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Attualità, politica e società

Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da Elrond, 3 Novembre 2008.

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  1. Sakurambo

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    1 Luglio 2015

    Mh cifre esageratissime. Nell'articolo di Disciple parla di 700mila posti, di cui 25mila assunti nel 2010-11. Poi promessa tagli di 4mila posti nel 2013 e 15mila nel 2014.
    Poi arriva il minchione di Tsipras che promette di riassumere tutti quanti. :patpat:

    Qua parliamo del 3% di tagli, altrochè. In Italia gli statali sono 3,2 milioni su 66milioni di abitanti, anche facendo un conteggio ad catzum senza tener conto di molte variabili, se la Grecia avesse i nostri abitanti arriverebbe a 4,2 milioni di statali. Una milionata in più...una cifra che fa paura.
     
  2. Tigersuit

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    1 Luglio 2015

    Una domanda, senza alcuna polemica: chi si professa "europeista" su che basi crede davvero in questa Europa che si sta delineando negli ultimi sofferti anni? Credete sinceramente nel sogno di un'unione di popoli o nella dittatura di un sistema politico-finanziario? Siete felici di aver perso la sovranità nazionale in nome della tirannia della Troika e della Germania?

    Vorrei capire, davvero.

    Noi, ?plebaglia europea? ingannata dai trattati-capestro | LIBRE


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  3. IAmTheLaw

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    1 Luglio 2015

    Penso che in "questa" Europa non creda proprio nessuno. Io, dal mio punto di vista, non credo nè a questa cosa, nè a nessun'altra Unione Europea, perché l'unico modello che potrebbe realmente aver ragione d'esistere è quello di fare degli Stati Uniti d'Europa, ma è un modello utopico per talmente tanti motivi che non si può manco iniziare ad elencarli: manco si riesce a spartire in giro per tutto il continente una manciata di profughi, figuriamoci...
    Per il resto, be, il modello attuale non funziona in nulla, e cambiamenti radicali non sono neppure lontanamente in vista... D'altronde io continuo a ritenere che un sentimento europeista mai è esistito, e mai esisterà. Detto terra terra, c'è veramente qualcuno che si sente europeo, prima che italiano? Se già solo manca questo, l'unione dei popoli con cui tanti si riempiono la bocca non ha ragione di esistere.
     
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  4. Tigersuit

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    2 Luglio 2015

    Se la Grecia dovesse piegarsi alle richieste delle istituzioni e accettare di implementare il pacchetto di «riforme» preteso dai creditori — un mix di aumenti delle tasse e drastici tagli alla spesa pubblica — il suo rapporto debito/Pil non si stabilizzerà, ma al contrario continuerà a mostrare evidenti caratteri di insostenibilità anche nel 2030.

    Non è una stima del governo greco ma della stessa troika. È quanto emerge da una serie di documenti segreti redatti da Fmi, Bce e Commissione europea e venuti in possesso della Süddeutsche Zeitung e del Guardian.

    I documenti – allegati alla proposta «finale» presentata alla Grecia venerdì scorso — dimostrano che, anche a fronte di quindici anni di crescita economica sostenuta — una stima che già di per sé appare irrealistica, il paese ellenico continuerà a registrare un rapporto debito/Pil pari al 118%, superiore dunque alla soglia del 110% che nel 2012 lo stesso Fmi aveva stabilito come «tetto massimo» per garantire la sostenibilità del debito greco.

    Anche in base allo scenario più ottimistico — che prevede una crescita annua assolutamente improbabile del 4% per i prossimi cinque anni — il debito scenderà dal 175% di oggi al 124% solo nel 2022.
    In altre parole, dai documenti emerge che la troika è perfettamente consapevole che la Grecia ha bisogno di una massiccia ristrutturazione del debito se vuole avere una qualche chance di risollevare la propria economia, come hanno ribadito di recente economisti di rilievo come Piketty, Krugman, Stiglitz, Kaldor e molti altri.

    Nei documenti si fa un esplicito riferimento al fatto che il paese avrà bisogno di «concessioni significative» per essere in grado di rispettare i suoi obblighi finanziari. È significativo, però, che in nessuno degli scenari previsti dalla troika la Grecia sarà in grado di portare il proprio livello di debito «ampiamente al di sotto del 110% entro il 2022» – l’obiettivo fissato dall’Eurogruppo nel 2012.

    Come si legge in uno dei documenti: «È evidente che gli slittamenti politici e le incertezze degli ultimi mesi hanno reso impossibile il raggiungimento del target stabilito nel 2012».

    Nonostante questo, però, la proposta dei creditori non contiene alcuna misura concreta per garantire la solvibilità del debito greco (ad eccezione di un’«analisi della sostenibilità del debito» rinviata a data futura), mentre è stata rispedita al mittente, per l’ennesima volta, l’ultima contro-proposta greca, che prevedeva un accordo di due anni con il Mes (Meccanismo europeo di stabilità, il fondo salva-Stati impiegato per Cipro e per la ristrutturazione delle banche spagnole) per coprire le necssità finanziarie elleniche e ristrutturare il debito.

