Politica italiana

Spiegaglielo allora ad un ladruncolo quattordicenne che la strada migliore per avere il motorino nuovo è spaccarsi la schiena in fabbrica per due mesi anziché spaccare un lucchetto con una trancia in due minuti. Se manteniamo l'impunità per tutti i reati minori,non ce ne libereremo mai. Difficilmente uno la prima volta rapina il furgone portavalori sparando alle guardie giurate. La catena va spezzata dalla gavetta. Propongo di abbassare l'età punibile per legge a 12 anni. Come ho scritto nella mia guida, a 12 anni uno sa perfettamente distinguere ciò che è bene da ciò che è male.

 

Perchè non abbassarla a 8 anni, è reato spaccare i giocattoli comprati dai genitori!

 

Giusto.................anzi a 4 anni !!!

 

Allora tutti i bambini in carcere!

 

Lavoce.info - ARTICOLI - 300 parole - MINISTRO MELONI BATTA UN COLPO!

Anche perché - come ci ricordano diversi di quegli esperti ai quali si vorrebbe tappare la bocca... e faccio notare che detta una persona che è tra il principale concessionario di pubblicità del paese questa è una vera minaccia - un conto è l'impatto della crisi, un altro è uscirne..

Confcommercio: «Nel 2010 avremo un Pil pro-capite inferiore a quello del 2001» - Corriere della Sera

«nel 2010 avremo un prodotto lordo pro-capite inferiore a quello del 2001: in breve, avremo perso dieci anni di crescita economica» «l'Italia, con le sue banche meno esposte ai titoli tossici e il suo stato sociale e solidale che non lascia indietro nessuno, con la sua struttura produttiva ancora sbilanciata sul fare dell'industria manifatturiera, con le sue famiglie poco indebitate», alla fine della crisi si posizionerà «peggio dei Paesi responsabili della finanza creativa, dei titoli tossici e della rinuncia all'economia della manifattura e dell'agricoltura per puntare tutto sui servizi. Peggio dei Paesi dei consumi a debito e di quelli delle bolle immobiliari, stile Spagna»

Ne più ne meno di quanto era già stato affermato da organismi internazionali.

Ecco... condivido lo sconcerto. Io non mi stupisco del fatto che faccia di tutto per concentrare potere su di se svuotando dall'interno questa democrazia. Non mi stupisco della corruzione dilagante. Mi stupisco che sia arrivato ad un livello in cui ritiene che affrontare la crisi in modo decente sia una variabile irrilevante per il suo successo. Mi verrebbe da dire che è impazzito, ma non posso fare a meno di ricordare che l'ho già dato per impazzito più e più volte... ma ha sempre vinto.

 

Non c'è scritto questo. C'è un'affermazione sarcastica che mette in fila i decantati pregi dell'economia italiana (alcuni veri, altri meno.. tutti comunque casuali e non figli di politiche consapevoli), per poi far notare che i paesi che per queste caratteristiche ora stanno con le pezze al culo comunque tempo un'anno se la passeranno meglio di noi.

Uhm.. nonostante l'indirizzo di studio economista verosimilmente non lo sarò mai, ma potrei prenderla sul personale lo stesso
L'economia è una scienza focalizzata sulla dimensione economica della società. Dimensioni economiche sono innanzitutto produzione, scambio, consumo... cioè quasi tutto tranne le dimesnioni affettive e spirituali.
La realtà economica è una componente delle realtà che studia, ma non le esaurisce; in compenso però pervade quasi tutto ciò che è l'agire dell'uomo sulla realtà materiale.

C'è un problema che riguarda l'economia: è una scienza sociale, non è una scienza esatta. Variano paradigmi, variano i contesti, e via dicendo.
Questo problema si accompagna ad un errore concettuale, che è responsabilità sia di molti economisti che di chi li critica: pensare che la scienza economica definisca delle finalità e dei metodi con matematica certezza.
Da un lato c'è chi lo pensa e ci crede, dall'altro c'è chi lo pensa e poi non crede nei fini e nei metodi.

