Esteri & News from the World

A proposito della crisi Russia-Crimea

 

Il parlamento turco oggi ha votato a favore dell'invio di truppe in Libia a favore del governo di Sarraj.


Sarraj è il 'nostro' uomo nella regione, nonché il governo riconosciuto come legittimo dal grosso della comunità internazionale (Francia, Russia e Egitto in particolare esclusi)

 

Definire Al Sarraj un nostro alleato ormai è quasi un'esagerazione perché larga parte della comunità internazionale ha voltato le spalle al conflitto libico, ponendo in essere solo timidi tentativi di soluzione diplomatica, inevitabilmente destinati a fallire di fronte alla determinazione di Haftar. Determinazione rafforzata dagli aiuti, ben più consistenti sul piano militare, fornitegli da Russia, Egitto ed Emirati Arabi. A seguito dell'accordo stretto tra Al Sarraj e la Turchia (che fornirebbe a quest'ultima diritti di trivellazione nel Mediterraneo centro-orientale), anche la Grecia potrebbe entrare nel conflitto a sostegno del generale della Cirenaica.

 

c'è un bel caos eh

 

Ciao Hele, quanto tempo!! Pensavo che non c’eri più nel forum.

 

certo che tram l'ha combinata grossa, se si aspettasse che gli iraniani lo ringraziassero di avergli ammazzato un loro generale, eccolo servito
e salvini il bamboccio grande statista, che ringrazia tram per averci salvato dal terrore

 

Mi piace pensare al fatto che i militari italiani siano presenti nelle basi della coalizione internazionale in Iraq per addestrare i peshmerga curdi, mentre Di Maio vola in Turchia per parlare della crisi libica con il ministro degli esteri di Erdogan, il quale è diventato il principale alleato del Governo nazionale libico, riconosciuto anche dall'Italia.

 

Comunque è fin troppo evidente che gli ammericani vogliono quella cazzo di guerra.
L'iran sta per impossessarsi dell'iraq, più del 65% degli iracheni sono shiiti filo iraniani, per il resto una minoranza è curda e un'altra più corposa sunnita. Se si vuol guardare il medio oriente oggi, dal punto di vista geopolitico ci si accorge che, la spinta shiita sta prendendo piede in quasi tutta l'area, vedi siria, egitto e libia. Gli ammericani coi loro alleati storici sunniti stanno avendo un po' di paura.
La situazione non la risolve certamente nessuno in campo diplomatico, ne di maio tanto meno un bamboccio ridicolo come salvini che un giorno elogia lo zar di russia per le sue azioni politiche, mentre l'altro fa i complimenti allo yankee americano per avere ucciso un generale iraniano.
Credo che l'europa debba avere una presa di posizione unitaria, allo stato attuale credo sia utopia la mia, ma non vedo altra strada.
Inoltre credo che per prima cosa bisognerebbe isolare l'america di tram (persona assai ignorante e pericolosa) non so come ma va fatto.

 

Al momento la mia impressione è che una guerra frontale non se la può permettere nessuno e nessuno la vuole. Detto questo con l'assassinio mirato del capoccia delle Brigate Al-Quds (l'intelligence dei Pasdaran) gli USA - forse imbeccati dagli alleati Sauditi e Israeliani - hanno fatto un colpo grosso, grossissimo direi.
L'Europa non ha nessuna chance di fare qualcosa di buono e nemmeno di cattivo, perché è un nano dal punto di vista politico-militare (cioè non è unita e non ha un esercito) e il disimpegno degli USA negli scenari nordafricani e mediorientali sta facendo da trampolino ad altri player.

 

Concordo pienamente. Al Farraj oggi ha disertato l'incontro con Conte a Roma mentre Putin ed Erdogan hanno annunciato di voler cessare le ostilità in Libia a partire da domenica. Se ci fate caso è la seconda volta, dopo i fatti della Siria, che i due si trovano su fronti opposti ma finiscono per trovare un accordo che risolve il nodo geopolitico, garantendo al contempo i propri interessi economici.

 

Assassinio mirato si, ma pensi che finisce tutto con questi due attacchi? Spero di sbagliarmi ma credo si sia già innescata un'escalation militare. Il colpo lo hanno fatto grosso senza dubbio, il rischio che si corre è assai grosso pure.

 

No perché attaccare l'ambasciata americana prima è stato un atto intelligente in altri tempi sarebbe stata considerata una dichiarazione di guerra vista l'extraterritorialità

 

Boh, io di dietrologie e politica internazionale capisco poco e niente, ma ho come l'impressione che tutta la faccenda si sgonfierà con relativa calma. O meglio, non partirà certo la fantomatica terza guerra mondiale. Come detto da altri, una guerra in grande stile in questo momento non interessa veramente a nessuno (a parte forse quel pazzo di Netanyahu, che mi sembra ben più testa calda di Trump, ma lui da solo può fare relativamente poco). Secondo me l' Omino Arancione con questo attacco ha semplicemente voluto cogliere tre piccioni con una fava:
-ribadire il fatto che gli USA hanno ancora il naso ficcato ben in profondità nelle questioni mediorientali;
-far fuori un personaggio scomodo e simbolico per gli iraniani;
-distrarre l'opinione pubblica statunitense da un certo problemuccio che pende sulle sue chiappe presidenziali.

 

Ripeto, gli iraniani hanno attaccato un'ambasciata americana dopo un'altra rappresaglia statunitense, ed attaccare un'ambasciata è come se attaccassi il suolo di uno stato estero, in questo caso gli Stati Uniti. E gli Stati Uniti hanno voluto dare un avvertimento: se ti possiamo colpire un pezzo grosso quando e dove vogliamo, possiamo farlo sempre, sta attento.

Poi non è che Trump si sveglia e decide di bombardare, non funziona così. C'è prima un'assemblea composta da capi militari che vaglia ogni situazione sulla base dei rapporti dei servizi segreti, e poi il Presidente decide quale soluzione adottare fra quelle riportate dal corpo militare.

 

Guarda che non sono così rincoglionito, so benissimo che ci sono riunioni e controriunioni per decidere ogni singola scoreggia. Dico solo che anche le tre cose che ho scritto sono molto probabilmente state considerate. Diciamo che la più importante delle tre a livello "tattico" è sicuramente la prima, le altre un comodissimo contorno.

Avevano un'occasione servita su un piatto d'argento (l'attacco all'ambasciata) da usare come scusa per una grossa rappresaglia e l'hanno sfruttata alla grande.