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Agalloch

Discussione in 'Nordheim' iniziata da ForgottenSunrise, 10 Agosto 2004.

  1. Aru10

    Aru10
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    Vinyl Junkie

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    19 Maggio 2014

    verissimo, non hai però citato me il pezzo che, al momento, mi ha colpito di più
    The Astral Dialogue, col quel riff amorthiano mi rapisce ad ogni ascolto :love:


    oh ripeto, per me è un altro capolavoro, cavoli vostri se non vi è piaciuto :sisi:
     
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  2. TrueNorwegianBlackMetal

    TrueNorwegianBlackMetal
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    20 Maggio 2014

    Sostenere che con questo disco si siano reinventati da zero è, per me, una assurdità.
    Fino a qualche anno fa erano il gruppo Metal che più mi coinvolgeva e stupiva, ma non sono fan a tal punto da dire che questo disco sia alla altezza delle aspettative.
    Un buon lavoro, senza dubbio, ma dagli Agalloch mi aspettavo molto di più: per me han finito le idee (pure loro si mettono a fare i singulti in scream ad inizio canzone).
     
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  3. deopisi

    deopisi
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    20 Maggio 2014

    chi si accontenta gode [​IMG]


    intanto vedo che nella rece è stata aggiunta una frase correttiva, bene
     
  4. Giulio il superbo

    Giulio il superbo
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    20 Maggio 2014

    Beh, anche io mi trovo in totale disaccordo con la recensione. Ho ascoltato un paio di volte l'album e già mi pare un grande(nessuna novità per gli standard del gruppo) lavoro al quale avrei dato 85 come minimo. Certo, ho preferito di più "Marrow of the Spirit" poichè lo giudico maggiormente atmosferico ma questo è cercare il pelo nell'uovo. Le strumentali son fantastiche, per non parlare dei due pezzi che più mi hanno coinvolto: l'opener, lunga e maestosa, da capogiro e "the astral dialogue" bella diretta e tosta. Ma tutto il full si mantiene su livelli davvero ottimi. Mi ha lasciato un pò triste il quasi totale abbandono delle clean vocals, ma non si può avere tutto purtroppo. :sisi:
     
  5. mircoas

    mircoas
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    Aby bevi meno

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    20 Maggio 2014

    Boh come sapete io non scrivo mai qua e non sono di certo un megafan degli Agalloch. Anche se reputo i primi 3/4 dischi davvero belli.

    Boh questo ci ho provato 3 volte a sentirlo. E non son riuscito ad andare oltre i 2 pezzi di fila. E di certo non è perché è musica per cui ci vuole tempo ad essere assimilata, anzi. Magari senza 25° fuori l'effetto sarebbe stato diverso, non so. Mi sa che aspetto dicembre per sentirlo tutto.
     
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  6. mircoas

    mircoas
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    Aby bevi meno

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    20 Maggio 2014

    io non capisco perché dopo Ashes che è il loro disco più moderno e dove cercavano di andare verso qualcosa di nuovo e per certi versi "unico" nel genere metal, siano tornati indietro. Capisco che potranno fare quello che vogliono con la loro musica, però boh non mi sembra una scelta molto lineare.
     
  7. NorthernSilence

    NorthernSilence
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    20 Maggio 2014

    Ciao Hypno! D'accordissimo su questo commento! Sono curiosissimo di sapere cosa ne pensi di questo disco. Se non sbaglio eri tu ai tempi di Marrow ad essere passato da "ha una produzione da demo, che merda" a "cazzo, questo disco è un fottuto capolavoro!" :D

    Ma infatti qui non stavamo contestando la questione soggettiva (mi piace, non mi piace), ma la totale mancanza di accuratezza nel recensire (titolo di una canzone sbagliato) e le argomentazioni utilizzate dal recensore ("perchè non hanno fatto Kveldssanger?"). Il disco puo' benissimo far cagare, anzi, meno male, almeno c'è qualcuno con cui confrontarsi sul perchè e sul percome il disco piace/non piace. Il punto è proprio la mancanza di professionalità. Di certo, se oggi una persona qualunque (chiamiamolo X) che non conosce la band compra Serpent dopo aver letto la recensione, reputerà truemetal un sito poco affidabile, non tanto sulle opinioni, ma proprio sui fatti. Questo X vedrà infatti che: 1- un titolo nella recensione è sbagliato 2- i crediti a parti del disco sono stati dati a persone sbagliate. Inoltre, se questo X approfondisse la conoscenza della band, scoprirà che un disco prettamente acustico "à la Kveldssanger" (per quanto diversissimo da quest'ultimo) la band l'ha già fatto (v. The White + grande importanza che gli Agalloch hanno dato alle parti acustiche fino al 2008). Per rispondere al tuo esempio. Io gli Europe non li conosco per niente. Probabilmente sto per dire cazzate su di loro, ma è solo per seguire il ragionamento. Se dovessi recensire questo Start From The Dark dicendo qualcosa del tipo: perchè non hanno fatto ".........."? (rimpiazzare i puntini con un disco con tastiere anni 80 qualunque). Miliardi di persone mi verrebbero a dire "ma come? Ci hanno basato la loro intera carriera fino a quel disco. Avranno voglia pure loro di cambiare un po', no?". Dimostrerei di non sapere nulla della band e di non essermi nemmeno sforzato di verificare che le mie argomentazioni non crollino come un castello di carte. Non credi succederebbe così?

