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Andromeda - il gruppo Prog Metal

Discussione in 'Progressive' iniziata da Cromodrummer, 25 Giugno 2006.

  1. Cromodrummer

    Cromodrummer
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    6 Novembre 2011

    Ma dove lo leggi tutto sto dettaglio? Ho analizzato brano per brano? Ho detto che queste sembrano essere le sonorità del nuovo disco. Credo che sarà una specie di "Recognizing fate" molto più lento e cupo. Quindi potrebbe piacerti! :) Il resto poi lo trovi sulle recensioni in anteprima.
     
  2. irondelvif83

    irondelvif83
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    7 Novembre 2011

    No hai citato la canzone che meno preferisco di The Immunity Zone....spero sia un album vario e pieno di dettagli come tipico degli Andromeda. Di certo spero anche nella melodia che da sempre accompagna le loro canzoni !!!
     
  3. Cromodrummer

    Cromodrummer
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    19 Novembre 2011

    Non aspettarti qualcosa di simile alle fantasi precedenti, io ho capito questo dai sample.. poi non so... cmq mancano pochi giorni :)
     
  4. thunderrising

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    19 Novembre 2011

    Dico solo:bello,bello,bello...Diverso.Sta svettando tra gli inseguitori dei Leprous,troppo staccati dal gruppo.Per chi vuole ascoltarlo come me legalmente senza ricorrere a scorciatoie,ricordo che ci sono radio internet che hanno avuto i promo(per esempio Progulus.com).Altri commenti a dopo il 25(o 28?)
     
  5. Cromodrummer

    Cromodrummer
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    20 Novembre 2011

    Anch'io l'ho sentito su Progulus e credo si debba mettere in conto di dover ascoltare parecchie volte il disco (che esce domani sul mercato statunitense) prima di dare un giudizio definitivo, l'impatto è abbastanza difficile :P
     
    #770
    Ultima modifica: 20 Novembre 2011
  6. irondelvif83

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    21 Novembre 2011

    Spero che Play.com me lo spedisca in fretta...son curioso/fiducioso
     
  7. Cromodrummer

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    21 Novembre 2011

    Il disco è uscito, se ne può parlare?
     
  8. Dima83

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    21 Novembre 2011

    Il disco e' uscito ufficialmente oggi, se ne puo' parlare...
     
  9. Cromodrummer

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    22 Novembre 2011

    Per me è senza dubbio l'album più crudo fatto finora dagli Andromeda. I primi ascolti mi hanno lasciato una morsa allo stomaco dalla delusione, quasi non ci volevo credere. Tre lunghissimi anni per ritrovarsi con un disco composto essenzialmente da brani lenti, ammosciati, apparentemente privi di idee e di gusto nella scrittura, suoni afoni, riff monotoni, una vera e propria saturazione del voiceover presente in quasi tutti i brani. Insomma, un disco che fa veramente di tutto per dissuaderti dall'ascoltarlo. Qualcosa che per un momento può farti anche pensare "i ragazzi hanno esaurito le forze". E probabilmente, se non fossi stato fan degli Andromeda, avrei stracciato l'album bocciandolo in malo modo, come hanno fatto tanti recensori costretti ad ascoltarlo con i strettissimi tempi del mestiere. Quello che mi ha portato ad andare avanti negli ascolti è stata la mia cocciutaggine da fan, consapevole che i cinque di Malmo non sono gente che pubblica un disco "tanto per": ho voluto avere fiducia pensando che per pubblicare una cosa del genere o si è matti o si è coraggiosi e si sa quel che si fa.


    Dopo numerosi ascolti, oggi considero Manifest Tyranny come un disco degli Andromeda assolutamente alla pari degli altri, forse meno brillante dal punto di vista dell'appariscenza ma certamente più ricco di stile e mentalità. Il fatto che questo giudizio non sia frutto di un mero autolavaggio del cervello da fanboy lo dimostrerò con l'esposizione seguente :D


    Innanzitutto bisogna partire dal concept, perchè Manifest Tyranny è un concept: non ha una storia che faccia da filo rosso, ma tutte le canzoni sono ambientate nello stesso contesto e riguardanti lo stesso tema: l'epoca distopica che è alle porte e che vede le grandi massonerie finanziarie prendersi piano piano il mondo. Non c'è allegoria, si tratta di questo. I tanti voice over all'interno del disco servono appunto come voce narrante, come una fiaba nera raccontata direttamente dalle comparse, in questo caso dai vari politici, banchieri e giornalisti che popolano la scena. Manifest Tyranny è la tirannia manifestata dalle strutture sovranazionali che inghiottono i meccanismi democratici e sottomettono i cittadini.
    La cronaca, fatalmente, dei nostri giorni. E quindi non c'è spazio per nessun entusiasmo: tutto è grigio, decadente, disispirato, angosciante, opprimente, monotono e straziante. Dal punto di vista tematico, si può definire tranquillamente il seguito di Immunity Zone. Tant'è che le sonorità estendono ed enfatizzano quelle espresse nella prima traccia di quell'album, Recognizing Fate, per via dei riff e dei campionamenti.


