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Medicina & Salute

Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da Evillupo, 5 Dicembre 2014.

  1. Evillupo

    Evillupo
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    bestemmie e parole d'orgoglio

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    5 Dicembre 2014

    Dato che è stato richiesto, ho pensato di creare il topic sulla medicina.
    Quì potete chiedere chiarimenti e pareri per quello che riguarda il mondo dei trattamenti sanitari.

    Quindi volete sapere che cavolo hanno fatto in realtà quando vi hanno ridotto l'ernia iatale? e che cavolo è l'ernia iatale? Scrivete quì e probabilmente qualcuno vi saprà rispondere, sia esso un medico, studente, un infermiere o semplicemente un utente informato.
    Volete una diagnosi per il vostro disturbo e volete potervi curare senza avere lo sbattimento di andare a fare la visita dal medico? E magari volete pure una ricetta via PM? Col cavolo! Dal dottore ci dovete andare lo stesso, e se siete così avventati da basarvi sulle cose che scriviamo quì dentro e ci rimettete la pelle sono cavoli vostri.
    Che questo sia CHIARO.
    Questo non è un ambulatorio, quì al massimo si possono dare consigli, che possono essere anche totalmente sbagliati.
    Questo è uno spazio in cui ci si confronta, sia per quanto riguarda le conoscenze tecniche della branca medica, sia per quanto riguarda le esperienze di vissuto personale di ognuno di noi; con le malattie di cui siete affetti voi, i vostri cari ecc... ecc...

    Secondo appunto: io sono per la libertà di parola. Quindi anche se parlate di cure alternative e metodi non convenzionali nella cui efficacia io NON credo, siete liberi di fare liberamente. Tuttavia accettate anche che qualcuno vi dica che non è d'accordo e mantenete il RISPETTO RECIPROCO. Troppe volte in ambito medico si litiga intorno a certi argomenti, dato che spesso ci si sente più intelligenti e professionali dell'altro, e l'unico che ci rimette è il malato. Certo magari evitate di scrivere falsità in malafede o di parlare troppo sicuramente di cose che conoscete troppo poco... ma queste sono cose che valgono in ogni ambito.
    Anche le polemiche su malasanità, dottori stronzi/cattivi riservatele per i topic dove la polemica è ben vista.
    Non è questo lo scopo del topic.

    Chiuse le premesse.

    Ora: volete sapere, anatomicamente, dove sta il punto G?
    Anch'io vorrei tanto...:lookaround:
     
    #1
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  2. The Black Goddess

    The Black Goddess
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    Supreme Vampyric Evil

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    5 Dicembre 2014

    Ciao Evillupo! Il topic è interessantissimo, grazie per averlo aperto. In secondo luogo, tu sei un medico già abilitato o studi ancora per diventarlo? Che specializzazione? :)
     
    #2
  3. Evillupo

    Evillupo
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    bestemmie e parole d'orgoglio

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    5 Dicembre 2014

    ...
     
    #3
    Ultima modifica: 21 Dicembre 2018
  4. gianowar

    gianowar
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    è ora di basta1!1!

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    5 Dicembre 2014

    Toh, un collega, cominciamo a essere tantini sul forum a studiare medicina.
    Topic potenzialmente molto interessante, da seguire con attenzione
     
    #4
  5. Helevorn

    Helevorn
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    estiqaatsi

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    5 Dicembre 2014

    ve ne potrete pentire, io potrei piantarci le tende qui eh :sisi:

    comunque è bello sapere che studiate medicina, ho un'ammirazione immensa per chi ha questa passione anche perché ho visto quanto sia difficile sia entrare che rimanerci tutti gli anni in quella facoltà!
    una mia cugina è figlia di due medici che ho sempre davvero ammirato tantissimo, sono molto più giovani entrambi di mio padre e li ho visti quindi già alle loro "prime armi", poi la vita mi ha portato ad incrociare la strada di centinaia di medici e..

    ecco la prima cosa che esula un po' dal topic (no davvero io vivo in ospedali e cliniche da 10 anni ve lo riempio e devo autolimitarmi :lookaround: ) : mi è capitato più volte di trovarmi di fronte a medici straordinari nel loro campo, che tuttavia non hanno mai dedicato tempo ad un'educazione umanistica o non hanno proprio mai coltivato quel lato empatico che secondo me è fondamentale nel rapporto medico-paziente,specie se si parla non di professori o di chirurghi, ma di medici che sono a contatto con malati che possono essere anche terribilmente provati dalle loro malattie..

