Sarà considerato un capolavoro ma a me proprio...

Avvertenza: questa è pesante.
Le commedie di De Filippo.
Sì, ok, sono ottimamente recitate, hanno storie significative e tutto quanto, ma a me lasciano completamente indifferente, anzi mi residua addirittura una punta di irritazione. L'altra sera che ho rivisto (quasi per costrizione) Natale in casa Cupiello ho avuto la sensazione di stare gettando un'ora e mezza della mia vita come nemmeno di fronte al peggior film di ogni tempo. Con questo non voglio sminuire le capacità del grande Eduardo, ma alla fine di ogni sua opera (almeno quelle che ho visto) mi sovviene sempre la stessa frase: "Embè?"

 

Già che ci siamo: Troisi.
Non ho mai capito cosa biascicasse.
Moretti.
Di un egocentrismo ipertrofico.
Benigni.
Mi sta sul cazzo.
Fantozzi.
Divertente quando li guardi all'età di 12 anni.
Umberto Eco.
Smettila di fare l'insegnante e vai al punto.
Tolkien.
Alla pagina 100 Frodo deve ancora partire, Proust è meno prolisso

 

Qui invece sono d'accordo, almeno per quanto riguarda il Signore degli Anelli (l'unico che ho provato a leggere); se un libro non mi intriga dall'inizio, poi non sempre ho la pazienza di continuarlo, e quando, dopo 150 pagine, ero ancora fermo a Bilbo che parlava di quanto fosse bello fumare erba-pipa e menate varie, l'ho chiuso e riportato in biblioteca

 

troisi pure io più lo guardo/ascolto meno riesco a capire che cazzo dice

e non mi fa ridere

 

A me fa ridere ancora adesso..
sarò normale?

 

Certo che sei normale, perché quei film sono divertenti tutt'ora.

 

Esatto.

Ed aggiungo che si ride ancora se si ha minimamente presente di come Fantozzi (parlo dei primi film, poi è diventato solo un ammonticchiarsi di battute fini a se stesse) rappresenti (in maniera esagerata, ovviamente) le disavventure e le piccole sfighe quotidiane (sul lavoro, in famiglia, nel rapporto con se stessi) della classe media italiana di quegli anni.

Ma forse anche un po' di questi anni.

 

Dai come fa a non piacere Troisi...

Comunque i primi Fantozzi sono geniali, pochi cazzi

 

Troisi è un'altra comicità
Cioè, io muoio ogni volta che la guardo:

 

Su Moretti ed Eco concordo al 2000%. Sugli altri francamente no. Troisi ha quella caratteristica lì, fa parte della sua comicità, che non è immediata e "consumistica" come quella di tanti altri. Per me "Non ci resta che piangere" è e rimane una delle vette del cinema comico italiano. E così ho detto anche di Benigni, autentico mattatore in quel film.
Fantozzi, che dire... Mi fa ancora sbellicare, e di anni ne ho più di 40. Ok, certe trovate suonano un pelo ripetitive, dopo un po', e anche surreali. Ma se interpreti quei film con la chiave della comicità surreale, perché quello volevano essere, allora non possono non far ridere.
Tolkien... No, dai, non posso proprio concordare. A parte che il "Signore degli anelli" è uno dei miei romanzi preferiti, l'ho letto tre volte e quasi quasi lo rileggo per la quarta. Ma una delle cose belle di quel romanzo sta proprio nella sua epicità. Per me non è prolissità, è che una storia così complessa non può essere banalizzata dall'autore strizzandola e condensandone la dinamica in poche pagine. Francamente trovo anzi che i suoi ritmi siano perfettamente azzeccati.

 

Per me la sua migliore scena è questa:

Cioè, riesce a tirare fuori una riflessione filosofica da una caffettiera.

 

Rilancio

 

E comunque (forse anche questa è un'opinione impopolare) per me Scusate il ritardo è meglio sia di Ricomincio da tre che di Non ci resta che piangere.

 

Benigni lo investirei in auto con piacere .

 

L'errore che molti che non apprezzano Fantozzi fanno è che si limitano alle situazioni più grossolane e surreali: la lingua penzolante, la mano nel finestrino, i diciottomila gradi, ecc. Quella è comicità di contorno. La vera comicità, quella sferzante e, se ci si pensa, amara, è costuita dalla miriade di "tipi" (o stereotipi) che quella serie di film, e in specie i primi due, ha disegnato. C'è l'impiegato medio in tutto, dalla famiglia alle mansioni, dalle passioni allo stile di vita; c'è l'arrivista leccaculo; c'è il perenne organizzatore di vite alltrui; c'è l'arroganza dei potenti rappresentata dai mega-direttori; c'è, in poche parole, un ritratto della società incredibilmente vero. E comunque resta un film senza tempo, che potrebbe essere stato girato ieri: il discorso del megadirettore galattico a Fantozzi comunista è di un'attualità sconvolgente.