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No Tav: perchè?

Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da Sakurambo, 3 Luglio 2011.

  1. dicklaurant

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    7 Marzo 2012

    LA DROGA CHIAMATA PROGRESSO (di Massimo Fini)
    Psicofarmaco della modernità

    La questione del Tav, che ha visto migliaia di persone manifestare in 50 città oltre che in valle, travalica la Val di Susa e il legittimo interesse dei suoi abitanti a non veder sconciato il proprio territorio, l'ambientalismo, l'amianto, le compensazioni, le economie o le diseconomie che, a
    seconda dei punti di vista, il traforo comporterebbe. I No-Tav (fatta la tara dei vandali), come ha capito benissimo il ministro Corrado Clini, “sono contrari allo Sviluppo, la loro è una battaglia ideologica”. Ma non meno ideologica è la posizione di chi (fatta anche qui la tara sulle speculazioni
    Faust-Goethe
    e le mazzette) sostiene che il Tav è necessario alla crescita e allo Sviluppo. “Il Progresso non ha partorito l'uomo migliore, una società migliore e comincia a essere una minaccia per il genere umano”. Chi l'ha detto? Un valligiano, un “Aska”, un anarco-insurrezionalista? Lo ha detto Papa Ratzinger quando era ancora cardinale. Probabilmente Ratzinger si riferiva soprattutto alla decadenza etica (anche se l'ultima parte della frase adombra la catastrofe ambientale) che a noi qui non interessa perché siamo persuasi che dal punto di vista morale l'uomo non è mai cambiato.

    La conoscenza infatti è cumulativa, il senso etico no. Io ne so sicuramente di più di mio padre e di mio nonno, ma non sono necessariamente migliore, dal punto di vista etico, di mio padre o di mio nonno. Quello che per me conta è il rapporto fra lo Sviluppo e la qualità della vita. Perché, oltre al traforo della Val di Susa, dobbiamo costruire altre 300 fra grandi e piccole opere? “Perché la nostra Penisola – come si è espresso Monti – non si distacchi lentamente dall'Europa”. Insomma, per rimanere competitivi. Ma lo stesso devono fare, se vogliono sopravvivere, non solo gli altri Paesi europei ma tutti quelli che sono entrati nel modello di sviluppo occidentale. La “Ricchezza delle Nazioni”, inzuppate di infrastrutture, aumenta , ma ciò passa sul massacro delle popolazioni che, oltre a veder sconciato il proprio ambiente, devono lavorare di più, guadagnare di meno e in larghi strati impoverirsi.

    Facciamo solo un piccolo esempio. Fino a 50 anni fa, in Italia, in famiglia lavorava uno solo e bastava, ora devono farlo tutti e due e spesso non è sufficiente. Tutte queste geremiadi sulle donne che non hanno lavoro sono in funzione del sistema, non delle donne. Molte che non lo hanno certo lo vorrebbero, ma forse molte di più che preferirebbero farne a meno, per stare accanto ai figli, sono costrette a trovarselo. Per uscire da questa fourchette ci vorrebbe un accordo mondiale per abbassare i livelli della competizione invece di alzarne continuamente l'asticella. Ma questo le leadership non lo capiscono o fanno finta di non capirlo. Noi non abbiamo bisogno di andare sempre più veloci, ma di vivere meglio. E su questo piano l'attuale modello di sviluppo, nato con la Rivoluzione industriale, ha fatto degli sfracelli. Diamo alcuni, semplici, dati. Nel 1650, in Europa, i suicidi erano il 2,6 per 100 mila abitanti. Nel 1850, un secolo dopo il “take off” industriale, erano il 6,9 (triplica-ti), oggi sono il 20 per 100 mila abitanti (decuplicati). E naturalmente il suicidio è solo la punta dell'iceberg di un disagio esistenziale infinitamente più diffuso e tanto più lo è proprio nei Paesi di maggiore “benessere”.