    questo mi ha sempre fatto molto riflettere, io non ho mai chiesto che com-patissero (mica sono miei amici, ci mancherebbe) né che comprendessero (perché grazie a dio non tutti hanno tutte le malattie!), però che empatizzassero e si mettessero nei panni e nei pensieri del paziente. Che ne dite? secondo me non è qualcosa di necessariamente innato, è qualcosa che si può imparare..

    ricordo sempre il mio relatore della triennale che mi disse che per ogni storico è necessario tener sempre la mente allenata leggendo romanzi, poesie e scritti di ogni tipo, lui (uno dei medievisti più insigni che abbiamo in italia,anche se ormai è in pensione e non insegna più credo!) mi faceva esempi da mishima (un preferito di entrambi!) a woody allen.. perché se uno si ciba solo di storiografia e di erudizione in un attimo diventa freddo, distaccato, difficile da leggere, persino indisponente..

    penso che lo stesso principio (ovviamente si parla di persone e non di libri in questo caso!) possa valere anche per chi si appresta ad esercitare la professione medica a qualsiasi livello, specialmente chi è a contatto con pazienti "lungodegenti" o psichiatrici, come nel mio caso. Io sono scoppiato più volte a piangere (e non me ne vergogno) davanti a psichiatri con decenni di esperienza e lauree e specializzazioni con lode.. senza che si smuovessero.

    grazie mille per aver aperto il topic! Spero che possano scriverci in molti e identificarsi appunto come studenti, appassionati, infermieri, medici.. lo seguirò con un sacco di voglia qualsiasi piega prenda :)
     
    #5
  6. Il Luppoooo

    Il Luppoooo
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    Piglia schiaffone su chiappa

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    6 Dicembre 2014

    Da ignorante in materia io penso invece che quello del distacco, specialmente negli psichiatri, sia un meccanismo di autodifesa messo in atto volontariamente e coscientemente.
    Per quanto possa sembrare crudele e cinico penso che annullare completamente ogni lato umano nel rapporto con pazienti affetti da problemi psichiatrici penso sia l'unico modo per averci a che fare tutti i giorni svariate ore a giorno per decine di anni senza diventare uno di loro.
    Inoltre ovviamente avere un medico sano di mente al 100% è anche nell'interesse del paziente, direi.
     
    #6
    Ultima modifica: 6 Dicembre 2014
  7. LostMetallerOnTheIsland

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    6 Dicembre 2014

    Io sono al terzo anno di Medicina, dall'anno prossimo incominciamo a fare tirocinio e per ora della parte patologica della Medicina non ne so praticamente quasi niente :patpat:

    Occhio però, giustissimo tenere la mente aperta a tutto, ma che abbia un fondamento scientifico, se no si rischia di avere tante piccole Stamina in giro! (e ce ne sono già veramente molte)
     
    #7
  8. Evillupo

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    bestemmie e parole d'orgoglio

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    6 Dicembre 2014

    Io ti dico la mia esperienza. Sono sempre stato convinto dell'importanza del lato umano e lo sono tutt'ora. Sebbene alle superiori non sia mai stato un secchione(non studiavo NIENTE) ho sempre trovato dell'interessante in ogni lato del sapere e ho sempre letto molto per i fatti miei. All'università invece ho trovato un ambiente molto più chiuso di vedute. Per moltissime persone quì avere una conoscenza olistica significa che sei ematologo ma te ne intendi anche di gastroenterologia. Ci sono anche le eccezioni ma la regola generale è più o meno questa. Secondo me c'abbiamo una tale mole di studio di tipo esclusivamente "tecnico scientifico" che moltissimi riducono ai minimi termini lo spazio per le escursioni fuori dal campo medico scientifico. È un ambiente totalizzante.
    Me ne accorsi quando uscii per la prima volta con un mio compagno di università(6 anni più grande di me perché prima di fare medicina si era laureato in odontoiatria) e i suoi amici, tutti laureati in medicina od odontoiatria e fidanzati tra di loro. Un'intera serata a parlare, ridere e scherza sul professore, sul primario, sul ricercatore ecc... Madonna santa! Pensavo di trovarmi in mezzo ad una antica classe nobiliare, in cui tutti sono separati dal resto del mondo e si riproducono tra di loro.
    Ma la cosa più brutta è che io stavo diventando sempre di più come loro. Un giorno mio fratello entrando in camera mia mentre ero in piena fase REM mi sentì delirare cose tipo: "IL MIDOLLO IL MIDOLLO!!!"
    Questo per darti un'idea di quanto nemmeno il sonno certe volte ti dia tregua.
    Io in verità continuo ad avere un gruppo musicale in cui canto, ad andare a lezione di pianoforte e preparare gli esami del conservatorio, a leggere romanzi e saggi vari. Ma tutto questo costa tantissimo. Non vado in vacanza dal primo anno e finisco gli esami dell'anno sempre a Dicembre e non a Giugno. E per mantenere costante questo gap e non farlo crescere sono costretto a continuare con i tuor de force. Non ti dico quanto sia difficile mantenere una situazione sentimentale.

