Dream Theater

@The Cerberman il fatto è che da Vanden Plas o Threshold,nonostante ottimi lavori, nessuno si aspetta più di tanto, loro non hanno mica scritto I&W, Awake e SFAM. Ovviamente dai primi della classe ci si aspetta sempre un lavoro da 9/10 mentre quando arriva un lavoro più che sufficiente, se non buono quindi un 6,5/7 i fan non possono fare a meno di criticare, più che comprensibile.

 

Non ci si può aspettare che possano essere replicati i livelli di I&W, Awake o Scenes. C’è chi resta in vetta per pochi anni, chi arriva a dieci, molti di meno superano la decade. Poi inevitabilmente si scende dalla vetta, quasi mai a livello di popolarità, quella è più dura a morire, ma il livello qualitativo delle uscite comincia sempre più a latitare, in alcuni casi finendo in una deriva senza fine. Fortunatamente non è il caso dei Dream Theater che, bene o male, un livello quanto meno dignitoso l’hanno sempre mantenuto ma, siamo onesti, da quanto tempo non fanno un disco, non dico capolavoro, ma bello dall’inizio alla fine? Secondo me dai tempi di Six Degrees, che non sarà collocabile tra i classici della band, ma resta un grandissimo disco, bello (quasi) tutto nella sua interezza, che pure all’epoca divise, ma poi a distanza di tempo ha saputo rivendicare la sua qualità.

E non bisogna sempre innovarsi, perché quando hanno fatto Breaking All Illusions, che sembrava una outtake da I&W, nessuno ha gridato alla scandalo. Bisognerebbe imparare anche ad andare per sottrazione: sono così necessari brani insulsi come Forsaken, I walk Beside You, Paralyze, Build me up, senza contare la storica You not me? Tentativi di vendersi al pop o al rock da classifica, di replicare la magnificenza di una Another day ma senza riuscirci. Per non parlare delle tante ballads inutili: The Answers lies withn, Wither, Along for the ride, la nuova our of reach, ma avessero l’obbligo contrattuale di almeno una ballata per disco? Mah.

Un peccato perché poi in ogni lavoro quel paio di colpi di livello li piazzano sempre, ma alternati appunto a scelte clichettare ( il brano pop, la ballad), ad evidenti allungamenti di brodo, a rubacchiamenti neanche tanto velati alle loro fonti d’ispirazione (e vabbè, quando fatto con “delicatezza” è accettabile, ma ricorderete il riff rubato pari pari ai Muse?).

Insomma, dischi di 40 minuti e se ne gioverebbero tutti, anche se, ad essere obiettivi, per un artista scremare la propria arte non è affatto semplice.

 

E pensare che Wither è una delle mie preferite,come ballad intendo e le altre non mi dispiacciono. Non c'è mica niente di male a farle.

 

Non è il fatto di aspettarsi troppo, ma a me l'ultimo disco proprio non piace, non mi dice niente, e il penultimo l'ho trovato un aborto come scelte, che se da due dischi ne avessero fatto uno forse sarebbe stato anche carino! Ma così è insopportabile.
Se aspettassero di avere delle idee prima di fare un disco, si sentirebbe penso...e non sembrerebbero dischi "di scuola", esercizi di stile.
Non è vero che è impossibile per una band replicare il successo dopo anni di attività, per esempio per me l'ultimo dai fates warning è stato un capolavoro

 

Nella fase ascendente delle propria carriera ci si può permettere anche dischi lunghissimi. D'altronde Scenes, Awake, superano i 70 minuti. E' dopo che bisognerebbe contenersi, quando la qualità comincia a latitare.

 

Io 40 minuti buoni nell'ultimo non li trovo, forse nemmeno 30.

Diverso per The Astonishing, che anche con "solo" mezz'ora in meno avrebbe potuto davvero essere qualcosa di molto, molto valido.

Ovvio parliamo del nulla, l'ultimo album dei DT sotto l'ora di durata è un certo I&W...

 

ma anche per me l'ultimo è veramente un gran disco, però pure loro mi sembrano che vadano a corrente alternata, nei precedenti due c'era sempre qualcosa che non mi piaceva.
Poi amen, ognuno si ascolta quello che si vuole, se non piace non piace,magari sarebbe saggio come dici te che si aspettasse di avere delle idee prima, ma qui non parliamo più di una band di adolescenti, non dite che le altre band vecchiotte se la passano bene.
Non impazzisco per i precedenti due album ma questo a me sembra più che buono, perchè diciamocelo chiaramente , se questo è da bocciare non oso pensare cosa bisognerebbe farne dell'ultimo Vanden Plas...che poi esistano realtà prog metal più valide mi sembra più che logico.

 

Grossomodo è quello che chiedeva Portnoy ai tempi, basta uscite così ravvicinate e forse non aveva torto, probabilmente avevano solo bisogno di prendersi tempo per sé stessi, magari la musica ne avrebbe beneficiato.

 

Tolta Out of Reach, le altre sono ballad molto belle, addirittura Along For The Ride è tra le mie ballad preferite in assoluto dei Dream Theater.

 

A volte i giudizi sono diametralmente opposti.
Faccio fatica a capire come possano piacere quelle ballads ma, come si suol dire, dove c'è gusto non c'è perdenza.
Intanto la band sembra che registrerà un dvd/cd dal vivo nelle prossime date e Mangini, in un post su facebook, dice che tra i vari impegni di questo 2020, oltre ad un album solista, ci sarà la registrazione di un nuovo disco dei DT. Non so se riferito al live oppure ad un disco in studio.

 

Oh non vogliatemene, ma come scrissi poco dopo l'uscita dell'ultimo album: a me Out Of Reach...





Piace.

 

Vi invidio, non scherzo.
Eppure non sono uno dal palato finissimo o un ascoltatore estremista die hard, ma io le uniche ballad valide degli ultimi 20 anni le trovo in the Astonishing, cioè Ravenskill (fantastica) e poi The X Aspect, se non erro, con l'intro di Rudess rubata pari pari alla sigla del telefilm Hulk.

 

In astonishing per me il punto più alto è chosen, davvero bella ma...non è un pezzo prog e trovo tutto l'album estremamente banale e non prog


Tra l'altro pure la storia del concept...cioè dai, è 2112 dei rush, con l'aggiunta di una storia d'amore e di dramma familiare...

 

Troppo Celine Dion, non va bene.
Le altre da me citate hanno un retrogusto da ballad in stile Savatage.