Death

Ma per me il problema non si pone, loro si son sempre presentati come una tribute band e per fare questo hanno avuto anche il placet della madre di schuldiner, appunto perché molti dei proventi andranno a favore della fondazione aperta dalla madre dopo la morte del figlio, detto questo il problema non sono loro ma semmai la gente che li ha presi nel modo sbagliato, cosa che non è successa coi dio disciple dove l'iniziativa è stata capita, quindi si sta facendo tanto rumore per niente, non volete andarli a vedere non fatelo, io l'ho fatto e lo farò come ho fatto anche per i dio disciple, e mi son visto due grandissimi concerti, aldilà delle inutili polemiche, per non dire sterili che ci stanno intorno

 

Il problema è che qua sul forum siamo gente informata, e sappiamo che questi non sono i Death. Ma non tutti vivono la musica così, c'è anche chi ascolta e bona, della storia dei gruppi se ne frega. Io quando sono andato a vedere gli Obscura con i Death To All (dove gli headliner erano i secondi, anche se io andavo specie per i primi) ho parlato con due persone convinte che questi fossero i Death, e giuro che c'era uno che non riconosceva il nome "Chuck Schuldiner", non sapeva minimamente chi fosse: per lui erano i Death, e basta, non conosceva un nome.

Il punto secondo me è che i musicisti coinvolti e Eric Greif ci giocano su questa ambiguità, per tornaconto personale, perché sicuramente guadagnano molto più soldi così che con le loro band.

 

Scusa cl rispetto ma non diciamo cavolate, se la gente è ignorante il problema non è del gruppo, quando sono uscite le news su questo tour, sono usciti i nomi della line up ed era scritto a chiare lettere che era una tribute band, non hanno nascosto niente e ripeto se la gente è stupida il problema non è loro

 

Io sono completamente d'accordo con quanto scritto in questi post: l'unica cosa che ho trovato fastidiosa è lo scimmiottare Chuck da parte di Phelps, mi sembra irrispettoso, ma sinceramente quando ero sotto il palco a sentire dal vivo i capolavori dei Death suonati da fior fior di musicisti come Masvidal, Reinert e DiGiorgio non stavo a pensare alla avidità di questi, mi sono piuttosto goduto un bel concerto. Magari non andrei a spendere 30€ appositamente per una tribute band, ecco.

 

La penso esattamente come te.

Angus, qui non stiamo discutendo se questi sono i Riot oppure no. Per te non lo sono perchè manca Reale? Ok, ma questa è un'idea tua, non puoi accusarmi di doppiopesismo solo perchè non sono del tuo stesso avviso. Qui piuttosto stiamo discutendo sulla legittimità morale di quello che i Riot V e i DTA stanno facendo. Qui dobbiamo basarci sulle poche oggettività che ci sono, nelle rispettive storie.
I Riot, piaccia o no, sono sempre stati una band "vera", molto più dei Death. Questi ultimi erano e sono sempre stati un progetto di Schuldiner, che di volta in volta si circondava dei musicisti che gli servivano per realizzare i brani che aveva composto. I Death sono essenzialmente Schuldiner. E' assurdo anche il solo pensare che possa esserci una band che porta il nome "Death" senza di lui.
Diverso è il caso dei Riot, una band con un leader (Reale), ma una band. Che non si è mai sciolta (se Reale avesse voluto questo, lo avrebbe detto a chiare lettere, in primis a suo padre) e che attualmente ha una continuità con la sua incarnazione precedente: continuità stilistica e qualitativa. Per senso di correttezza hanno cambiato il monicker in Riot V, e lo trovo giusto; ma non ci avrei trovato nulla di scandaloso se avessero deciso di continuare con lo stesso nome di prima.

I DTA sono una cover band che porta in giro un logo che non gli appartiene e celebra anniversari che non gli appartengono: a parole si propongono come una tribute band, negli atteggiamenti e nei comportamenti di fatto si atteggiano e si vendono come la reincarnazione dei Death. E' questo che io non accetto e che critico.
Come paravento usano l'approvazione della famiglia Schuldiner, ma è una legittimazione che va presa un po' con le molle: gli Schuldiner hanno un dannato bisogno di denaro, dato che hanno ancora parecchie migliaia di dollari di debiti con le cliniche che hanno avuto in cura Chuck. E' naturale, anche se triste, che sfruttino ogni occasione per ripianare quei debiti. E' una famiglia che ha già sofferto tanto (la perdita di due figli è una tragedia che abbatterebbe chiunque) e non mi va di giudicare il loro comportamento: probabilmente al loro posto farei lo stesso.
Tuttavia chi poi porta avanti questa cosa dovrebbe farlo rispettando un certo stile: hai il mandato della famiglia, ok, ma devi rispettare anche il nome e la memoria di Chuck, in fondo i Death erano una creatura sua, non di Jane Schuldiner.

 

Ah no, di certo per loro non è un "problema", è così che fanno i soldi

Io ero un sostenitore del primo tour che fecero, ma andare avanti aggiungendo in piccolino "to all" al nome e proporre un ventennale di Symbolic per me è quasi proporre un falso storico, arrivati a questo punto.

 

Grandissimi Death!
Non hanno sgarrato un disco. Tutti bellissimi.
Però la copertina di Symbolic è abominevole

 

Dopo che li hai ascoltati, riascoltati e assimilati tutti, possibilmente in ordine cronologico, passa ai Control denied, ossia la band che Chuck Schuldiner aveva formato dopo aver fermato i Death (che poi non erano una vera band ma un progetto di un'unica persona - lui - che cambiava spesso i musicisti di disco in disco) e di cui riprendeva lo stile (dell'ultimo album) dedicandosi però solo alla chitarra.

 

Ma anche no

 

Spiegati meglio.

 

Beh, secondo me The fragile art of existence non è nulla di che

 

Abominevolmente bella, intendi? Sono d'accordo

 

tranne il logo

 

Dici? Io ci ho messo anni ad apprezzarlo, molti anni, ma adesso, per me:

"The fragile art of existence" >>>>>> "The sound of perseverance".



Al di là di questo, comunque, ritengo che un appassionato di musica metal e che apprezza i Death DEVE (dopo) sentire anche l'album fatto da Chuck Schuldiner a nome Control denied.

 

Beh, come immaginerai sono alquanto esterrefatto da questa tua affermazione, comunque se anche tu non lo apprezzavi almeno mi puoi capire