    "Incoming message! Simply Loud And Clear!"
    Il disco parte con Preemptive Strike, un attacco preventivo, il primo passo della strategia della tensione, una scarica a mille di masse che corrono impanicate per le strade e si caricano con la polizia, urla, terrore diffuso, gli Andromeda partono durissimi e cavalcando un riff di puro thrash anni '80 (e un rimando concettuale a Holy Wars) attaccano con la voce di Fremberg che diffonde il messaggio dal suo microfono. E' il primo e ultimo sussulto prima dell'oblio. Il primo e ultimo sfogo prima della sottomissione. Dopo un minuto e mezzo Lejon stacca su un fill e il sussulto viene soppresso in rabbia strisciante sulle note del bellissimo riff di chitarra (Johan ha fatto un lavoro incredibile anche stavolta).
    Freedom has destruct you. Arriva il buio.

    Lo sancisce subito l'inizio di Lies'R'Us: la chitarra è impietosa, piange un motivo senza speranza. La batteria sembra un elefante, i colpi di cassa di Lejon sono opprimenti come muri di cemento. La strofa è vuota, il ritornello è una cantilena piagnucolante, quasi un salmo, un coro votato alla depressione. Un requiem, senza se e senza ma. Noioso ma imponente.


    Stay Unaware è invece uno dei primi grandi momenti di sconforto dell'album. Parte con una bella scala arabeggiante di tastiera e un riff shreddato piatto ma durissimo.
    Il cantato però si trascina per tutta la strofa un pò stancamente, e nell'espolosione del ritornello tutto va a sbandare verso tonalità basse e pacchiane. Così per due volte e poi il brano si ferma. Questa caratteristica tornerà più volte nei brani successivi. C'è quasi l'intenzione di non voler mai decollare con la potenza, di tenere tutto sempre calmo e immobile, asettico come la società che viene descritta. Dopo il secondo ritornello c'è un interessante momento di gospel (un pò alla One in my head) e una ripresa lenta e oscura della strofa e un assolo di tastiera (invero piuttosto agitato vista l'aria che tira) prima che il tutto si chiuda con l'ultimo ritornello. Un brano assolutamente dimenticabile, quasi un riempitivo.


    Con Survivors Of The Richest ecco tornare gli Andromeda che ci hanno sempre fatto sognare. Questa canzone, a livello di profondità espressiva, è una delle migliori cose mai fatte dai ragazzi, e la prova di Fremberg è immensa, uno dei suoi massimi picchi di sempre. Parte tutto con un arpeggio di iron-maidiana memoria, all'inizio quasi impercettibile, nel giro di pochi secondi ti avvolge come una coperta e tocca subito il cuore. La voce di David è velluto puro: "We had... a place by the ocean..." mentre sembra scendergli una lacrima, è il racconto delle masse ridotte alla miseria che cercano il loro orgoglio in mezzo alla disperazione. Il bilanciamento di questi due sentimenti, nel brano, è assolutamente perfetto: la strofa è una cantilena dolcissima, che ad un certo punto inizia ad essere appoggiata dalle delicate note del pianoforte di Hedin, il quale intona un motivo epico e struggente, destinato a diventare in seguito la chiave dell'intero pezzo. Il ritornello esplode energico, retto da una notevole tastiera, sempre tenuto per le briglie come ritmica (avrebbero potuto farci ben di peggio) ma assolutamente accattivante, impossibile da non cantare ("There is a natual selection", lo sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo come fattore di selezione naturale). Il bello arriva quando si riparte con la strofa, ma stavolta le corde sono distorte, la batteria accompagna e la voce si fa più dura. Si scopre che la cantilena commovente della prima strofa, rimurginata ormai a dovere, è diventata adesso un grido di rabbia e incitazione a reagire. Nei testi, senz'altro i migliori di sempre (finalmente hanno smesso con le introspezioni) emerge la compassione verso le vittime del potere alle prese con guerra dei poveri e il sogno di voler tornare a combattere per una società più equa. La chitarra di Johan si fa epica e il brano si chiude splendidamente con un acuto in solitario di Fremberg. Un vero gioiello, questo brano è subito promosso subito a punta di diamante.


