L'Italia fa schifo?

Sì, ma in Italia il lavoro umile è visto come "umiliante", c'è anche questo da prendere in considerazione. E ciò porta anche alla perdita dei mestieri antichi.

 

Idem.
Io lavoro per una azienda che mi paga 1100 al mese. E non riesco a concludere nulla di buono. I miei soldi se ne vanno mensilmente per sopravvivere.
Avevo pensato di trovare una casa per conto ma i prezzi sono allucinanti .
Cosicchè a 26 anni mi trovo bloccato in casa dei miei. Ed al momento non sò in quale direzione muovermi. Se non sperare in una occupazione piu' fruttuosa. Oppurtunità che appare al quanto improbabile.

 

E ogni santo giorno sentiamo al tg casi su casi di malasanità..

 

il mondo del lavoro negli ultimi anni è cambiato nettamente, questo per via di leggi che hanno legalizzato delle situazioni assurde di sfruttamento.

le aziende che più o meno giustamente si lamentano della crisi, non si lamentano però di poter fare le tipologie di contratti che tutti sappiamo e dei quali avete già parlato.

io, da "vecchio" lavoratore, mi devo persino considerare fortunato (questo perchè 10 anni fa certi contratti non esistevano, e dopo i due anni iniziali eri assunto).

ho visto gente di 10 anni più grande di me, con figli e famiglia, con contratti di 6 mesi in 6 mesi, senza ferie, malattia, domeniche lavorative obbligatorie...
ovviamente queste persone, ricattate, si trovano in condizioni dove possono solo stare zitte e infilarsi un bastone dove sappiamo.
il perchè è molto semplice, o questo, o non mangi.
e trovare di meglio è molto difficile.
e se non va bene a te, c'è già pronto l'extracomunitario da sfruttare per due soldi...

tutte queste politiche non credo che porteranno ad una crescita della nazione e dell'economia.

 

fermo restando che un esperienza lavorativa all'estero è un qualcosa che arricchisce non solo il curriculum, ma ci arricchisce dentro, che ci rende meno provinciali e che ci insenga a vivere.
questo a priori e sempre... anche con le esperienze negative.

Certo che se uno pensa di andare all'estero per trovare l'eldorado allora avrà delle brutte sorprese.

perchè la merda che c'è qui c'è ovunque... non è che all'estero non ci siano i politicanti puttanieri e criticati, i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri e bla bla bla... (tantomeno gli affitti astronomici o cose del genere)

questi son sogni!

io ho cercato più volte di andare a lavorare all'estero, ma proprio per una questione professionale più che di vita.
Una cosa che non sopporto dell'italia è la poca serietà nel lavoro, è qualcosa con cui non riesco proprio a convivere.

Poi, io conosco persone che veramente faticano ad arrivare a fine mese e non si comprano nulla... e vi dirò che si lamentano molto meno di quelli illustrati dall esempio di forg.

io ne ho piene le scatole di gente che si atteggia a povera vittima del sistema, che piange continuamente miseria(e poi si cambia 4 cellulari da 600 euro l'anno)e non fa altro che scaricare su altri (magari il solito politicante) anche le responsabilità che lui non si prende.

questo è lo schifo dell'italia!
Questa è una peculiarità che ci distingue nel mondo e che io non posso proprio sopportare.

per il resto, non vi illudete che nella stragrande maggioranza dei casi all'estero non è tanto meglio... di certo non da tutti i punti di vista.

 

mmm...secondo me non bisogna accontentarsi invece.
E' proprio qui che sbagliamo. Ad accontentarci.
Perchè se io voglio lavorare nell'ambiente musicale, mettere su da zero un locale per musica dal vivo, o una sala prove come si deve non posso farlo e devo accontentarmi di fare un lavoro che mi fa schifo?
Perchè non posso fare quello che mi piace, quello che sono portato a fare, quello che realmente mi renderebbe felice e mi darebbe l'opportunità di vivere la mia vita in modo sano e dignitoso?
Io non pretendo di fare un lavoro prestigioso, ho soltanto un diploma di ragioneria con cui mi ci pulisco il culo, non potrei fare nessun lavoro prestigioso, non sono laureata e mi fa schifo studiare, ma almeno fare una cosa che mi piace, un lavoro che mi da soddisfazioni che porto avanti con le mie forze, che mi gratifica e sprona a fare sempre meglio.

 

appunto.
al giorno d'oggi bisogna fare i ricchi per forza, bisogna essere scienziati per forza, oppure calciatori o veline.
guai a dire che si è operai o camerieri, vergogna!

 

aggiungiamoci pure il bel paio di scarpe prada, la borsa luis vutton, gli occhiali da sole da 200 e passa euro e tante minchiatelle varie che gente che sembra vivere da pezzenti si compra solo nell'illusione si sentirsi elevato socialmente grazie a questi gingilli...poi però te li ritrovi con ritardi di diverse mensilità sull'affito della casa e bollette non pagate. Finchè la gente ragionerà cosi in italia è difficile che tutto possa prendere una direzione migliore per il nostro paese...

 

ma sono d'accordo, infatti ho detto anch'io che è giusto avere ambizioni.
il fatto è che ci sono situazioni e situazioni.
in certi casi, quando non si riesce ad avere di meglio, bisogna sapersi accontentare, poi in un secondo momento si può cercare di meglio.
sempre meglio fare momentaneamente un lavoro umile piuttosto che stare a casa a far nulla sulle spalle di altri, ma come dicevamo nei precedenti post, al gorno d'oggi è quasi una vergogna (per molti).