    Hey Shide! Quanto tempo che non ci si sente! :)
    Per me il punto più alto finora è Vales Beyond Dimension. Quell riff che copre la parte "parlata" è troppo bello. Anche Plateau è davvero stupenda, in certi punti ha quei riff aggressivi, quasi heavy/thrash che sono davvero fantastici.
    Comunque sono tutte bellissime, crescono a dismisura con gli ascolti. La produzione rende davvero tanto. Quel muro sonoro che si crea è proprio travolgente!

    ... e aggiungerei: :patpat:
    Scherzi a parte, se il disco a qualcuno non è piaciuto, venitene a discutere in modo SERIO, che il topic diventerà di certo più interessante!
     
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  8. Aru10

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    20 Maggio 2014

    Ascoltando Vales Beyond Dimension ci facevo caso oggi, non so se parliamo dello stesso riff, ma ce n'è uno che mi ricorda un sacco il sound degli Inquisition
     
  9. NorthernSilence

    NorthernSilence
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    20 Maggio 2014

    Io parlo di quello che si sente sia solo nelle parti strumentali che nella parte in cui copre le lyrics "Between the vales of existence...". Ma gli Inquisition chi? Quelli sudamericani? Sono secoli che mi ripropongo di sentirli bene!

    Tra l'altro vi siete accorti che il testo di Celestial Effigy comincia con la citazione di Emerson che c'è all'inizio del booklet? Mi è venuto in mente stamattina sentendolo in metropolitana. Infatti non riuscivo a seguire sul booklet la prima parte del testo (che non sta nella pagina di Celestial) ma delle parti sussurrate che carpivo mi sembrava di aver già letto qualcosa da qualche parte... ecco svelato il mistero! :D
     
  10. Aru10

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    Vinyl Junkie

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    20 Maggio 2014

    di sudamericano hanno solo la nascita, comunque si, loro :hihi:
     
  11. emanuele

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    Il blallo

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    20 Maggio 2014

    Bah, io più vado avanti con gli ascolti, meno mi ci ritrovo. Trovo che musicalmente non dica proprio nulla di nuovo, sembra un patchwork di roba vecchia. Secondo me il voto della recensione è stato addirittura buono, dal momento che stiamo comunque parlando di grandi professionisti. Ora come ora, quello che veramente salvo è la prestazione tecnica, la produzione e la copertina, per il resto, not my cup of tea.
     
  12. ador dorath

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    20 Maggio 2014

    Birth: lo dico senza peccare di presunzione o menefreghismo (d'altra parte a me The White non è mai piaciuto), questa canzone non mi piace, non decolla, banale non lo direi mai, direi anzi "ma ancora?", o (rincarando la dose) "che b-side è?".

    Astral: al momento la mia seconda preferita. Quella che percepisco più snella, immediata, fresca. Se proprio ne voglio trovare un difetto in base ai miei gusti: li preferisco in versione sofferente piuttosto che aggressiva.

    Dark: gradevole, molto impiantata nel manierismo loro personale, per questo va sul sicuro. Forse quella che stancherà prima? Probabilmente no grazie ai giochi della seconda parte, gradita novità in relazione alla prima frazione. Gradino più basso del podio.

    Celestial: quella più polverosa, ma non nella tipica accezione negativa, nel senso che racchiude il background della band. Allora
    diciamo la "bignamina". Certo, se non si è superlegati è facile pensare
    all'anacronistico.

    Vales: quella più english90, nell'atmosfera e, dato che è quella che
    preferisco dato il mio genere preferito, nella sostanza.
    Peccato che qui qualche clean mi avrebbe mandato in visibilio.
    Se Celestial è la più polverosa, questa è la più antica, quindi preziosa.

    Plateau: a differenza della opener, che paragono per questioni di minutaggio, la sento più viva, probabilmente più varia o solo perchè
    ritornano (continuano) le atmosfere conservatrici di John Major. C'è da dire che la seconda parte l'ho percepita un pò vaga, altro che uroborica. Inutile dire che subito dopo ho sentito il bisogno di sentirmi The Painless.

    I brani strumentali li devo ancora sentire con attenzione. Al momento ricordo solo il primo: gradevole, adeguato alla situazione.