    Nel programma di studio appaiono poi cose come "rapporto medico-paziente", "saper informare", ed abbondano le conferenze di tipo esclusivamente relazionale con nomi ridondanti del tipo "il sostegno psico-affettivo nel paziente con patologia ad esito infausto: una guida per il medico/uomo" e cose addirittura più eteree e pompose. Io ci son stato e non servono a niente. Il relatore spesso è stato costretto e sa cos'è l'empatia perché ha letto la definizione sulla Treccani(quella online). Al corso monografico "rapporto medico-paziente" il professore, evidentemente costretto tanto che il primo giorno non si presentò nemmeno, aprì delle slide fatte da un altro ed esordì dicendo:"questo l'ha fatto chi aveva molto più tempo da perdere di me".

    Insomma non è semplice per niente. Una vera visita fatta per bene dovrebbe durare ore(non esagero) e si dovrebbe addirittura dedicare del tempo esclusivamente alla creazione del rapporto di fiducia tra le parti. Questo non solo non avviene ma NON PUO' avvenire perché i pazienti sono troppi. A questo punto il medico deve solo essere bravo nel suo lato tecnico, cioè fare la giusta diagnosi e impostare la giusta terapia. E non si tratta nemmeno di essere geniali o intuitivi, si tratta di conoscere le linee guida ed applicarle(linee guida che vengono dai magnifici USA, terra di assicurazioni e avvocati che ti parano il culo, di cui noi siamo diventati una stupenda colonia).

    Ultima cosa: per quanto riguarda il dottore che non si scompone davanti alla tua sofferenza. È vero che quando devo lavorare con gente che soffre tutti i giorni non posso affatto permettermi di sentire realmente la loro sofferenza. Non riuscirei a vivere. È anche vero che dovrei essere talmente bravo da comprendere il tuo dolore e, senza soffrire realmente come te, mostrarmi partecipe e farti sentire che per quanto mi è possibile non ti lascio solo con la tua sofferenza. Questo si che DEVE essere fatto. Si può fare ma è molto difficile. Non a caso i medici sono tra i più grandi etilisti nella società. E tra i medici gli psichiatri in particolare(queste son statistiche reali eh).
    Il giovane dottore di mia nonna, che è stato così gentile da permettermi di accompagnarlo durante le visite per far pratica, mi disse"tu bevi? Andando avanti capirai che è molto importante bere in questo lavoro". A te le conclusioni:hihi:
     
    #8
  9. Evillupo

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    bestemmie e parole d'orgoglio

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    6 Dicembre 2014

    Il trattamento del paziente richiede di venire a patti con: omeopatia, metodo stamina, metodo DiBella, naturopatia, malocchio, pranoterapia ecc...
    Se ti mostri chiuso a queste cose il paziente, quando ti va bene e continua a venire da te per farsi curare, ti negherà preziose informazioni durante l'anamnesi. Tanto per farti un esempio: il paziente che si cura con succhi di frutta tra cui il pompelmo(e ce ne sono), potrebbe non rispondere affatto alla chemio. Lui starà benissimo perché la chemio non fa effetto, quindi tu, che ignori la verità, potresti addirittura interpretare la cosa come un segno positivo perché vorrebbe dire che tollera bene la terapia. Dopo un mese o meno però te lo ritrovi agonizzante con metastasi multiple.
    Quindi fidati, meglio per tutti lasciare libertà di parola e tolleranza.
    Siccome anche un utente potrebbe trattare alcune sue problematiche con metodi che di scientifico non hanno niente, mi sembra giusto che possa scrivere quì dentro senza paura di essere deriso da nessuno

    P.S. alcuni pazienti non vogliono prendere i farmaci tra cui le Statine, che abbassano il colesterolo. Ti racconteranno che si curano con cose naturali tipo certo "riso rosso", che è un fungo che produce naturalmente indovina cosa? Le statine! È importantissimo che il paziente ti dica che prende questa cosa e quanta ne prende così imposti una terapia completamente diversa.
     