 

Un mio amico fa il magazziniere in Francia e convive legalmente con una ragazza che fa la ricercatrice all'università. In Italia probabilmente morirebbero di fame; lì in Francia hanno una casa in affitto, ma vivono tranquillamente senza dover fare i salti mortali.
Ho conosciuto anche una famiglia di quattro persone, in cui i due genitori lavoravano come operai, e sono rimasto sconfortato nel vedere la loro casa: 3 stanze, compreso il bagno, in un quartiere di case popolari all'estrema periferia di Torino. Ricordo ancora la tristezza che provai quando constatai che neppure i genitori potevano permettersi una ricarica del cellulare superiore ai 10 euro. Eppure, erano due persone che lavoravano regolarmente.
Come qualcuno ha detto, in Italia non c'è la cultura del lavoro: molti mestieri muiono, perchè non forniscono un adeguato sostentamento economico. E la cartina al tornasole di tutta la faccenda, secondo me, è il fatto che persone laureate in storia dell'arte, archeologia o materie affini sono costrette a lavorare all'estero per poter vivere dignitosamente. E dire che nella sola Roma basta scavare a 5 metri dal suolo per trovare reperti archeologici di ogni sorta.
La classe politica, poi, è per lo più composta da persone inadeguate e disoneste, che hanno fatto del loro mestiere un ceto sociale: la Casta. Una volta entrato in quell'ambiente, ci rimani a vita, ma solo se sei disposto a venderti l'anima, passando da uno schieramento all'altro senza alcun pudore. Sentimento che, ormai, viene del tutto ignorato dalla maggior parte dei nostri rappresentanti in Parlamento.

Dario

 

Sì, è vero anche quello che hai detto tu, la situazione è molto variegata, io conosco amici/amiche laureate col massimo dei voti che lavorano per stipendi ridicoli, anche inferiori al mio che lavoro in un ipermercato, e in più si sobbarcano il viaggio andata e ritorno da Milano che porta via soldi e 2,5 - 3 ore tutti i giorni, senza considerare il fatto che non puoi stare in giro dalle 7.30 alle 19.30 senza mangiare e che non si mangia gratis in città......
Conosco, d'altra parte anche parecchie persone nella stessa situazione che hanno buoni lavori qui dalle nostre parti, che hanno studiato e fatto sacrifici per anni ma non invano.
Con una sorta di "bipensiero" alla Orwell sono d'accordo un pò con tutti perchè sono tutte situazioni presenti contemporaneamente nel nostro paese.
L'Italia fa quindi così schifo?
Direi di no, ma è amministrata malissimo, corruzione e connivenza tra politica e criminalità sono preoccupanti, gli italiani criticano i governi ma i governi li hanno eletti loro.....gli sprechi nella pubblica amministrazione sono enormi, ma se c'è (ci sarà, fidatevi) da tagliare, la pagheranno medici, insegnanti e impiegati pubblici, anche quelli laboriosi, non certo dirigenti incapaci o assenteisti o ammnicati o un pò tutte queste cose.
Urgerebbe una nuova classe dirigente che elimini il binomio mafia-politica, trasversalmente diffuso in tutto l'arco costituzionale......i giovani devono buttarsi in massa in politica, in modo da soppiantare, gradualmente, il vecchio establishment, perchè così non va....

 

esatto.
e la cosa triste sai qual'è?
che tante persone si lamentano del berlusca che ruba non perchè vorrebbero un politico onesto, ma perchè vorrebbero poter rubare anche loro, per invidia!

 

A chi non piacerebbe fare quel che più gli piace?
Prendo spunto da quel che hai detto perchè mi è venuto in mente un altro discorso..
Il punto è che in Italia molta gente vuole tutto e subito, siamo un popolo viziato, sempre meno gente è disposta a fare la "gavetta" per arrivare ai propri obbiettivi, è vero che il sistema non ti permette nemmeno di pensarci lontanamente a certe cose se non si ha una situazione economica solida alle spalle, ma un altro dei problemi degli italiani è che nessuno è più disposto a fare lavori di manovalanza, di lavorare nelle fabbriche, tutti si lamentano degli extracomunitari, ma se dovessero, per assurdo, andare via tutti, chi sarebbe disposto ad andare a fare il lavori che fanno loro?
(E parlo di quelli onesti, che si fanno il culo dalla mattina alla sera.)
C'è anche questo aspetto da considerare, uno dei punti di forza del nostro paese, in passato, era proprio la dedizione al lavoro, la voglia di tirarsi fuori dalla merda, oggi invece essere nella merda significa non avere l'iPhone e quindi basta molto meno no?
Eravamo delle formiche, un popolo che faceva del lavoro la sua più grande forza, oggi invece non è più così, dovremmo essere meno viziati e andarci a riprendere il nostro paese con la forza del lavoro.

 

e son d'accordo ancora con angus.

ecco, bisognerebbe riflettere anche sulla parola viziati.

 

Uhm... anche io non concordo molto. Se uno si è fatto un culo tanto per prendere una laurea, a costi altissimi quantomeno in termini di mancati guadagni è perché ha un progetto. Certo, se va male va male e non c'è nulla di male nell'essere un operaio.
Ma quando si ha il forte sospetto che quello stesso impegno di studio in un altro paese sarebbe valso una carriera brillante le balle girano.
Tra l'altro non è questione di "ricchi" perché al giorno d'oggi non è raro che un magazziniere guadagni più di un colletto bianco..