    False Flag è un altro di quei brani che ho faticato parecchio a comprendere. Parte con un 4/4 su un giro di accordi dissonanti e il cantanto, nei primi due minuti, è una palla assurda. Sembra una specie di esperimento arabic-disco-decadance che ha lo stesso carisma di un jingle pubblicitario. Male, il pezzo parte abbastanza male, e non sembra migliorare nemmeno nel ritornello, che è composto da tre versi e un "peace and freedom" ripetuto tre volte sotto il quale non c'è praticamente niente (tranne due piatti e due accordi vuoti di chiarra) a fare da collante. Il risultato lascia spiazzati da quanto è povero il sound.
    Questo punto però è essenziale per spiegare bene l'essenza di Manifest Tyranny. In realtà quel ritornello ha una sua melodia, la si impara, la si canta, non è nemmeno così male... però è sottomesso dal fatto che gli strumenti nel frattempo non accompagnano con qualche riff virtuoso o variante particolare, che è quello che uno si aspetterebbe. La scelta precisa degli Andromeda è stata questa, cercare di asciugare il più possibile per dare espressione narrativa al suono, e badate bene che non è una supercazzola, perchè il disco è comunque pieno di virtuosismi e tempi irregolari, solo che si è scelto di tenere certe cose in secondo piano, di celarle sotto il velo delle atmosfere. Prendiamo lo spezzone che parte a 3:40... è pieno di voice over, ma sentite intanto cosa fanno i ragazzi in sottofondo... il tempo di batteria e il giro di chitarra (malatissimo, totale)... se fossero comparsi in un altro album degli andromeda probabilmente li avremmo sentiti impennati di volume e magari anche risuonati con cambi di tempo e progressioni... Bene, semplicemente in quest'album questo aspetto non ha voluto esser messo al centro della scena, per cui i momenti "cazzuti" sono da scovare annidati qua e là tra i brani. Ma ci sono, inseriti con molto metodo, a rimarcare che la band è sempre lei. ;)

    Il resto di False Flag, da questo punto in poi, è tutto molto buono. Il giro "panico" di tastiera da 3:47 introduce un cantato che si apre pian piano alla melodia (momento rarissimo) e la sezione finale è da brividi: sembrano aver racchiuso tutta la tristezza del mondo in un solo disco, la sovrapposizioni di voci è sublime.

    Anche Asylum è fondamentale per capire bene questo nuovo lavoro degli Andromeda. Il brano parla appunto di un manicomio, e si può dividere in tre sezioni particolari:
    - Il cantato della strofa, appoggiato da queste "toccate e fuga" di basso chitarra e batteria (grandissimo Linus il nuovo acquisto), rapportabile ai silenzi delle celle;
    - Il ritornello ("Turns to hate!"), con quella chitarra che shredda come se cercasse di scavare nei muri per fuggire;
    - La parte pink-floydiana: penso che riguardi essenzialmente il senso di perdizione che vive il protagonista all'interno di quell'ambiente.
    Se prendete l'insieme dei tre (solitudine+rabbia+perdizione) vedete come il brano, che sembra povero e disispirato in composizione, ha invece tutto il suo senso logico: è interesante notare come il riff che torna dopo il secondo ritornello (e che chiude il tutto) sia usato da Lejon per i suoi virtuosismi ritmici e che in essi utilizzi quasi esclusivamente spostamenti di accento come a narrare il martellamento nella testa del protagonista. Un brano da imparare e valutare per bene, molto interessante.


    Chosen by God: Oddio, il rimando già dal titolo è a In the name of god... e il ritornello infatti gli assomiglia anche un pò... direi solo più "natalizio". I primi tempi non riuscivo nemmeno a sentirlo... Non sopportavo la nenia del refrain... Ora invece non riesco più a togliermela dalla testa, e comunque la cosa interessante del brano è la sperimentazione. Non c'è cantato oltre il ritornello, le strofe sono prounciate dai discorsi dei voice over, mentre in sottofondo gli altri eseguono uno strumentale. E' un pezzo che può sembrare fatto in 5 minuti ma ha carisma da vendere.

    (NB: una delle voci che si sentono in sottofondo a Chosen By God è quella di Nigel Farage alla commissione europea, un video che sta abbastanza spopolando...)
    Nigel Farage: In Grecia e in Italia sono stati piazzati dei governi fantoccio - YouTube



    Play Dead nonostante gli ascolti non riesco ancora ad apprezzarlo... Ha una prima parte raffazzonata e confusa, diventa bellissimo solo nel ponte (attorno al quarto minuto), ed è un peccato perchè quel minutino lì poteva essere usato un pò di più per aggiustare il tutto.

