Virgin Steele

Uhmmmm... non so... Può essere: ma mi ricordo molto bene un'intervista, anche piuttosto recente, a Jack Starr (se non ricordo male fatta dal nostro Steven Ricetti) in cui l'axeman spiegava piuttosto bene come considerava il rapporto fra i due, definendo Pursino come.... un buon esecutore.

 

Ma infatti è come dici tu. Son state le scelte di DeFeis a far calare l'interesse sui VS, specialmente i tempi dilatati tra un album e l'altro, mentre si dedicava al teatro ed a musicare opere. Son scelte che magari l'hanno soddisfatto, ma il treno è passato ed i VS son rimasti a terra.
Dopo l'ondata power iniziata nel '95 con apice il '97-'98, l'nteresse è fisiologicamente calato in più ci si sono impegnati loro ed il gioco è fatto.
Non generalizzate troppo, non è vero che le nuove leve ascoltano solo metalcore e simili. Se Warlord, Manilla Roade, Dark Quarterer e compagnia sono tornati più vivi che mai lo si deve anche alle nuove leve.

 

Beh dai Jack Starr ha il dente avvelenato anzi avvelenatissimo... e più di una volta si è espresso in dichiarazioni al limite della verosimiltà.
Cmq in questa, spogliandola da polemiche tra le righe (del tipo gli assoli glieli scrive DeFeis), può aver la sua parte di ragione visto che è sempre stato DeFeis a firmare da solo il 95% del pezzi da Noble Savage in poi e quindi il contributo, lato songwriting, di Pursino era moderato. Quello che intendevo io però è che (sopratutto se si è un tastierista) è diverso dare forma ed arrangiare le canzoni che hai scritto assieme al chitarrista rispetto al fatto che questo viene in studio si trova le basi già pronte e ti registra ritmiche e assoli. Come è diverso il fatto di poter andare in tour rispetto al non poterci andare perchè il chitarrista non ha le ferie. Ma ripeto, per come la vedo io, se è avvenuta stà cosa è venuta dopo che la band aveva già perso il treno.

 

Su questo potresti aver ragione: è vero, Pursino può aver mollato in prima persona anche in conseguenza del calo della band. E forse (chissà!) di sue considerazioni, che non è detto che non coinvolgano anche le scelte stilistiche di DeFeis, o il cambio di stile vocale (voluto o non voluto che fosse: tanto, ormai sapete tutti come la penso )

Mi sono sempre chiesto se la scelta di cedere le tastiere in sede live, anche se solo in parte, c'entri qualcosa. Ricordo bene il Gods del 2002... ma anche il Tradate Iron Fest... quando David non rinunciava a suonare neppure nel momento in cui in una mano stringeva la spada infiammata...
David è un artista "a tutto tondo", che fa letteralmente come katz gli pare a seconda delle circostanze.

 

Appunto: infatti a me quei dischi colpiscono meno. Oltre al fatto che lo stile vocale ha cominciato a cambiare... io ero affezionato ai ritornelli ruggiti, e in quei dischi le vocals sono sempre più cupe, oltre ad avere sempre meno chitarra.

 

Sono d'accordo. Penso... se dei due ne fosse uscito uno solo con i pezzi migliori senza tutti gli inframezzi da 1 minuto... se si fosse studiato un altra formula invece della riproposizione di nicchia con attori nei teatri tedeschi... se ci fosse stato effettivamente un adeguato tour a supporto... ma con i se e i ma :-(
Cmq quella che cede di più è la parte 2, sopratutto sul secondo dischetto ad esempio la suite finale Resurrection Day è proprio fiacca se paragonata a Veni, Vidi, Vici e a Gate of Kings. Non penso neanche l'abbiano mai suonata.

 

Hmm, continuo a non essere tanto d'accordo e ti spiego perchè...
Quei tempi me li ricordo bene perchè fu quando mi accostai al Metal.
Dunque, a differenza dei Virgin Steele, a quell'epoca Iron Maiden e Blind Guardian avevano il "NOME", avevano il marchio.
Sentivi persino i tuoi amici discotecari dire: "Il Metal mi fa schifo però quella canzone dei Blind Guardian è troppo bella!" (io lo sentii con le mie orecchie) o comunque parlare degli Iron Maiden, bene o male.

Quindi questi due gruppi erano pressapoco un ascolto obbligato per chi si avvicinana al metal e al metal classico in particolare.

I Virgin Steele no...io li conobbi solo in un secondo momento e quasi per caso e non ne sentivo mai parlare... per dire, a scuola...non si vedeva mai gente con le loro t-shirts, ecc. ecc.

Sì, è vero: notai una copertina di Metal Shock in cui vi era ritratto DeFeis, ma eravamo già negli anni 2000 e ,comunque, dovevi già essere un pochino più appassionato e paziente rispetto alla media, per conoscerli (mi ricordo che ai tempi internet non era ancora come oggi...dovevi comprarti magari le riviste specializzate, o qualche "enciclopedia metallica").

