiusto fosse causato da un altro. Non c'è quindi una responsabilità come nel cristianesimo, non paghi per quello che te Orlando hai fatto, ma paghi per un altro che magari era Stalin (visto che nella vita precedente potresti essere stato anche un dittatore), e dal momento che non c'è responsabilità, posso fare quel che cavolo mi pare adesso tanto pagherà un altro me in un'altra vita che neanche si ricorderà dell'io presente. Nel cristianesimo te paghi per quello che fai, sei te Orlando ad essere responsabile delle tue azioni, non è un altro che non sai neanche chi è.
E poi quando il pianeta terra brucerà e l'essere umano si sarà estinto, in chi ti reincarnerai?

 

Ghostbusters!

Ah no scusa, mi ha fregato l'assonanza...

 

Noi Hare Krishna crediamo che il mondo materiale(che contiene un numero incalcolabile di universi) viene ciclicamente creato e distrutto in un ciclo senza fine.

La durata dell'universo è 100 anni della vita di Brahma,il primo essere creato e architetto dell'universo.

I 100 anni della durata della vita di Brahma equivalgono a 311.040.000.000.000 anni terrestri...adesso ci troviamo a metà della vita di Brahma.

L'universo viene ciclicamente distrutto in due occasioni: una parziale e una totale.
La distruzione parziale avviene durante la notte di Brahma ed interessa i pianeti inferiori,mediani e solo alcuni di quelli superiori...invece Brahmaloka(il pianeta in cui vive Brahma) e altri pianeti molto elevati rimangono.
La distruzione totale avviene alla fine della vita di Brahma.
La notte di Brahma dura quanto il suo giorno,il periodo in cui l'universo rimane distrutto dura quanto la vita di Brahma.

Adesso rispondo alla tua domanda: le anime che non hanno ancora ottenuto la liberazione del ciclo delle reincarnazioni prima delle distruzioni parziale e totale rimangono addormentate nel grembo di Maha-Vishnu,un'espansione plenaria(=che ha i Suoi stessi poteri) di Krishna.

 

Come si inserisce nel culto di krishna la dinamica del Campione Eterno che si muove nei diversi piani del multiverso+relative reincarnazioni? Troverà mai riposo a Tanelorn o trattasi di una chimera?

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E invece qual'è il ruolo delle gemme dell'infinito?

 

mi associo a Thrashead: se non ci sono consapevolezza e coscienza, la pena diventa soltanto una sterile retribuzione per un peccato commesso. Non c'è quindi alcuna redenzione e un'eventale purificazione dell'anima diventerebbe soltanto un lavoro meccanico senza alcuna partecipazione attiva del soggetto interessato: in altre parole, tu non "diventi buono", ti ci fanno diventare senza che tu te ne accorga.

noi redivivi, loro redimorti