Islamofobia?

ok per la maglietta, per me va benissimo!

 

Rocker 79 e Druso, finitela, e in fretta anche. Ai prossimi flame che leggo si passa ai fatti.

 

oh ma sapete che vuol dire ironia?
A questo gli fate scrivere maometto pedofilo e poi per due cazzate passate ai fatti?
Ma fatemi il favore. Per quanto me ne frega puoi passare ai fatti quando vuoi di certo non andrò a piangere dalla mamma.
E cmq cerca di stare tranquillo perche che il potere in un forum dia alla testa e ti faccia parlare come jhon wayne alla fine mi pare un po' ridicolo.
Leggi quelloche scrive drusilla su maometto invece di incazzarti per 2 battute

 

Allentiamo la tensione:



Il bello è che lui sta dicendo "Cheese!".

 

Beh a me pare che stiano sorridendo

 

Sei un apostata. Morirai per questo.

 

"La mia banca è differente" (cit.)

 

ahahahahahahahhahahah secondo me siete voi che scrivete i testi per Stefano Disegni

 

a proposito di questa notizia, riportata oggi dall'UAAR, nel suo forum rispondo così a un utente sulla multiculturalità (post che riflette il mio pensiero sull'Islam)



secondo me il problema non è la multiculturalità in sé, ma cosa apporta.
ovvio che se intere zone del mondo sanno esportare solo kebab, veli e corani, allora la multiculturalità non funziona.
io abito nel quartiere più multietnico di Bologna da ormai 2 anni, e non ho ancora letto di un incontro in qualche luogo culturale sulla storia di Avicenna o Averroé, o qualcuno che abbia spiegato dettagliamente come andarono le cose col Califfato di Cordoba, cose che m’interesserebbero molto, ed incrementerebbero in maniera consistente il mio bagaglio culturale.
e fra le centinaia di colleghi musulmani che ho avuto in 8 anni di carriera lavorativa, non ce n’è uno che m’abbia mai parlato d’un libro molto in voga nel suo paese d’origine, d’un autore, d’un cantante… niente di niente.
certo, se fra migliaia e migliaia di musulmani non ve n’è uno che senta quest’esigenza di raccontare la sua cultura, non posso certo essere io a forzarli a farlo.
da qui la consapevolezza che, date queste premesse, la multiculturalità è una mera chimera.

 

Ma ti riferisci solo all'Islam o in generale? Perchè io comincio a pensarlo fortemente (e non solo in riferimento all'Islam). Che la multiculturalità sia solo un'esigenza di quelle società dove il benessere ha raggiunto un alto livello? Sia chiaro, il mio post non vuole certo essere sintomo di uno schieramento antimulticulturalità, sapete come al penso, i processi di acculturazione avvengono e sono storicamente noti, piaccia o meno a padani&affini.
Mi chiedo solo se spingere altri alla multiculturalità non sia una forzatura tanto quanto il negare una società che si evolve e accetta dentro di sè elementi esterni e nuovi.
Spero di essere stato chiaro e che il dibattito ne guadagni qualcosa.

 

grazie della domanda, Monk.

in effetti, lo penso in generale.


per esempio, i cinesi in Italia sembrano quasi una setta, dal pochissimo che sono integrati (molto meno di arabi persiani e maghrebini sicuramente). Ma se un giorno mi venisse il ghiribizzo di sapere qualcosa sulla loro lingua e la loro cultura, almeno saprebbero fornirmi qualche strumento, anche solo se raffazzonato in qualche loro discount/negozio alimentare da 2 soldi.


non lo so.


il discorso della multiculturalità poi titilla anche parti dell'inconscio che secondo me altrimenti non affiorerebbero.


prendi per esempio questa notizia, di qualche mese fa...



