Le liste di Dustx85 - approfondimento sul metal

Outsider nel senso che non è nella sua lista definitiva (quelle della prima pagina, ma tanto lì siamo arrivati al 1984 per ora). E comunque secondo me i Possessed ci saranno lo stesso.

 

La patata

Battutacce a parte..
A me piace tutto quello che è distinguibile che non sappia di già sentito (alle mie orecchie) o che almeno sia caratteristico.
Per dire metto sullo stesso piano Imagination dei Blind Guardian, Heartwork dei Carcass, Seventh Son dei Maiden.
Ma qui si tratta proprio di avere uno spettro di ascolti più ampia per riuscire a capire (o escludere definitivamente) black, crust, death estremo insomma tutte cose che al momento non mastico, vedere se con ascolti mirati alcuni generi "fotocopia" riesco a distinguerli un po' meglio (certo powerone tastierone, certo thrash a mille, black ecc..).

Ripeto non fatevi patemi e andate di cuore.

 

Scusami ma non ho capito il senso del tuo intervento: so da dove deriva l’heavy metal (e anche l’hard rock) però non mi è mai piaciuto, tranne qualche album.
Che gli anni d’oro siano gli 80s è pacifico visto che, per l’appunto, non mi piacciono, mentre preferisco i 90s.
Io mi domandavo semplicemente se a fine 80, intendendo come a cavallo con i 90s, ci fossero ancora così tante band ed album in grado di avere da dire cose nuove all’interno dell’heavy metal classico. Parlavo semplicemente di longevità di genere.

 

Beh però conta che "dire qualcosa di nuovo" implica un cambiamento, e infatti l'heavy classico è mutato in epic, Prog metal, power, doom, oppure ha inglobato elementi delle proprie creature (vedi gli elementi Thrash presenti in gruppi come Metal Church).
Probabilmente quello che ti piace dei 90 è il risultato di tutte le commistioni e sperimentazioni che ne sono derivate.
Comunque bei dischi ci sono, ma se non ti piace il genere dubito che un approfondimento farebbe al caso tuo, in ogni caso il lavoro di @Dwight Fry risponde in pieno alla domanda.

 

Buongustaio.

Bello avere un promoter!

Percorsi diversi. Ador ha detto spesso di aver seguito soprattutto Iron, Slayer e credo Malmsteen, in quel decennio, poi con l'arrivo del doom metal anni '90, imparentato col death e il gothic, si è dedicata a sonorità più crepuscolari, plumbee. Io che non amo per niente la voce death e le atmosfere soffocanti ho fatto una fatica boia a seguire quella scena, capendo in fretta che non era roba per me. Riesco ad apprezzare gli album più accessibili di gente come Anathema, Gathering o Amorphis e al tempo, per qualche strano motivo, subii il fascino dei Lacrimosa e dei Novembre (mi piaceva anche un'altra band italiana ma ora mi sfugge il nome), ma in generale seguo solo il doom imparentato col blues e quello che ingloba elementi heavy-epic.

Comunque con l'aumentare dei generi in lista, io mi concentrerò sempre di più su quelli che conosco davvero bene. Degli altri citerò al massimo i classici.

 

Andiamo avanti, visto che la lista è adesso "ufficialmente" presente, consigliando un disco che mi ero purtroppo addirittura dimenticato di listare.

1984 - La donna più pericolosa del rock di ieri, oggi e domani* al suo primo lavoro solista dopo la pausa/fine dei Plasmatics.

• https://rateyourmusic.com/release/album/wendy_o__williams/wow/

* vedere qualche live per credere o, meglio, comprare l'eccezionale DVD https://www.amazon.it/Wendy-Williams-Plasmatics-Years-Revolutionary/dp/B01GUOV1M0/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&keywords=wendy+o+williams+ten+years&qid=1579698672&sr=8-1

 

Anche questo è pacifico, ogni cosa è frutto di fusione, intuizione e genio innovativo e ciò che c’è deriva da ciò che c’era prima.
Ma vedo di essere più brutale nella domanda, così forse ci intendiamo: esiste un periodo identificabile in cui L heavy metal classico finisce di produrre cose nuove (senza sfociare apertamente in generi capaci di vivere da soli, cioè con caratteristiche ben chiare) ed inizia a produrre minestre riscaldate? Al netto di album belli, intendiamoci.
E come questo può essere colto nell esercizio di queste liste.
Passaggio da produzioni innovative a minestre riscaldate che ha colto e coglie più o meno i generi del metal nel corso delle diverse annate, con anche ritorni di fiamma gradevoli.
Concludo dicendo che è una domanda disinteressata la mia, non per ampliare la mia conoscenza: conosco molto bene ciò che mi piace, non mi piace, non mi piace più, non mi piacerà mai.

 

Ah ok, non avevo colto.. Penso che già nel 85/86 ci si rende conto che una percentuale di musica nuova (Thrash) stia rubando spazio (ed energie/creatività) all'heavy classico. Dopo è sempre peggio.
Ma appunto probabilmente l'esperto è sempre Lui.