    #9
    Ultima modifica: 6 Dicembre 2014
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  10. Helevorn

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    6 Dicembre 2014

    beh sì un conto è "sano di mente" ed anche qui potremmo discutere molto sull'argomento, un conto comunque è un automa.. le esperienze negative che ho avuto io hanno coinvolto quasi sempre professori e dottori con mille lauree specializzazioni e lodi, ma che non sapevano nemmeno come porsi al livello umano nei miei riguardi, certo io voglio che loro siano "sani di mente" ci mancherebbe, ma non voglio nemmeno essere trattato come una cavia o peggio come un granello tra mille a cui dare qualche farmaco e chiuderla lì senza capire come mi sento, cosa mi fa stare male e cosa provo; quando il dottore prova un attimo di empatia lo si percepisce subito. A livello psichiatrico l'empatia è necessaria, quindi sono in disaccordo..non so dalla loro parte com'è, io sono sempre stato solo un paziente, uno tra migliaia, però mi ha sempre distrutto e portato a distruggermi lo scontrarmi (agli inizi dei miei problemi, nell'adolescenza, e durante le successive ricadute fino all'ultima più grave in concomitanza con la malattia per cui sono stato operato alla prostata) con medici che non vogliono, non sanno o non ti fanno capire che stanno comprendendo ciò che io provo..che per una persona normale e sana ovviamente è pazzia, e per questo lo psichiatra dev'essere sano!, ma per me, evidentemente, è qualcosa di talmente grave da risultare insuperabile, e se mi dici asetticamente che mi invento tutto o mi dai consigli che sai benissimo che non potrò mai mettere in pratica proprio per la condizione medica,sanitaria,psicofisica in cui mi trovo, non so se riuscirai a far a tutti i tuoi pazienti il bene che cercano e meritano

    grazie mille per questa risposta! :) La prima parte mi ha chiarito molto in particolare, sul vostro ambiente di studio e di lavoro..
    Sull'ultima frase era solo un mio stupido esempio personale, e capisco benissimo il vostro punto di vista.. per questo dico che bisogna essere portati sì sul lato tecnico e scientifico ma anche sul lato emotivo,specie in certe categorie,appunto. Io sono scoppiato a piangere un'estate,l'ultima in cui vidi quello che fu il mio psichiatra "storico" per alcuni anni e che mi aiutò a trovare una via (da un lato però poco psicoterapeutico e psicologico, anche perché ovviamente è un laureato in medicina e non ha fatto 5 anni di psicologia!) per districarmi tra i miei problemi più o meno gravi, a cui lui diede sempre comunque molto spazio anche se ovviamente sono tutte cose "psicosomatiche":agorafobia,fobia sociale,attacchi di panico,depressione, e tutto il resto.. Da quando ho iniziato a star male fisicamente però, da 4 o 5 anni,non riuscivo più a vedere in lui una risorsa,non mi capiva da un punto di vista umano e mi diceva tutto ciò che non mi poteva far stare bene,conoscendo bene la mia condizione..scoppiai a piangere in quell'estate,avevo migliaia di cicatrici sulla parte sinistra del corpo,molte aperte,e lui scrisse una lettera al mio centro di salute mentale (dove andavo appunto da molto tempo perché non mi trovavo più bene da lui),mi disse che lui era il mio psichiatra di riferimento e tutto il resto. Là mi dissero che si poteva esser sentito scavalcato,non lo so,è un dottore di 60 anni,con un'esperienza immensa,e di fronte ad un ragazzo di ventiquattro anni in lacrime e con i vestiti insanguinati mi ha lasciato andare via. E non l'ho mai più rivisto tra l'altro..sono corso al csm di vignola,qui,e di lì all'ospedale per la trasfusione.

