Legalizzazione della Prostituzione: favorevoli?

Ma l'equivoco qui consiste nel fatto che si considera avere un'etica su certi comportamenti come una cosa sbagliata in sé, ma non è affatto così. Io non sono d'accordo sul sesso a pagamento perché per me è un'attività che dovrebbe restar libera dalle leggi del denaro e del mercato e perché è bello viverla se spinti dalla passione reciproca, anziché dal dovere lavorativo.
Tuttavia, io non posso imporre questa mia visione ad altri. Finché non c'è coercizione e violenza e resta una libera scelta individuale, le altre persone sono liberissime di praticare sesso a pagamento e di fare come lavoro "l'operatrice-operatore" sessuale. E non li giudico certo male per questo, la vedono in altra maniera da me.

 

Ecco, io è su questo punto che metto la mia "linea di confine" tra scelta e umiliazione.
Perché se io esercito una professione, il "cliente" (a maggior ragione se la professione è regolamentata) ha dalla sua il diritto di chi esercita la domanda. Se io vado a comprare un kg di mele, mi aspetto che il panettiere mi venda ciò per cui pago.
Analogamente, il fruttivendolo non me lo può rifiutare se io non rientro nei suoi gusti personali.

L'asticella, per me, si alza qui: quando una persona, per guadagnarsi la pagnotta, si trova a dover cedere il proprio corpo senza potersi rifiutare - perché la professione glie lo impone. Perché se la casa chiusa è in orario di apertura... tu lavori. Volente o nolente. Come lavora un fruttivendolo, un insegnante, un operaio, un tecnico del suono, un infermiere. E allora il sostituire il pappone schiavista al pappone imprenditore, amministratore del bordello... ha solo una valenza commerciale. Fiscale.

 

Guarda, a me non interessa dare del bacchettone a nessuno. In realtà rispondevo indirettamente (senza quotarlo) al post di Sixx, che parlava di immoralità in riferimento alla prostituzione in quanto tale, e non in riferimento allo sfruttamento che viene praticato a danno delle ragazze che sono obbligate a prostituirsi contro la loro volontà.

Dipende dal modo in cui la regolamentazione della prostituzione viene attuata. Anche se l' Italia è nota per il suo malaffare, non significa che nel nostro Paese non si debba più fare nulla per pericolo di infiltrazioni mafiose o criminali di ogni tipo; se vengono scoperte irregolarità negli appalti pubblici, se gli amministratori pubblici fanno la cresta sui soldi spesi per le opere facendone lievitare il prezzo, non significa che in Italia ci si debba fermare e non realizzare più le opere e i lavori che hanno un'utilità per la collettività. Devono essere implementati i controlli, per arginare il malaffare.

E così in un'ipotetica regolamentazione della prostituzione: devono essere fissate le regole a cui attenersi e colpire le situazioni che si pongono al di fuori dei confini tracciati. Lo so che non è semplice.

 

Ma infatti su questo siamo d'accordo.

Solo che a me fa ridere (no, non è vero: mi fa incazzare; ma è un modo di dire) sentire chi dice che regolamentare la prostituzione sarebbe un modo per chiudere la questione del traffico e tutelare le ragazze.
Sarebbe solo una questione per lucrarci su, punto.

 

Ma se non consideri moralmente colpevole chi decide di andare con una prostituta questo non cade in contraddizione con la tua idea che per diminuire la prostituzione si dovrebbero punire i clienti?
Vuoi punirli pur non ritenendoli colpevoli solo per far diminuire la domanda è quindi l'offerta?

 

No.

Cioè: non è quello il principio. Se poi quella che dici tu (colpirli per far diminuire il fenomeno) diventa una conseguenza, ben venga.... ma non lo darei per scontato. Anzi, diciamo pure che ne dubito. Evadere le tasse è illegale, ma lo fanno a milioni sotto il faro del "tanto non mi beccano" (e io spero sempre che li becchino tutti), la minaccia di una possibile denuncia non è mai stata un deterrente.


No no, il principio è proprio un altro. E non ha nulla a che vedere con la moralità (nel report che scrissi dopo le mie esperienze in strada assieme alle associazioni di volontariato, scrissi che quando ho guardato quei "clienti" provavo rabbia e pena assieme - alcuni ala vista dei volontari si correvano a nascondere dietro siepi o muretti, altri se ne sbattevano altamente e contrattavano lì davanti a noi).

Il principio, dicevo, è un altro: io vorrei proprio che l'atto di andare con una prostituta fosse reso un crimine ed equiparato allo sfruttamento, in quanto direttamente connesso con questo. La prostituta non commette alcun reato (è vittima, anzi), ma il "cliente" sì... perché sta foraggiando il racket. Un po' come l'incauto acquisto è direttamente connesso con furto e ricettazione, mi spiego?
Stai foraggiando un racket criminale: ergo, ne sei complice.

Puoi andare con tutte le donne che vuoi.. ma non con chi è costretta da uno schiavista a venire con te. Se lo fai, stai finanziando chi l'ha messa lì.

 

... poi, tanto per precisare (che aiuta a procurar battaglia): non ho detto che non ho una precisa linea morale su questo punto.
Ce l'ho, eccome.

MA IO SONO "LAICO" IN TUTTO.
La mia linea morale vale per le mie azioni. E solo per le mie. E non ne farò mai - giuro MAI - un presupposto per formarmi un'idea su un tema civile.

