Politica italiana

Sì, i 3 giorni li ha fatti anche lui. Mi raccontava però (ero ancora bambino) che proprio in quegli anni era stata scoperta ed era tornata alla ribalta fra i giovani una vecchia legge che affermava che la leva non dovesse essere obbligatoria ma volontaria, o un qualcosa del genere (mi informerò meglio).

 

Non rigiriamo la frittata...Non è comunque un comportamento educato

No dimostra saper analizzare la vera causa delle cose, guarda caso più aumenta l'immigrazione più peggiorano le condizioni di lavoro sono peggiorate via via sempre di più man mano che c'è stato l'aumento della manodopera a basso costo proveniente da fuori la CEE.

Certo, dopo che il capitale ha preferito assumere Immigrati al posto di Italiani è normale che l'intero paese si bloccherebbe. Va attuata una seria politica di espulsioni e consegna di posto a lavoratori Italiani(o comunitari al max visto che siamo in Europa).

Cittadino implica appunto avere la Cittadinanza, se poi non è così è una contraddizione in termini.

 

Forse non conosci l'uso della faccina messa lì vicino

Tua opinione

Perdonami, non sapevo che prima gli operai lavorassero in condizioni perfette e guadagnassero uno sproposito

Va contro ogni convenzione sui diritti dell'uomo quindi è impossibile
Poi nessun imprenditore accetterebbe e nessuno potrebbe imporlo loro
Quindi è impossibile
Se vuoi stare qui a parlare di cose impossibili, nessuno te lo nega

Eh?
Quindi il problema non sono gli immigrati ma solo gli irregolari?
Potranno essere poveri, puzzare, dare fastidio alla vista ma che rubano il lavoro ai raccoglitori di pomodori (turni da 18 ore) mi suona almeno bizzarro

 

Sicuramente migliori di quelle odierne erano, i CoCoPro non c'erano, e avevano molti più diritti.

Ecco dove bisogna arrivare, lo stato deve avere molto più potere nei riguardi degli Imprenditori, fra l'altro tu stesso scrivendo nessun imprenditore accetterebbe ammetti che a loro convenga assumere immigrati.

Non confondere avere il permesso di soggiorno con avere la cittadinanza, Tizio può anche essere in regola, ma non avere la cittadinanza Italiana.
Il fatto che esistano turni di 18 ore è l'esempio vivente del danno che fanno al Proletariato Italico, un Italiano che vuole lavorare nella filiera dei pomodori sarà gioco forza costretto ad accettare quei turni, perché se lui rifiuta ci sono 1000 immigrati che bramano quel posto.

Con un controllo sull'immigrazione migliore e IL REDDITO DI CITTADINANZA gli imprenditori perderebbero molto potere ricattatorio.

 

In effetti...

 

Ma non ci sono Italiani che vanno a raccogliere pomodori...

E se ci sono turni da 18 ore sarà mica colpa loro.

Death_by_Dead alla fine i tuoi discorsi ritornano sempre li... guarda che gli immigrati non sono certo gli untori della situazione...

Che ci sia bisogno di maggior controllo è sicuro, ma questo è un problema non solo italiano.
Pure il concetto di fondo è sbagliato.

Non bisogna chiedersi "E' colpa degli immigrati?" oppure sarebbe meglio chiedersi "Perché negli altri stati europei gli immigrati si integrano molto più velocemente che in Italia?" perché solo quando si saprà dare soluzione a questo quesito che anche la prima domanda si annullerebbe.

 

scusa ma se interviene lo stato non fa prima impedendo agli imprenditori di sfruttare anzichè agli immigrai di venire ed essere sfruttati?

 

Mah, su questo nutro molti dubbi

Se voti liberale ciò è impossibile
E comunque lo è anche se voti socialista

A parte che mi fa ridere la parola "Proletariato Italico": i confini del mondo sono oramai aperti e nessuno è più padrone della sua terra solo perchè ci è nato. Che ci piaccia o no questa terra è di tutti

Dov'è la tua superficialità: allora fai finta che spariscono gli immigrati costretti dalla fame ad accettare le 18 ore lavorative
A raccogliere pomodori vanno gli italiani che 18 ore non le accettano.
I lavoratori impongono quindi 8 ore e un salario 5 volte maggiore se non di più
Ovviamente il prezzo si ripercuote sul pomodoro finale che aumenta di 20 volte almeno
A questo punto l'80% degli "italici consumatori" non può più permettersi il pomodoro così spesso
Crolla il potere d'acquisto e con gli stessi soldi possiamo permetterci molte meno cose: ecco che il nostro benessere di adesso viene di molto ridimensionato

Succederebbe quello che ho appena descritto

Reddito di cittadinanza cosa sarebbe?

 

Si chiama coscienza di classe: anni fa c'era e i lavoratori avevano effettivamente un peso nelle scelte economiche delle imprese; poi è venuta a mancare, vuoi per un motivo vuoi per l'altro, ed ecco i disastri sul piano sociale degli ultimi anni.
Gli immigrati c'entrano ben poco, bloccare l'immigrazione (sempre che sia possibile) non cambierebbe nulla.

 

death_by_the_dead, dimmi: gli immigrati sono mai stati al potere? Sai, perchè mi pare che i CoCoPro li abbiano inventati governi italianissimi per gente italianissima, con una leggina soprannominata "legge Biagi"... Correggetemi se sbaglio...

