Esoteric

Sono recensioni come questa che ti fanno venir voglia di conoscere una band,di ascoltare l'album..non conoscevo gli Esoteric,rimedio subito.

 

Bene bene, gli adepti degli Esoteric e di Paragon Of Dissonance aumentano... mi compiaccio di tutto ciò :grin: finalmente questo thread prende vita...

Finale di anno con il botto per me, Paragon of Dissonance, il nuovo disco dei The Dale Cooper Quartet & Dictatphones (procuratevelo assolutamente) e l'arrivo di Saivo dei Tenhi ()

 

Grazie ragazzi, mi fa piacere che la recensione vi sia piaciuta

 

sei riuscito ad avvicinarmi al FUNERAL doom death renditi conto Rein; con tutto che è vero quanto scritto, esuliamo dai canoni stantii e stereotipicamente funerei di un genere (che non ho mai digerito troppo!)

Mi ascolticchio questo loro ultimo ma già pilucco dal precedente disco. confesso di essere "atterrito" -pur essendo tutt'altro che nuovo ai dischi dipanati lungo oceani minutali- dalla lunghezza delle loro proposte. Non è mancata riflessione prima di accettare l'affascinante sfida, l'importante è che non ci sia, come sempre, solo "testa" nel decidere. Direi che è fondamentale!

 

Ok, dopo che ben due segnali oggi mi rimandano a questo gruppo, che finora avevo messo da parte, è giunto il momento di dedicarmicisivici.

Parto dall'inizio o posso anche ascoltare direttamente l'ultimo? Per ora è questo a incuriosirmi.
Consideratemi vergine, a riguardo.

 

Chissà perchè trovo del tutto normale il tuo arrivo sul topic di questo gruppo. Fermo restando che l'autorità è Reinhart e che io li ho fascinosamente scoperti grazie al suo scritto questa notte ti direi di partire da questo ultimo disco, di cui ho ascoltato oltre metà e spesso con stupore data la mia personale impermeabilità al genere. Mi sono però anche spinto a ritroso sul loro precedente disco, the maniacal vale, che pure, da quanto ho ascoltato, merita attenzione tanto quanto viscerale abbandono. circle ne è degno quanto labirintico e coinvolgente inizio.
Mi tufferò presto in questo buio in cui solo grazie alle chitarre, dopo miglia, è dato di uscire.
Un percorso che par proprio "di classe".

 

Ah, sono così prevedibile dici?

Allora mi butto su quest'ultimo, anche perché questo l'istino mi suggerisce.
Per la recensione, invece, preferisco leggerla a posteriori così come faccio per i film.
E mi piacerà pensare: "mi hai tolto le parole di bocca".

 

Per me puoi buttarti su qualsiasi disco, il loro stile è rimasto sempre lo stesso... Doom/Death lentissimo con trame psichedeliche e spaziali... L'ultimo disco è il più accessibile (termine da prendere con le molle) della loro discografia nonostante la novantina di minuti di durata, è più melodico e variegato rispetto a The Maniacal Vale che rimane molto più chiuso e claustrofobico rispetto all'ultimo...

 

non è prevedibilità ma assonanza; è normale che tu te ne sia accorta e sia attratta da loro. Mi sembra naturale.
Sì il tuo istinto non ti smentisce, ecco.

Per me è un azzardo perchè il doom death dilatato fino a questi limiti non ha mai fatto breccia.
Mi avvicino con timore e attrazione allo stesso tempo.

"non being"

 

Paragon of Dissonance.
A primo ascolto, la più vicina a me è Cipher.
Mi riempie le vene.

L'impatto generale è stato molto combattuto: è una lentezza che mi aggrada, ma allo stesso tempo mi fa aspettare qualcosa.
Questa attesa/insoddisfazione mi sfianca, ma allo stesso tempo mi piace.
L'ultima nota di Torrent of Ills mi lascia un groppo allo stomaco, ma allo stesso tempo un senso di pace.

Il secondo ascolto è assicurato.
Corro a leggere la recensione.

 

Cipher è Caronte, sia per la lunghezza che impone un respiro più corto, sebbene profondo, alla loro musica, sia perchè è impastata di un'ernergia più compressa e dirompente rispetto a moltissimi altri passaggi del disco che sono piuttosto come dei buchi neri che inghiottono, il tempo, la materia.

Senza un ascolto con cuffie decenti o un buono stereo questo genere perde in modo drammatico (non che sia diverso per altri generi del metal ma qui ho avvertito drasticamente questa necessità, quasi come una imprescindibile condizione).

Nel gorgo ormai ci siamo, vediamo quanti altri si buttano

 

Veramente un disco colossale...non ho altre parole per definirlo. Spaventosi.

 

eheh, è una definizione tanto breve e semplice quanto veritiera . Una vera opera d'arte.

 

La mia preferita è Disconsolate...rischia di diventare davvero una droga. Ma tutto l'album è su livelli eccelsi. Non è facile tenere alta la tensione per più di un'ora in un genere come il funeral..loro ci riescono alla grande.

 

Assurda, per ora anche la mia preferita...