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Chitarra: didattica

Discussione in 'Musicisti' iniziata da VentoGrigio, 5 Luglio 2008.

  1. F.Cortex

    F.Cortex
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    29 Giugno 2015

    Ha ragione. Poi dipende da quanto si ha incominciato a suonare. Tu a quale età hai incominciato ad imparare?
     
  2. F.Cortex

    F.Cortex
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    29 Giugno 2015

    Ah vabbè, ovvio. Però diventare un virtuoso significa comunque suonare da 9,5-10 e a scuola per prendere quei voti nella maggior parte dei casi, bisogna studiare molte ore nella giornata.
     
    A Albi piace questo elemento.
  3. alexi_laiho

    alexi_laiho
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    29 Giugno 2015

    c'è da aggiungere anche il fatto che ognuno di noi ha un limite fisico, oltre il quale non potrebbe andare
     
  4. Albi

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    29 Giugno 2015

    Relativamente tardi, verso i 18 anni, alla fine del 2007 (per il diciottesimo dei miei compagni di scuola mi regalarono Guitar Hero 3... Nacque tutto da lì. Fino ad allora ero un giocatore seriale, poi con l'arrivo di guitar hero prima e delle chitarre vere poi, mollai tutto. Sembra ieri, cacchio)

    Suonato alla cazzo per un annetto (anche se fu fisicamente piuttosto utile: mi incaponivo a fare tutto in downstroke, anche robe fisicamente impossibili da fare tutte in battere tipo l'intro di Thunderstruck degli AC/DC... E ora, merito anche delle pugnette, ho un polso destro che è instancabile :D ), poi sono arrivati i primi gruppi... A me piaceva il Blues e tutti i derivati anni '70, schifavo abbastanza il rock chitarristico da Blackmore in poi, mettiamola così. Comunque grazie a "Misirlou" di Dick Dale feci pratica e sviluppai una pennata alternata decente per quello che dovevo fare.

    Poi cinque anni fa ho iniziato a suonare col gruppo di cover con cui suono tuttora e ho "scoperto" il rock anni '80 e rivalutato i chitarristi meno blues e più rock, se non metal. Inutile dire che i miei ascolti si sono espansi in maniera considerevole e di conseguenza il mio vocabolario ne ha giovato. La tecnica è andata in crescendo fino all'anno scorso, quando mi resi conto che serviva qualcosa in più.

    E qui entra in gioco il mio maestro, che conoscevo già da anni (la vera figata di avere un amico ad insegnarti: sarà anche diplomato al CPM, chitarrista coi Koza Noztra, etc... Ma non ti senti né obbligato, né in imbarazzo).

    Adesso timing, plettrata e legato sono migliorati in maniera esponenziale e approccio timidamente qualche sweep a due o tre corde (prevalentemente qualche cazzatella di economy picking a tempi blandi, tipo 80 bpm, per rendere più fluide le "cascate" di pentatonica minore alla Jimmy Page o di minore naturale alla Michael Schenker; ogni tanto infilo qualche arpeggio diminuito a tre corde tanto per creare qualche dissonanza se la canzone lo richiede quando sto improvvisando/cazzeggiando col secondo gruppo).

    Ecco, entro il 20 luglio come compito devo impararmi Rising Force e se le ritmiche non sono un problema, quegli stracazzo di arpeggi in settima su due corde mi stanno facendo salire la primavera araba... Credo di essere sui sedicesimi a 90 bpm per il momento e devo lavorarci ancora un bel po'.

    Quanto alla figa (la cosa più importante di questo discorso), non ho mai brillato per capacità sociali fino alla fine della triennale (estate 2012), quindi i miei primi 4 anni da chitarrista li ho spesi piuttosto bene, anche da autodidatta (merito di aver jammato con gente molto più grande di me in oratorio o in giro per il mondo in contesti improbabili, ma ogni volta cercavo di imparare qualcosa dalla loro impostazione o dai loro fraseggi). Dopo la laurea sono arrivate le prime scopate "seriali" (e infatti nel 2013 mi sono pure fidanzato con la mia attuale dolce metà) e insieme alla laurea magistrale e al primo lavoro, il tempo dedicato alla chitarra è ovviamente sceso. Il fatto però di aver iniziato a prendere lezioni nel 2014 mi ha obbligato ad essere più metodico col mio tempo a disposizione, per cui penso che la mia vita in questo momento abbia una dose accettabile (ma non esaustiva) di chitarra e una dose soddisfacente di patata (non ho una ragazza apprensiva/appiccicosa per fortuna, quindi ci vediamo il giusto e ce la godiamo il giusto).


    Ora che ci penso ho scritto un papiro abbastanza sconclusionato.

    Bho, mi girava :lookaround:

    (...sono in ufficio e mi sto facendo due maroni così...)
     
    #4294
    Ultima modifica: 29 Giugno 2015
  5. FTW

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    29 Giugno 2015

    dimentichi il talento...quello non s'insegna...
     
  6. F.Cortex

    F.Cortex
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    29 Giugno 2015

    Of course, altrimenti non ci sarebbe un abisso tra un Kurt Cobain ed un Malmsteen. Ed entrambi hanno suonato la chitarra fin da piccoli.
     
