Libri

bellissimo.

 

Fernanda Piavno è stata una grande, anche e sopratutto perchè ha portato in Italia (ma non solo lei) oltre a molti grandi anche uno scrittore assooluto come William Burroughs!

Ciao Fernanda...

 

Tu sì che ne capisci.

 

Grazie del consiglio, il libro mi è stato regalato in buona fede con la convinzione che fosse il primo della serie.
Le interviste a J.L.B., comunque, sono addirittura nauseanti

 

Io sono una malata tanto di musica quanto di libri.. XD
In realtà leggo di tutto, a parte la fantascienza che proprio non mi va giù..
Tempo fa ho letto un libro che sto consigliando un po' a tutti perchè, nonostante sia abbastaza vecchio di mezzo secolo, è di un'attualità disarmante.
Si chiama "cioccolata a colazione", di Pamela Moore.
E' la storia, che all'inizio può sembrare molto sempliciotta, di due ragazze americane, figlie della generazione medio alta, piena di fascino, cocktail, lustrini e celebrità del mondo del cinema.. Insomma, i nuovi ricchi dell'epoca.
Quella che però all'inizio può sembrare una commedia fresca e anche un po' stupidella, avrà però una conclusione tutt'affatto facile.. e fa un po' rabbrividire, specialmente se pensiamo che anche le ragazzine di adesso non sono poi totalmente differenti dalle protagoniste di questo romanzo.
Leggendolo con la consapevolezza di quanto sta accadendo alle nuove generazioni, fa terribilmente riflettere.

 

Ho finito ieri uno dei più bei romanzi moderni sui vampiri. La bara (originalmente The Stake, ben più efficace) di Richard Laymon,deceduto a inizio 2000. Il romanzo è scritto e congeniato benissimo, riuscendo anche a essere originale grazie a elementi di meta-romanzo e il bel simbolismo che riguarda la figura del vampiro (o ancora meglio, del paletto conficcato nel petto dello stesso) intorno a cui ruotano tutte le vicende narrate. :-)

 

Ho finito di leggere per la seconda volta "I Figli di Húrin" del professor Tolkien. Che dire, la prima volta mi era piaciuto ma non molto, forse per lo stile "alto" in cui è scritto, stavolta invece l'ho saputo apprezzare tantissimo (dato che non mi infastidisce più quel tipo di stile). Certo, non aggiunge poi molto alla vicenda della discendenza di Húrin Thalion riportata nel Silmarillion, e quindi per certi versi è un libro "inutile", ma lo amo lo stesso . Una storia interessantissima, allegorica, superba e triste come quella di Túrin Turambar solo un genio come Tolkien poteva scriverla.

 

Tra l'altro leggo che la scrittrice si è uccisa a 27 anni

 

si.. anche lei non è proprio riuscita a salvarsi dallo schifo che la circondava... speriamo che le ragazzine di questa generazione nn facciano la stessa fine.. ahimè la situazione la vedo abbastanza preoccupante...

 

Finito Battle Royale. Prendete la distopia di 1984 e trasportatela sull'isola de Il Signore delle Mosche, aggiungete tanta crudeltà e violenza applicata alla scuola ed ecco quello che viene fuori.

 

Per l'estate ho letto "Il Cacciatore di Aquiloni".
Devo dire che non mi ha per nulla colpito: all'inizio si parte con flashback intezionato a descrivere la vita di un bambino ricco afgano prima della venuta dei Russi e del regime dei talebani e l'autore parte abbastanza bene; ma ecco che ad un certo punto si cade nell'oblio più profondo, con un peccato da espiare, la perdita di tutto e tutti e una fuga dal Paese di origine. Ma ecco che spunta da chissà dove, quasi da soap, il motivo per tornare in Afghanistan. Incominciano così a susseguersi colpi di scena in stile colossal hollywoodiano (chissà perché ne hanno pure tratto un film) tutto fumo e niente arrosto, con tratti in cui si prevede addirittura cosa può accadere nelle pagine successive. Tutto finisce bene e il protagonista può raccontare nella sua villetta a Los Angeles la sua storia dopo essersi liberato dal peso.
Il cacciatore di aquiloni sarebbe anche una sorta di metafora, che a mio parere, starebbe a significare colui che è in cerca della propria felicità e della pace interiore e che riesce finalmente a trovarla. L'aquilone è quindi il simbolo della felicità che Amir aveva da bambino e allude anche al fatto che incominciata la guerra, quest'ultimo non vola neppure nel cielo del suo Paese.
Ma non è così, perché in teoria la storia dovrebbe essere focalizzata sul dramma dell'Afghanistan e, invece, tutto si sposta sulle vicende personali del protagonista e la desolazione non è nient'altro che uno sfondo della vicenda.
Triste e a tratti quasi imbarazzante.

 

Che edizione mi consigliereste dell'Anabasi di Senofonte?

Dario

 

dipende da che uso ne devi fare e quanto vuoi spendere.

se esiste nel catalogo della fondazione valla ti consiglierei quella, solitamente per i classici latini e greci fanno un lavoro assai curato. l'unico problema è il prezzo a volte un po' elevato.

altrimenti se ti serve solo per studio di solito i classici bur sono più che validi sia per studi liceali che universitari.

se è per piacere personale esiste una versione mondadori con le note di valerio massimo manfredi. personalmente non mi fa impazzire(cioè non mi sembra nulla di eccezionale), ma per i "collezionisti" di manfredi potrebbe essere valida.

 

E' per piacere personale. Avevo preso in grande considerazione l'edizione di Manfredi, ma non ha il testo greco a fronte. E gradirei che ci fosse, visto che mi sono fatto ben 5 anni di lingua greca alle superiori:P

Dario