Inoltre, per il resto, continuo ad essere della mia idea: in un periodo in cui andavano forte le doppiecasse martellanti e canzoni con strutture relativamente immediate e dirette, con chorus che ti si stampavano subito in mente...i Virgin Steele erano un pochino...delle mosche bianche.

 

Il secondo cd è tutto fiacco a parte Arms of Mercury secondo me.... Sul ruolo di Defeis e Pursino beh, in effetti può benissimo essere come dici tu, in ogni caso è indubbio che qualcosa si sia rotto.... Per il carattere di Defeis boh, a me nelle interviste dá quell'impressione :grin:

 

Concordo con te, salvo anche Flames of Thy Power.
Sul primo cd invece sono veramente belle The Wine of Violence e A Token of My Hatred (highlights del disco) mentre salvo anche Summoning the Powers e The Voice as Weapon.

 

Ma...secondo me gli House of Atreus non sono brutti o poco ispirati. Sono diversi dal solito stile Noble Savage o Age of Consent. Io li ho apprezzati molto perchè li ho ascoltati forse privo di pregiudizi. La resurrection day citata prima per me è un grande pezzo. Certo non è Veni vidi Vici, ma è come dire che Not what you see non è paragonabile a Believe..... Questo non significa che non sia una bella canzone..

 

Anche io Atreus 1 lo reputo un grande album (a parte per i pezzi da 1 minuto che non ho mai digerito). E' la parte 2 che trovo alquanto inferiore... e che almeno nella mia modesta opinione ritengo un pò lo spartiacque di quando il songwriting ha iniziato a calare.
Bello il paragone con i Savatage... tuttavia Resurrection Day, almeno a me, non mi ha mai convinto. Esattamente come This isn't what we meant dei Savatage tanto per ricitarli. Che poi ti dico magari la pubblicava un altra band e stavo qui a dire tutt'altro... ma dopo un capolavoro come Gate of Kings la bocca buona te fai e te ne aspetti una megagalattica uguale o ancora meglio dato che è il brano poso in chiusura dell'opera...

Cmq alla fine de gustibus.. ad esempio io tra Atreus 2 e Visions of Eden, produzione a parte, preferisco il secondo oltre che per il songwriting anche perchè è più compatto. A ben vedere poi i loro pezzi capolavoro ce li hanno anche entrambi tuttavia nell'alchimia dell'album mi risalta di più una God Above God in Visions Of Eden che una The Wine of Violence o Arms of Mercury sparse nel mucchio delle altre su Atreus 2.

 

Penso che sia un album molto particolare e quindi a maggior ragione valga i discorso dei gusti personali. A me Arms of Mercury fa sbavare (come anche The Wine of Violence.....cioè ma che attacco ha quel pezzo???? Quando l'hanno fatta a Bologna non ho capito più niente XD)...

 

Concordo su Dreki, alla luce dei fatti, che probabilmente la causa dell'insuccesso dei VS risieda in scelte sbagliate/sfortunate. Il paragone con i Manilla Road non regge nemmeno secondo me, i VS si possono apprezzare anche senza grandi sforzi. I Marriage (Invictus compreso) si possono apprezzare su più piani; non hanno problemi musicalmente, hanno pezzi che acchiappano immediatamente e che, tuttavia, non sono nemmeno così banali. I testi, che per me sono fondamentali, aggiungono un immenso valore, specialmente in Invictus, eppure possono essere pure ignorati.

Mentre invece, visto che ne parliamo, mi sento di spezzare una lancia per i due Atreus, che non sapevo essere così malvisti. Per fare un parallelo (senza voler fare polemica), se ne può parlare (in parte) come God of War dei Manowar (che, per chiarire, nemmeno mi è piaciuto): ci sono i pezzi normali e un sacco di pezzi più brevi, intro, intermezzi e via dicendo, funzionali a raccontare il concept. I pezzi normali, a memoria, perchè è un po' che non riascolto quei dischi, mi parevano belli, alcuni pure bellissimi (Kingdom of the Fearless? Gates of Kings?), su tutti e tre i dischi, gli intermezzi pure. Ma certo se non si ascolta il disco nella sua interezza, se non si segue, anche libretto alla mano, il concept (ambizioso e senz'altro notevole), non c'è verso di poterli apprezzare appieno e nemmeno di capire il disco. E' un po' come pretendere di ascoltare Jesus Christ Superstar in modalità shuffle o solo parzialmente. E in questo senso, forse non sono esattamente dischi per tutti. Però, nonostante sia vero che l'ego di DeFeis strabordi un filino (e possa comprensibilmente infastidire), secondo me rimangono degli ottimi dischi, che non è assolutamente riuscito a ripetere con gli ultimi due lavori, specialmente l'ultimissimo.

 

Porca paletta! Ma come si fa a considerare male i due Atreus? Il secondo è un capolavoro!

 

Perchè il primo, invece, è brutto...