    L'alcolismo di massa nasce con la Rivoluzione industriale. Nevrosi e depressione sono malattie della Modernità, all'inizio colpirono i ceti benestanti, la borghesia (Freud insegna), oggi riguardano tutte le fasce della popolazione. Negli Stati Uniti, Paese di punta del modello, 566 americani su mille fanno uso abituale di psicofarmaci, cioè un abitante su due non sta bene nella propria pelle. La costante estensione dell'uso della droga è sotto gli occhi di tutti. E cosa vogliono fare le leadership mondiali su di noi, cavalli già abbondantemente dopati e con la schiuma alla bocca? Drogarci ancora di più, farci andare ancora più veloci, cementificarci ulteriormente, costringerci a lavorare come asini al basto, incrementando la nevrosi e la depressione per poi riempirci di medicina tecnologica per reggere lo stress ed essere all'altezza della competizione divenuta globale. E tutto questo, quando in buona fede, per inseguire il Mito dello Sviluppo, per non rinunciare alla Fata Morgana delle “sorti meravigliose e progressive” che appartengono sia alla cultura della destra che della sinistra. Tutto ciò ha un senso? Un senso umano, dico?

    Ma verrà un giorno, vicino, in cui l'ultimo capello farà crollare il cammello. E allora non saranno più quattro valligiani o degli anarchici spelacchiati, ma le folle deluse, frustrate ed esasperate, di ogni mondo, a rovesciare il tavolo, avendo compreso, alla fine, che, per parafrasare Goethe, lo spirito faustiano, lo spirito dell'Occidente, opera eternamente il Bene ma realizza eternamente il Male.

    Massimo Fini - 06 marzo 2012 -
     
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  2. SporcoRozzo&Primitivo

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    Vegano non praticante

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    8 Marzo 2012

    Come non dare ragione a questo discorso?
    Lo sviluppo sostenibile dovrebbe essere il fulcro del pensiero mondiale, invece effettivamente assisto quotidianamente a scene di ordinaria follia lavorativa, con un tot di colleghi che questo mese si sono ammazzati di straordinari perché oggi è uscito il nuovo iPad3. Questo gioiello della tecnologia li ha resi effettivamente più felici?
     
  3. daveg68

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    8 Marzo 2012

    SporcoRozzo, se si parla di sviluppo sostenibile e iPad3 prova a leggere qualcosa a proposito di Coltan e miniere nel Congo, dove centinaia di persone muoiono lavorando per ricavare minerali, utilizzati nella produzione di gingilli tecnologici.
    Non dico che si debba fare a meno di prodotti hi-tech, sarei ipocrita, ma la continua rincorsa all'ultimo modello, è una cosa veramente schifosa, non sono solo soldi buttati, ma questa isterica mania favorisce lo sfruttamento di intere popolazioni.
    Se non ci fosse questa continua ricerca all'ultimo modello, e si riciclassero in modo più efficiente i prodotti obsoleti, forse un tale sfruttamento non ci sarebbe..
     
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  4. SporcoRozzo&Primitivo

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    Vegano non praticante

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    8 Marzo 2012

    Purtroppo è uno stato mentale ossessivo da cui è difficile liberarsi.
    Qualcuno aveva scritto che in realtà è già pronto il progetto iPad4, solo che prima di metterlo in produzione vogliono che la gente si dissangui per iPad3.
    Tanto ormai sanno che i pesci che abboccano all'amo sono milioni.

    Tornando IT, lo so benissimo anch'io che il progetto tav è uno scempio dal punto di vista ecologico. Solo che il fatto di non realizzarlo comporterebbe a lungo termine un aggravio dei costi di import export verso la Francia, nonché problemi per il sempre maggior numero di persone che si spostano tra i due stati.
    Certo, se la crisi economica non si risolve resterà un'opera sottoutilizzata, ma se l'Europa si riprende ci sarà una ripresa dei consumi che non saremo pronti ad affrontare.

    Lo so benissimo anch'io che se tutti tornassimo a vivere come 30 anni fa, senza computer, internet, telefonino, happy hour, sushi bar, all inclusive, Sharm el Sheik, Wacken, suv, seconda macchina, Dolce & Gabbana, shopping, pay tv, home cinema 3D... lo stipendio di un singolo componente del nucleo famigliare sarebbe sufficiente a sostentare tutti gli altri e di conseguenza non ci sarebbe più disoccupazione, ma quanti sarebbero disposti a rinunciare a quanto sopra elencato a favore di una vita tranquilla, una passeggiata nel parco o sul lungolago vestiti in jeans e maglietta.
    Qui al nord pochi. Qui al nord sanno solo correre, correre, correre... ma 'ndo cazzo dovete andare?!?

    Ah, già, anche tu sei di Milano, quindi queste cose le capisci!
     