Infatti io, pur da cattolico, sono favorevolissimo ai vari diritti di aborto, fecondazioni assistite da chiunque, unioni civili e adozioni nelle coppie omo, trattamenti di fine vita e ogni eccetera possibile. Laico, insomma.

Le nostre coscienze sono cazzi soltanto nostri, le nostre idee personali che siano intransigenti o libertine, non devono avere nulla a che vedere con questioni civili. Quello è un problema dei fondamentalisti, dell'una e dell'altra sponda

 

Sentire esaltare paesi come Svezia e Norvegia...ahahaha Praticamente la versione umana di un collettivo Borg di Star Trek. Io sono Italiano e non prendo lezioni, soprattutto di diritto, da chi si puliva il culo con le foglie quando qui avevamo le leggi delle XII tavole. E fra l'altro il welfare, specie Svedese è in piena decadenza. Li sono state le femministe(del tipo misandrico), ad imporre questa legge, per avere un arma in più per controllare gli uomini. Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti, gli uomini Svedesi sono i più demasculati del mondo, succubi delle loro compagne.Li vi è una campagna anti machista assurda, si spinge addirittura a pisciare seduti. E la European Woman Lobby è una lobby di femministe misandriche, le stesse che in Italia è per leggi discriminatorie contro gli uomini(basti vedere come finisce in caso di divorzio, privillegi per aziende solo di donne etc.,quote rosa).
P.S.: Le donne Svedesi belle sono belle, ma sono sciatte da paura, e quando vengono in Italia si permettono pure di criticare le Italiane perché sempre curate....

 

Non ho capito bene a quali conclusioni stia portando questo topic poiché mi sono ritrovato a leggere duemila pagine tutte d'un fiato, però la discussione è sempre complessa.

Questa sera una trasmissione di RaiTre ha fatto un servizio circa la prostituzione legalizzata in Germania, "il più grande bordello legalizzato d'Europa", e nonostante ciò che i più inguaribili ottimisti potrebbero pensare lì la situazione per le prostitute va ben oltre al di là dell'umanamente sopportabile.

La prostituzione legalizzata lì non ha minimamente migliorato la vita delle prostitute, non ha tolto di mezzo i papponi, non costituisce un deterrente per i clienti violenti, non dà diritto alle cure mediche come invece qualsiasi altro lavoratore ha e non permette praticamente di vivere.

Le prostitute che in Germania lavorano nei bordelli legalizzati sono circa 400mila e sono quasi tutte sfruttare, violentate sia fisicamente che psicologicamente, e l'unico aiuto che trovano è in alcuni centri che vogliono aiutare queste ragazze (dove per esempio riescono a farsi visitare dai medici), solo che se in una giornata non hanno "lavorato" con un bel numero di clienti, non riuscendo quindi a mettere da parte una cifra minima per coprire le spese per l'affitto della stanza e per altri beni primari i "protettori" non le fanno uscire nemmeno per pochi minuti.

Mi hanno fatto una pena incredibile; è un inferno per quelle donne, che molto spesso sono dell'Est e sono state portate in Germania con l'illusione di una vita dignitosa e di un lavoro vero.


Poi hanno parlato della Svezia. Lì da circa vent'anni la prostituzione è stata abolita, ma soprattutto ad essere colpevole di reato non è chi si prostituisce bensì il cliente, che è poi quello che fomenta questa triste situazione.


Non credevo che in Germania, che è un Paese considerato civile e all'avanguardia sotto molti aspetti, la situazione fosse così schifosa.


Alla fine legalizzare la prostituzione serve a niente, se poi il malaffare rimane vivo e vegeto, e da noi sarebbe la stessa cosa, se non peggio.

 

Ovviamente non poteva che essere una trasmissione di Rai3, da sempre legata al più becere femminismo misandrico. La situazione è ben diversa, ci sono certo gli abusi, ma anche tante ragazze che riescono a vivere dignitosamente. Anche perché per molte è un lavoro che piace(si ignora che tante lo fanno volontariamente qui e li). E poi in tutta la questione si ignora la cosa fondamentale:l'introito per il fisco che altrimenti andrebbe a pescare nelle tasse dei cittadini. Abolendo la Merlin in Italia forse potremmo abolire tutte le ingiuste tasse sulla proprietà(una cosa deve essere pagata max 1 volta e nessuno deve metterci più mani su)

 

Tendo a credere di più a ciò che ho visto e sentito ieri sera da testimoni diretti.

 

senza cattiveria ma voi credete alla tv italiana anzi italiota??

 

gia rai 3 dove anni fa lavorava marrazzo che andava coi trans coi soldoni dei contribuenti della regione lazioe non vi lamentate se vi offendo chi crede a cio che dicono i mass media italiani anzi italioti è solo un bischero per non utilizzare il termine coglione(senza cattiveria ripeto)

 

Bhè un servizio televisivo può al massimo prendere in considerazione una manciata di testimonianze, a fronte di centinaia di migliaia di ragazze che sono nel giro in Germania. Un pò poco per farsi un'idea. E poi un servizio può esser facilmente indirizzato verso un punto di vista piuttosto che un altro.

Diciamo pure che è difficile credere all'inferno descritto, e che ragazze polacche, ucraine o romene possano esser costrette e segregate senza via d'uscita in un paese che offre tutte le opportunità per cambiare strada. O peggio che facciano questa vita per poi far fatica ad arrivare a fine mese. Mah.