 

concordo con quanto affermato da death sull'immigrazione,e su come essa sia davvero un'arma con cui metterlo nel sedere ai lavoratori del posto,costretti ad accettare salari e orari da schifo,dopo anni di lotte operaie,questioni troppo difficili da capire per partitelli cosiddetti comunisti o socialisti,che hanno ben altro a cui pensare,altro che lavoratori. su una cosa nn sono d'accordo,l'immigrato nn è all'origine di tutto ciò,le cause provengono dal nostro mondo e dal neocolonialismo capitalista,l'africa fino a pochi decenni fa provvedeva da sola al suo sostentamento,nn vi erano milioni di disperati costretti a rifugiarsi da noi,con tutti i problemi che una situazione del genere si porta dietro.

 

Sacrosanto. Davvero sacrosanto. Hai colto appieno quello che, secondo me, è il nocciolo del "problema" immigrazione in quanto tale. Il lavoro è un altro paio di maniche.

 

I governi rappresentano oppressione e autoritarismo e la migliore arma in loro possesso è il nazionalismo (in realtà becero populismo) di cui anche tu stai elevandoti a baluardo.
Hai ragione quando dici che gli extracomunitari vengono utilizzati per ricattare i lavoratori italiani, proprio per questo ritengo sia arrivato per questi ultimi il momento di unirsi ai primi in una lotta comune per porre fine a questo scempio.

ahahah l'usurpatore georgiano era di una tale pochezza politica che ha dovuto vigliaccamente assoldare un agente per eliminare fisicamente chi ha smascherato le sue fandonie. Sia sempre lodato chi ha pubblicato e continua a pubblicare le opere dell'immortale padre della Rivoluzione permanente.

 

Sarebbe una soluzione interessante, anche se un po' utopica. Se ci trovassimo in uno stato dominato dall'economia reale un classico sciopero a braccia incrociate avrebbe qualche significato: la catena di montaggio si ferma, il prodotto finito non escono dalla fabbrica ed il datore di lavoro non guadagna nulla. Ma in un paese dove l'economia si basa su servizi a bassa specializzazione e c'è già tantissima gente che darebbe l'anima a Satana per avere uno stipendio, questo tipo di sciopero non funziona: scioperano ad oltranza tutte le cassiere del centro commerciale? In quanto tempo il direttore riesce a reclutare una cinquantina di disperati ed a spiegargli come funziona un registratore di cassa? 2 giorni? 3? Intanto la gente è adirata perché non può fare la spesa ed appena può si catapulta a fare una scorta degna di una caserma di qualsiasi cosa. Ricordo quando ci fu la prima guerra del Golfo: ho visto un tizio uscire dal supermercato con il carrello pieno di colluttorio. Tutto questo porta perdita zero a chi tira i fili del centro commerciale: non spende per stipendi, pulizie, riscaldamento ed illuminazione e tanto quando riaprirà venderà tutto quello che non ha venduto quando è stato chiuso, forse anche di più. A parer mio lo sciopero deve danneggiare il datore di lavoro senza danneggiare i lavoratori né i fruitori e questo si ottiene solo imparando ad usare la stessa arma che i datori di lavoro da una vita usano, cioè l'illegalità diffusa, un'anarchia totale, basta che non sia genericamente distruttiva. Tutti si entra e si fa la spesa, ma si esce senza pagare; nessuno a fine mese deve pagare l'affitto, tutti sul treno senza biglietto... solo con questa forma alternativa di protesta si evita che il lavoratore scioperante venga rimpiazzato da uno più disperato di lui, o comunque si evita che si astenga dallo scioperare perché sennò alla fine del trimestre non gli viene rinnovato il contrattino. Dei manifestanti in piazza i datori di lavoro se ne fregano, anche se fossero 10 milioni (350mila per la questura). Ormai hanno capito che lentamente la cinghia si può tirare sempre di più. Un ex lottatore sindacalista, di quelli sulla breccia negli anni '60, mi ha confidato che se le condizioni di lavoro che ci sono adesso ci fossero state allora, da un bel pezzo sarebbe cominciata una lotta a suon di molotov nelle banche e nelle assicurazioni (il posto di lavoro è distrutto, i lavoratori non possono lavorare ma devono essere ugualmente pagati) e di gambizzazioni ad alto livello. Di sicuro le Forze dell'Ordine, sottopagate e sfruttate come sono, difficilmente andrebbero ad osteggiare una folla di rivoltosi che per di più ha ragione. Come già successo, si pigliano solo i più stupidamente facinorosi, ma di solito è la folla stessa che te li consegna già debitamente picchiati. Sono infatti questi facinorosi che fanno fallire le rivolte, perché tendono ad allontanare il favore dell'opinione pubblica. Esempio stupido ricollegato al supermercato, poi chiudo: faccio la spesa AUF ed esco, ma non sfascio gli scaffali e non piscio nel freezer, oppure gambizzo il direttore da 500.000€ all'anno, ma non schiaffeggio e non violento la cassiera da 15.000.

 

Infatti, allora mi ricordavo bene. Per noi maschi l'assoluzione del servizio militare era sempre stata una palla al piede per l'ingresso nel mondo del lavoro. D'altro canto però era uno sprone per darsi da fare all'università, in quanto se non davi almeno 3 esami all'anno non potevi rinviare la partenza per naja.
Inoltre, poiché, almeno nella campagna in cui sono cresciuto, non si usava andare dal pediatra ad ogni piè sospinto e non ci si iscriveva agli sport ma ci si giocava e basta, la "3 giorni" per molti di noi era la prima vera visita cui ci sottoponevamo.