  5. dicklaurant

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    8 Marzo 2012

    non so quanti di voi utilizzano il pacco celere delle Poste, beh a me più di una volta è capitato (seguendo le tracciature online) di vedere pacchi che per arrivare fanno il giro di mezz'Italia, l'altro giorno per esempio da Salerno a Napoli la spedizione mi è girata per Roma (!!!) mentre più di una volta spedizioni da Roma mi sono passate per Bologna; ecco io credo che più della Tav questo paese ha bisogno di iniziare a lavorare seriamente come si fa nei paesi non Latinos
     
  6. PuroAcciaio

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    8 Marzo 2012

    Provo a lasciare una cosa qui.
    Non è altro che un dibattito pubblico (di quasi tre ore) svoltosi al Politecnico di Torino il 4 Novembre 2011.

    Dopo aver ascoltato TUTTO il dibattito e letto quasi tutta questa discussione, oltre che essermi documentato un po' per fatti miei, non sono ancora nella posizione di poter esprimere un parere favorevole o uno contrario. Ci sono in gioco veramente troppe variabili per un cervello solo (per uno come il mio, poi...).
    Quindi, perchè sto scrivendo un post perfettamente inutile?

    Effettivamente...

    Il punto è che, dopo tutto questo leggere, ascoltare, guardare e ragionare mi è rimasta un domanda: se, ipoteticamente, la protesta andasse a buon fine, quindi niente nuova linea, cosa si farebbe dopo?
    Soldi già spesi, impegni già presi, qualche buco già fatto...
     
  7. SporcoRozzo&Primitivo

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    Vegano non praticante

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    9 Marzo 2012

    Più che altro, cosa farebbero i francesi? Non so a che punto siano i lavori oltralpe, ma mi sa che se si ritrovassero con 45km di tunnel a fondo cieco si incazzerebbero e non poco. Spero che in attesa di una decisione definitiva da parte dell'Italia loro non abbiano ancora iniziato i lavori.
    Qui a Milano invece ci si è definitivamente arresi e si da l'Expo 2015 già come un dato di fatto.
     
  8. PuroAcciaio

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    9 Marzo 2012

    Vero, c' è la "piccola" questione dei francesi.



    Piccolo OT:

    Guarda, mi reco a Milano solo per l' università, quindi essendo l' argomento Expo solo marginalmente collegato, mi sono completamente disinteressato alla faccenda, ma è molto probabile che salterà fuori solo un gran casino.

    Comunque, se ti può interessare, io che sono brianzolo, non ho ancora capito se faranno passare la Pedemontana sopra, sotto o di fianco al mio paese.
    Per quanto ne so, potrebbero anche risolvere il problema costruendo due grossi cannoni, uno a Varese e uno a Bergamo, per sparare automobili, moto e camion da un lato all' altro della Lombardia.
    Ne sarebbero capaci.
     
  9. spadaccinonero

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    9 Marzo 2012

    se i francesi l'hanno preso nel culo non vedo il perchè dovrebbero farselo sfondare anche gli italiani dato che ci accolleremo per intere generazioni il 50 % del costo dell'opera!

    mi auguro che i No-Tav riescano a spuntarla...

    chi mi conosce sa benissimo quanto odio quest'europa spocchiosa e dittatoriale!

    w l'indipendenza e la sovranità popolare ( la mia non è utopia, semplicemente non mi piego ai modelli mainstream imposti dalla stampa )
     
  10. SporcoRozzo&Primitivo

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    11 Marzo 2012

    W l'indipendenza della Padania!
     
  11. spadaccinonero

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    11 Marzo 2012

    se i secessionisti si fidano dell'operato della Lega sono parecchio fuori strada...

    il governo sta centralizzando i poteri nelle mani della Troika...

    La Lega come TUTTI gli altri partiti sono dei semplici figuranti in un taetrino molto costoso chiamato "Parlamento"

    forza no-Tav!
     
  12. SporcoRozzo&Primitivo

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    11 Marzo 2012

    Infatti il mio post voleva solo essere una stupida provocazione (chiedo ancora venia, il rum sta circolando molto, molto forte!)
     
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  13. Fake Messiah

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    11 Marzo 2012

  14. edgar

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    11 Marzo 2012

    e l'hai scoperto adesso che sono antifascisti?

    sulla gente dei monti e delle valli del nord, poi, ci sarebbe da fare tutto un discorso storico, antropologico, sulla loro visione della società
     
  15. SporcoRozzo&Primitivo

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    11 Marzo 2012

    Fallo, fallo, che antropologia e sociologia mi hanno sempre interessato! [​IMG]
     

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