Svezia, il topless al tramonto sotto lo sguardo degli islamici - Corriere della Sera



quando leggo una cosa tipo questa, non so cosa pensare... so solo che mi assale un grandissimo sconforto, questo sì

 

In italia arriva gente con l'idea che per campare bisogna anche lavare i cessi o star dietro a un vecchio. Quindi c'è qualcuno che lava i cessi e sta dietro ai vecchi. In compenso questo qualcuno è anche convinto che in fabbrica per campare si possa stare anche 12 ore, e questo non crea grandi vantaggi all'italiano a basso reddito. D'altro canto è stato dimostrato a livello mondiale che gli immigrati hanno un tasso di imprenditorialità superiore a quello degli autoctoni; e questo non sempre è un male.
Il problema di fondo è che non accogliamo una migrazione di élites culturali (che non avrebbero motivo di emigrare, non in italia dove sono le nostre élites ad emigrare... noi essendo un paese ad alta vocazione criminale siamo specializzati nell'immigrazione di criminali), ma un miscuglio di disperati senza speranza e di classi medie di paesi a basso indice di sviluppo umano attratte dal nostro consumismo.
Non credo che se un'orda di "italiani medi" o "medio bassi" emigrasse in blocco i paesi che li ricevono vedrebbero molti convegni sul rinascimento...
Ma non è tutto così. In tutto questo, per esempio, ora che i confronti con i paesi arabi sono serrati, l'Europa ha al suo interno soggetti che la aiutano a decifrarlo. E comunque, già il fatto che l'italiano medio (no beh, quello medio medio è ancora a sfottere i francesi perché non sanno fare il caffé) si trovi a discutere di confronto con altre culture è segno di una sprovincializzazione pazzesca.
Comunque in generale all'idea di società multiculturale come ricchezza è abbastanza relativa. La società multiculturale così come la stiamo vivendo oggi è semplicemente il frutto di un mondo malato dove i vestiti firmati sono la massima ambizione di due terzi del mondo, dove si produce cibo per 12 miliardi di persone ma non se ne riescono a sfamare sette scarsi, dove si fomentano guerre tra disperati, dove l'avanzata dei deserti e i disastri ambientali creati da multinazionali distruggono economie tradizionali.

 

sono perfettamente d'accordo con te, detto questo, io la vedo in maniera un attimino più catastrofica.


nel senso che a me che ci sia un immigrato in più o in meno a pulire i cessi, non m'importa nulla.

in compenso, m'interessa molto sapere se in Italia c'è un immigrato analfabeta in più o in meno.



a me non importa nulla che si sia un operaio immigrato in più o in meno che si fa 14 ore di fabbrica.

in compenso, m'interessa molto sapere che in Italia c'è un immigrato in più o in meno che procrea alla stessa velocità dei conigli, e per mantenere la prole deve passare tutta la vita a lavorare, non integrandosi mai nel tessuto sociale.



faccio una chiusa che è un inno al cinismo: in Italia abbiamo 22 milioni di analfabeti e semianalfabeti italiani (statistica Censis del 2007 se non erro). Francamente, sono più che sufficienti.


che poi il mercato del lavoro italiano sia talmente distorto che una 30enne albanese plurilaureata in lingue, che ne parla 7 da quando aveva 12 anni perché il regime le concedeva la visione di tutte le TV del mondo, si ritrova a dover fare la colf a 800 euro al mese o fare la fame, questo sì, è un problemone serio.


ma da qui (non saper valorizzare le risorse immigrate di qualità) a dire "imbarchiamo del gran sottoproletariato immigrato analfabeta perché ci serve", la differenza è abissale.


ed in questo, sia ben chiaro, gli imprenditori italiani hanno moltissime colpe.


poi però, la gente che viene qua spesso e volentieri manca proprio della benché minima volontà di fare qualche saltino a livello culturale (sai quanti operai musulmani m'hanno risposto che il presidente della Repubblica è Silvio Berlusconi?). ed in questo, non c'è la benché minima giustificazione che tenga.


Che poi la soluzione non sia l'attaccarsi accanitamente alle (vere o presunte) radici cristiane, come vorrebbe la Santanché, mi pare più palese dell'acqua calda.

 

22 milioni di persone sono più di un terzo dell'intera popolazione italiana... mi pare esagerato.
Poi...Non so cosa si intenda per "semi-analfabeti", se si parla di gente tipo di pietro allora ok... ma dubito.