    Io so che ho una visione molto più sbilanciata dal lato emotivo e umanistico anche perché comunque le mie due lauree le ho prese a lettere e appunto ho problemi psichici da undici anni credo, circa, quindi posso essere molto parziale, lo so. Immagino anche che ai vostri seminari o alle vostre lezioni di rapporto medico-paziente l'utilità sia irrisoria, è per questo che io dico .. che bisogna essere portati se si vuole intraprendere un certo cammino, poi sono stato operato chirurgicamente tante volte e lì devi essere bravo tecnicamente mica altro, ma se vuoi intraprendere quella strada.. infatti mi ha fatto molto piacere leggere della tua esperienza e del tuo rimanere aperto anche da questo punto di vista..è difficilissimo lo so,ma si può fare..va beh mi sono dilungato troppo lascio che i prossimi post siano inerenti di più al topic :D
     
    #10
  11. Helevorn

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    estiqaatsi

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    6 Dicembre 2014

    ecco, riguardando i vostri post sulle cure alternative e sulla libertà io sono sempre stato molto contrario a tutto questo, forse in parte ho sbagliato perché hanno iniziato a riempirmi a quindici anni di psicofarmaci (mi riferisco in questo caso però alla psicoterapia non psichiatrica, mentre per tutti i metodi alternativi ho sempre avuto una diffidenza immensa..non mi ci sono proprio mai dedicato, a parte l'agopuntura anni fa che non mi servì a niente..e i fiori di bach e quelle robe lì che mi servirono ancora a meno), però dall'altro lato specialmente con i problemi di salute con cui sto combattendo in questi anni mi sono sempre sorpreso di quante diagnosi e terapie diverse io abbia avuto, avrò visitato non so, prima di arrivare al neurologo con cui sono da luglio, dieci urologi e simili che mi hanno dato: vesiker betmiga cardura laroxyl gabapentin lyrica ciproxin zitromax amplital bactrim rivotril (quindi voi che siete medici o studenti sapete che sono robe anche molto diverse tra loro!). E il bello è che alcuni di questi medici accusavano gli altri.. a parte i classici che ti dicono "è tutto psicologico" e vai da uno il giorno dopo che ti dice "è tutto fisico", mi sono sentito dire tipo da un dottore (al policlinico di modena) che sarebbe da arrestare un medico che propone una cistoscopia ad un ragazzo di 25 anni (mentre me l'hanno proposta più urologi), così come che (dal direttore di urologia di reggio) le iniezioni intraprostatiche (di gentamicina, praticatemi dal primario di urologia di carpi, a 20km! :hihi: ) sono pratiche "non riconosciute dalla medicina ufficiale" o qualcosa del genere,insomma,non ricordo la parola precisa, ma il senso era questo.

    Ecco, forse è la medicina in sé che ha ancora un po' da progredire, e su questo sono con tutte le mie forze a favore della ricerca e della sperimentazione :sisi: però c'è un sacco di discordia a fronte di una situazione unica, o giustamente mi si può dire: ognuno prova quello per cui ne sa di più e che crede funzioni, ci mancherebbe..
     
    #11
  12. Il Luppoooo

    Il Luppoooo
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    Piglia schiaffone su chiappa

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    6 Dicembre 2014

    Ora capisco meglio quello che dici e mi trovo ovviamente d'accordo con te. In questo caso però non parlerei di empatia come tu dici ma di rispetto del paziente. Insomma, penso che ci voglia un giusto mezzo che comprenda il distacco emotivo ma anche l'impegno e il 100% di disponibilità e apertura verso i problemi del paziente.

    In ogni caso ti faccio i miei auguri per la tua situazione :)
     
    #12
  13. Ross the Boss

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    6 Dicembre 2014

    Io ho pochi dubbi in merito ma chiedo a un medico di chiarire dal punto di vista tecnico la panzana dei vaccini che causano autismo, giusto perché sempre più bifolchi non fanno vaccinare i propri figli per questo. :D
    (non mi riferisco ovviamente alle vaccinazioni contro le influenze stagionali che ho sempre evitato anch'io)
     
    #13
  14. Il Luppoooo

    Il Luppoooo
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    Piglia schiaffone su chiappa

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    6 Dicembre 2014

    Pfffffff vaccini che causano autismo :hihi:

    Ma quale autismo, lo sanno tutti che i vaccini fanno diventare gay :lookaround:
     
    #14
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  15. Evillupo

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    6 Dicembre 2014

    Vuoi leggerti tutta la storia con la noia che questa comporta? Accomodati
    Il vaccino causa l'autismo, così è deciso. - Salute e bugie - Blog - Le Scienze

    P.S. Il Luppoooo ci scherza ma ci sono stati anche quelli che hanno avanzato l'ipotesi della correlazione vaccino/omosessualità :sadic:
     
    #15
    Ultima modifica: 6 Dicembre 2014
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