La verità è che, tanto per cominciare, la scienza economica non definisce nessun fine. Essa ha una componente conoscitiva, innocente come ogni scienza, che riguarda il cercare di comprendere le dimensioni della produzione, dello scambio, e del consumo. Ha poi una funzione operativa, che riguarda l'efficiente ed efficace impiego delle risorse, STANTI esigenze extraeconomiche, se non addirittura efficiente uso di risorse PER esigenze extraeconomiche. Sempre e comunque, efficiente ed efficace impiego di risorse per esigenze stabilite in sedi "extraeconomiche".

Preciso fquesto concetto con un esempio abbastanza eloquente: Qualche anno fa un mio caro amico docente di economia alla Bocconi, Francesco Bertolini, fu incaricato dal governo brasiliano di studiare come incrementare, a fini di esportazione, la produzione del miele in una certa zona della foresta amazzonica. Bertolini andò sul posto, osservò la situazione e poi diede questa risposta al governo brasiliano: «Certo, la produzione del miele si può aumentare e di molto. Ma in questo modo rovinereste completamente l’esistenza di sessantamila persone che attualmente, seppur povere secondo i nostri canoni, vivono in modo sereno e, oserei dire, felice».
Massimo Fini

Detto questo, la dimensione economica della realtà esiste.. gli economisti, sia sotto il profilo conoscitivo che sotto quello operativo, definiscono delle leggi. Dopo di che queste leggi, oltre a poter essere sbagliate, possono anche essere trascurate in favore di altre finalità... e tra l'altro, soprattutto in fase operativa, è l'economia stessa che deve farsi spiegare innanzitutto dalle scienze non economiche la realtà si cui operare e gli scopi stessi delle proprie proposte. Detto questo, piaccia o meno la boria di molti economisti (che poi altro non è che la tipica boria dell'esperto, di qualunque materia), rimangono comunque interlocutori primari per qualsiasi teoria del cambiamento, poiché è nella scienza economica che ci sono le chiavi di gran parte della "dimensione quantitativa" di questo, ed è una dimensione imprescindibile.

 

Il decreto anticrisi prevede un incentivo per gli utili reinvestiti, ma in periodo di crisi chi è che fa utili? mi pare un po' un controsenso no?

 

Giudici a cena col premier e Alfano Bufera su due membri della Consulta - Politica - Repubblica.it

Ma come? Non erano comunisti i giudici?

 

Berlusconi ha superato la mia fantasia,non avrei mai potuto immaginare neanche impegnandomi delle trame del genere :surprise:

 

Vallo a dire a silviuccio di queste cose,lui che è interessato alla lotta per la legalità :facina che ride,piange e si rincoglionisce contemporaneamente:

 

...20 voti sono stati anche pochini... tutto l'UDC ed i D'alemiani da soli fanno oltre 40 deputati...

 

Quando a suo tempo parlai/parlammo di "pericoli evidenti per la democrazia" mi sentii rispondere che vivevo sulla luna e che ero una specie di pazzo

Ora tra giornali che omettono le notizie, premier che zittisce gli oppositori, telegiornali (che fino al giorno prima svisceravano ogni singolo aspetto dell'omicidio di Garlasco) che dicono di "voler rispettare la privacy", disegni di legge a dir poco eversivi direi che di diverso dall'Iran sono solo le guardie della rivoluzione che sparano ai manifestanti

Ma non sorprendiamoci se poi dovessero arrivare pure quelle

 

Beh, nel corso della sua carriera ha già comprato diversi giudici... non vedo perché dovrebbe smettere; la grande impresa italiana inoltre - con tutti i poteri e sottopoteri che implica - la tiene per le palle perché sono un conglomerato di pasassiti pronti ad essere spazzati via alla prima ondata di politica responsabile, e pergiunta ora hanno l'acqua alla gola.

 

L'Aquila, le amicizie pericolose all'ombra della prima new town - cronaca - Repubblica.it