    I documenti resi pubblici dai due quotidiani gettano anche luce sul «generoso» pacchetto di investimenti da 35 miliardi di euro contenuto nella proposta dei creditori, che il governo ellenico, secondo le dichiarazioni stizzite di varie cancellerie europee, avrebbe ingratamente rifiutato: dalle carte, infatti, emerge che la somma non rappresenta un investimento ad hoc destinato alla Grecia ma piuttosto una normale sovvenzione europea a cui hanno diritto tutti gli Stati membri (che tra l’altro richiederebbe un cofinanziamento del 15% che il governo greco non può assolutamente permettersi; la Grecia vanta già 38 miliardi di prestiti europei non spesi proprio per questo motivo).

    Un altro documento rivela come la Grecia, nella proposta dei creditori, avrebbe ricevuto 15 miliardi di euro – in cinque tranche a partire da giugno – per coprire le proprie esigenze di finanziamento da qui a novembre.

    Il 93% dei fondi, però, sarebbe servito unicamente a rimborsare i debiti in scadenza in quell’arco di tempo. Come è noto, l’ultima proposta dei creditori prevedeva, tra le altre cose, anche l’eliminazione della tassa sui ricchi proposta da Tsipras per redistribuire un po’ del peso dell’aggiustamento sulle classi più abbienti – giudicata «recessiva» dalla troika — un saldo primario crescente negli anni sino al 3,5%; un aumento generalizzato dell’Iva al 23%; e il tetto dell’età pensionabile a 67 anni entro il 2025 e non il 2037 come richiesto dalla Grecia, accompagnato da un’ulteriore riduzione del livello delle pensioni.

    Una proposta giudicata inaccettabile dal governo greco, per il semplice fatto che avrebbe decretato la morte politica di Tsipras — probabilmente uno degli obiettivi dei creditori — nonché la continuazione dell’agonia economica e sociale in cui versa il paese.

    Come scrive Euclid Tsakalotos, capo negoziatore della Grecia, in un documento che sarà pubblicato in esclusiva nell’inserto di Sbilanciamoci! di venerdì: «Le proposte dei creditori non avrebbero risolto né la crisi greca, né la minaccia di Grexit ma avrebbero semplicemente acuito la prima e posticipato la seconda.

    In questo senso, il referendum non intende sostituirsi al processo negoziale ma piuttosto contribuire ad una sua risoluzione positiva, inducendo i creditori ad una maggiore flessibilità»

    da "Il Manifesto" di oggi.

    Quindi in parole povere la Troika propone una medicina alla Grecia sapendo benissimo che non solo non la aiuterà ma la farà stare peggio. Una medicina la cui unica utilità sarà quella di spodestare un leader regolarmente eletto. Bella merda.
     
    #39064
    Ultima modifica: 2 Luglio 2015
  5. Sakurambo

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    2 Luglio 2015

    Ne parla come se lui non ne sapesse nulla, tu non c'eri Dalemuccio? Nonostante tutto la sua analisi fa riflettere sulla follia di tutta questa vicenda.

    “La vicenda della Grecia deve essere considerata nell’arco di cinque anni, la crisi greca non nasce adesso e non è Tsipras che ha falsificato i conti pubblici della Grecia e ha portato la Grecia sull’orlo del baratro. Lui è stato semmai il risultato della situazione. Tsipras è arrivato adesso, non è che si possa dar la colpa a lui; non è stato lui ad accumulare i problemi della Grecia. Lui, casomai, è stato il risultato di una politica di austerità che ha creato un’ondata di protesta sociale che ha premiato Tsipras. Anche il successo elettorale di Tsipras è ‘merito’ dell’Europa. (…)
    Un’area di moneta unica che non abbia un bilancio, che non abbia delle risorse proprie, non dei singoli paesi, che non abbia un’armonizzazione delle politiche fiscali, degli standard sociali, non funziona: noi lo abbiamo constatato, c’è un problema molto serio di governance, tanto è vero che questo problema è stato posto recentemente nel documento dei Presidenti delle istituzioni europee. (…)
    Le banche tedesche raccolgono i risparmi dei tedeschi, che per loro hanno un tasso bassissimo, comprano i titoli della Grecia – la Grecia paga il 15% di tasso di interesse, perché è un paese a rischio – e guadagnano una montagna di soldi. Quindi cosa accade? Che da un paese povero come la Grecia enormi risorse si trasferiscono verso un paese ricco come la Germania, attraverso la differenza di tassi di interesse (sulla moneta unica). E il paese povero si impoverisce sempre di più, il paese ricco si avvantaggia sempre di più. Quando il paese povero non è più in grado di pagare i debiti, arrivano gli aiuti europei. Noi abbiamo dato alla Grecia 250 miliardi di euro, ma non per le pensioni dei greci; ma per pagare gli interessi alle banche tedesche, francesi e, molto parzialmente, italiane. 220 miliardi dei 250 miliardi di aiuti sono andati direttamente alle banche, tedesche, francesi e italiane: i prestatori. Quindi, in realtà, quando si dice ‘noi paghiamo le pensioni dei greci’, no! Noi paghiamo le banche tedesche. Questa è la verità. Certo, è un giro, questo denaro fa un giro, ma i greci non ne sentono neanche l’odore. Questo meccanismo non può reggere a lungo."

