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Anticristianesimo

Discussione in 'Nordheim' iniziata da MetalWarrior87, 23 Marzo 2004.

  1. Elnarion

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    3 Novembre 2010

    questa frase si adatta alla perfezione alla mia affermazione:

    hai esplicitato la mia domanda, non ne hai dato risposta: perchè creare una tale sovrastruttura? anzi meglio: perchè ACCETTARE tale sovrastruttura? (attento qui non si tratta di fede..si tratta di un messaggio preciso)
     
  2. Druso Italico

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    3 Novembre 2010

    Non esiste un "al di fuori"....tutti siamo dentro un sistema morale, anche se non necessariamente religioso, chiaramente.

    Se certe persone giudicano malsano il modo di vedere il sesso adottato dal "sistema morale cattolico", è solo perchè il termine di discrimine adottato dal loro "sistema morale non cattolico" è diverso (per alcuni una particolare definizione di "naturale intesa apoditticamente come oggettiva) e non perchè abbiano accesso alla "verità delle cose".

    Ogni sistema si ritiene oggettivo nel suo modo di vedere le cose, anche, paradossalmente, quelli che ritengono non possa esistere un modo oggettivo di vedere le cose.
     
  3. Druso Italico

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    3 Novembre 2010

    Perchè il modo di percepire la realtà, e quindi di adattarsi ad essa, è una costruzione sociale, non una mera scelta individuale.
    Il mondo di concepire il mondo, le categorizzazioni e l'accettazione anche incosapevole di esse, sono la base del processo di socializzazione che avviene in qualunque ambiente umano (indipendentemente dai contenuti).
    E' un dato di fatto.
    Anche scegliere di non avere sovrastrutture, fa parte dell'accettazione di un'altra visione del mondo, non è - come si potrebbe pensare - un essere tabula rasa.
     
  4. Elnarion

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    3 Novembre 2010

    Certamente. Ma ci sono almeno due sostanziali differenze nella sovrastruttura sociale e in quella religiosa. Nella società avviene processo di continua modificazione dei valori morali i quali si adattano alle esigenze della sopravvivenza e prosperità della società stessa, inoltre tali categorie non vengono ritenute assolute, ma relative e funzionali al sistema che le adotta. Nella religione non v'è evoluzione perchè i valori morali non sono basati sulla piano naturale della società ma su quello mitico e metafisico, tali categorie non hanno funzione se non nella società arcaica nella quale sono nate (e nella quale avevano anche valore sociale). Inoltre, per la propria natura mitica e metafisica, tali valori vengono ritenuti assoluti, in modo da essere più facilmente assimilati.

    per questo ti ripeto:

     
  5. Druso Italico

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    3 Novembre 2010


    la separazione del piano religioso da quello sociale non esiste in astratto.
    Può esistere in casi specifici. La religione fa parte della società, è un suo meccanismo e non operano su piani diversi. Inoltre i valori morali non sempre si "adattano alle esigenze della sopravvivenza e prosperità della società stessa",anzi, spesso sono le esigenze che vengono piegate e inserite nel contesto dei valori morali. Almeno in varie società è molto spesso avvenuto. Non si possono fare distinzioni come le tue, astoriche e prive di contesto. Non in tutte le religioni gli impianti metafisici sono concepiti come immutabili.
    Inoltre nè la società nè la religione sono sovrastrutture. Cosa è una sovrastruttura? da cosa sarebbe generata? La società è un insieme di dati che possiamo analizzare in base ad arbitrari costrutti teorici, non il frutto necessario di una qualche legge di sviluppo sociale preesistente.
     
  6. Dreki

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    3 Novembre 2010

    Francamente, non capisco il fulcro della discussione.... state evidenziando che la morale cattolica è relativa? Bella scoperta! :)
    Ok. Ma questo mica vale solo per la religione (cattolica o meno che sia).
    Un "danno morale" (e qua rispondo anche a Elnarion :) ) è sempre (e sottolineo SEMPRE) relativo, mai assoluto. Proprio perché il critoerio è il codice morale a cui si fa riferimento. E questo codice non è necessariamente religioso. Per esempio, il tradimento del partner, è un "danno morale"? La risposta è... dipende.

    Altro esempio: i dettami cattolici sono in contrasto con quello che tu chiami "buon senso". E' o non è relativo? Lo è eccome. Volendo, lo è anche (estremizzando un po' e calandosi nei panni di un credente) anche il concetto di sicurezza. Perché quello che per te è "sicurezza" inteso come una condizione positiva, e che riferisci (suppongo) al tuo stato di persona fisica... per qualcun altro potrebbe essere una condizione assolutamente negativa: basta che questo qualcun altro stia guardando alla sua sicurezza da un altro punto di vista (es: l'anima anziché la persona fisica).

    Non sono giri di parole.
    La morale religiosa... è morale. Non ci vedo nulla di strano.
     