  7. FTW

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    29 Giugno 2015

    abisso in che senso?
     
  8. Albi

    Albi
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    29 Giugno 2015

    Va anche detto che Kurt Cobain non ha mai messo la chitarra (o meglio, la pratica) al primo posto :D

    Il suo talento era a livello lirico, ma sono due generi e due contesti talmente diversi che non val nemmeno la pena stare a fare paragoni. E paradossalmente in un anno credo di dedicare tanto tempo di ascolto ai Nirvana quanto a Malmsteen proprio per le loro differenze :D
     
  9. God of Tapping!

    God of Tapping!
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    29 Giugno 2015

    io continuo a chiederlo come favore...la smettiamo di dire che kurt era un chitarrista?!?!
    va bene testi profondi (a me fanno cacca) e ottimo cantato (non me ne intendo ma a me fa schifo)
    CON LA CHITARRA PERO' PUPPAVA (termine rubato al luppooooo).

    Ftw...abisso nel senso di ABISSO. malmsteen ha tocco, suono e tecnica...kurt amplificava le acustiche con un'ampli da elettrica per dirti sul suono...sul resto non mi esprimo.
     
  10. F.Cortex

    F.Cortex
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    29 Giugno 2015

    Beh neanche la voce se per questo la metteva al primo posto. Lui era un urlatore, non un cantante. Al massimo, ma proprio al massimo si poteva definire uno "scrittore". E a me i Nirvana non fanno schifo eh. E poi il mio era un esempio sempliciotto, forse avrei potuto mettere uno Slash, al posto di Cobain, giusto per far capire che anche il talento conta.
     
    #4300
    Ultima modifica di un moderatore: 29 Giugno 2015
  11. F.Cortex

    F.Cortex
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    29 Giugno 2015

    Penso che sull'ottimo cantato intendi il fatto che magari il suo timbro si adattava bene alle sonorità sporche del gruppo.
     
  12. Albi

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    29 Giugno 2015

    Era un chitarrista.

    Mediocrissimo, ma lo era :sadic:

    Come scrisse una volta Chuck Klosterman: "Il successo commerciale non è prova di valore artistico, ma sicuramente di valore culturale."

    Io mi ritrovo molto d'accordo, tutto il resto sono considerazioni da riccardoni.

    Le cose funzionano solo se messe nel loro contesto, Cobain è un chitarrista oggettivamente di merda in termini di tecnica & co, ma era un in un contesto dove la tecnica non serviva. Non è una questione di "sssh non capite l'arte", perché quelle sono cazzate e com'è giusto che sia non tutti sono disposti/predisposti a recepire un certo messaggio in un certo modo (come detto poco fa: in un anno dedico lo stesso tempo di ascolto ai Nirvana che a Malmsteen... Perché alla lunga mi annoiano, li apprezzo per le loro differenze ma a piccole dosi perché so come sono e cosa vogliono veicolare e su di me funziona solo fino ad un certo punto).

    Non è nemmeno un discorso (tipicamente da riccardoni) del tipo "eh ma la mia concezione di musica e di chitarra è che...": con la nostra personalissima visione di come si debba suonare, il mondo può bellamente pulircisi il culo. Dipende tutto da quello che vuoi dire utilizzando la chitarra come mezzo espressivo e da chi vuoi raggiungere. Il resto sono solo naturali conseguenze e vari livelli di accettazione.
     
    #4302
    Ultima modifica: 30 Giugno 2015
  13. FTW

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    29 Giugno 2015

    esatto, è proprio questo il punto...anche perché Lucio Fontana, giusto per fare un esempio, pare sia considerato un grandissimo artista, ma non faceva altro che tagliare le tele...
     
  14. FTW

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    29 Giugno 2015

    tra malmsteen e johnny ramone o bb king?

    premetto che i nirvana non mi sono mai piaciuti...se il loro mito è dipeso dal "genere" allora non mi spiego perché i kyuss non abbiano avuto lo stesso successo...

    malmsteen un grande chitarrista? sicuramente...come gli altrettanti cloni sparsi per il mondo e destinati a rimanere tali...che c'è dopo malmsteen?
    perché, per riprendere l'esempio di fontana, che ci vuole a tagliare una tela? solo che prima di lui non ci aveva pensato nessuno...speriamo che il post-malmsteen non sia il ritorno ai nirvana, altrimenti tutte quelle ore di studio a cosa saranno servite? e, ripeto, quando penso a loro certe volte concordo con ted nugent...
     
  15. gobbonero

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    29 Giugno 2015

    questo discorso del chitarrista/non chitarrista a seconda della tecniica e della musica suonata mi suona di cazzata adolescenziale, purtroppo molti rimangono li. da piccoli si pensa (il piccolo metallaro che combatte con la madre che vuole tagliargli una improbabile fofata) che il metal sia l'unica musica ascoltabile e tutto il resto o quasi, cacca
    poi uno si spera che cresca ed arrivi a comprendere che non è il virtuosismo che fa il chitarrista anzi, questo fanatismo eccessivo ha secondo me castrato della creatività musicisti talentuosissimi
    e poi una piccola nota: questi fantomatici virtuosi del metal (malmsteen & company) seguendo lo stesso meccanismo di paragone non sono NIENTe rispetto ai grandi chitarristi classici
     

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