Sulla omosessualità

"Tagliatelle in piedi" contro le sentinelle silenziose - Repubblica.it

Se sono a Torino magari ci vado.

 

Sono al lavoro, spero di avere tempo per risponderti.
Per la donna penso si faccia di più sentire l'orologio biologico, l'idea delle uova in scadenza.
Io sono dell'idea che come ci siamo staccati dalle bestie grazie al nostro cervello, così dovremmo fare anche con la riproduzione.
Non sono interessato ad avere dei figli "di corpo", ma dei figli "di mente".
Non sono interessato a trasmettere il mio patrimonio genetico, ma il mio patrimonio intellettuale.
Voglio che siano i miei pensieri a sopravvivermi più che i miei cromosomi.
Ho 39 anni ed attorno a me ne ho viste e ne vedo di coppie, ma anche di donne singole, che vorrebbero un figlio semplicemente perché è una voce da spuntare nell'arco della propria vita. Ce lo hanno inculcato nella testa fin da bambini: devi laurearti, devi sposarti, devi riprodurti
A DOPO!!!

 

Guarda, sono d'accordo e penso sia un discorso condivisibile a prescindere dalla propria opinione sull'omosessualità.

Preciso meglio quel che dicevo sull'uomo come animale: io credo che l'uomo resti comunque un animale, con la differenza di una razionalità maggiore e (plausibilmente, tolte le opinioni degli animalisti) di una maggiore complessità emotiva, all'interno delle quali si inquadrano i tipici istinti degli animali, tra cui quello di riprodursi.
Per cui non intendevo dire: siccome siamo animali, dobbiamo per forza riprodurci. Ma semmai: siccome siamo animali, una parte del desiderio di riprodursi è plausibile, se non probabile, venga da lì.

 

C'entra anche quello che avevo risposto ad Evillupo, lo sviluppo sostenibile
Il Neanderthal, avendo a disposizione poco cibo si nutriva ogni volta che era possibile; essendoci molte possibilità che la sua prole morisse, si riproduceva ogni volta che era possibile.
Ora, almeno per noi, il cibo abbonda e grazie sia a questo che ai progressi della cultura (igienica in primo piano) e della medicina, un'altissima percentuale di bambini arriverà all'età biologica per riprodursi.
Il cervello ci impone di limitarci nel mangiare, ma l'istinto di abbuffarsi fino ad esplodere c'è sempre.
Parimenti per quanto i bambini siano limitanti per la libertà personale, fonti di continue preoccupazioni, un pozzo senza fondo per il portafogli, l'istinto spinge verso il diventare genitore.
UFFA, CHE PALLE!!! CAZZO STA SUCCEDENDO ADESSO?!?

EDIT: Rissa fra ubriachi nel parcheggio

 

Mi sembra un discorso abbastanza condivisibile, anche se non capisco tutti questi riferimenti all'evoluzione (che non è mai lineare) e alla natura.
Per Singer, invece, non è così: probabilmente hai letto qualche facile strumentalizzazione recente mentre leggendo direttamente i testi è molto diverso
Quel giornalismo senza fonti e la falsa tesi attribuita a Peter SingerÂ*|Â*Leonardo Caffo

 

Ah ecco, mi sembrava strano. Ho anche letto una sua intervista ieri che mi ha fatto subito sospettare che quell'articolo uscito la settimana scorsa fosse una bufala.

 

Questo perché purtroppo il pubblico medio dei lettori ha scarso interesse verso barbose disquisizioni filosofiche, preferisce di gran lunga la sparata grossa che crea un polverone. I giornalisti lo sanno e quelli poco professionali ne approfittano.

 

sempre successo in ogni campo, dopotutto basta guardare chi guadagna voti accade anche nei campi specialistici, figuriamoci nei mass media

 

Scusa, sono sicurissimo che l'articolo de IlGiornale sia stato manipolato e distorto, ma sinceramente l'ho citato solo perché ha ricicciato nell'altro topic ed era un riferimento per gli altri, ma io non l'ho nemmeno letto perché la tesi sull'aborto infantile di Singer mi era già nota da prima. Ed esiste, circostanziata quanto ti pare con tutti discorsi molto razionali(non è certo l'irrazionalità di cui può essere accusato) utilitaristici e filosofici, ma c'è. Non so se nel tempo ha cambiato idea, io lo spero, non sono il biografo di Singer, ma a prescindere dal fatto che sia stato lui o qualcun'altro, oggi quell'idea ed anche altre "discutibili" sono promosse in ambito di bioetica.
Chiara Gatti, In merito all?aborto post-nascita. Nuovi nomi per vecchie prassi*|*Filosofionline.com

Sul mio riferirmi all'evoluzione:
non sto tracciando una linearità né prospettando nuove tappe evolutive. Mi riferisco all'evoluzione come origine di quello che siamo biologicamente, intendendo cose anche abbastanza ovvie del tipo "ci siamo evoluti per respirare aria ricca di O2 e non di CH4". E con questo intendo che ogni progresso deve essere coerente con questa natura, non si può guardare in positivo ad un progresso che ci fa respirare CH4, e non perché il CH4 sia intrinsecamente "male" o "peccato" ma perché per come siamo fatti è indiscutibilmente una cosa disadattiva.
Del resto l'ho anche detto, non pretendo nemmeno di avere un'idea chiara di natura umana né pretendo che sia condivisa, ma sono abbastanza certo che può adattarsi a certi stress ambientali e non ad altri. Occhio solo a cercare un progresso per il quale siamo adatti.

 

Jon credo che mi hai frainteso.
Non ho detto che il bambino sia, come se fosse la definizione, un prurito dei genitori.
Ho detto che pensare al "diritto di aver dei figli" mi fa pensare che il bambino in questi casi sia inteso come soddisfazione di un proprio capriccio che hai bisogno di soddisfare.
Io non mi definirei mai come un diritto dei miei genitori. Perché la mia esistenza è stata causata indiscutibilmente da loro, ma non è a loro che è subordinata, ed il significato glie lo trovo io. È una cosa un po' contorta ed esistenziale.
Non penso nemmeno che tutti intendano così la genitorialità(nemmeno i gay) ma molti sì. C'è anche chi fa un figlio per consolidare un rapporto in crisi. Sono concezioni molto egoistiche e quando sento certe argomentazioni sul diritto di figliare ne sento la puzza.

 

Se "nessuno vuol negare diritti" e "non c'è nessun problema a riconoscere le unioni omosessuali", com'è che ancora non c'è una legge in merito, nonostante se ne parli da anni?

 

Perchè evidentemente non ci si è messi d'accordo sulle modalità del riconoscimento di queste unioni,e non si parla solo di omosessuali. Ad esempio ci sono differenze tra il matrimonio e il riconoscimento delle coppie di fatto,con le problematiche relative all'eredità,all'assistenza in ospedale e simili.

 

Non prendiamoci in giro, se ci fosse stata la volontà di riconoscere le unioni omosessuali lo si sarebbe fatto. Siamo l'unico (o quasi) paese europeo che non ha alcuna legge in merito.
Poi, già solo il fatto di volere le unioni civili e non il matrimonio costituisce una discriminazione e una negazione di diritti.

 

Qual'è il diritto che ti è negato una volta riconosciute le unioni civili? Le adozioni?

 

Il diritto al matrimonio, oltre alle adozioni.