Tm best Movie 2.0

Ma stai scherzando? Guarda che anche mio figlio di tre anni capisce che non intendevo assolutamente quello.
Mah, incomprensibile.

 

Next contest?!?!

 

dai vincerebbe Guru che ce l'ha almeno di 23cm.

 

23 moscio e al freddo

 

Vincerei io.

 

Devo vederne quattro su sei. Misà che passo anche a 'sto giro.

 

Tra i 6 film del girone mi mancava solo quello di Aronofsky ed ho subito rimediato. Che dire? "Requiem For a Dream" non è solamente una stucchevole pellicola sulle nefaste cause della droga, è molto molto di più.
Una produzione incredibile sotto ogni punto di vista, ma andiamo con calma.

La Regia: il montaggio è velocissimo, gli split screen si susseguono in modo incessante e la macchina da presa non si limita a mostrare ciò che accade ma scava nell'intimo di ogni personaggio.
Geniale il fatto di proporre spesso le solite scene come la preparazione della cocaina, lo spegnimento della televisione, l'effetto della dose sul sistema, le pillole ingoiate dalla povera Sara.
Inizialmente questa perturbante reiterazione crea un senso di disgusto e fastidio ma lentamente lo spettatore ci fa l'abitudine e diventa una fatto normale, proprio come la droga/pillole per i nostri protagonisti.
Nel complesso Aronofsky propone una regia spermentale che disturba, emoziona, coinvolge e tocca nel profondo.

i Temi:

Anticipazione (Spoiler)

ciò che rende davvero unica questa pellicola non è la già succitata critica al mondo della droga bensì il modo in cui essa viene condotta.
I protagonisti del racconto sono persone normali: Harry è felicemente fidanzato con Marion, Tyrone è tutto sommato un bravo ragazzo con qualche problema "parentale" alle spalle e Sara (madre di Harry) è la tipica vedova del XXI secolo.
Non tutto è però come sembra: Sara è dipendente dalla televisione.
Qui Aronofsky introduce il primo grande tema della pellicola: i dannosi effetti che la tv causa alle persone.
Interessante il fatto che ad essere vittima di questa dipendenza non è un giovane adolescente (come solitamente si pensa) ma una anziana signora: tutto sommato i giovani sanno difendersi, riescono a non farsi coinvolgere eccessivamente dai programmi televisivi ed hanno numerose valvole di sfogo.
Gli anziani no.
Ecco quindi che Sara inizia a mettere in pratica tutto ciò che quella dannata trasmissione afferma arrivando ad immaginare (o forse no), addirittura, di poter essere una delle protagoniste di quello show. Così facendo inizia la sua decadente ascesa: tutte le signore del condominio la tengono in considerazione, la riempiono di complimenti, le fanno molti piaceri ecc ecc. Tutto perchè Sara potrebbe diventare famosa.
Ormai obnubilata da tutto ciò, la nostra protagonista inizia una distruttiva dieta che la porterà all'autodistruzione. Si reca da un celebre medico il quale le prescrive anonime pillole per dimagrire. Esse diventeranno la sua droga insieme alla televisione.
Ci si potrebbe soffermare anche su questo particolare ma ciò che mi ha più colpito è stata la visita che il dietologo ha fatto a Sara: l'ospedale è freddo, disumano e il dottore, senza nemmeno guardare in faccia la povera signora, le propone la cura.
Questa è la seconda grande critica: la sanità/ il sistema.
Nel film di Aronofsky tutte le persone in grado di aiutare i disastrati protagonisti sono ritratti come demoni senza un briciolo di umanità, interessati solamente a fare ciò per cui vengono pagati dimenticandosi che in ballo ci sono persone vere.
Emblematica è la scena in cui i due infermieri legano brutalmente Sara al lettino e la imboccano con una violenza grottesca, senza nemmeno notare che la poveretta vomita tutto.
Il regista con questa pellicola distrugge tout court le formalità di questa società sollevando il velo di Maya che da troppo tempo non ci permette di osservare come veramente sono le cose: Aronofsky mette a nudo "Il sistema" in cui siamo immersi con una ferocia e brutalità disarmanti che annichiliscono lo spettatore e lo catapultano in un vortice di tristezza e melanconia estreme.

Aronofsky ha centrato in pieno il suo obiettivo: "Requiem For A Dream" è un vero e proprio pugno nello stomaco. Di quelli che ti fanno mancare il respiro.

 

davvero, proprio un pugno nello stomaco. Ricordo che lo vidi un'estate torrida di qualche anno fa e sulle scene finali sudai freddo...

 

Senza dimenticare la splendida colonna sonora

comunque sarebbe meglio metterla in spoiler per chi non l'avesse ancora visto

 

Io sono "affezionato" al suo uso disinvolto e plastico della carne per film come Scanners e The brood, quindi non ho un giudizio imparziale da spendere: letta la tua frase mi viene però da pensare a un cuoco valutato senza che gli sia permesso l'uso di forni e fornelli. Quindi a questo giro metterò al primo posto videodrome: "carne... tanta carne che continuava a crescere".
Tutti i 6 film mi sono piaciuti, 127 Ore tuttavia non è tra i miei film biografici preferiti, nè tantomento tra i miei film visionari preferiti; requiem for a dream paga il fatto di averlo visto con qualche amico condito dei soliti commenti spezza-finzione scenica (oh questo sembra quello, lol!). Ai i due di Lynch preferisco Inland Empire poichè è il film che massimamente mi ha scombussolato punzecchiando ora uno e ora un altro stato d'animo, forse per via della trama ancora più rarefatta; Solaris e 127 Ore li ho visti in questi giorni.

Videodrome: 6
Strade Perdute: 5
Solaris: 4
Mullholland Drive: 3
Requiem For A Dream: 2
127 Ore: 1

 

vorrei specificare che non consideriamo assolutamente 127 ore un film visionario, mancava un film da inserire ed è stato messo un po' a caso :P

 

per questo girone mi manca solo 127 ore... sapete se esiste un sito dove poter vedere i film in streaming?

 

pescalo nel torrente oppure iscriviti a dduniverse e cerca lì che c'è veramente tutto, anche con qualità audio e video perfetta.

 

Come al solito è stata estrapolata una frase da un contesto ben più ampio dunque ti invito a rileggere le mie considerazioni sullo stile di Cronenberg.
Forse questa volta intuirai che io i fornelli li lascio volentieri al cuoco e quest'ultimo viene criticato proprio per l'uso che ne fa