    – Massimo D’Alema –
     
  6. Byford86

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    2 Luglio 2015

    Rivelazione shock: i terroristi in Siria stipendiati*dagli Usa | IL PRIMATO NAZIONALE

    Vabbè lo sapevamo già chi è che mira a creare caos e situazioni instabili. Qualche decennio fa,prima degli interventi made in USA queste zone era molto più stabili e sicure,hanno portato guerra e distruzione in ogni dove. Troppo facile pensare che il pericolo sia l'Islam,la minaccia viene da Washington,e non è anti-americanismo spiccio,ma una semplice analisi storico-politica.
     
    #39066
    Ultima modifica: 2 Luglio 2015
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  7. Helevorn

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    estiqaatsi

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    2 Luglio 2015

    in "questa" Europa non si può credere, nonostante le sparate che vanno da Renzi e dai suoi predecessori agli altri vari falso-europeisti che vengono più o meno raccattati dal PPE.
    Ed è giusto parlare di "patriottismo" come scriveva Disciple nell'altro thread su un agomento diverso, d'altronde il mio 5x1000 va sempre ad un'associazione che si chiama "patria europea", non "nazione" e nemmeno "fortezza europa", perché nessuno ha mai proposto un'unione politica oggettivamente nefanda e inattuabile (di certo stati che hanno un pil pro capite triplo del nostro non voterebbero mai un'unione del genere :hihi: ).

    Certo, io mi sento politicamente europeo prima ed emiliano dopo, italiano culturalmente (ed infatti l'associazione che finanzio difende la lingua e la cultura d'Italia, che comprende anche la diaspora italiana e le terre ora non più italiane politicamente).. italiano politicamente, non vedo come potrei. Siamo tutti europei. Cito sempre da quindici anni queste due frasi per riassumere le radici del pensiero europeista (ben prima dell'unità di Italia e Germania, ben prima della caduta degli Asburgo e degli Ottomani ecc. ecc.) perché credo siano molto significative, ora le metto intere:

    - Un prince croit qu’il sera plus grand par la ruine d’un État voisin. Au contraire ! Les choses sont telles en Europe que tous les États dépendent les uns des autres. La France a besoin de l’opulence de la Pologne et de la Moscovie, comme la Guyenne a besoin de la Bretagne, et la Bretagne, de l’Anjou. L’Europe est un État composé de plusieurs provincs.

    Questo scriveva Montesquieu (1689-1755) nel 1727, credo si capisca anche senza traduzione;

    - Une guerre entre Européens est une guerre civile.

    Questo proclamava Hugo (1802-1885) nel discorso di apertura del secondo congresso internazionale per la pace di Parigi nell'agosto 1849 (il primo si era riunito a Londra nel 1843)

    L'Europa di Merkel, Schauble, Rehn, Dijsselbloem, Rehn, Juncker è fallimentare e per questo essere europeisti vuol dire anche andare contro ad un modello bipolare PPE-SD che non porta ad altro che ad esasperare le divisioni già esistenti nei singoli stati. E' un lavoro lungo, ma io ci credo più che mai, specie ora con il trionfo dei vari Salvini, Grillo, Syriza, Farage, euroscettici ed eurofalsi vari, Renzi Alfano e compagnia in testa. Sarà "centrismo", sono fiero di essere un radicale centrista se è così, ma non vedo altra soluzione per il nostro futuro.

