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Musica per se stessi o per i fans?

Discussione in 'Sondaggi' iniziata da Darmeck, 28 Maggio 2011.

  1. Darmeck

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    28 Maggio 2011

    Ciao a tutti, da tempo mi é venuto un pensiero,, e meglio un gruppo che rimane in un genere musicale definito, che sa di piacere ai fan, quindi scrive musiche e testi fatti in un tipo di genere

    O preferite un gruppo che compie un percorso che li puo portare ad un genere diverso?

    Esempio, gli amon amarth si mettono a fare rap (mai! E una bestemmia mi scuso per l esempio) voi come li giudichereste?
    Voi cosa fareste? Fareste musica vostra che puo avere mille generi ma sono canzoni vostre, che vengono dal vostro cuore

    O fareste musica solo per non deludere i vostri fans?


    Io da batterista senza fan dico chissene dei fan, io suono cosa mi piace e devo essere io il padrone della mia musica
     
    #1
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  2. knight-of-chaos

    knight-of-chaos
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    28 Maggio 2011

    oddio,mi sembra un po' difficile che gli amon amarth si mettano a fare rap,magari una band si evolve,aggiunge nuove cose al proprio sound,cambia "stile" (sempre musicalmente parlando)ecc. ma un cambio di genere di sto tipo mi pare quasi impossibile :hihi:.
    Comunque credo che un artista debba tenere conto del pubblico solo fino ad un certo punto,suonare quello che gli pare,con una costante però...la qualità.
     
    #2
  3. God of Tapping!

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    28 Maggio 2011

    Concordo con knight of chaos!
    io da musicista (suono chitarra), suono solo ed esclusivamente per me.
    i fan a cui piacciono le mie canzoni non saranno mai delusi perchè probabilmente non cambierò mai stile!
    per quanto riguarda i gruppi famosi, ce ne sono di un tipo e dell'altro!
    I manowar non hanno mai cambiato stile e continuano a piacermi, gli helloween che sono passati da un metal veloce ad uno più peso (power) continuano a piacermi pure loro! dipende dalla band!!!
    Bel topic comunque!!!
     
    #3
  4. spitfire

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    28 Maggio 2011

    Io la vedo così: voi siete liberi di cambiare genere, e io sono libero di smettere di ascoltarvi
     
    #4
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  5. Zanna

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    28 Maggio 2011

    Io suonerei la musica che piace a me...

    Perchè durerei poco a suonare musica che piace agli altri, ma a me fa schifo.
     
    #5
  6. bossk

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    28 Maggio 2011

    Ovviamente sono d'accordo con voi..
    Che poi cmq è un discorso estendibile a ogni campo dell'arte.
    E poi cmq le grandi band che si rinnovano e cambiano spesso stile hanno (più o meno) sempre la stessa anima di fondo, anche sa danno vita a dischi differenti. E' quando producono un disco di un genere differente musicalmente ma con la stessa anima dei precedenti che poi si vede se un fan era innamorato del genere che la band proponeva coi dischi vecchi o proprio del vero e proprio stile, dell'anima vera, del gruppo.
     
    #6
  7. NBnicola

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    28 Maggio 2011

    Per me bisogna rimanere fedeli al proprio genere :pray::pray:Metal! :pray::pray:

    I fan vengono dopo!
     
    #7
  8. PoWeЯ MeTaL

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    28 Maggio 2011

    una Parola: Ulver
     
    #8
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  9. Carnival900

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    6 Giugno 2011

    Certo che si, la musica è un modo per esprimere concetti o pensieri 'coprendoli'. poco importa se io ho fatto una canzone rock, una extreme metal, una ballata, una rap con ritmo garage rock e il resto hip hop (è la verità tra l'altro)

    Secondo me la cosa più importante sono i testi, poi è ovvio che in ogni canzone ci saranno sfumature diverse a seconda del genere, e che poi piaceranno solo a determinati tipi di ascoltatori. ma la cosa più importante è non scrivere cazzate ma liriche profonde e a volte con significati nascosti.
     
    #9
  10. NBnicola

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    6 Giugno 2011

    Secondo me dipende.
    L'importante è invece fare la musica che ci si sente dentro e anche se i testi non sono profondi o sono tremende ç@##@tè chissene. E' più importante rimanere fedeli al genere che si è scelto dall'inizio (parlo dal punto di vista dei musicisti)
     
    #10
  11. Disciple_Of_The_Watch_

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    6 Giugno 2011

    musica per se stessi...nel rispetto però di ciò che si era nel passato e seguendo una certa logica...perché posso capire una evoluzione alla Rush, graduale e naturale ma se un domani i Morbid Angel si mettessero a fare death metal misto ad industrial di bassa lega mi incazzerei e non poco :lookaround:

    ops...l'han già fatto ? :(

    insomma se sei A e ti evolvi in A+ O A- o A2 o A3 mi va anche bene ma se da A passi a Z mi incazzo e allora reputo che sarebbe stato più giusto cambiare moniker
     
    #11
  12. deopisi

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    7 Giugno 2011

    secondo me il cambiamento ci può stare, basta che non sia troppo repentino, ad esempio passare dal black metal alla dance nel giro di un album (ok esempio un po' estremo ma rende l'idea), in tal caso mi piacerebbe che la band cambiasse nome. Questo cambio repentino potrei tollerarlo se fossero passati parecchi anni, le persone col tempo cambiano, io ad esempio 7 anni fa manco sapevo cosa fosse il metal.
    Se c'è un'evoluzione invece ok, al massimo si perderanno i fan più intransigenti ma chi se ne frega, un artista ha il diritto di esprimere ciò che vuole purchè, ripeto, non cambi radicalmente da un album all'altro nel giro di breve tempo.
     
