Judas Priest

Forse solo per il fatto di essersi trovato proprio nel “mezzo” tra due autentici monoliti quali BS e Screaming..? Peraltro anche con una “copertina” assai meno d’impatto, metallicamente parlando rispetto alle altre dei due album sopracitati.

 

@yessong ha detto che ci sente addirittura i “Dire Straits” ...


Per carità Yess.. può darsi eh , ti credo.. però forse dovresti ascoltare meglio i brani citati da Dwight sopra

 

Non avevo mai letto nulla che accostasse i Priest ai Wishbon Ash, comunque io li ascolto i Wishbon e mi sembrano tutto un'altro universo.
Argus il loro terzo lavoro che è arrivato verso il 72-73 se non sbaglio, è un disco favoloso molto blues stile. Prometto di riascoltare i primi due che è da tanto che non li ascolto, vediamo se cambio idea

 

Si, credo sia questo il motivo.

 

Point of Entry è senza dubbio un buon album, ingiustamente snobbato allì'epoca e pure tutt'ora, sicuramente più rilassato e easy listening rispetto al predecessore e appunto questo rilassamento generale, oltre a mancare qualche gemma oltre a Heading Out to the Highway e Desert Plains (che per quanto bellissimi brani non bastano), che la rendono comunque inferiore agli album precedenti e successivi, manca la scintilla, mancano brani come una Rapid Fire o una Metal Gods per esempio.

Ma infatti Screaming for Vengeance a parte la titletrack, Electric Eye e Riding on the Wind non ha altri episodi speed e incazzati, il resto dei brani segue la scia di British Steel e Point of Entry (con più ispirazione e una produzione più ottantiana), già al epoca non era nemmeno la roba più pesante e speed uscita, ricordiamo che nel 1982 uscirono mazzate come Wiped Out dei Raven, Restless & Wild degli Accept, Dorosle Dzieci dei Turbo, l'ep omonimo dei Mercyful Fate, Black Metal dei Venom e Hear Nothing See Nothing Say Nothing dei Discharge (quest'ultimo poi è la roba più estrema uscita quell'anno, indubbiamente ha contribuito a gettare le basi del metal estremo, parliamo del 1982 è una roba del genere non si era mai sentita prima).

Defenders of the Faith è già più compatto, con un sound più metallico e deciso e i brani più lenti sono solo 2 (Night Come Down e in parte Some Heads are Gonna Roll).

 

@Battleangel ascoltalo con attenzione, non ti fermare dopo pochi minuti, è un disco fantastico, sono sicuro che capirai a cosa mi riferivo, quando ho citato i Dire Straits.

 

Beh ma quello apparteneva più alla scena “Hc punk” britannica che non a quella metallica in senso stretto, seppur i Discharge a differenza di coevi dello stesso genere come Gbh o Exploited avevano in sè diversi elementi metal, primo tra tutti gli assoli! Certamente influì molto sull’embrione dello “speed/thrash” e poi del crossover, ispirando gruppi tipo “D.r.i.” e simili. Tornando più prettamente ai “nostri” sì Defenders era già più compatto e pesante rispetto ai più “asciutti” tre album precedenti. Era infatti quella produzione più “cupa e grave” del solito (alla “The Dark” del Metal Church tanto per capirci) che gli dava quella spinta in più in tal senso!!

 

Dici a me, che reputo Turbo tra i dischi migliori dei jp (nella sua diversità), sicuramente all'altezza di uno screaming o un defenders.
Ogni volta che ne sento parlare male mi chiedo se chi lo affonda stia ascoltando lo stesso disco, così come ram it down (che per me è stellare)

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Per me Point of Entry e Turbo hanno in comune solo l'intenzione della band di fare un disco più orecchiabile. Per il resto hanno poco da spartire, Turbo è un album magnifico con atmosfere futuristiche e magiche; Point of Entry è mediocre con un paio di episodi discreti.

 

intanto ho messo nel carrello di dodax point of entry, killing machine e turbo...prima o poi li ordino

 

Non li hai in CD originale o vinile o non li hai mai ascoltati?

 

Concordo. Point of entry a parte un paio di episodi pare sempre andare col freno tirato. Godibile ma poco più

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non li ho in originale
Comincio ad avere una certà, mai ascoltati direi proprio di no

 

Ai tempi, quando uscì "Turbo" (l'ho comprato nel 1986), lasciò un po' tutti molto perplessi, non tanto per le composizioni, ma per l'orientamento "pop". Col tempo il disco è stato ampiamente rivalutato, anche dal sottoscritto.
"Point Of Entry" è più tradizionale come suoni. Nell'insieme è, come dici tu, mediocre, anche se non definirei discreti, ma ottimi pezzi come "Heading Out To The Highway" o "Desert Plains".

 

Killing machine io l'ho sempre trovato nel complesso più heavy dei successivi stained class (gran disco), british steel (un pelo sopravvalutato a mio parere) e vabbè point of entry (godibile ma inconsistente, un disco di passaggio che non lascia alcun segno, solo un paio di graffietti). Killing machine per me ha un grandissimo valore affettivo, lo trovo emozionante, potrebbe essere il mio disco preferito dei judas se non li amassi così tanto. E' un disco "caldo", pieno di emozioni, come già sin after sin.

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