    Tiger, hai ragione, io non contesterò mai tutti i dati che mi porti contro l'attuale Europa, ma se mi chiedi se sono felice di non avere sovranità la risposta sarà sempre sì: se venisse un esercito europeo ad occupare i paesi come Corleone e Monasterace (e le periferie delle città di tutta Italia), se avessimo un'agenzia di rating interna, se le decisioni venissero prese concordemente sopra gli stati e valessero subito per tutti senza i meccanismi di ricezione interna (che finisce sempre come quando, chi c'era, votaste per abolire il ministero dell'agricoltura per referendum, o quando cercavo la pillola per l'interruzione della gravidanza e mi trovavo davanti i medici obiettori), anche perché gli stati deboli come noi (che non valiamo nulla) ne gioverebbero soltanto. Poi c'è anche chi vota Renzi, Salvini e i vari "leader" del centrodestra tra boh Verdini Alfano Fitto Berlusconi Storace e non so chi altri eh, quindi alla volontà popolare ci si piega
     
  8. Helevorn

    Helevorn
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    estiqaatsi

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    2 Luglio 2015

    Il discorso di Hugo, proclamato quando ancora non esistevano né la Germania né l'italia, per intero (la prima parte), faceva così, se qualcuno ancora mi viene a dire che non è mai esistito un pensiero europeista (22 agosto 1849):

    Un jour viendra où les armes vous tomberont des mains à vous aussi ! Un jour viendra où la guerre paraîtra aussi absurde et sera impossible entre Paris et Londres, entre Pétersbourg et Berlin, entre Vienne et Turin, qu'elle serait impossible et qu'elle paraîtrait absurde aujourd'hui entre Rouen et Amiens, entre Boston et Philadelphie. Un jour viendra où vous France, vous Russie, vous Italie, vous Angleterre, vous Allemagne, vous toutes, nations du continent, sans perdre vos qualités distinctes et votre glorieuse individualité, vous vous fondrez étroitement dans une unité supérieure, et vous constituerez la fraternité européenne, absolument comme la Normandie, la Bretagne, la Bourgogne, la Lorraine, l'Alsace, toutes nos provinces, se sont fondues dans la France. Un jour viendra où il n'y aura plus d'autres champs de bataille que les marchés s'ouvrant au commerce et les esprits s'ouvrant aux idées. Un jour viendra où les boulets et les bombes seront remplacés par les votes, par le suffrage universel des peuples, par le vénérable arbitrage d'un grand sénat souverain qui sera à l'Europe ce que le parlement est à l'Angleterre, ce que la diète est à l'Allemagne, ce que l'Assemblée législative est à la France ! Un jour viendra où l'on montrera un canon dans les musées comme on y montre aujourd'hui un instrument de torture, en s'étonnant que cela ait pu être ! Un jour viendra où l'on verra ces deux groupes immenses, les Etats-Unis d'Amérique, les Etats-Unis d'Europe, placés en face l'un de l'autre, se tendant la main par-dessus les mers, échangeant leurs produits, leur commerce, leur industrie, leurs arts, leurs génies


    "Verrà un giorno in cui la guerra (e lì si parlava di guerre vere, non solo di commercio, industria, arti e genio intellettuale) sembrerà impossibile tra Torino (capitale, allora, dei Savoia ovviamente) e Vienna (capitale degli Asburgo), tra Berlino e Pietroburgo (capitali della Prussia e della Russia zarista), tra Parigi e Londra". È un discorso davvero illuminante per capire cosa si pensa a dichiararsi a 166 anni di distanza ancora europeisti.. e di certo scriveva meglio Hugo di chiunque di noi, quindi mi spiega meglio lui..

    Due "raggruppamenti immensi" perché all'epoca Cina e India non contavano un cazzo, questo è aggiornabile ovviamente, ma è altrettanto realistico: quattro "gruppi immensi", o "tre" e noi a coda con le nostre monete e i nostri sistemi..
     
  9. ador dorath

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    3 Luglio 2015

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  10. IAmTheLaw

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    3 Luglio 2015

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  11. claudiop7878

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    3 Luglio 2015

  12. forza panino

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    3 Luglio 2015

    Fantastici i commenti. Gli è bastato essersi dichiarato fascista per diventare automaticamente un grande agli occhi dei lettori.

    A 'sto punto a quelli che arrivano a Lampedusa conviene sbarcare con il braccio teso e il fez in testa, magari li ritroviamo candidati in Fratelli d'Italia alle successive elezioni.:lookaround:
     
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  13. claudiop7878

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    3 Luglio 2015

    contraddizioni in giro ce ne sono ben peggio gente sposata che al bar sbraitano contro i froci e poi di nascosto vanno a trans :rotfl:
     
  14. claudiop7878

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    3 Luglio 2015

    mahh che uno straniero si dichiarino di destra e simpatizzi in italia per salvini ci puo stare,in uk gli stranieri mi risulta che votino piu per i conservatori che per i laburisti esempio,la cosa buffa è che gli italiani che se dichiarano di destra lo fanno solo per odio (fasullo fra l altro perchè poi sono i primi ad andare a mignote e trans stranieri e a comprargli le cannette)verso gli stranieri ,la dx deve ringraziare proprio gli stranieri 30 anni fa il msi-dn (ma in compenso almirante rispetto a sti buffoni era un gigante)non lo cagavano nessuno,magari gli sputavano addosso quelli che oggi fanno quelli(finti)di destra
     
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  15. claudiop7878

    claudiop7878
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    3 Luglio 2015

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