  7. Dreki

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    3 Novembre 2010

    Uhm. Non sono molto d'accordo... o meglio: non mi sembra proprio che questo sia vero.
    Non ti contesto che la morale sociale muti... anche su uso il temrine mutare. E non "evolvere" : tanto per restare in tema di relativismo... come si può parlare di evoluzione dei valori morali? non ha nessun senso: evolvere/involvere sono termini che usi a seconda dei tuoi parametri; quella che tu vedi come evoluzione di un certo codice morale, per altri può essere una regressione. Ma vabbè.
    Ti contesto invece che i valori morali religiosi rimangano invariati. E' palese che non è così, se guardi alla storia. Tu OGGI li vedi fissi, immobili e mostruosamente anacronistici: e, come sai, anche io condivido questo pensiero, e auspico una capacità della mia chiesa di... "svecchiare" il codice morale, adattandolo ai tempi.
    Ma lo spero proprio perché può accadere.
    Io non vedo l'impossibilità di mutare: vedo che ora non sono cambiati. Intuisco che manchi la volontà di "evolvere", o magari addirittura quella di "involvere". Non certo la possibilità


    Venendo all'altro punto:
    Volendo, hai ragione :D
    Ma non è che... ci ostiniamo. Avrebbe senso che io dicessi che un ateo si ostina a negare l'esistenza di un dio, pur quando l'esistenza stessa della sua vita è la prova che esiste un creatore? No: mi direbbe che tanto lui non ci crede. La stessa risposta, ma rovesciata, te la può dare un credente: non è ostinazione, è fede.
     
  8. Elnarion

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    3 Novembre 2010

    non sono d'accordo. La religione, per come la vedo io, è un regolatore della società. si è sviluppata come parte di essa ed è stata (è) utilizzata come strumento, anche quando è genuina.

    questo a mio avviso è un fatto apparente. Una regola sociale ha sempre uno scopo sociale, a volte lo è a livelli superiori non direttamente percettibili.

    le mie considerazioni sono proprio alla luce dell'evoluzione storica della società..quindi non sono astoriche.

    e la religione, in particolare quella cristiana, ha sempre presupposti assoluti e immutabili, altrimenti non avrebbe senso..altro discorso (e qui rispondo anche a Dreki) è quello che ne ricava l'uomo in quanto a codici morali..e allora, a FATICA, qualcosa viene per forza di cose modificato, ma solo per evitare di essere schiacciati dai cambiamenti sociali inevitabili..ma la fonte di fondo non cambia

    Evoluzione la intendo in senso Darwiniano: adattamento alle condizioni ambientali..non ne do connotati positivi o negativi.

    per sovrastrutture intendo qualsiasi impalcatura teorica che regoli la percezione della realtà e la vita stessa..e mi dirai allora anche il metodo scientifico, anche i valori di una società sono una sovrastruttura teorica. Si. ma sono basati su una continua mutazione e messa in discussione in base a ciò che viene scoperto e perciò è, quanto meno, più probabimente utile.
    mi fa piacere risentirti Dreki!
     
  9. Druso Italico

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    3 Novembre 2010

    Questo discorso potrebbe farsi per qualunque macroconcettualizzazione sociale,e tra l'altro, è figlio di una visione funzionalista che non è certo "provata" o "vera" più di altre.
     
  10. Druso Italico

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    3 Novembre 2010

    come sopra
     
  11. Druso Italico

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    3 Novembre 2010

    No, le religioni non sono tutte uguali, e ovviamente non solo nel merito, ma anche come strutturazione concettuale.
    Questa affermazione rivela un'idea preconcetta di religione, ma in realtà in diverse religioni e culti, diversi assunti metafisici hanno valenza transitoria.
    Il cristianesimo, poi, è noto, (nonchè da alcuni criticato) per via della sua "rivelazione progressiva", quindi non è immutabile in senso stretto.
    Possono essere immutabili i fondamenti da cui è tratta la sua morale,anzi è così, ma il modo di trarli ed elaborarli è- palesemente - mutato e mutabile.
     
  12. Elnarion

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    3 Novembre 2010

    naturalmente, e ciò include anche la religione..il problema è che si pretende che questa sia qualcosa di più.

    corretto.non mi ritengo certo portatore di una qualche verità.ciò non toglie che la penso così

    Leggi quello che scrivo per favore.
     
  13. Druso Italico

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    3 Novembre 2010

    non mi pare sia questo il punto che stiamo affrontando noi due, no?


    come tutti ;)


    mi pare proprio di averlo fatto. Dove è che avrei travisato /tralasciato qualcosa?
     
  14. Elnarion

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    3 Novembre 2010

    in realtà invece il nodo sta tutto qui. Io infatti non mi permetto di criticare in nessun modo il concetto di Fede (che peraltro riguarda anche me)..la mia critica è rivolta proprio alla religione in quanto "impalcatura" su cui molti poggiano la loro vita..



    l'altro ieri sono andato ad una messa in suffragio di una persona a cui ero legato in maniera fortissima..l'ho fatto solo perchè sua moglie, religiosa, ci teneva molto, e ho ascoltato ciò che il sacerdote diceva..e vi ho trovato il più grande vuoto spirituale..e questo perchè trovo, con assoluta lucidità di pensiero, profondamente pericolante il fondamento teorico (la Bibbia) su cui si fonda.

    qui non si tratta di Fede, a mio avviso..la Fede non ti dice a quale libro credere, a quale idea di Dio rifarti..la Fede non la interpreti.


    leggi:


    e poi tu

    abbiamo detto la stessa cosa, ed è proprio il fondamento che io contesto.
     

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