Manowar

esistono davvero?

 

idem,davvero il punto più basso della loro discografia,,warriorsof the world in confronto,è un discone,,e ho detto tutto

 

pare di si... band australiana "in voga" negli anni 80. ma non so nè se sono sempre insieme nè se suonano ancora ammetto di essere andata a cercarli su wikipedia... quindi non so quanto attendibile...

 

OT piccolo piccolo: sì, esistono. O forse sono esistiti perchè non so se sono ancora in attività. Sì, è esatto, Gwin,...stavo per rispondere ma hai fatto prima tu.
Quindi sì, esistono e devo avere anche una vaga rimembranza di qualcosa quando la mia età prevedeva solo una decina accanto alle unità

 

Warriors of the World non era affatto male: la quasi title track, Hand of Doom, House of Death, Call to Arms e Swords in the Wind spaccavano!

Purtroppo è da Gods of War che mi sembra che Joey non abbia più voglia di suonare.

Per la prima volta nella mia vita ho addirittura dubbi sul fatto di acquistare il nuovo album.

Quello che ho sentito non mi è piaciuto granchè: mi è sembrato un misto tra i Motorhead più monocordi e i Grave Digger più mosci, il tutto condito dalla monotonia di un disco dei Maiden cantato da Blaze Bayley.

No dai non scherziamo: i Manowar per me restano quelli che hanno scritto Capolavori della STORIA dell'Heavy Metal, come Battle Hymn, Blood of My Enemies, Guyana, Bridge of Death.

Non ci siamo...qui siamo a livelli veramente bassini.

 

Quoto parola per parola e la mia mail di qualche giorno fa, può provarlo..

 

L'ho scritto tra i commenti alla recensione e lo ribadisco qua: recensione pessima, che non rende giustizia ad un album che se fosse uscito per un altro gruppo avrebbe preso almeno 70.
Voto a parte, che è sempre soggettivo, i punti maggiormente insensati della recensione secondo me sono questi:
- "Gods of War, un polpettone epicheggiante (perché l'aggettivo "epico" è veramente abusato) e pomposissimo, figlio di una sorta di crisi mistica che ha avvicinato Joey De Maio alla musica di Wagner" => Al di là del godimento tutto personale che mi provoca ancora oggi ogni nuovo ascolto di Gods of War, affermare che sia figlio di una crisi mistica che ha avvicinato Joey De Maio alla musica di Wagner fa veramente pensare sulla reale conoscenza della band da parte del recensore, dato che Mr. De Maio alla musica di Wagner si è appassionato circa una trentina di anni prima dell'uscita di Gods of War, non certo grazie ad una crisi mistica dell'ultimo momento..
- "questo The Lord of Steel, tra i più capaci, nella lunga carriera della band, di mettere d'accordo tutti, dai detrattori ai fan più sfegatati" => Mmm no mi spiace, è andata male anche stavolta..
- "Eric Adams monocorde" =>
- "Logan che, tanto per cambiare, non osa, non esalta, si limita a svolgere il compitino" => Ma se è la prima volta che azzarda degli assoli..?
- "Touch the Sky, per molti versi uno scialbissimo tentativo di riscrivere il testo di Mountains" => Vabbè, qui Simona ha già detto tutto, penso che se c'è qualcosa che mette davvero d'accordo tutti, sia il fatto di ritenere questa frase follia pura, indipendentemente che si riferisca alle sole liriche..

 

su questo straquoto...ma proprio STRA!...ci stavo giusto riflettendo...probabilmente ne era appassionato da prima che il recensore nascesse...ed infatti mi meravigliavo come questo ultimo album venisse spesso paragonato a Gods of War che, oltre alla qualità, racchiude anche una naturale e coerente maturazione stilistica...maturazione regredita con questa nuova produzione...

 

Beh quoto, a me Lord of Steel piace è vero, ma se devo paragonarlo a Gods of War no, non è proprio possibile..Quell'album per me è davvero TROPPO..
Inoltre personalmente ero rimasto molto soddisfatto dell'EP Thunder in the Sky e all'inizio mi è dispiaciuto che abbiano deciso di abbandonare la strada intrapresa.

 

è piaciuto molto anche a me...però già iniziava a sentirsi il cambio di rotta...

 

La "crisi mistica" (ironia) è quella che ha spinto De Maio non ad appassionarsi a Wagner (i suoi personali gusti musicali mi sembrano irrilevanti), bensì ad infarcire GOW come nessun altro album della band di orchestrazioni (o scimmiottamenti) dal così pronunciato sapore wagneriano, quindi avvicinarsi in senso compositivo. Per quanto riguarda la mia conoscenza dei Manowar, giocare a chi ce l'ha più lungo mi sembra infantile, per cui non ribadirò.

Riguardo ad Adams, a me in questo disco sembra ingessato ingiustificatamente, quando dal vivo dimostra di poter fare molto di meglio pure sui vecchi brani; pure su disco, anche solo in Warriors of the World era tutta un'altra cosa. Se ascoltare all'infinito (esempio) il ritornello di Born in a Grave, cui esatta ripetizione riempie l'80 percento del brano ti da una sensazione di varietà e interpretazione, non so che dirti.
Riguardo a Logan, poi, "è la prima volta che azzarda degli assoli" mi sembra una frase che la dice lunga, come se eseguire un assolo fosse un atto meritorio di una medaglia al valore per un chitarrista! Quattro assoli in croce in brani composti da riff non solo molto semplici, ma pure ripetuti all'infinito, non fanno della prestazione di Logan una grande prestazione.
Comunque sia, specifico che la recensione è riferita all'ultima edizione di Lord of Steel: riguardo al contenuto era già stato detto in abbondanza nella recensione della Hammer Edition, ho ritenuto inutile ripetere. Il voto, 56, non lo ritengo così basso, alla fine ci sono sicuramente dischi molto peggiori. E' chiaro che per qualcuno un voto "medio" non è 5 ma 7 (ognuno come vuole!), ma per quanto riguarda la frase: "questo The Lord of Steel, tra i più capaci, nella lunga carriera della band, di mettere d'accordo tutti, dai detrattori ai fan più sfegatati", persino qui ho trovato davvero pochissimi disposti a parlare di un ottimo disco o di un capolavoro e molti discorsi su un lavoro diverso (!?) sperimentale (!??) o, con meno eufemismi, minore.

 

D'accordissimo

Beh nell'album precedente c'erano pochissimi riff per cui a primo ascolto sembra un grandissimo passo avanti, poi ti rendi conto della demenzialità di un discorso simile riferito a una band heavy metal e lo ridimensioni; per me fa un lavoro sufficiente mentre nell'album scorso era assente ingiustificato...

 

Io ormai le recensioni sui lavori dei Kings non le leggo più....sono stanco di leggere delle ca...te ogni volta.
basta....non si è mai obbiettivi,sempre e solo attaccati e insultati....aldilà del vero valore dell'album.
A qst gioco non ci sto più.

 

E' un problema comune a tutte le recensioni...l'importante è prenderle per quello che sono, pareri personali di persone che potrebbero avere un metro di giudizio diverso dal nostro, anche migliore, vuoi per anzianità, vuoi per esperienza o per semplice erudizione...perchè tanto, alla fine, il "problema" se così si può chiamare, è sempre tra il possessore dello stereo che fa girare il disco ed i vicini che rompono i coglioni per il volume...per tutti quelli che non hanno la fortuna di vivere in campagna, ovviamente...

 

nel caso dei Manowar è diverso...
qualsiasi cosa facciano si è sempre prevenuti.
Quel cd non l'avranno neanche ascoltato....
subito a buttare merda nella recensione.