    #12
    Ultima modifica di un moderatore: 7 Giugno 2011
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  13. Carnival900

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    7 Giugno 2011

    Ah ma quello è assolutamente obbligatorio, e sottinteso. :)

    Mica intendevo che con il nome Psychodeath uno fa prima un album metal, poi rock, poi rap e così via; è ovvio che qualsiasi progetto avrà il suo moniker, ma è anche vero che alla fine se vai a leggere tra i crediti di tutti ci trovi Mario Rossi. ;)

    Questa cosa è importantissima, vuol dire avere visione ampissima della musica, mica esiste solo il metal. :D

    P.S. Ogni riferimento a persone o artisti realmente esistiti è puramente casuale.
     
    #13
  14. ador dorath

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    8 Giugno 2011

    Io direi che occorre fare delle premesse o comunque dei distinguo,

    quando la musica è passione personale, hobby, passatempo, creatività fine a se stessa per piacere proprio e di chi ci apprezza, è giusto, nonchè doveroso, che la musica sia fatta solo per se stessi. la musica intesa come passione è un piacere, altrimenti che piacere è?

    mentre quando non si è più "soli" con la nostra musica ma si deve "rendere" conto agli sponsor, a chi fornisce i soldi per metterci a disposizione il meglio per creare un prodotto di qualità, è giusto che si debba tenere in conto un minimo (questo minimo spesso è molto aleatorio) anche terze e quarte persone. tra queste ci sono senza dubbio i fans, in parte intesi come acquirenti, piuttosto che come appassionati (purtroppo).
    in questi casi diventa un lavoro, e oltre al piacere diventa anche un obbligo, talvolta un impegno che brucia il tempo.

    credo che molte evoluzioni artistiche siano genuine, naturali, reali e leali continuazioni di un percorso che la band ha sempre avuto come obiettivo: crescere, cambiare insieme con i propri fan piu' affezionati. ma anche cambiare scenario, target. a 18 anni piacciono cose che a 36 magari non piacciono piu'. essere capaci di un rimescolamento delle tipologie di fan è un compito difficile, ma senza dubbio alla portata degli artisti dotati di fine qualità.
    anche perche' spesso la mentalità di chi ascolta è più pachidermica dell'artista che cambia, si evolve, traspone.
    altre volte invece repentini cambi di stili e generi hanno il solo scopo di mascherare una completa perdita di ispirazione.
    altre volte tutto puo' essere frutto di mera sperimentazione, un personale mettersi in gioco senza seguire un'ideale canovaccio buttato giù anni prima.

    ma le sfumature possono essere molte di più.

    in sostanza la penso come spitfire: ci sono band che ho abbandonato perche' ho cambiato i miei gusti, anche se la band è rimasta nei propri binari (per esemoio iron maiden), ci sono band che ho abbandonato perche' loro hanno cambiato binario (per esempio within temptation), ci sono band che ho abbandonato e ripreso, e band che non ho mai abbnadonato nonostante cambi decisi.

    nessun rancore, nessuna rivalsa. chi stipula contratti discografici sono loro, non io.
     
    #14
    Ultima modifica: 8 Giugno 2011
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  15. The Cerberman

    The Cerberman
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    8 Giugno 2011

    Beh direi che la musica è un'espressione proveniente dalla mente e dal cuore dell'artista, non dei fans, pertanto deve provenire esclusivamente dall'artista, i fans sono soltanto coloro che vi si avvicinano perché la apprezzano; i fans sono la conseguenza non l'obiettivo! I soldi invece non dovrebbero mai rientrare nel discorso musicale, altrimenti ci si fa soltanto fottere e non si è più artisti, bensì servi (come li chiama il grande Pino Scotto) e secondo me in radio ce ne sono molti, la maggior parte dei quali inconsci del perché fanno musica (tutti son capaci di dichiararsi artisti)!

    Riguardo al percorso da seguire... sebbene vi siano anche gruppi che adoro che non hanno seguito un vero e proprio percorso evolutivo (es. Threshold e Neal Morse) sostengo che un artista se vuole essere considerato tale nel vero senso della parola abbia quasi il dovere di evolversi; sia perché alla lunga la stessa proposta musicale stanca e rende l'interprete poco interessante (come fanno i famosissimi Vasco, Ligabue, Ramazzotti, Antonacci Pausini, ecc... che ripropongono la stessa roba sempliciotta trita e ritrita ma chissà perché non stancano) sia per evitare di dimostrare di essere un personaggio musicale semplicemente legato al successo (al punto da evitare qualsiasi azzardo/cambio di rotta per paura che non possa piacere) ma soprattutto per mostrare più facce di sé!

    È proprio per i veri artisti, quelli che si evolvono, che io ho maggior stima!

    Riguardo alle svolte radicali... se ben intraprese ben vengano! A me piace sentire un gruppo prog-metal proporre brani al limite del pop o un gruppo prog rock che si mette a proporre brani dal sapore elettronico/funky (per esempio)...

    Perché sinceramente, diciamolo... per quale motivo un gruppo debba suonare per forza un solo genere? È una domanda a cui non ho ancora trovato risposta fin da piccolo.

    Forse per evitare problemi allo scaffalista del negozio di dischi il quale non saprebbe in quale area piazzare il disco? bah!

    Un artista dovrebbe esprimersi al di là di come poi verrà etichettato e senza il problema di essere inserito in un filone. Sì magari se vuole avere delle caratteristiche onnipresenti che rendono il gruppo inconfondibile e riconoscibile va benissimo, ma nel mantenere questi elementi deve essere capace di destreggiarsi fra i vari generi con disinvoltura (come fanno ad esempio i Muse).
     
    #15

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