 

Se pensi che Painkiller è del 1990 e' tutto detto: fino a fine anni ottanta l'heavy metal classico si è evoluto e mai riciclato, solo nei primi anni novanta e' avvenuto questo, infatti bene o male la maggior parte dei gruppi ha avuto periodi più o meno lunghi di appannamento, anche dell'hard rock.

Per le liste, non so', io continuerò ad indicare i dischi più significativi delle varie annate.

 

Credo che tra il disco innovativo e la minestra riscaldata ci siano diversi gradi intermedi, situazioni in cui un gruppo riesce a produrre qualcosa di valido e personale pur seguendo un canovaccio musicale ampiamente sperimentato.
Quello che si intende per heavy metal classico non ha un'unica modalità espressiva, ma incorpora al suo interno diversi filoni, nati prevalentemente negli anni 80, che hanno sviluppato stilemi e suggestioni peculiari, pur rimanendo comunque facilmente riconoscibili come figli di un certo tipo di intenzione musicale, che trae origine dall'hard rock degli anni '70 e da certe sperimentazioni della seconda metà dei '60.
Nell'arsenale dell'heavy metal classico ci sono riff veloci e taglienti e ritmi anthemici, atmosfere sulfuree e costruzioni musicali elaborate, ritmiche indiavolate e passaggi evocativi, ruvidezza stradaiola e commistioni con la musica classica...e molto altro.
Un appassionato di heavy classico, una persona che apprezza gli elementi che ho elencato sopra (ed altri che magari non ho preso in considerazione, sempre comunque attinenti al genere) troverà motivi di interesse in molte delle realtà musicali del passato e del presente, senza necessariamente chiedersi se quello che ascolta abbia il carattere dell'innovazione.
Questo credo che avvenga in tutti i generi: se una realtà musicale riesce a proporre qualcosa di innovativo, magari introducendo elementi musicali di altri generi, oppure presentando una miscela sonora che, pur rientrando nei canoni del genere, riesce a donare ad esso sfaccettature mai sentite prime, ben venga. Ma non è detto che se ciò non avviene ci si trovi davanti ad una minestra riscaldata.

 

Painkiller però nel caso dei Priest fu quasi per paradosso il risultato diretto di due album precedenti (soprattutto un certo “Turbo”!) che avevano fatto “aizzare i capelli” ai fan più conservatori e puristi del genere. Infatti dopo Ram It Down (che si era già fatto perdonare molto di quel “misfatto”) i nostri cacciarono produttore e batterista , dando nuova linfa vitale ad una sezione ritmica “abulica” , attingendo nel contempo a certe nuove leve (e sonorità) che lì all’alba del nuovo decennio stavano salendo alla ribalta (chi ha detto Pantera?). Cosa che ad es. non riuscì ai Maiden , i quali al contrario dei “padri” dopo aver raggiunto l'apice con un certo Seventh Son... avevano esaurito le cartucce.

 

Beh Pantera non penso proprio visto che Cowboys e Painkiller sono dello stesso anno e i Pantera dovevano ancora esplodere (questo lo trovi più in Jugulator).
Anche se fu criticato Turbo era proprio un qualcosa di diverso visto l'uso dei synth, il problema furono i "puristi" che non l'accettarono, ma sia questo che Somewhere degli Iron erano un'evoluzione del loro sound classico. Per questo ho detto che fino a fine anni ottanta il metal classico si è evoluto e non riciclato.

 

Però "Painkiller" mi sembra che sia universalmente considerato un po' il canto del cigno sia per quanto riguarda la band che per il filone musicale a cui appartiene, essendo uscito quasi fuori tempo massimo

 

Infatti è quello che ho detto: fine anni ottanta, poi le idee finiscono, ma continuano ancor oggi a uscire ottimi dischi di metal classico.

 

State dicendo cose condivisibili, specie sul fatto che tra qualcosa di nuovo e stimolante e la minestra riscaldata c'è un mondo, soprattutto se si tratta di un genere che ci piace tout court: voglio dire, in un genere che piace visceralmente è anche ovvio che un qualcosa di valido (benché già "standardizzato" o con addirittura un po' di polvere sopra già all'uscita) possa piacere sempre e comunque e che si senta molto meno (qualora lo sia nella realtà) la minestra riscaldata.

Anch'io reputo Painkiller la ciliegina sulla torta degli 80s, considerando che gli Irons si sono ripresi solo in parte con Fear of the dark (giusto per citare due band che seguivo all'epoca), sempre per me.

Io resto sempre dell'idea che ogni band è giusto che segua ciò che meglio crede, cercando di "giocare sporco" il meno possibile: che poi scelga il terreno più congeniale, lavorando di maniera, o che scelga soluzioni di rottura con il passato, magari anche con passi più lunghi della gamba, fa parte della decisione degli artisti e sta al gusto degli ascoltatori giudicarne la qualità del prodotto finale.