    In alcuni tratti lo trovo un po' prolisso (ma dipende dal fatto che l'ho sentito ancora poche volte), a tratti (ma è più una riflessione sugli Agalloch tout court) penso che siano entrati in un vicolo cieco e che non sappiano ancora bene con quale colpo di classe uscirne, a tratti mi esalta sentendo alcune soluzioni (per la verità in percentuale sempre di meno da album ad album), a tratti le parti strettamente più veloci mi hanno sempre fatto pensare a intermezzi, non dozzinali, ma poco caratteristici (per la band).
    Per il momento comunque l'album è promosso: 6,5.

    So per certo che crescerà con gli ascolti, ma che (come per Marrow) non strettamente aderente a cià che cerco, forse frutto (per me) di una carriera calante. Voglio dire: sono gli Agalloch e ci si aspetta sempre il top, specie in un angolo musicale, pardon, dalle soluzioni musicali ormai sature, come un crocicchio di vie stracolme durante la festa di paese. Senza fare alcun tipo di paragoni, l'ultimo dei The Flight of Sleipnir mi aveva preso di più ex abrupto (forse perchè li conosco da meno anni).
    Per il resto non ho fretta: gli album degli Agalloch sono fatti per durare una vita intera, non per una stagione o uno sbalzo d'umore. E' questa la loro forza e qualità, aldilà della bellezza intrinseca dell'album. Quando la festa di paese sarà finita si vedrà chi veramente sarà ancora lì a far girare il carillon.

    Ci risentiamo tra un mese.
     
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  13. Hypno

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    Pink Beatles in a Purple Zeppelin

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    20 Maggio 2014

    Ciao North! ^^ Ahahah, quel commento me lo porterò nella tomba :hihi: Cosa ne penso di TS&TS? Che è un fottuto capolavoro XD Scherzi a parte, nessun commento su produzioni di m. a 'sto giro anzi, i suoni sono impeccabili (soprattutto il muro di chitarre, vedi The Astral Dialogue), sotto quest'aspetto nulla da eccepire. Con Marrow ho avuto un percorso piuttosto travagliato, è vero. Proprio per questo non voglio sbilanciarmi troppo, mi è arrivato qualche giorno fa e con gli ascolti sono ancora a livello embrionale. Detto questo mi ha colpito sin da subito la doomeggiante e malinconica opener, veramente inaspettata. Forse l'apice, nonchè la 'Black Lake Niðstång' (brano che mi ha fatto adorare Marrow e ad oggi uno dei miei preferiti) del platter. Non so come si possa definire banale un brano del genere ma vabbè. Dark Matter Gods, sublime, con quel ritornello "catchy". L'adoro :love: Per non parlare degli stupendi intermezzi classici, azzeccatissimi e mai fuori luogo. Forse, e dico forse Vales Beyond Dimension è quella che mi prende meno ma ripeto, è ancora prematuro. Di sicuro non mi ritrovo con certi commenti, per non parlare della recensione... anyway, com'è che si dice? De gustibus?
     
  14. NorthernSilence

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    20 Maggio 2014

    Curioso come Birth and Death... stia creando pareri che sono agli antipodi. Anche secondo me è una delle tracce più belle del disco. Quell'incedere lento, maestoso e così doom... per non parlare del finale, in cui l'"umore" della canzone cambia quasi completamente per trasformarsi quasi in una jam molto Floydiana. Vedo che il "muro sonoro" ha colpito anche te! :D Vales Beyond Dimension è invece quella che io reputo la migliore. Dark Matter è pure bellissima, io adoro il punto in cui si passa dal "chaos" di "worlds are lost in my path" al break subito successivo. Mi ricorda tantissimo Monolith al punto "this elder stone shall never fall".

    Sono però anch'io ai primissimi ascolti, credo di non averlo ancora ascoltato più di 13/15 volte. Non si puo' ancora dire nulla di definitivo. Come dice la saggia Ador, ci si rivede tra un mese. Per ora so solo che più lo sento e più lo voglio ascoltare. Credo che di tutti i loro lavori questo sia quello meno immediato. C'è veramente tanto da "scavare".

    Beh, Nidstang non puo' non stregare dal primo ascolto! E' bellissimo il contrasto che c'è tra parti "ordinate" e le parti più caotiche e quasi drone. Non parlo solo del momento strumentale centrale, ma anche l'introduzione, con quel suono di chitarra elettrica che accompagna la classica. Per non parlare della prestazione vocale di John! :love:
     
  15. TrueNorwegianBlackMetal

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    20 Maggio 2014

    La penso esattamente come te. Ashes rappresenta il loro apice, sia creativo che strettamente musicale.
    Penso che più di così non potevano fare dunque hanno preferito andare "sul sicuro" rintanandosi in meandri esclusivamente metal ormai inflazionati ma che ai fan piacciono (quasi) sempre.
     

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