    Go Back To Sleep: come scritto in precedenza, questo è un altro di quei brani che vanno ad affiancarsi ai super-lentoni-classici della band. Tornano le atmosfere pink-floydiane prima accennate in Asylum, e non c'è una sbavatura.
    La canzone sembra ambientata nel deserto di notte. C'è un senso di pace terrificante. "But at night, in the dark, the fear came home to me", questa quiete non è nient'altro che il silenzio del terrore diffuso nell'aria. Però il brano è consolatorio, riesce a far sognare grazie ai magnifici arpeggi di Johan. "I recall the sunshine when i look in your eyes, as we reach for the sky", mentre la chitarra si fa soave l'amore dell'individuo dopotutto sembra essere sopravvissuto.


    Antidote è una chiusura che torna a movimentare un pò le cose prima della fine. Riprendono un pò di riff in odd time, con un pò di rimandi stilistici ai Liquid Tension, i ritmi si rifanno più sostenuti e c'è una discreta melodia. Un intervento (bellissimo) di Hedin a metà brano torna a oscurare momentaneamente le cose, ma il finale è ottimista.

    E' un album che dividerà il pubblico, poco ma sicuro. C'è sicuramente da premiare il coraggio e anche la realizzazione (è suonato e prodotto divinamente), e se a tanti potrà sembrare un passo falso della band, io invece dico che è una prova della sua perfetta forma fisica, dato che si percepisce lo spirito temerario con cui i ragazzi hanno deciso di avventurarsi nella sperimentazione per evitare di cadere vittime della ripetitività prima che fosse troppo tardi. Bravi.

    Manifest Tyranny è un ottimo disco, sicuramente molto duro da assimilare, ma di pregevole fattura una volta che lo si è compreso.
    Bisogna dargli più di una possibilità, ma alla fine ne varrà la pena.
     
    #774
    Ultima modifica: 24 Novembre 2011
  10. Acid Rain

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    22 Novembre 2011

    Dico solo una cosa: wow!
    Non ho letto tutto (sono al lavoro :lookaround:) e sicuramente finirò stasera, ma a dove sono arrivato ho pensato: "prenderei il post e lo pubblicherei come reensione".
    Complimenti!

    P.s.: disco che ti conquista solo ed esclusivamente con la sostanza. Pregevole come solo i grandi lavori sanno esserlo.
     
  11. whitepride

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    22 Novembre 2011

    pronti partenza e via...una sassata di due minuti e spicci ,invece di tediare con la solita banalissima intro sinfonica gli andromeda ci regalano un terra aria con degli obbligati efficaci come un pompino di sasha grey....io già sono soddisfatto:D....il resto verrà ho fiducia in loro
     
  12. thunderrising

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    22 Novembre 2011

    Noto una certa differenza nel recensire i dischi tra White e Cromo...e' un'impressione:lookaround:(dove abita 'sta sasha grey)?
    A parte gli scherzi,mentre leggevo l'intervento di Cromo pensavo quello che ha scritto Acid:intervento da copiare ed usare come recensione.Molto esaustivo,calzante e ben fatto.Ammetto che i primi ascolti mi avevano lasciato un po' perplesso.Gli Andromeda mi piacciono ma non ne sono un conoscitore profondissimo pur avendo ascoltato tutti i loro lavori.Sinceramente non avrei mai indovinato si trattasse di loro,se mi avessero fatto ascoltare 'sto nuovo disco al buio.Dopo qualche ascolto(purtroppo non dato "unitariamente"ma solo a spizzichi e bocconi),il disco mi e' piaciuto davvero moltissimo(tant'e' che sto ordinando la copia special edition,non tanto perche' fa piu' fighi quanto per dare un piccolo supporto extra alla band).Come al solito apprezzo l'originalita' nelle nuove proposte,e questo degli Andromeda E' un lavoro originale.Ora continuo a d ascoltarmelo canzone per canzone su Progulus...in attesa di ritrovarmelo nella cassetta della posta(magari se la postina evita di fracassarmi la custodia come al solito,sarei piu' contento)
     
  13. whitepride

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    22 Novembre 2011

    Io ho il dono della sintesi....in realtà avevo 4 in italiano si vede :D..all'epoca invece di sfogliare libri preferivo sfogliare riviste di dubbia morale dove furoreggiavano le antenate di sasha e questi sono i risultati :roll:

    detta sta menata affermo senza alcun dubbio che,IMHO,gli andromeda sono la migliore progmetalband in circolazione attualmente..personalità da vendere,mai banali,potenti e tecnici il necessario e forse di più..e con una voce spettacolare
     
  14. thunderrising

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    22 Novembre 2011

    Scusate se rompo le palle pure qua'....giusto per curiosita'...:ma tu lo hai sentito l'ultimo dei Leprous,White?Non voglio essere pesante a parlare sempre di loro,ma ero curioso di un parere di White su di loro....(chiudo OT)
     
  15. whitepride

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    22 Novembre 2011

    No..giuro..mai sentito:D..devo farlo???
     

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